i primi 7 capitoli di hp6

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devil14
00lunedì 18 ottobre 2004 03:53
se non volete perdervi il bello non leggete
(li ho trovati su internet.saranno veri?????)

L'ho trovato sull'"Ordine della fenice", ma ho letto solo un pochino all'inizio perchè nn volevo rovinarmi la sorpresa;voi fate ciò che volete. ...."Ciao raga qui sotto vi sono riportati (credo solo in parte)i primi 7 capitoli del principe mezzosangue!Però vi voglio avvertire che potrete rimane con l\'amaro in bocca quindi se volete gustarvi la sorpresa tutta insieme aspettate l\'uscita del libro oppure gustatevi questo \'assaggino\' 1 BUON COMPLEANNO HARRY! Harry Potter non era un ragazzo come tanti, viveva al numero 4 di Privet Drive con gli odiati zii. Ma Harry era più di un semplice nipote si, perchè Harry era un mago! Circa 5 anni prima gli venne recapitata da un gufo, la lettera che lo invitava a recarsi il primo di settembre alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Aveva trascorso anni fantastici in quel castello con i suoi 2 migliori amici Ronald (Ron) Weasley e Hermione Granger; anche se ogni anno Harry aveva rischiato seriamente di morire, perchè per uno strano scherzo del destino Harry non era un mago qualunque: lui era Harry Potter colui che alla tenera età di un anno aveva involontariamente sconfitto Lord Voldemort, il Signore Oscuro, un mago malvagio e potentissimo che stava seminando il terrore nella comunità magica mondiale. Ma Harry quella popolarità l\' aveva pagata cara, quella notte infatti i suoi genitori vennero uccisi nel disperato tentativo di salvarlo e proprio il sacrificio della madre Lily Potter, aveva reso Harry quasi invincibile per Voldemort. Ma ormai questa storia apparteneva al passato: Voldemort era rinato, Harry l\'aveva visto con i suoi occhi solo un anno prima e qualche mese fa aveva combattuto contro di lui e sarebbe sicuramente morto se Albus Silente non fosse intervenuto in tempo. Harry e Silente (il preside di Hogwarts considerato da molti il più grande mago di tutti i tempi) avevano tenacemente combattuto perchè il Ministero della Magia si rendesse conto che il Signore Oscuro era veramente tornato. Quella non era un giornata come tante era il 31 luglio, il sedicesimo compleanno di Harry, come al solito gli zii avrebbero fatto finta di niente, sarebbe stata una giornata come tante altre. Gli zii si rifiutavano di credere alla magia e a tutto ciò cui essa è legata e solo per un senso di disperata rassegnazione credevano all\'esistenza di Harry. Ad un certo punto sentì bussare alla porta. -Vai ad aprire- ordinò zio Vernon con la sua voce autoritaria “deve essere sicuramente il postino” pensò Harry “o al massimo una vicina accorsa al numero 4 per raccontare a zia Petunia l\' ultimo pettegolezzo su qualche sfortunato abitante del vicinato”. Ma sulla soglia non c\'era nè il postino nè una vecchia signora: era una ragazza più o meno alta quanto lui, avrebbe dovuto avere su per giù la stessa età di Harry, i lunghi capelli crespi le ricadevano ribelli sulle spalle. Era Hermione. Harry stupito stava per dire qualcosa quando lei si premette un dito sulle labbra e chiamò a gran voce zio Vernon. -Cosa c\'è?- chiese lo zio scocciato -Buongiorno signor Dursley, sono una studentessa del luogo, sono qui perchè devo fare una ricerca sui ragazzi violenti e turbati e i vicini mi hanno consigliato di venire da lei- disse prontamente Hermione. Lo zio Vernon sembrava stupito -Ma non ci conosciamo già noi due?- chiese in modo burbero, evidentemente lo zio aveva qualche vago ricordo di quelle volte che era andato a prendere Harry alla stazione di King’s Cross alla fine dell\'anno scolastico. -Non mi risulta- iniziò Hermione -io vengo da lontano non abito in zona, posso avere circa due ore per parlare con suo nipote? Il mondo saprà che persone meravigliose come voi devono subire certi soggetti pericolosi e imprevedibili- concluse. Zio Vernon sembrava sul punto di chiuderle la porta in faccia, ma non riuscì a resistere ai complimenti della ragazza e la fece entrare, ormai convinto. Hermione salì al piano di sopra sotto indicazione di zia Petunia, che intanto le guardava i capelli alquanto inorridita. Harry ancora stupito fece per salire il primo gradino quando zio Vernon lo prese per un braccio. -Vedi di inventarti qualche storia convincente- disse -e soprattutto niente magie! siamo intesi?- Harry fece un cenno di assenso con il capo e salì velocemente le scale. Hermione era seduta sul letto di Harry con un sorriso che le andava da orecchio a orecchio e un\'aria molto compiaciuta. -Quest\' anno ho preferito farti gli auguri di persona! perciò Buon Compleanno!!!!- -Sei veramente un genio!- disse Harry felice. Hermione tirò fuori dalla sua borsa una grande scatola rettangolare. -Questo è per te!- disse Hemione raggiante -spero ti piaccia- concluse. Il pacco era incartato con una carta azzurrina, su di essa erano disegnati dei boccini d\'oro e Harry notò con stupore che sfrecciavano da un lato all’ altro della scatola. Harry sapeva benissimo che nel mondo magico i personaggi di fotografie, cartoline e quadri erano animati ma non si era ancora del tutto abituato. Scartò il regalo: era una grossa scatola di cuoio marrone, la aprì. Dentro c’erano: una palla rossa inanimata, la Pluffa; due grosse sfere di ferro nero che si muovevano minacciose sotto le catene che le tenevano saldamente ancorate ai loro posti nella scatola, i Bolidi; e poi una piccola pallina d\'oro, il Boccino. Erano le palle che venivano utilizzate a Quidditch, lo sport più popolare tra i maghi. Harry giocava come Cercatore nella squadra di Grifondoro ad Hogwarts ed era stato il giocatore più giovane da circa un secolo, il suo compito era quello di acchiappare il boccino prima della squadra avversaria e ottenere così 150 punti che di solito garantivano la vittoria. Su ogni palla che Hermione gli aveva appena regalato c’era scritto in caratteri dorati Harry Potter. Harry era commosso, era seduto nella sua stanza con la sua migliore amica il giorno del suo compleanno, sicuramente il migliore da 5 anni a questa parte. L\'abbracciò così forte che Hermione rischiò seriamente di morire soffocata. Rimasero lì a parlare della scuola e Hermione non fece altro che ripetere il suo disappunto sul ritardo dei risultati dei G.U.F.O. gli esami che avevano sostentuto alla fine dell\'anno precedente. Tutto andò liscio come l\'olio finchè... -Hai saputo nulla su Voldemort e l’Ordine?- chiese Harry. All\'improvviso lo assalì una sensazione di vuoto allo stomaco e si ricordò di lui... di Sirius il suo amato padrino l’unico parente che gli aveva veramente voluto bene dopo la morte dei genitori. Sirius che era morto qualche mese prima, ucciso dalla sua stessa cugina Bellatrix Lestrange, una Mangiamorte, una dei seguaci più fedeli di Voldemort. Sirius che aveva perso la vita senza poter dimostrare di essere innocente per quel crimine che non aveva compiuto e che lo tenne rinchiuso per ben 13 anni ad Azkaban la terribile prigione dei maghi. Sirius era fuggito solo 2 anni prima ed era stato costretto a vivere nascosto dal mondo ancora convinto della sua colpevolezza. A quanto pare Hermione capì a cosa l’amico stava volgendo i suoi pensieri, perchè si affrettò a cambiare discorso. Al termine della seconda ora, la ragazza si avviò verso la porta e dopo altri complimenti a zia Petunia, sempre attenta a fissare i suoi capelli, chiese il permesso si ritornare il giorno seguente. -Torna quando vuoi cara- disse zia Petunia, con il sorriso più falso che Harry le vide fare in tutta la sua vita. Hermione salutò con gentilezza e cortesia e scoccò uno sguardo divertito a Harry, gli rivolse un gran sorriso, e lui sempre più felice ricambiò. L’indomani Hermione arrivò in anticipo. Il sorriso era svanito dalla sue labbra, aveva un’aria distratta e assente, solo quando furono soli nella camera di Harry si decise a parlare. -Ieri sera hanno ucciso Mundungus proprio vicino a Grimmauld Place- disse Hermione con un’espressione di puro terrore dipinta negli occhi. Mundungus Fletcher faceva parte dell’Ordine della Fenice, l’organizzazione fondata e guidata da Silente, che combatteva contro Voldemort e i suoi seguaci. -Cosa!? Stai Scherzando- rispose sconvolto Harry -no, è la verità, mi ha inviato un gufo Ron ieri sera, pensano che sia stato Macnair a ucciderlo- disse Hermione -Ma come mai Ron non mi scrive?