droidi

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'Kane'
00sabato 14 gennaio 2006 12:01
STATO ATTUALE DELLA MANUALISTICA PER QUANTO RIGUARDA I DROIDI
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Un droide è sostanzialmente un assistente meccanico, progettato e programmato per adempiere ad un determinato compito: esempi del loro utilizzo sono la riparazione del guscio esterno di un reattore a fusione, dove la radiazione è talmente elevata da uccidere una persona, indipendentemente dalle protezioni indossate, nell'arco di pochi minuti di esposizione; fino all'impiego in sala operatoria, dove gli arti meccanici dei droidi vengono utilizzati per effettuare operazioni chirurgiche che richiedono un elevato grado di precisione come la riparazione di danni cerebrali. Non bisogna aspettarsi di trovare degli androidi (robot umanoidi): lo scopo principale di questi sistemi è solitamente molto specifico, ed anche se non mancano casi di sistemi di aspetto quasi umano (o simile all'aspetto di qualsiasi altra razza) si tratta di casi rari nei quali è effettivamente richiesta una caratteristica estetica. Per esempio, nell'assistenza agli anziani o negli asili può essere preferibile avere a disposizione un droide che sia esteticamente meno impersonale. Per la stragrande maggioranza dei casi, dai robot riparatori fino a quelli da combattimento, avere un sistema che possa muoversi con più di due zampe o sia dotato di più di due arti prensili è solitamente una priorità, e dunque ci si ritrova con robot che di umanoide hanno ben poco.
La differenza principale tra l'equipaggiamento “standard” è un droide è il fatto che quest'ultimo è, in larga misura, completamente autonomo ed è in grado di svolgere compiti anche molto complessi senza la supervisione di nessuno. Per questo motivo, essi vengono modellati in maniera molto simile ad un Personaggio, ossia sono dotati di Caratteristiche, Abilità e Specializzazioni (o meglio, della loro controparte robotica): si tratterà però di parametri fissati in base alla qualità dell'attrezzatura del droide, per esempio il processore interno determinerà le capacità autonome (in sostanza l'intelligenza) e la prontezza dei riflessi); analogamente, Abilità e Specializzazioni dipenderanno dalla programmazione e dagli strumenti a disposizione del droide, e per apprendere qualcosa di nuovo occorrerà modificare la prima.
Procedendo in maniera duale rispetto al discorso fatto per i Personaggi, è per prima cosa necessario stabilire le Caratteristiche di un droide:

Resistenza: è l'equivalente della Vitalità per i Personaggi. Indica cioè la resistenza di un droide agli urti, alle temperature o agli attacchi fisici. Può essere modificata dall'aggiunta di corazze o di sistemi che proteggano l'elettronica di bordo dalle radiazioni. Dipende anche dalle dimensioni del droide, dal momento che un robot molto piccolo probabilmente non è in grado di montare delle protezioni molto pesanti.
Intelligenza: è un termine improprio per un sistema meccanico, dal momento che le “intelligenze artificiali” conosciute nella GalCop, per quanto perfezionate, riescono solo a simulare il pensiero senziente. In ogni caso, questo parametro è un indice della capacità del droide di risolvere situazioni complesse e nuove, solitamente seguendo un algoritmo che simula un processo di risoluzione per tentativi del problema in esame. Un programmatore esperto – o un processore più avanzato – possono migliorare questo parametro.
Forza: è essenzialmente un indice delle capacità di carico di un droide. Qualsiasi “aggiunta” costituisce un aggravio di peso, e se il totale risulta eccessivo il sistema non sarà in grado di muoversi, oppure se si muoverà lo farà con estrema lentezza e goffaggine.
Destrezza: l'agilità di un droide misura la sua velocità di reazione agli stimoli esterni. Dipende essenzialmente dalle capacità di calcolo interne al processore, nel senso che un sistema più veloce riuscirà a reagire con una maggiore prontezza rispetto ad uno magari più economico ma con prestazioni meno elevate; anche il sistema di locomozione può essere determinante: un droide movimentato mediante due o più zampe sarà più a suo agio su terreni accidentati rispetto ad un robot su ruote.

