Noi, pur sapendo tutto questo, ci meravigliamo che Gesù, in quella sera , prese il pane, e levati gli occhi innocenti, ringraziò e lo ruppe e lo qualificò Suo Corpo; versò il vino nel calice e disse che è suo Sangue, Sangue del Nuovo Patto. Noi, se ci meravigliamo e ci vergognamo di accettare le parole nella realtà con cui Egli le disse, siamo in pericolo di fare parte di quel popolo per cui , il profeta esclamò " chi ha creduto, ed a chi..?".
Non è lecito cominciare coll'accettare le parole di Gesù e poi interpretarle con argomenti umani. bisogna restare nel mistero dal principio alla fine.
Col pane spezzato nella Sua mano, Egli disse : " Questo è il mio Corpo.." , e noi accettiamo riverenti. Egli crea cià che pronuncia con le Sue labbra, dice Isaia. AdoriamoLo commossi e riconoscenti, perchè , dopo aver dato tutto, come se non bastasse ancora, offrì dalla Croce " Sangue ed acqua ". E come se il tutto non bastasse, ci si presenta in pezzetti di pane e gocce di vino- così ridotto e sformato. Corpo e Sangue.
Gesù ruppe e diede. Più oltre non poteva andare , perchè, il prendere e mangiare e bere è dei discepoli. La Grazia diventa efficace in chi l'accetta. Perciò quel " prendete e mangiate".
Chi prende quel pane come Corpo e quel vino come Sangue, non ha difficoltà a rimanere in ispirito davanti a quel Corpo, a quello di Gesù, ed essere preparato ad essere formato Corpo di Lui, ritenendosi tale, in fede, fin da ora.
Queste parole mi fanno molto riflettere. Ho sempre preso la Santa Cena, come simbolo, ma ora devo meditare e pregare.