- chiese Harry cambiando momentaneamente discorso. -Gli hanno detto che era meglio se avesse scitto ad uno solo di noi due e a scelto me, non so perchè- nel dirlo Hermione arrossì. -Dici sul serio che Ron... bè insomma non pensavo che... lasciamo perdere- disse Harry. Aveva intuito che qualcosa tra Ron e Hermione era inspiegabilmente cambiata ma non volle indagare oltre, avrebbe parlato con Ron appena avrebbe avuto occasione di farlo. -Silente vuole che tu ed io andiamo alla Tana entro stasera- disse Hermione. Nonostante le circostanze alquanto tragiche Harry divenne felice al solo pensiero di andare alla Tana la casa dei Weasley dove abitava Ron. -Partiremo subito, fai i bagagli io vado a parlare con i tuoi zii- disse Hermione. Harry avrebbe voluto darle qualche consiglio per parlare con gli zii, ma la ragazza corse così veloce fuori dalla stanza che non ne ebbe il tempo. 2 IL SEGETO DI RON E HERMIONE -Signori Dursley è il momento della verità- iniziò Hermione -io sono Hermione Granger compagna di scuola di Harry, noi dobbiamo partire subito- -Cosa!? brutta stregaccia che non sei altro, mi sembrava di averti già visto! non la si fa a Petunia Dursley, non potevi essere che una di… loro, con quei capelli, bleah!- disse zia Petunia schifata. Hermione non parve offesa, appena tirò fuori la bacchetta Vernon, Petunia e Dudley, il grasso e viziatissimo cugino di Harry, scapparono in salotto terrorizzati. Harry scese poco dopo con il baule e sopra la gabbia di Edvige vuota, la civetta era uscita la sera per andare a caccia e non era tornata, ma come Harry sapeva lei l’avrebbe trovato senza problemi. -Hermione tutto a posto? Ma come facciamo ad arrivare alla Tana?- chiese Harry -Ci porteranno i miei genitori in auto, loro sono Babbani!- rispose la ragazza. Uscirono velocemente di casa, i genitori di Hermione erano già fuori in auto: li stavano aspettando. Sistemarono il baule di Harry nel bagagliaio dell’auto, una Mercedes-Benz nuova fiammante, evidentemente i genitori di Hermione guadagnavano bene con il lavoro di dentisti. Harry era fermamente convinto che Hermione avesse lanciato un incantesimo ingrandente sul bagagliaio, era veramente spazioso. Rimasero un paio di ore in auto finchè non scorsero una casa alta e sgangherata, si notava che i piani erano stati aggiunti via via che i figli Weasley nascevano. I signori Weasley avevano infatti 7 figli: Bill, Charlie, Percy, Fred e George (i gemelli), Ron e Ginny l\'unica femmina. Harry non stava più nella pelle, avrebbe rivisto Ron, il suo amico Ron. Scaricarono i bagagli e dopo che Hermione ebbe salutato i suoi genitori, i signori Granger sparirono. I due si avviarono verso l’entrata. Molly Weasley corse loro incontro, cercava di essere allegra e spensierata come sempre, ma nei suoi occhi si notava un’ombra di paura. -Oh Harry caro, come è andato il viaggio su quella... cosa, sono così inaffidabili le vetture Babbane!- disse la signora Weasley con un gran sorriso sulle labbra. -Tutto a posto signora Weasley- rispose Harry felice, sapeva che doveva essere triste ma non ci riusciva proprio. Hermione sembrava invece molto turbata e Harry ebbe l\'impressione che non fosse solo per la morte di Mundungus. Entrarono in casa. -Harry!- disse Ron che era appena sceso in cucina -come sono felice di vederti e...- si interruppe guardando Hermione, entrambi arrossirono. Harry guardò prima l\'uno e poi l\'altro. -Ma che vi prende a voi due?- disse poi sorpreso. -Vado a salutare Ginny- disse poi Hermione e corse su per la scale verso la camera della Weasley più giovane. Harry fissava Ron. -Mi vuoi spiegare!?- chiese Harry -Bè vedi, io cioè noi- iniziò a dire Ron incerto, stava soppesando attentamente le parole - vedi...- -Che si dice!?- erano Fred e George che come al solito parlvano all\'unisono. Ron li avrebbe baciati per aver portato la conversazione su tutt’ altro argomento. I due gemelli Weasley avevano aperto un negozio di scherzi “I tiri vispi Weasley” a Diagon Alley con il denaro che Harry aveva vinto al Torneo Tremaghi e che aveva regalato ai due. I gemelli avevano lasciato la scuola. -Forza radunate la famiglia il pranzo è pronto!- disse allegramente la signora Weasley. Si avviarono tutti verso la tavola e presero posto mentre Ron e Hermione evitavano accuratamente di guardarsi. -Ehi! Harry, buon compleanno, anche se in ritardo... vedi io... bè ti spiego più tardi- disse Ron al termine del pranzo. Tutta la famiglia gli fece gli auguri. Il signor Weasley non c\'era, evidentemente era occupato con l\'Ordine, la signora Weasley era alquanto distratta. -Io e Fred andiamo fuori a giocare a Quidditch, volete venire?- disse George. Harry sarebbe voluto andare a giocare, ma preferì salire con Ron in camera sua: era curioso di sapere cosa era successo con Hermione. -State attenti a non farvi vedere dai Babbani- disse la signora Weasley. -Certo mamma! Ginny, Hermione venite con noi?- chiesero all\'unisono i gemelli. Hermione non se lo fece chiedere due volte, era evidente che voleva allontanarsi il più possibile da Ron, quindi convinse Ginny e uscirono tutti e quattro dalla porta sul retro, che dava su un enorme prato bruciacchiato dal sole estivo. Harry seguì Ron e arrivarono nella sua stanza. I muri erano coperti dai poster della squadra di Quidditch per cui tifava Ron: i Cannoni di Chudley probabilmente la squadra più sfortunata del campionato. Harry non potè fare a meno di notare che Ron era alquanto taciturno. Rimasero un attimo in silenzio, poi Harry si decise a parlare. -Allora hai intenzione di dirmi cosa è successo con Hermione o vuoi che il tuo milgiore amico muoia dalla curiosità?- disse sforzandosi di sorridere. -ok, ti dirò tutto ma prometti che non riderai?- rispose Ron che intanto arrossiva sulla punta delle orecchie come suo solito. -Promesso- disse Harry. -Bè la settimana dopo la fine della scuola… io e Hermione eravamo insieme a Grimmauld Place e... Hermione e Ron erano seduti attorno al tavolo nero che si trovava nella cucina della vecchia casa di Sirius. -Ragazzi forse è meglio che andiate di sopra- disse la signora Weasley -devo fare le pulizie, questo posto è un vero porcile!!- I due salirono in silenzio su per le scale polverose, ai muri erano appese le teste dei vecchi elfi domestici che avevano lavorato per la famiglia Black. Kreacher era scappato l\'anno precedente e aveva tradito Sirius. Hermione al 4° anno aveva fondato il C.R.E.P.A. un’associazione che lottava per i diritti degli elfi domestici e che fino ad allora aveva raccolto pochissimi consensi, ma adesso evidentemente non aveva voglia di parlarne. Fred, George e Ginny erano alla Tana con il signor Weasley. \'Ma perchè ho accettato di venire qui!??!