Stabilite quali sono le Caratteristiche, si può procedere con l'analisi delle Abilità: anche in questo caso, esse dipendono fondamentalmente dalla programmazione e dall'equipaggiamento in dotazione al droide. Per prima cosa, allora, occorre considerare quali sono i compiti più comuni nei quali vengono impiegati questi robot:

Controllo di processi: molti droidi vengono utilizzati nell'industria per tenere sotto controllo un determinato processo industriale, per esempio la sintesi di una data sostanza chimica o la produzione di energia elettrica. In questo senso, si tratta di robot che controllano robot, visto che ormai gran parte della produzione industriale è meccanizzata. Un droide controllore di processi si può collegare al sistema ed ottimizzarne le prestazioni agendo da regolatore, può fare previsioni su guasti o malfunzionamenti e può prendere le contromisure necessarie, solitamente sotto la supervisione di un controllore in carne e ossa.
Riparazione: i primi droidi salirono a bordo delle astronavi affinché il personale di bordo potesse riparare lo scafo esterno senza dover fare una “passeggiata spaziale” in prima persona. Da allora, i robot hanno invaso molti altri reparti di un vascello spaziale: per esempio, il tokamak che fornisce l'energia a tutta la nave è costantemente ispezionato, almeno all'esterno, da piccoli robot riparatori che intervengono prontamente per impedire che una microfrattura possa, in un tempo più o meno elevato, portare alla rottura del reattore ed alla conseguente fuoriuscita di plasma ad altissima pressione e temperatura. A bordo di ogni astronave esiste un magazzino droidi, e le squadre di ingegneri addette alle riparazioni – interne ed esterne – hanno essenzialmente il compito di supervisionare il lavoro di questi assistenti meccanici mentre aggiustano qualsiasi sistema abbia subito danni.
Chirurgia: c'è stato un tempo, lontano ormai parecchi secoli, in cui la gente preferiva essere operata da medici in carne ed ossa, temendo che una macchina avrebbe potuto commettere errori irreparabili ed in generale c'era una forte diffidenza nel farsi “tagliuzzare” da qualcosa completamente privo di cervello. Per fortuna dei pazienti, questa concezione (e le macchine stesse) è stata superata: oggigiorno, tutte le operazioni vengono condotte da un droide medico che, sotto la supervisione dell'equipe chirurgica, manovra una serie di sonde. La chirurgia è stata rivoluzionata da questo nuovo approccio, nel quale qualsiasi operazione può essere condotta senza bisogno di bisturi (gli unici segni sono alcune cicatrici circolari dove sono state introdotte le sonde) e con un grado di precisione superiore.
Costruzione: come già detto, un campo in cui i droidi sono largamente utilizzati è quello dell'industria. Oltre al controllo dei processi, un impiego molto comune è quello della costruzione: si tratta di robot dalle limitatissime capacità intellettive, dal momento che molto spesso essi vengono utilizzati nelle catene di montaggio e dunque non è richiesto molto più di un compito ripetitivo per il quale non occorrono dispositivi di controllo particolari (ad essi provvede invariabilmente un droide di controllo). Inoltre, raramente questi sistemi sono dotati di un sistema di movimentazione o sono molto diversi da un grosso arto snodabile con uno strumento all'estremità.
Relazioni interpersonali: è l'unica categoria in cui effettivamente si rendono necessarie un aspetto “umano” (o equivalente) ed una notevole capacità di ragionamento per poter interagire in maniera credibile con esseri senzienti. I droidi per relazioni interpersonali, solitamente definiti androidi a causa del loro aspetto, devono essere in grado di una grande varietà di compiti, la quasi totalità dei quali di natura intellettiva. Per questo motivo, in questo campo sono necessarie una capacità di calcolo estremamente elevata (per simulare nel modo più credibile l'intelligenza) ed una programmazione che è probabilmente la più complessa in assoluto. Ormai quasi tutti i processori per androidi vengono progettati da equipe miste di roboticisti, matematici e neurologi; la loro dotazione software rappresenta una sorta di Santo Graal per gli informatici ed i matematici, ed è segnata da una continua evoluzione ed ottimizzazione.
Combattimento: il primo campo in assoluto ad aver visto un vasto impiego di droidi è stato quello bellico. Dapprima sono stati introdotti scout meccanici dotati di fotocamere e di una logica abbastanza primitiva, il cui scopo era essenzialmente quello di pattugliare la zona di guerra per individuare la disposizione del nemico; successivamente iniziò la produzione in massa di un vero e proprio supporto alla fanteria, con droidi alti fino a tre metri che fornivano una copertura per le truppe durante gli assalti ed erano dotati di una spropositata quantità di armi.
I droidi da combattimento sono quelli più potenti, perché hanno la necessità di portarsi dietro una spaventosa quantità di equipaggiamento e di corazza; per contro, non sono particolarmente intelligenti: il loro nucleo di calcolo deve essere in grado di distinguere gli amici dai nemici e deve essere in grado di riconoscere una serie di ordini vocali, ma il resto della loro “intelligenza” si limita al seguire un cammino prefissato o alla precisione di tiro.

