Usa, riaperta la caccia all'orso

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CARMINE84
00lunedì 16 gennaio 2006 15:29
"Nel parco di Yellowstone sono troppi"

Nel parco americano di Yellowstone, patria dell'orso Yoghi, il protagonista del cartoon di Hanna e Barbera, ci sono troppi orsi. E così le autorità federali hanno autorizzato, dopo 30 anni, la riapertura della caccia. Proprio così. Il progetto avviato nel 1975 per la protezione dei "grizzly" ha avuto talmente successo che il loro numero si è quadruplicato. "Ormai sono troppi - dicono le autorità - bisogna ridurli".

Il tasso di incremento demografico degli orsi nel parco di Yellowstone allo stato attuale oscilla tra il 4 ed il 6%. Le autorità federali Usa hanno autorizzato così la riapertura della caccia in un'area vastissima, che spazia nei territori di Idaho, Wyoming e Montana, dove attualmente vive un terzo degli orsi del Parco. Oltre alla caccia, la zona sarà riaperta anche al cemento: zone residenziali, strade, parchi divertimenti e sfruttamento del legname. Tutto sotto la supervisione dei governi dei tre stati interessati.

Le ruspe e i fucili potrebbero entrare già in azione entro la fine dell'anno. Tra le proteste degli animalisti. Questi ultimi, infatti, concordano con le autorità solo nel ritenere che gli orsi sono ormai troppi, soprattutto in proporzione all'estensione del parco e alla costante riduzione delle risorse alimentari a loro disposizione. I due principali alimenti del grizzly, le trote e le bacche del pino montano, sono infatti sempre più scarse.

"E' vero che le scorte di cibo si stanno esaurendo a un ritmo maggiore del previsto - dice Troy Merrill, dell'Institute of Landscape Biology dell'Idaho - ma ora ogni orso che si allontanerà troppo dall'area che resterà protetta a Yellowstone verrà sistematicamente eliminato. Inoltre non ci sarà più alcuna possibilità di scambi genetici con le comunità di orsi che vivono nelle altre zone della regione, il migliore habitat per il grizzly dopo l'Alaska".

In altre parole "gli orsi saranno costretti a vivere in uno spazioso zoo all'aria aperta". E non solo. Gli animalisti temono anche che il passaggio della gestione di un'area così vasta del parco nelle mani dei governatori di Idaho, Wyoming e Montana equivarrà a una lenta condanna a morte: le lobby di cacciatori, o semplicemente il generale risentimento nell'opinione pubblica per gli obblighi della tutela ambientale, da quelle parti sono infatti fortissimi.

Per esempio, la lobby dei rancher è molto, ma molto agguerrita. Questi ultimi, infatti, sostengono che gli orsi non si nutrono solo di bacche o trote e che i compensi federali per il bestiame perso sono troppo esigui. Così si sono riuniti in una organizzazione, il Sierra Club, che ha costretto il governatore del Montana Brian Schweitzer ad aprire un dibattito pubblico.

Contro gli orsi si sono schierati anche i ranger. Alcuni di loro, pochi mesi fa, hanno appoggiato un documento pubblico in cui si chiedeva di "rimuovere" i problemi creati dagli animali nelle contee intorno al parco, dove vivono con le loro famiglie. E' stato il colpo di grazia per l'orso del Parco di Yellowstone. Uno dei due. L'altro glielo ha dato addirittura un gruppo ambientalista, la National Wildlife Federation. "Gli obiettivi di ripopolamento della regione sono stati raggiunti", ha fatto sapere. "Non c'è ragione per non tenere il numero degli orsi sotto controllo".

Insomma, "piuttosto che spostare la linea del campo nell'ultimo minuto della gara, è meglio procedere" con la derubricazione della zona esterna del parco a territorio in cui può intervenire l'uomo. Con buona pace di Yoghi.
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