\' pensò Hermione. Entrati in camera la ragazza si sedette sul letto, Ron per terra. Non parlavano, anche perchè non sapevano di cosa parlare, erano avvolti da un silenzio imbarazzato. -Ieri ho ricevuto una lettera di Viktor- disse improvvisamente Hermione. Ron storse il naso in un’espressione di puro disgusto. -E cosa ti ha detto il tuo caro Vicky?- chiese Ron stizzito. -Te l\'ho detto mille volte di non chiamarlo così- disse Hermione arrabbiata- Comunque ha detto che per le vacanze di Natale viene ad Hogwarts per vedermi- continuò la ragazza con noncuranza. Ron sempre più infastidito dalle parole di Hermione, si alzò in piedi. -Non ho intenzione di discutere della tua relazione con Krum- le gridò in faccia. -Ehi ma cosa ti prende!?- Adesso erano in piedi l\'uno davanti all\'altra. -Mi prende che tu parli sempre di Krum: Krum giù, Krum su, sempre e solo Krum, mi sono stancato delle tue chiacchere. Perchè non vi sposate?- gridò violentemente Ron. -E allora tu con quella Fleur, quella veela?!- rispose prontamente Hermione. -Si ma io non ne parlo con tutti giorno e notte- -allora sai una cosa?! se ti da fastidio non parliamoci più!!!- -Bene!!!-gridò Ron. -Bene!!!- gridò di rimando Hermione. -Tu sei la ragazza più...più...-Non sapeva cosa dire, si fissavano negli occhi in silenzio. I loro volti si stavano avvicinando sempre di più, sempre più vicini l’uno all’altra… Ron sapeva di volerlo e anche Hermione aveva inconsciamente aspettato quel momento da tanto tempo… Ma all\'improvviso la signora Weasley fece irruzione nella stanza con un piatto di biscotti e due bicchieri colmi di latte. I due si allontanarono velocemente. -Signora Weasley chiamo i miei, credo che sia meglio che torni a casa- disse Hermione. -Ok cara fai come vuoi- disse dolcemente la signora Weasley. Hermione corse velocemente al piano inferiore, Ron le corse dietro ma non sapeva cosa dirle, cosa fare... Dopo poco tempo i Granger arrivarono, Hermione e Ron si fissarono negli occhi, fu un attimo, poi la ragazza salì sull’auto e lo salutò timidamente prima di chiudere la portiera. -Cosa!?- Harry guardava Ron sconvolto. -Ti prego non fare commenti- disse Ron. -Ma vi siete parlati?- chiese Harry. -No, le ho mandato alcune lettere ma non mi ha mai risposto, adesso mi evita, fa finta di niente. Ah le ragazze, sono delle brutte bestie!!!- rispose Ron. Harry non sapeva cosa dire, i suoi migliori amici… Ron e Hermione. Non aveva mai pensato a questa possibilità anche se erano successe varie cose durante gli anni scolastici ad Hogwarts tra i due, ma non gli aveva mai dato grande importanza. Ron cambiò velocemente discorso, e non ne parlarono più. 3 SESTO ANNO A HOGWARTS Quel mese alla Tana passò velocemente. Tutti i Weasley sembravano ormai essersi resi conto che qualcosa tra Ron e Hermione non andava per il verso giusto. Voldemort e i suoi Mangiamorte non combinarono più niente e Harry aveva la netta spiacevole sensazione che qualcosa di terribile sarebbe successa ad Hogwarts nel corso del sesto anno. Le lettere dalla scuola erano già arrivate insieme ai risulati dei G.U.F.O.: Hermione aveva preso Eccezionale in tutte le materie, Harry tutti Oltre ogni previsione e un Eccezionale in Difesa contro le Arti Oscure e anche Ron non se l’era cavata tanto male. Quella mattina tutta la famiglia si sarebbe recata a Diagon Alley per le consuete spese scolastiche. Utilizzarono la polvere volante e questa volta Harry pronunciò bene il nome del posto dove doveva andare, solo quattro anni prima aveva sbagliato pronuncia e si era ritrovato a Nocturn Alley un posto alquanto tetro e pericoloso. La giornata trascorse piacevolmente. Mentre Ron, Fred e George mangiavano un gelato nella gelateria di Florian Fortebraccio, Harry e Hermione si avviarono al Ghirigoro, la libreria dei maghi. Harry non seppe resistere e rivelò a Hermione la conversazione che aveva avuto circa un mese prima con Ron. Hermione lo fissava e a ogni parola del ragazzo sgranava gli occhi sempre di più. Harry stava per raggiungere la parte più imbarazzante della storia... -Basta ti prego...- disse lei -la conosco già questa storia, io non so cosa mi è preso, io e Ron, ma ti pare normale? E’ stato solo un grosso errore, e poi in fondo non è successo nulla - concluse. Harry non commentò, sapeva che mentiva, ma non voleva farla arrabbiare. Comprarono i libri sulla lista e poi andarono tutti insieme a bere una burrobirra al Paiolo Magico. La sera tornarono a casa, stanchi ma felici. Tra Ron e Hermione c\'era ancora il silenzio assoluto. Il giorno seguente avrebbero dovuto raggiungere, alla stazione di King\'s Cross, il binario 9 e 3/4, dove fermava l’Espresso di Hogwarts. La sera stessa preparano i bagagli. Quella notte Harry si svegliò di soprassalto sentiva delle grida provenire dal prato. -Cosa!? Allora sarebbe stato solo un grosso errore eh!?- era Ron che urlava violentemente contro Hermione, lei piangeva. -Ron ti prego non fare così, io...- -Io un corno, non voglio avere più niente a che fare con te, sei brava solo a prendere Eccezionale in tutte le materie!- A quanto pare solo Harry si era accorto della lite, gli altri membri della famiglia dormivano sonni tranquilli nei loro letti. Harry scese al piano di sotto, Ron non lo degnò neanche di uno sguardo corse velocemente nella camera dove dormivano tutti e due. Harry si avviò verso il prato, Hermione era ancora lì inginocchiata per terra, piangeva. Quando lo vide tentò di nascondere le lacrime, ma invano. -Sono solo una stupida- disse abbozzando un sorriso. Harry non sapeva cosa dire, ma in quel momento l’amica gli ricordava tanto Cho Chang, la ragazza di Corvonero con cui era uscito un paio di volte, l\'anno precedente. L’abbracciò, gli sembrava l’unica cosa da fare. Non si accorse che Ron li guardava in cagnesco dalla finestra della sua stanza. Il mattino seguente si svegliarono in ritardo come al solito, fecero colazione velocemente e dopo essersi vestiti utilizzarono la polvere magica per materializzarsi nel focolare più vicino alla stazione. Al momento più opportuno attraversarono la barriera che divideva il binario 9 dal 10 e si ritrovarono come sempre sul marciapiede del binario 9 e 3/4. Una alta colonna di vapore si alzava dal treno. I ragazzi ebbero appena il tempo di salutare i signori Weasley. -Cerchiamoci uno scompartimento- disse Harry. -Io ho promesso ad un\'amica di raggiungerla- disse Hermione. -Scherzi!?- iniziò Ron -Tu non hai amiche!- concluse acido. Due grosse lacrime solcarono il volto della ragazza, Harry fece per dire qualcosa, ma non ne ebbe il tempo: Hermione era già corsa via per il corridoio. -Entriamo qui- disse Ron. Nello scompartimento c’erano Seamus, Dean e Neville, i tre ragazzi con cui Ron e Harry dividevano il dormitorio ad Hogwarts. -Sei stato crudele- bisbigliò Harry a Ron. -Se lo merita!- disse l’amico. -Non essere sciocco, Ron, è nostra amica!- -é tua amica,non mia! Non la difendere!- Harry non disse niente. Iniziarono a parlare delle vacanze appena trascorse. -Toh! Guarda chi si rivede, Potter, Mister Cocco-di-Silente!- disse una voce acida e fredda. Era Draco Malfoy, il suo peggior nemico, accompagnato come al solito dai suoi due scagnozzi Tiger e Goyle, tutti e 3 appartenevano a Serpeverde. -Sta\' zitto Malfoy!- rispose Harry. -Ho visto nello scompartimento vicino la mezzosangue che piangeva, cos’è successo non ha preso Eccezionale a tutti i G.U.F.O.?