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[Modificato da 'Kane' 15/01/2006 22.33]

'Kane'
00domenica 15 gennaio 2006 22:31
problemi relativi ai droidi
la mia idea è quella di modellare i droidi in modo simile agli esseri in carne ed ossa: caratteristiche, abilità e specializzazioni. al momento mi vengono in mente due soluzioni possibili:

1) i droidi hanno le STESSE abilità e specializzazioni presentate nella parte di regolamento relativa ai personaggi. per ogni modello (ossia per ogni compito tra quelli elencati) ci sono delle "abilità" innate legate al fatto che, per svolgere un determinato compito, ho un hardware specializzato; ulteriori punti abilità derivano dal grado di successo di chi programma il droide. per intenderci
grado di successo=(caratteristica+abilità+specializzazione+1d10) -difficoltà dell'azione
l'equipaggiamento del droide fornisce dei modificatori ulteriori per le specializzazioni.
2) i droidi hanno abilità loro, nella fattispecie tenderei a considerare come abilità i compiti per i quali essi vengono progettati. tali abilità hanno un valore che è ancora pari al famoso grado di successo nella programmazione, e l'equipaggiamento in dotazione al droide fa da modificatore alle specializzazioni.

tenderei ad optare per la seconda soluzione, per quanto mi riguarda i droidi li vedo come qualcosa di dotato di capacità piuttosto ridotte, come ho già scritto da qualche parte più che seguire la programmazione e tentare di mimare l'intelligenza non possono fare...
pareri? dubbi?
O-KAMI
00lunedì 16 gennaio 2006 10:11
si sono daccordo con te solo che una buona programmazione e un hardware adeguato sbaraglierebbe la maggioranza degli umani in circolazione (del resto già oggi i computer scacchisti sono imbattibili, immaginiamoci nel 3000)

poi indichi i robot-soldato come i più stupidi mentre secondo me è una delle applicazioni più difficili e articolate, o meglio i robot che non sono semplici tank semicomandati da supporto armato pesante devono avere una programmazione molto dinamica per adattarsi al terreno e a situazioni tattiche impreviste, quindi una programmazione altamente specializzata e una cpu da pannego
'Kane'
00lunedì 16 gennaio 2006 19:27
come capacità di processare informazioni sì, senz'altro. forse non spiego bene questo aspetto: dovrei introdurre una frase del tipo "se lo programmi bene non troverai mai qualcuno che faccia un dato lavoro meglio di un robot, altrimenti sono dei tocchi di metallo inutili. bellini ma inutili"

i droidi da combattimento hanno una sola funzione che vedo come rognosa: distinguere tra amici e nemici. come fa? gli metti una banca dati per il riconoscimento di tutta la fanteria che può incontrare? dai ai tuoi soldati qualcosa di caratteristico per distinguerli (però poi rischi di venire copiato e allora il droide non riconosce più i "cattivi")? adattarsi ai terreni e a cose del genere sono roba molto molto umana, puoi programmare il droide affinchè sappia riconoscere alcune caratteristiche morfologiche standard e le sfrutti al meglio: è senz'altro una roba complicata, ma secondo me TUTTI i droidi devono avere delle strutture (hardware e software) che permettano di tradurre una situazione in un dato da confrontare con un database interno per ricondurle a qualcosa di conosciuto, o magari addirittura riuscire a fare un merge delle stesse per tirare fuori qualcosa di ancora più adatto al problema che si presenta.
per il resto a me piace l'idea che i robot siano poco autonomi, e che si trovino in difficoltà se non riescono a ricondurre una situazione ad uno schema prefissato (o ad una combinazione più o meno ragionata di schemi prefissati). primo perchè la mia visione delle macchine è tendenzialmente questa (e lascia spazio alla fanteria robotica che altrimenti sarebbe inutile, ci metti un robot che è senz'altro più economico che addestrare un soldato a usare un'attrezzatura costosissima e rieschiare di perdere sia l'uno che l'altra sul campo!), e secondo - più importante - penso caratterizzi l'ambientazione, differenziandola da altre in cui i robot hanno una personalità più spiccata e fanno tendenzialmente quello che pare a loro.
unica eccezione potrebbe essere la tecnologia robotica ursoide: magari tutti i loro droidi sono controllati dalle IA e quindi appaiono come dotati di una vera e propria intelligenza, possono mostrare tratti di vera e propria creatività e così via. sarebbero anche utili per controllare governi e astronavi, così da mettere gli ursoidi sempre più ai margini della tecnologia che hanno creato?