- Tiger e Goyle risero. -Era insieme alla tua ragazza Potter, quella di Corvonero dal pianto facile, quella che stava con quel perdente di Diggory!- disse Malfoy. -Vattene!- gli intimò Harry. -Perchè sennò?- chiese Malfoy in tono di sfida. - Perchè non te ne torni da tuo padre così potete andare a leccare i piedi a Voldemort insieme?- disse Harry. -Sarai tu quello che gli dovrà leccare i piedi, Potter, per non farti uccidere!- Disse malfoy scatenando le risate dei suoi gorilla. Se ne andarono sempre ridendo lasciando Harry con l’amaro in bocca, sarebbe davvero finita così? Lui che chiedeva disperatamente pietà al Signore Oscuro per avere salva la vita? I suoi pensieri vennero interrotti dalla signora che trasportava il carrello dei dolciumi. Comprò delle Api Frizzole, una scatola di Gelatine Tutti i Gusti + 1 e una decina di Cioccorane. Ron sembrava aver perso il suo malumore adesso parlavano animatamente tutti e cinque di Quidditch. Ad un certo punto Harry si sentì in colpa: loro stavano lì a divertirsi mentre Hermione piangeva nello scompartimento accanto, Ron poteva anche evitarla, ma lui cosa c’entrava?, dopotutto erano affari loro, non suoi. Si alzò deciso a parlare con Hermione, agli altri disse che andava in bagno. Si avvicinò alla porta dello scompartimento vicino e l\'aprì, Hermione era seduta accanto a Cho Chang, stavano parlando. Cho lo fissò stupita. Harry ricordava fin troppo bene gli avvenimenti dell’anno scorso, lui e Cho non si erano più parlati. -Ciao Harry!-disse Hermione sconsolata. -perchè non ti siedi e stai un po\' qui con noi?- -Ok- rispose Harry. Si sedette tra il finestrino e Hermione, che a sua volta sedeva davanti a Cho, erano soli. -Avete combinato un bel casino tu e Ron- disse Harry. -Lui è crudele non credo che mi abbia mai trattata così male!- disse Hermione triste. -Credo che si senta ferito nel suo orgoglio, non mi ha detto niente, ma penso che lui ci tenga molto a te!- -Bè lo dimostra in un mondo molto strano- rispose Hermione -e comunque te l’ho detto è stato solo un errore!- Harry era sicuro che Hermione stesse mentendo, ma non disse nulla. Cho che era rimasta a sentire la conversazione in silenzio. -é meglio che torni di là- disse Harry -se avete bisogno chiamatemi pure- Tornò dai ragazzi, stavano indossando le divise e Harry fece lo stesso, di lì a poco sarebbero scesi alla stazione di Hogsmeade, l’unico villaggio interamente abitato da maghi di tutta la Gran Bretagna. Dopo un quarto d’ora il trenò si fermò sbuffando. Scesero sul marciapiede Harry sentì la voce famigliare di Hagrid il mezzogigante, uno dei suoi più grandi amici.CONTINUA.......................
devil14
00lunedì 18 ottobre 2004 04:03
-Quelli del primo anno da questa parte!- gridò Hagrid, salutò con la manona Harry e Ron e fece un gesto come per dire “ci vediamo dopo”. Hermione non si fece vedere. Era ormai sera, l’aria si settembre era fresca e limpida. Lui e Ron si avviarono verso le carrozze, quelle guidate dai Thestrals delle creature magiche simili a dei cavalli, che solo le persone che avevano visto la morte in faccia avrebbero potuto vedere. Ron,come Harry sapeva,non li vedeva. Salirono sulla carrozza, soli, loro due e dopo una decina di minuti si ritrovarono al castello di Hogwarts, le grandi torri illuminate, i prati bagnati dalla rugiada, il Platano Picchiatore e più in basso la Capanna di Hagrid: era finalmente tornato a casa. Entrarono nel grande ingresso illuminato da varie torce. Si avviarono verso la Sala Grande dove avrebbe avuto luogo il consueto banchetto di inizio anno. I tavoli erano già stati riempiti dagli appartenenti alle varie case. Dì lì a poco sarebbe avvenuto lo smistamento. Hermione ancora non c\'era. Una fila di bambini di circa 11 anni fece il suo ingresso nella sala, in testa c\'era la professoressa McGrannit insegnante di trasfigurazione e direttrice della casa di Grifondoro, teneva in mano un vecchio cappello sgualcito, scolorito e più volte rammendato: il Cappello Parlante, sarebbe stato quell\'insolito cappello a smistare i ragazzini nelle 4 case: Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero. Il cappello iniziò la consueta canzone che precedeva lo smistamento vero e proprio: \'Or ora vi dovrò smistare per questo in chiacchere non mi voglio dilungare E\' forse Grifondoro la vostra via culla dei coraggiosi di cuore audacia, fegato, cavalleria fan di quel luogo uno splendore; o forse Serpeverde ragazzi miei voi troverei i migliori amici quei tipi asteti e affatto babbei che qui raggiungono fini onori; oppure Corvonero il vecchio e saggio se siete svegli e pronti di mente ragione e sapienza qui trovan linguaggio che si cofà a simil gente, è forse Tassorosso la vostra vita dove chi vi alberga è giusto e leale qui la pazienza regna infinta e il duro lavoro non è innaturale. Comportatevi bene per far sì che il male su di noi non incomba siate tutti amici così che la diversità soccomba\'. Il termine della canzone venne accompagnato da uno scroscio di applausi. L\'attenzione di Harry si concentrò su un bambino, piccolo esile, aveva un visino rotondo e due grandi occhi azzurri, proprio come i suoi. La McGrannit iniziò a chiamare in ordine alfabetico i nuovi arrivati. Harry scoprì così che il bimbo si chiamava Timothy Sanders, venne assegnato a Grifondoro, venne accolto con grande entusiasmo. Si sedette vicino a Ginny. Poi non ci pensò più, dopo lo smistamento Silente fece come suo solito, il discorso che apriva l\'anno scolastico. -Benvenuti ad un nuovo anno ad Hogwarts, sarò franco con voi ragazzi miei, su di noi incombe un grande pericolo, come molti saprete Voldemort, il Signore Oscuro è rinato, il Cappello Parlante ve l\'ha ricordato l\'anno scorso e io ve lo ricorderò adesso: siate uniti non lasciate che le diversità i litigi vi separino- nel dirlo scoccò un\'occhiata di rimprovero a Ron -dobbiamo stare uniti e non ci succederà niente di male, l\'unione fa la forza.- si interruppe -Non credo che uno possa risolvere i suoi problemi abbuffandosi, ma cercate di fare del vostro meglio- concluse il preside con un sorriso. Battè le mani e i piatti dorati che prima erano vuoti si riempirono di ogni ben di Dio. Mangiarono con gusto e nel frattempo Harry vide Hagrid prendere posto tra la professoressa Sprite e piccolo professor Vitious. La sua attenzione venne attirata da una giovane donna, Harry non l\'aveva mai vista ma capì che si trattava della nuova insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Al termine del banchetto, Silente battè nuovamente le mani e i piatti si vuotarono dagli avanzi. -Diamo il nostro più caloroso benvenuto alla nuova insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, la signorina Ninfadora Tonks!!!- Allora Harry capì, la conosceva faceva parte dell\'Ordine, non l\'aveva riconosciuta perchè era una metamorfomagus, ciò significava che poteva cambiare aspetto quando e dovunque volesse, e in quel modo Harry non l\'aveva mai vista. -Grazie, grazie... Albus ti avevo chiesto di non chiamarmi per nome!- disse con un\'aria di dolce rimprovero -comunque spero di piacervi...- a quelle parole qualcuno rise -come insegnante intendo- si affrettò ad aggiungere Tonks -io sono una metamorfomagus, cambio aspetto fisico molto spesso e a mio piacimento, perciò per farmi riconoscere da voi appunterò alla mia veste una spilla dorata a forma di stella! siamo intesi? Grazie ancora e Buonanotte- disse sempre sorridente. Silente li congedò dal banchetto, una grande folla si accalcò all\'uscita. Harry e Ron si avviarono su per la scale di marmo fino al ritratto della Signora Grassa. -Parola d\'Ordine- chiese la Signora Grassa con fare enigmatico. -Lupus in fabula- disse Harry. -Esatto!- rispose la signora dal suo ritratto che in tanto si apriva a mo\' di porta rivelando un passaggio rotondo scavato nella fredda pietra. Così i due giunsero nella Sala comune di Grifondoro. Non c\'era nessuno. La loro attenzione venne attirata da un biglietto che era stato affisso in bacheca, che se non fosse stato per quel foglio solitario, sarebbe stata desolatamente vuota. Il biglietto diceva: Nuova Squadra di Quidditch: Portiere- Ronald Weasley Cacciatore- Ginny Weasley Cacciatore- Colin Canon Cacciatore- Lavanda Brown Battitore- Seamus Finnigan Battitore- Dean Thomas Cercatore e Capitano- Harry Potter IL primo incontro verrà disputato il 14 ottobre. Grifondoro-Corvonero -Harry ma è fantastico- esclamò Ron -sei il nuovo capitano della nostra squadra!!!Complimenti- Harry era felice, ma ce l\'avrebbe fatta a combinare i compiti e gli impegni di Quidditch? Sembrava preoccupato ma non volle pensarci, la stagione sarebbe cominciata solo il mese successivo. -Hai per caso visto Hermione?- chiese Harry. -No- rispose secco Ron. -Calì ha detto che è rimasta nel dormitorio femminile- -Bè la vedremo domani mattina- concluse Harry sbadigliando. Si avviarono verso il dormitorio maschile, i loro bauli erano già stati portati al loro posto, di fianco ad ogni letto. Edvige tubava felice nella sua gabbia, Harry l\'accarezzò. Si mise il pigiama e nel frattempo arrivarono anche Dean, Seamus e Neville che fecero altrettanto. -Complimenti per il posto in squadra- disse Harry rivolgendosi a Dean e Seamus. -Grazie capitano- risposero in coro i due. Ben presto si addormentarono, tutti tranne Ron. Erano le circa le tre del mattino quando Ron si alzò, si mise la vestaglia scolorita e più volte rammendata e scese nella Sala Comune, non aveva sonno. Era sicuro che non avrebbe trovato nessuno a quell\'ora così tarda, ma si sbagliava: davanti al caminetto seduta per terra c\'era Hermione. Leggeva un libro, sulle cui pagine erano evidenti grandi chiazze umide, aveva pianto. Hermione non sembrò accorgersi di lui. -Hai pianto ancora?- chiese Ron acido. Hermione trasalì. -Mi hai fatto prendere un colpo- disse lei abbozzando un sorriso. Ron le si sedette accanto, il Ron burbero e scontroso aveva lasciato improvvisamente il posto ad uno più dolce e tranquillo. -Senti mi dispiace di averti trattata male, ti chiedo scusa- disse Ron -Il fatto è che...- fece un gran respiro, avrebbe voluto dirle quanto gli piaceva, quanto lo faceva ingelosire, quando parlava di Krum.-Ho preso una cantonata scusami- disse soltanto. -Io...io…- Hermione non sapeva cosa dire ma due grosse lacrime le bagnarono il viso. -Non ti preoccupare è solo che quando hai detto che era stato tutto un grande errore, ci sono rimasto male- disse -se non ti piaccio me ne farò una ragione, dopotutto tra noi non c\'è niente e neanche tu mi piaci- concluse sforzandosi di sorridere. Ron le asciugò le lacrime e poi le poggiò una mano sul viso. Si stavano guardando negli occhi. Lei mise una mano sopra la sua. Avrebbe voluto dirgli tante cose, ma come? -Buonanotte- disse Ron dandole un bacio sulla guancia -amici come prima?- chiese Hermione fece un cenno di assenso, e lo guardò avviarsi verso il dormitorio, se Ron avesse scrutato nel profondo dei suoi grandi occhi marroni avrebbe capito veramente ciò che Hermione voleva dirgli. 4 NINFADORA TONKS Il mattino seguente Harry si svegliò di buon ora. Si vestì, inforcò gli occhiali e corse giù nella Sala Comune, speranzoso di trovarvi un’Hermione china su un grande libro, catturata dalla lettura. Ma l’amica non c’era, c’era solo Timothy quel piccolo ragazzino del primo anno. Gli rivolse un gran sorriso, ma ad un certo punto un dolore incredibile gli trafisse la cicatrice, gli occhi si bagnarono di lacrime e un’inspiegabile sensazione di odio represso crebbe in lui, senza motivo. Avrebbe voluto urlare, liberare quell’odio, ma per cosa poi? Il dolore andò via via diminuendo, Harry era inginocchiato a terra, era solo, Timothy non c’era più. Ron lo raggiunse. -Ehi! potevi aspettarmi!- disse con un sorriso. Poi fissò Harry negli occhi. -Qualcosa non va?- gli disse sinceramente preoccupato. -No, non è niente…- rispose Harry mentendo. Non voleva iniziare l’anno scolastico con nuovi misteri e dolori alla sua cicatrice, preferì non dire niente ne a Ron ne a nessun altro. Hermione corse verso di loro. -Andiamo a fare colazione?- disse lei radiosa. -Si- rispose Ron. Harry li guardava incredulo, aprì la bocca come per parlare, ma poi incrociò lo sguardo di Ron, e decise che era meglio non dire niente. Anche se di una cosa era convinto: i suoi due migliori amici erano completamente impazziti! Si avviarono verso la Sala Grande, attraversarono il buco del ritratto, sentirono le parole senza senso di Sir Cadogan il buffo cavaliere medioevale che passava di quadro in quadro, cercando qualcuno con cui attaccare bottone. Raggiunsero velocemente il tavolo di Grifondoro, Timothy era seduto lontano dagli altri ragazzini del primo anno, in disparte consumava la sua colazione silenziosamente. I tre presero posto velocemente, pochi posti più in là Calì e Lavanda parlavano concitate e intanto lanciavano sguardi curiosi verso Hermione, che fece finta di niente. Il tavolo era fin troppo silenzioso: si avvertiva l’assenza di Fred e George, i fratelli Weasley avevano un talento innaturale per movimentare le giornate, le colazioni, i pranzi, le cene... da quando se n’erano andati il gruppo di Grifondoro aveva perso interesse. La professoressa McGrannit passò velocemente tra i tavoli distribuendo il nuovo orario scolastico. -Che bello! abbiamo due ore di Cura delle Creature Magiche, stamattina- disse Harry -avremo l’occasione di parlare con Hagrid.- Harry notò con piacere che sarebbero andati a lezione con Tassorosso, e non con Serpeverde come era successo negli anni passati. -Oh mi Dio! Oggi pomeriggio abbiamo già due ore con Piton- esclamò Ron! Il professor Severus Piton insegnava Pozioni, era il direttore della Casa di Serpeverde, odiava Harry più di ogni altra cosa al mondo e non perdeva occasione per fargli fare qualche brutta figura davanti alla classe. Harry notò con profondo disgusto che sarebbero andati a Pozioni proprio con Serpeverde. Tuttavia Piton faceva parte dell’Ordine della Fenice, Silente si fidava ciecamente di lui, e Harry non aveva mai capito perchè: perchè il preside affidava a un ex-Mangiamorte degli incarichi così importanti per l\'Ordine? Sì, Piton era stato un Mangiamorte, aveva ancora il Marchio Nero impresso a fuoco sul braccio destro. Harry aveva sempre dubitato della conversione di Piton. Al primo anno lui, Ron e Hermione lo accusarono di tentato omicidio proprio nei confronti di Harry e altre volte avevano spostato i loro sospetti su di lui, ma tutte le volte venivano automaticamente smentiti. Hermione aveva già finito il suo bacon e le uova fritte. -Vado su a prendere i libri!- disse la ragazza sorridendo. Quando fu abbastanza lontana da non poter sentire ciò che voleva dire a Ron, Harry parlò. -Ma vi siete parlati?