in ogni caso riporto questo problema nell'altro forum, qua parliamo solo di regole e invece direi stia venendo un discorso più ambientazionistico (do androids dream of electric sheep?)

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[Modificato da 'Kane' 16/01/2006 19.32]

[Modificato da 'Kane' 16/01/2006 22.19]

'Kane'
00giovedì 2 febbraio 2006 21:43
equipaggiamento dei droidi finora sviluppato,così come compare nello stralcio di manuale che riguarda questo aspetto
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CPU: l'unità logica è un elemento fondamentale del droide. In base alla complessità della su architettura ed alla qualità della programmazione, essa processa le informazioni provenienti dai sensori che analizzano l'ambiente esterno, le compara coi dati in memoria e sceglie la risposta più appropriata agli stimoli ricevuti. I moderni processori quantistici offrono prestazioni sufficientemente elevate da fare sì che tutti i processi sopra elencati possano avvenire pressochè in tempo reale, con una velocità di risposta parecchie volte superiore a quella degli esseri viventi. Questo consente al droide di elaborare rapidamente previsioni numeriche sulle probabilità di successo che una data azione può avere sul problema in esame.
La CPU del droide influenza in maniera determinante l'Intelligenza e la prontezza di riflessi, ossia la Destrezza, dello stesso: esistono numerosi modelli di processore, a seconda delle necessità che sono state richieste (per esempio in base al compito che il droide dovrà svolgere) il costruttore ripiegherà su componenti meno efficienti ma più economici oppure sceglierà pezzi complessi, costosi e di qualità superiore. In generale, una CPU di basso livello darà meno "libertà" al droide, rendendolo meno capace di gestione autonoma dei problemi: si tratta di una scelta utile se si presume che il droide sarà sempre assistito o controllato da qualcuno, o da un droide con maggiori capacità di calcolo. Al contrario, i sistemi che necessitano di un certo grado di indipendenza devono essere equipaggiati con sistemi meno economici ma con maggiori prestazioni.

CPU base: il livello essenziale per qualsiasi droide è costituito da un elemento capace di operare semplicemente il confronto tra i dati contenuti in memoria e quelli provenienti dai sensori, siano essi fotocamere, rilevatori di movimento o quant'altro. In base al risultato di tale confronto, il robot è in grado di scegliere, all'interno di una serie di comportamenti standard, quale è quello più appropriato. Le CPU di questo tipo sono le più indicate per i droidi da lavoro, o comunque per tutti quei sistemi per i quali non si prevedono situazioni che si allontanino troppo da quei due o tre schemi essenziali che il programmatore ha inserito in memoria: in condizioni diverse da quelle contenute in memoria, il sistema non è solitamente in grado di operare elaborazioni per conto proprio, ma deve appoggiarsi a programmi esterni che gli indichino quale approccio effettuare per elaborare una soluzione nuova, che può essere memorizzata qualora il programma preveda tale opzione. Ciò significa un notevole aumento dei tempi di calcolo, perchè occorre spedire un'altra mole di dati in processazione.
Effetto: Intelligenza 0; Destrezza 0 || Disponibilità: diffuso/legale || Costo: 350 Cr.