- chiese cercando di apparire disinteressato ad un’eventuale risposta dell’amico. -Si- rispose sbrigativo Ron. Harry attese, convinto che Ron gli avrebbe detto qualcos’altro, ma l’amico non parlò. Stava per chiedergli cosa si fossero detti quando un fruscio di ali lo interruppe, era in arrivo la posta. Un grosso gufo marrone si posò sul tavolo davanti a Harry, cercava Hermione. Gli diede due zellini e il gufo volò via. Aveva appena recapitato la nuova copia della Gazzetta del Profeta e una lettera. Ron lesse il nome del mittente in cima alla busta: Viktor Krum. Divenne livido in volto. -Vado a portare questa posta a Hermione- disse Harry -vuoi che ti prenda la borsa con i libri?- gli chiese poi. Ron fece un cenno di assenso con la testa. Harry corse via, su per le scale fino al ritratto della Signora Grassa. -Lupus in Fabula- disse Harry. Il ritratto di spostò di lato, mentre la Signora Grassa sorrideva. Hermione stava scendendo dal dormitorio femminile con la borsa dei libri. -Tieni, quando sei salita è arrivata la posta- disse porgendole la copia del quotidiano dei maghi e la lettera di Viktor -mi aspetti? Devo prendere i miei libri e quelli di Ron e ti raggiungo, così scendiamo insieme verso la capanna di Hagrid, Ron ci aspetta lì- -Certo- rispose lei. Harry corse velocemente su nel dormitorio maschile, entrò. Neville, Dean e Seamus dormivano ancora. -Sveglia pelandroni!- gridò Harry. I tre si svegliarono di soprassalto e si vestirono velocemente, gli occhi ancora addormentati. Harry intanto aprì il baule di Ron e tirò fuori i libri necessari per Cura delle Creature Magiche e per l’ora successiva di Incantesimi. Poi un foglietto appallottolato attirò la sua attenzione, non sapeva se leggerlo o meno, dopotutto lui era il miglior amico di Ron, non dovevano esserci segreti fra loro. Lo aprì, c\'era scritto mille e più volte Hermione. Stupito Harry lo riappallottolò e corse giù dall\'amica che lo stava aspettando. Lei gli sorrise, lui non sapeva se parlarle o meno, ma prima che potesse dirle qualcosa fu lei a parlare. -Sai, credo che dovresti parlare con Cho- disse. -Stai scherzando?!-rispose lui stupito e imbarazzato, colto di sorpresa. -Ho parlato con lei sull\'Espresso- continuò Hermione -le dispiace che le cose non siano andate per il verso giusto l’anno scorso, dopo che vi siete baciati lei si aspettava un po’ di considerazione in più- disse con uno sguardo di rimprovero. Harry adesso era paonazzo, non gli andava che Hermione parlasse con tanta disinvoltura del bacio… e le creature pericolose e fuori legge, che lui amava sempre definire dolci: durante il primo anno tentò di allevare un cucciolo di dorsorugoso di Norvegia che aveva affettuosamente soprannominato Norberto, sempre il primo anno aveva contribuito a proteggere la Pietra Filosofale prestando a Silente Fuffy un enorme cane a tre teste, al secondo anno invece Harry venne a scoprire che Hagrid quando ancora frequentava Hogwarts aveva allevato un enorme esemplare di acromantula, un enorme ragno con otto occhi e altrettante zampe pelose, al terzo anno invece aveva portato a lezione Fierobecco un ippogrifo per Harry non era pericoloso, ma che aggredì comunque Draco Malfoy e rischiò di essere giustiziato e sarebbe sicuramente morto se Harry e Hermione non l\'avessero salvato, al quarto anno invece aveva creato une specie nuova incrociando una manticora con un animale molto simile a un granchio sputafuoco, il risultato furono gli Schiopodi Sparacoda (così Hagrid aveva chiamato la sua nuova creazione) e fu la vera volta che qualcuno rischiò di lasciarci una mano o un braccio. Al quinto anno invece aveva tentato di civilizzare un \'cucciolo\' di gigante, che aveva affettuosamente chiamatp Grop, erano figli della stessa madre, Fridwulfa che era morta qualche anno prima ad insaputa di Hagrid. Il mezzogigante stava parlando con Hannah Abbot una ragazza del sesto anno di Tassorosso. Ron guardava fisso il prato, lo sguardo perso nel vuoto. -Eccoci- disse Harry. Ron non rispose, guardava fisso Hermione che stava parlando con Calì e Lavanda, compagne di dormitorio, ogni tanto ridevano. -Per favore silenzio- Hagrid richiamava l\'attenzione della classe. -Oggi impareremo come allevare in modo corretto i Crup- disse. Harry non sapeva cosa fossero di preciso i Crup, ma incorciò le dita sperando che non fossero stati dei ragni pelosi o cani a tre teste. Gli altri non sembravano spaventati anzi qualcuno fece anche qualche grido di gioia. Hagrid prese una grande cassa forellata, l\'aprì. Dentro c\'erano dei cani, o almeno fu questa l\'impressione di Harry. Assomigliavano moltissimo ai Jack Russel Terrier, sembravano apparentemente normali, ma poi notò che la coda era biforcuta. -Questi- disse Hagrid - sono dei Crup, come molti hanno notato assomigliano a normali cani babbani se non fosse per la coda biforcuta che c\'hanno. Qualcuno sa dirmi cosa mangiano i Crup?- chiese poi Hagrid. La mano di Hermione scattò in alto. -Si, Hermione- disse Hagrid. -I Crup sono grandi divoratori di rifiuti e carcasse, mangiano di tutto, dagli Gnomi ai vecchi pneumatici- rispose. -Benissimo, dieci punti a Grifondoro, qualcuno vuole aggiungere qualcosa a quello che ci ha detto la signorina Granger?- chiese ancora. Harry non si stupì nel vedere la mano di Hermione scattare nuovamente in alto. Hagrid le sorrise. -I Crup sono quasi sicuramente cani di creazione magica- iniziò Hermione -infatti sono molto fedeli ai maghi ma odiano i babbani, i maghi possono possedere dei Crup come animali domestici, ma sono costretti a tagliare la coda biforcuta con un Incantesimo Recindo indolore in modo che i babbani non notino la differenza con un qualsiasi cane non magico, inoltre per possedere un Crup è necessaria una patente speciale che viene rilasciata dall\'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche dopo che il mago ha superato un semplice test- disse Hermione con aria compiaciuta. -Benissimo, sei stata molto eloquente e precisa, 15 punti a Grifondoro- disse Hagrid. Mentre davano da mangiare ai Crup, Harry si avvicinò ad Hagrid. -Allora come sono andate le vacanze?- chiese al mezzogigante. -Tutto apposto, a parte quel fattaccio di Mundungus, ci hanno tolto la vita a quello! Nessuno ne parla più, povero diavolo!- -Dove sei stato?- -In Costa Azzurra con- divenne tutto rosso -con Olympe- Madame Maxime era la preside della scuola di magia Beuxbatons. Harry l\'aveva conosciuta al Torneo Tremaghi, due anni prima, anche lei era una mezzogigante. -Vi siete divertiti?- chiese Harry. -Si anche se la gente ci guardava stupita uno ci ha anche chiesto se volevamo lavorare in un circo!- Harry e Hermione risero, Ron invece era diventato improvvisamente taciturno, da quando era arrivata la posta dell\'amica il suo volto aveva cambiato espressione. Le due ore passarono velocemente, quella si che fu una vera lezione di Cura delle Creature Magiche. La campanella suonò, Harry, Ron e Hermione salutarono Hagrid e si avviarono verso il castello. Avevano un ora di Incantesimi. Entrarono nell\'aula, il piccolo professor Vitious aveva già preso posto su un\'alta pila di libri in modo da poter vedere tutta la classe senza problemi. Quel giorno studiarono gli Incantesimi Trasparenti. Harry guardava interrogativo Ron, mentre Hermione faceva sparire senza problemi la rana con cui stava facendo pratica, nessuno parlò per tutta l\'ora. Quando suonò la campanella si avviarono verso la torre di Grifondoro per posare i libri e andare a pranzo. Dopo che ebbero posato i libri Ron disse che sarebbe rimasto lì, non aveva fame e disse di non sentirsi troppo bene. Hermione stava per dirgli qualcosa, ma poi si voltò verso Harry e insieme raggiunsero la Sala Grande. -Ehi, Potter!- era Draco Malfoy insieme a Pansy Parkinson, entrambi di Serpeverde, si avvicinarono a lui e Hermione. -Cosa c\'è?- chiese Harry scocciato. –L’hai letto il giornale?- -No perchè?- rispose -Tu l\'hai letto?- Chiese poi rivolgendosi a Hermione. Lei fece cenno di no con la testa. Pansy Parkinson le porse la copia della Gazzetta del Profeta. Hermione si portò una mano sopra la bocca. In prima pagina era scritto a grandi lettere cubitali: \'I DISSENNATORI ABBANDONANO AZKABAN\'. -é l\'inizio della fine per tutti voi- disse -ma prima moriranno i mezzosangue- sogghignò rivolgendosi a Hermione. Pansy Pakinson fece una risata stridula e si allontanò insieme a Draco. Lui e Hermione si sedettero al tavolo sempre attenti all\'articolo: I DISSENNATORI ABBANDONANO AZKABAN Ieri sera verso le 21,00 , i dissennatori, che da ormai 13 anni erano diventati i guardiani di Azkaban, hanno abbandonato la prigione dei maghi. Dopo la loro partenza, già due prigionieri sono evasi entrambi ex-mangiamorte. Le autorità non sanno come spiegare l\'accaduto. Il ministro della magia Cornelius Caramell è molto preoccupato, dall\'ormai annunciato ritonrno di Voi-sapete-chi le cose non stanno andando per il verso giusto. Albus Silente, preside di Hogwarts, Capo Supremo del Wizengamot, Ordine di Merlino, Prima Classe, ha ribadito la necessità di stare uniti, solo rimanendo insieme, ribadisce Silente, potremo sconfiggere l\'ormai incombente pericolo di Voi-sapete-chi. Nessun impiegato del Ministero ha voluto pronunciarsi sulle sorti di Azkaban, solo il Ministro ha annunciato che verranno scagliati degli incantesimi in modo che nessuno possa nuovamente evadere. -Ma è terribile- disse Hermione -con i Dissennatori in giro sarà tutto molto peggio per l\'Ordine, le cose si complicano- -Hermione- disse Harry -Ieri la cicatrice mi ha fatto male- continuò in un sussurro. Lei sgranò gli occhi. -Credo che dovresti parlarne con Silente- disse. -No, non voglio dargli preoccupazioni inutili, ha già tanti problemi- -ma...- Hermione fece per ribattere ma Harry le fece cenno di lasciar perdere. Finirono velocemente le costolette di maiale. -Cosa vi siete detti tu e Ron- le chiese Harry. -Bè niente, ci siamo chiariti e basta, amici come prima, senza preoccupazioni o legami sentimentali a Grimmauld Place eravamo annoiati, in altre circostanze non sarebbe successo nulla, e poi in fondo non è successo nulla quindi tutto è tornato alla normalità. Piuttosto tu hai parlato con Cho?- gli chiese. -No, e non ho intenzione di farlo- rispose seccamente lui. Non dissero più niente e raggiunsero Ron nella Sala Comune. Presero i libri e si avviarono verso l\'aula di Difesa contro le Arti Oscure, insieme ai ragazzi del sesto anno di Corvonero. Tonks, quel giorno, aveva lunghi capelli rossi, ricci raccolti elegantemente sulla nuca, tante lentiggini e due grandi occhi verdi. Lavanda e Calì rimasero stupite, Harry, ron e Hermione no: erano abituati a vederla cambiare d\'aspetto. Appuntata sulla veste color prugna, splendeva la spilla a forma di stella. Quando tutti ebbero preso posto parlò. -Allora ragazzi, io direi di cominciare subito- disse -in luce dei recenti cambiamenti per un Patronus ben formato, di solito i maghi imparano ad evocarli fuori dalla scuola, seguendo corsi speciali... Chiaramente non vi insegnerò ad evocare un Patronus ma vi rivelerò dei trucchetti per allontanare un dissennatore quel tanto che basta per fuggire. Ma prima di iniziare vorrei che il signor Potter e la signorina Granger ci facessero vedere i loro Patronus- disse sorridente. Harry si alzò per primo, cercò di concentrarsi su un ricordo felice, gli venne subito in mente il suo ultimo compleanno con Hermione. Pensando a quel ricordo Harry esclamò -Expecto Patronum!- Un grande cervo argenteo fuoriuscì dalla bacchetta di Harry, gli venne subito in mente suo padre, Ramoso, lui era un Animagus, poteva trasformarsi in un cervo dovunque e in qualsiasi momento volesse. La classe osservava il cervo a poca aperta. Poi si alzò anche Hermione, anche lei si concentrò su un ricordo felice, quando Harry e Ron avevano fatto pace al quarto anno, non si erano parlati per un bel po\' di tempo, e quando si riappacificarono lei aveva pianto. -Expecto Patronum!!- gridò. Una piccola lontra argentata iniziò a nuotare nell\'aria giocando. La classe e Tonks la fissavano sbalorditi. -Bene- disse Tonks -grazie per la dimostrazione- Harry e Hermione si lanciarono uno sguardo felice e divertito. L\'ora passò velocemente era già arrivato il momento di trascorrere due ore con Piton. Scesero le scale fino ai sotterranei dove si trovava l\'aula di pozioni. I Serpeverde erano già arrivati. -Cosa faremo oggi?- chiese curioso Dean Thomas di Grifondoro. -Signor Thomas- rispose freddo e acido Piton -non mi pare di averla interpellata, cinque punti in meno a Grifondoro- \'Si inizia male pensò Harry\'. Quel giorno avrebbero preparato la Pozione di Difesa, chiunque la beva rimane immune a qualsiasi attacco esterno. La pozione sarebbe dovuta essere di un color rosso acceso. Quella di Harry era arancione, quel di Ron giallo canarino e quella di Hermione di un perfetto rosso fuoco. -Signor Paciock- disse severo Piton -la pozione deve essere rossa e non verde! Quante foglie di acero a messo dentro?- -sei- rispose Neville spaventato. -Sulla lavagna era scritto quattro, comunque questa pozione non è più utilizzabile, evanesco!-disse e il calderono di Neville si svuotò. -Draco aggiungi un po\' di pelle di Girilacco- disse Piton tranquillo. Alla fine delle due ore ognuno riempì una fiala con la sua pozione. Quella di Harry era di un rosso sbiadito \'meglio di niente pensò\' guardando la pozione gialla di Ron. Si avviò verso la cattedra di Piton e poggiò la sua fiala insieme alla altre. -Vediamo se riesce ad andare più in là del Desolante- disse Piton arricciando le labbra -anche se dubito fermamente- disse acido. Uscirono tutti e tre dall\'aula, l\'ora dopo era Storia della Magia. Harry avrebbe voluto sparire: odiava Ruf e le sue lezioni. Si avviarono sconsolati verso l\'ora più noiosa della giornata. 5 COPPIE La settimana passò noiosa come l\'ora di Storia della Magia di Ruf, con Ron e Hermione che non si parlavano praticamente +. Che anno sarebbe stato! E come se non bastasse la cicatrice gli aveva già fatto male parecchie volte, sempre nella Sala Comune e quella sensazione di odio represso l\'aveva assalito nuovamente. Della cicatrice aveva parlato solo con Hermione. Era sabato. Il prossimo fine settimana ad Hogsmeade era previsto per il 14 di Ottobre. Ron e Harry avevano già finito miracolosamente i compiti, dopotutto era la prima settimana e i professori erano stati clementi, tutti persino la McGrannit, tutti tranne Piton, che aveva assegnato un tema di un metro sulle qualità della Pozione di Difesa. Harry grazie all\'aiuto di Hermione aveva fatto un lavoro discreto, almeno un Accettabile l\'avrebbe preso. Erano circa le 4 del pomeriggio, decisero di andare a fare un giro nel parco, Ron non voleva andare, ma alla fine si lasciò convincere. Camminavano tutti e tre in riva al lago discutendo dell\'ultima lezione di Trasfigurazione. Ron indossava una t-shirt arancione, il colore delle sua squadra del cuore e sul petto la scritta in giallo Chudley. Harry pensò che quel colore si intonava ai capelli dell\'amico perfettamente. Hermione era piuttosto taciturna, osservava Draco e Pansy che camminvano per i prati e pochi passi più indietro Tiger e Goyle come due guardie del corpo pronti a intervenire se qualcuno avesse minacciato l\'incolumità del loro amato Malfoy. -Cosa ci troverà Draco in quella lì?