CPU programmabile: un'evoluzione rispetto alle semplici ed economiche CPU base è costituita da un dispositivo nel quale è contenuto un piccolo chip di memoria, continuamente collegato al circuito di elaborazione. L'operatore può introdurvi un software che gestisca il comportamento del droide, per esempio, in condizioni diverse da quelle contemplate in memoria: quando ci si imbatte in situazioni anomale, il programma interno alla CPU consente un'analisi dei dati in maniera più avanzata, tipicamente cercando analogie tra i casi in memoria e ricorrendo ad una combinazione delle soluzioni relative. Questo fornisce una migliore capacità di adattamento alle condizioni esterne, e permette una riduzione del tempo che intercorre tra stimolo e reazione. Chiaramente, qualora il problema non sia in nessun modo correlato ai dati disponibili in memoria, il sistema tipicamente va in blocco, non è in grado di individuare un modello comportamentale idoneo alla situazione e richiede l'assistenza di un qualche supervisione – sia esso un altro droide più avanzato o un essere senziente.
Effetto: Intelligenza +1; Destrezza +1 || Disponibilità: diffuso/legale || Costo: 750 Cr.

CPU evolutiva: i droidi che devono compiere lavori particolarmente complessi e devono essere in grado di prendere decisioni autonome posseggono sistemi capaci di simulare il processo di apprendimento degli esseri senzienti. Ciò è reso possibile da una programmazione di livello superiore e da un'architettura di processazione estremamente complessa, che consente al sistema di tradurre i dati dai sensori in un modello matematico da risolvere, tipicamente per via iterativa, per ottenere una soluzione che andrà poi convertita da una forma numerica ad una serie di istruzioni ai sistemi interni. In generale, questi sistemi non hanno in memoria nessuna coppia stimolo – reazione, ma queste vengono gestite direttamente dall'unità di elaborazione attraverso uno schema che è concettualmente quello appena descritto. Una volta individuata, immagazzina questa informazione: una CPU evolutiva, sostanzialmente, sviluppa per conto proprio la banca dati necessaria a collegare una situazione ad una risposta, è in grado di riconoscere analogie tra le informazioni dai sensori ed i casi presenti in memoria, di scartare autonomamente quei casi che risultano troppo simili ad altri già incontrati e soprattutto di generalizzare i suoi dati quando si accorga che una soluzione sia adatta per più problemi. Dopo alcuni cicli di apprendimento, solitamente il sistema riesce a sviluppare autonomamente un "suo" programma di connessione tra stimoli e reazioni, imparando sostanzialmente a gestire le situazioni nuove più o meno come farebbe un essere vivente.
Effetto: Intelligenza +2; Destrezza +1 || Disponibilità: specialistico/legale || Costo: 1200 Cr.

Rete emulativa neurale: le continue richieste di un sistema capace di simulare al massimo le capacità cognitive di un essere senziente hanno portato ad una nanotecnologia in cui una serie di processori programmabili di media potenza vengono collegati tra loro attraverso una serie di nanotubi di carbonio. Questi ultimi sono dotati di terminazioni configurabili in maniera completamente autonoma dalla CPU stessa, la quale dunque si "autocostruisce" a partire dagli stimoli esterni. In pratica, esattamente come accadrebbe negli esseri viventi, ogni rete emulativa neurale è unica ed irripetibile. Questa configurazione, se programmata in maniera corretta, rappresenta la migliore forma di emulazione del sistema nervoso di un essere vivente: il sistema non si limita a confrontare situazioni o ad imparare per errori delle soluzioni ai problemi che incontra, è anche in grado di sviluppare in maniera totalmente autonoma nuove strategie e procedimenti a partire dalle esperienze passate, così da poter affrontare correttamente "al primo tentativo" ciò che incontra. Questa tecnologia, poi, consente ai droidi la possibilità di sviluppare una simulazione di reazioni emotive: ciò è frequente nei droidi che devono interagire con altri esseri senzienti, ossia nei casi in cui comportamenti meno "freddi" possono garantire una maggiore efficienza nell'assolvimento del proprio compito.
Per contro, questa tecnologia richiede anni della vita di intere equipe di programmatori, matematici e neurologi, che cercano continuamente algoritmi e routine che permettano ai singoli processori di comportarsi in maniera sempre più vicina a quella dei neuroni.
Effetto: Intelligenza +2; Destrezza +2 || Disponibilità: specialistico/legale || Costo: 4300 Cr.

Intelligenza artificiale ursoide: la tecnologia ursoide, per quanto arretrata in molti campi rispetto a quella GalCop, ha un suo pinnacolo di eccellenza nell'ingegneria informatica, nell'architettura delle unità di calcolo e nello sviluppo di software. Le reti neurali ursoidi dimostrano in pieno questa superioità: in uno spazio estremamente ridotto è concentrato un apparato molto simile, anche se su scala ridotta, a quello che fornisce l'autocoscienza ai due computer gemelli Czandros e Czandral, che governano questo popolo.
Concettualmente, si tratta di un'estremizzazione del concetto della rete emulativa neurale, con un incremento delle potenzialità di ogni singola unità di calcolo e soprattutto con la creazione di aree dedicate che simulano le singole regioni del cervello, e sono adibite all'analisi di particolare categorie di dati. La CPU deve costruire, oltre alle singole connessioni tra un processore e l'altro, anche delle connessioni tra le "sotto – regioni" dell'unità di calcolo, a partire da un substrato di partenza che garantisce un minimo di funzionalità: in questo senso, il droide si evolverebbe spontaneamente per migliorare le proprie prestazioni nel suo specifico campo di impiego. Grazie a questa tecnologia, i droidi ursoidi possono dirsi completamente autonomi, capaci di prendere decisioni nella più totale ed assoluta libertà, e mostrano alcuni aspetti che possono essere definiti solo come "pensiero creativo". Allo stesso tempo, però, essi manifestano spiccati tratti che possono essere definiti come una vera e propria personalità, e possono reagire in maniera decisamente più imprevedibile rispetto a quelle, ben più lineari e logiche, dei droidi comuni. Si parla addirittura di casi di aggressività contro il proprio padrone, di depressione e perfino di disattivazioni spontanee.
Effetto: Intelligenza +3; Destrezza +3 || Disponibilità: raro/legale || Costo: 12000 Cr.

CHASSIS: l'aspetto e l'architettura di un droide è solitamente definito da aspetti puramente pratici, legati essenzialmente al compito per il quale esso è stato progettato. Anche il rivestimento esterno non fa eccezione a questa norma: esso ha l'importante compito di proteggere l'elettronica interna dagli urti, dalle intemperie, da eventuali attacchi ostili o dalle radiazioni. Allo stesso tempo, però, non deve ostacolare i movimenti del sistema di locomozione o di eventuali arti estensibili che il droide deve poter utilizzare nel corso delle operazioni che gli vengono richieste.
Lo chassis dunque influenza due parametri: la Resistenza e la Destrezza. Esso viene scelto fondamentalmente in base al compito che il droide dovrà svolgere: un droide da combattimento avrà bisogno di un sistema estremamente robusto, mentre per un robot che deve lavorare a stretto contatto con altri esseri senzienti è bene dare un aspetto decisamente più "amichevole".

Nessun rivestimento: molto droidi sono troppo piccoli per poter montare un rivestimento protettivo. E' il caso, ad esempio, dei cebot, le cui dimensioni non consentono l'installazione di sistemi di movimentazione particolarmente potenti: ciò significa che aggiungere un ulteriore peso renderebbe il tutto troppo pesante per consentire la movimentazione, oppure renderebbe il droide lento e goffo.
L'assenza di una protezione esterna rende il droide estremamente delicato, in quanto tutti i circuiti ed i sistemi sono esposti: le radiazioni, o anche semplicemente le intemperie, possono produrre danni anche molto gravi, e solitamente basta un colpo puntato bene per danneggiare irreparabilmente il droide. Si tratta dunque di una soluzione impiegata soprattutto quando altre soluzioni risultano impraticabili (come nel caso dei cebot qui riportato) o antieconomiche.
Effetto: Resistenza +4; Destrezza 0 || Disponibilità: diffuso/legale || Costo: 0 Cr.

Protezione antiradiazioni: i campi elettromagnetici, le radiazioni ionizzanti, flussi di particelle elettricamente cariche sono tutti fenomeni naturali con cui l'ingegneria spaziale ha dovuto fare i conti per consentire agli esseri viventi la sopravvivenza al di fuori di un'atmosfera. L'elettronica di un droide è, se possibile, ancora più sensibile a questi fenomeni di quanto non sia il DNA cellulare: essi interferiscono col funzionamento delle apparecchiature, e può arrivare a renderle del tutto inutilizzabili. Qualsiasi droide che debba trovarsi a lavorare in ambienti che lo espongono a questo genere di pericoli, ha bisogno di una schermatura adeguata.
La risposta sta nella protezione antiradiazione: una leggera copertura in maglia di nanotubi di carbonio riveste il droide rendendolo in grado di tollerare un'elevata dose di radiazionioni dure per il tempo necessario a svolgere riparazioni o a raccogliere dati. Questa struttura non è stata pensata per resistere ad attacchi, ma garantisce comunque una certa protezione alle delicate strutture interne senza limitare i movimenti.
Effetto: Resistenza +6; Destrezza 0 || Disponibilità: specialistico/legale || Costo: 800 Cr.

Corazzatura standard per droidi: sebbene il nome faccia pensare a qualcorsa di difensivo e resistente, quasi tutti i droidi sono dotati di un sistema di protezione costituito da sottili lamiere di plastitanio, di metalceramica o di un qualsiasi altro materiale, il cui scopo è fondamentalmente quello di nascondere alla vista tutti i sistemi interni e di evitare che un utente inesperto possa inavvertitamente danneggiarli, o che il normale funzionamento "di tutti i giorni" non li usuri eccessivamente. In pratica, non è affatto una "corazza", ma semplicemente un rivestimento standard ottimale per una vastissima gamma di compiti di routine, e perfino in particolari situazioni nelle quali è richiesto qualcosa di più che una semplice protezione dalle radiazioni. Questa struttura fornisce un'adeguata protezione per il funzionamento in un'ampia gamma di situazioni operative, isolando efficacemente l'elettronica dall'ambiente esterno: il droide può così funzionare in ambienti ad alte o basse temperature, in presenza di sostanze nocive o nel vuoto, ma non rappresenta assolutamente una difesa particolarmente efficace contro un attacco armato.
Un sistema di giunti snodabili interno al rivestimento cerca di garantire la massima mobilità alle articolazioni, in modo da non impacciare troppo i movimenti. Lo stesso peso del sistema può spesso costituire un impaccio per gli organi di attuazione, anche se il droide mantiene comunque una certa mobilità ed è in grado di eseguire senza problemi qualsiasi compito.
Effetto: Resistenza +7; Destrezza -1 || Disponibilità: diffuso/legale || Costo: 1100 Cr.

Similpelle: particolari categorie di droide hanno, tra i parametri di progetto, un aspetto "amichevole", il che solitamente coincide con un aspetto esteriore il più vicino possibile a quello degli esseri con cui deve trovarsi ad interagire. Per ottenere questo scopo, è stato sviluppato un rivestimento molto simile, per elasticità, consistenza e resistenza, alla pelle. Al di sopra di questo è poi possibile introdurre qualsiasi elemento estetico aggiuntivo che si renda necessario ai gusti della razza in questione.
La similpelle è una matrice siliconica che racchiude al suo interno dei microattuatori costituiti da filamenti metallici capaci di distendersi o di contrarsi a seconda della frequenza e dell'intensità della corrente che li attraversa. Ciò consente di simulare perfino i muscoli con un buon grado di approssimazione. A dispetto di tutta questa avanzatissima tecnologia e di questa cura per i dettagli, come già detto la similpelle non è molto diversa dalla pelle vera, per quanto riguarda la resistenza, e risulta decisamente più costosa.
Effetto: Resistenza +5; Destrezza 0 || Disponibilità: specialistico/legale || Costo: 2150 Cr.

Corazza da battaglia: sul campo di battaglia, qualsiasi protezione standard è inutile quando ci si ritrova a fronteggiare le armi pesanti. I droidi occupano spesso ruoli di supporto alla fanteria, coprono le avanzate e le ritirate, e sono in prima linea con arsenali che nessuno sarebbe in grado di trasportare: per difendersi da un simile potere di fuoco, è necessaria una vera e propria corazza che, sostanzialmente, garantisca una durata la più lunga possibile del fuoco di risposta.
La corazza da battaglia è progettata pensando a tutto quello che può essere scagliato contro un droide: uno strato interno in nanotubi di carbonio protegge dalle radiazioni, mentre svariati strati di diamantite e plastitanio forniscono una pesante barriera contro qualsiasi proiettile cinetico. Infine, uno spesso strato in materiale ablativo protegge dagli attacchi laser. Con questo addosso, un robot si trasforma praticamente in un carro armato automatico.
Effetto: Resistenza +8; Destrezza -2 || Disponibilità: specialistico/militare || Costo: 4000 Cr.

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