- disse Hermione. -Mah, non lo so, non sarai mica gelosa?- chiese Harry. -Io, stai scherzando?! Malfoy sarebbe l\'ultima persona che mi potrebbe piacere!- -Siamo sicuri?- -Hai anche bisogno di chiederlo, piuttosto non sarai tu il geloso non è che ti piaccio eh?!- rispose spiritosamente Hermione. Harry sembrava colto alla sprovvista, non sapeva cosa dire. -Siamo solo amici!- disse poi. -Certo, solo amici- disse Hermione guardando Ron, i loro sguardi si incontrarono per un attimo, poi entrambi guardarono altrove. Si sedettero sul prato sotto la vecchia quercia, a Harry ricordava tanto quel pensiero di Piton che aveva visto nel Pensatoio, durante le lezioni di Occlumanzia. Ad un certo punto una ragazza alta, con i capelli lunghi, neri, lisci che le ricadevano ordinatamente sulle spalle, gli occhi a mandorla si avvicinò con passo incerto. Era Cho. -Ciao Hermione, ciao Harry, ciao Ron- disse. Hermione la salutò, Ron pure anche se distrattamente, Harry invece la fissava imbambolato senza dire niente. -Ehm, Ehm,- tossì Hermione, assomigliava terribilmente alla Umbridge quando cercava di attirare l\'attenzione. -Cho scusalo è un po\' stanco- Assestò una bella gomitata nello stomaco di Harry che tornò alla realtà. -Ciao Cho- disse massaggiandosi il punto in cui Hermione l\'aveva colpito. -Che ne dici di andare a fare un giro?- gli chiese Cho. Harry rimase zitto, deglutì non sapeva che rispondere. Ma il problema si risolse, fu Hermione a parlare per lui. -Ma certo che viene.Vero Harry?- -Si- si alzò e timidamente si allontanò con Cho. Lei e Ron rimasero soli. -Ma non avevamo chiarito?- chiese ad un certo punto Hermione. Ron non rispose fissava il lago e cercava Harry con lo sguardo. -Mi vuoi rispondere?- disse Hermione scocciata. Niente. -Bè allora me ne vado- Si alzò, fece per andarsene ma Ron scattò in piedi e le afferrò un braccio, con l\'altro le cinse la vita. Hermione era zitta, ferma, non osava fare nulla. Lo fissava nei grandi occhi verdi e sentì le guance andarle in fiamme, stava arrossendo.Ma ad un certo punto con uno strattone si liberò dalla presa di Ron e ormai libera corse verso il castello con Ron che le correva dietro. Harry che aveva fissato la scena, si girò verso Cho stupito. -Per me sono pazzi!- disse poi. Quanto era carina, avrebbe voluto accarezzarle i lunghi capelli corvini, ma qualcosa glielo impediva.CONTINUA..........

[Modificato da devil14 18/10/2004 4.06]

devil14
00lunedì 18 ottobre 2004 04:11
Cho gli prese la mano ci giocherellava,in silenzio. Poi ad un certo punto Harry, mosso chissà da quale coraggio, le mise una mano sul viso sfiorandola. Le si avvicinò sempre di più, di più, di più. Si baciarono per la seconda volta in 2 anni, ma questa volta non fu umido, lei non piangeva anzi adesso lo guardava sorridendo. -Senti, adesso devo andare all\'allenamento di Quidditch- disse Cho, lei era la cercatrice di Corvonero -ma stasera ci vediamo a cena? che ne dici alle 7?- -Certo a dopo!- disse Harry, fiero di se stesso. -Ti sei fatto pure la ragazza eh Potter- era Draco con Pansy. -Non è che hai cercato di far fuori Diggory solo per uscire con lei?- disse acido. Pansy rideva. -Andatevene via!- disse Harry, nessuno avrebbe scalfito la felicità che aveva. -Certo che andiamo se non altro abbiamo qualcosa di meglio da fare, invece che guardare il lago in attesa che qualche bella sirenetta salti fuori e ti porti via- Si allontanarono ridendo, dietro li seguivano a ruota Tiger e Goyle. Harry decise che sarebbe andato a trovare Hagrid, tanto Ron e Hermione erano occupati, o almeno credeva. Hermione corse su per le scale e Ron le correva dietro. -Ti prego Hermione aspetta!- le gridava, tanto non c\'era nessuno erano tutti fuori a godersi le ultime giornate di sole, tutti tranne loro. Lei continuava a correre,senza rispondere senza fermarsi. Arrivò al ritratto. -Lupus in Fabula- disse. Il ritratto si aprì, ma Ron l\'aveva già raggiunta. Entrarono insieme nella Sala Comune deserta. -Ti prego Hermione- disse Ron -scusami, io...io... non so cosa m\'è preso- Lei aveva gli occhi lucidi, rimase in silenzio. -Sei pazzo, avevamo detto che era tutto chiarito!- -Lo so, lo so... scusami io....- -Lascia stare- disse lei e corse via su per le scale verso il dormitorio femminile. Ron esausto si sedette, la faccia tra le mani, come in segno di rassegnazione, nella sedia accanto Grattastinchi faceva le fusa. In quel momento entrò Harry che lo guardò con aria interrogativa. -Non so che mi preso, basta non parliamone- disse - piuttosto con Cho?- -Ci siamo baciati- disse Harry con aria trionfante. -Piangeva anche stavolta?- chiese Ron sforzandosi di sorridere. Harry gli lanciò un\'occhiataccia. -Volevo andare a trovare Hagrid, ma non c\'era nessuno nella capanna nemmeno Thor- disse Harry -Ma dov\'è andata Hermione?- -Nel dormitorio- disse una voce. Era Timothy. -Ciao- disse Harry -come...- Un dolore incredibile...la sua cicatrice in fiamme, quell\'odio non motivato, svenne. Quando si risvegliò Hermione e Ron erano chini su di lui. -Harry, ti senti bene?- chiese Hermione mentre gli porgeva gli occhiali. Stava cominciando a mettere a fuoco. -Si, credo di si...- -Dovresti dirlo a Silente!- -Stai scherzando? Te l\'ho già detto con tutti i problemi che ha, figuriamoci se gli può interessare della mia cicatrice!- Si rialzò e si sedette sul divano davanti al caminetto. Erano le sei e mezzo. -Oh mio Dio, Cho!- esclamò - mi devo preparare!- -Davvero, cosa è successo?- chiese Hermione. Ron non aveva ancora detto nulla. -Noi ci siamo...bè noi...- -Vi siete baciati! Harry, ma è fantastico!- Sembrava che fosse Natale, Hermione era felice. -Come mai sei così entusiasta?- -Tu, Cho è tutto fantastico!- In quel momento entrarono Calì e Lavanda, guardarono Ron e poi Hermione, e infine risero. -La smettete di ridere- disse improvvisamente Ron. -Hermione, non credevo saresti caduta così in basso- disse Calì sempre ridendo. -Là sul lago vi hanno visto tutti, tu e Weasley! Calì ti rendi conto, te lo saresti mai immaginato?- disse Lavanda. -No....-rispose Calì sempre ridendo. -Non è successo nulla, io e Ron siamo solo amici!- disse Hermione scocciata. Calì e Lavanda salirono su nel dormitorio femminile sempre ridendo come oche. -Mi accompagnate a cena?- chiese Harry tentando di cambiare discorso. -Si, andiamo, vieni anche tu Ron?- rispose Hermione tentando di apparire disinvolta. -Certo, andiamo- rispose. Uscirono tutti e tre dal buco del ritratto diretti alla Sala Grande. Presero posto al tavolo di Grifondoro, Cho ancora non c\'era, Harry si guardava intorno. -Potter aspetti la tua ragazza?-era Malfoy acido e strafottente come sempre - in tal caso non credo che verrà, poverina ha fatto un volo!- Si allontanò. -Cosa credete che volesse dire?- chiese Hermione preoccupata. -Cho, oggi aveva gli allenamenti di Quidditch....-Disse Harry. -é meglio che vai da lei, probabilmente sarà in infermeria!- disse Ron. Non fece a tempo a finire la frase che già Harry era corso fuori dalla Sala diretto in Infermeria. -Senti Ron, mettiamo da parte i nostri problemi, cerchiamo di comportarci come ci siamo sempre comportati.- disse Hermione. -Vorrei che fossimo qualcosa di + che amici- disse Ron in un sussuro, ben concentrato a fissare il suo stufato. -Mi dispiace Ron - disse Hermione -la mia amicizia è tutto ciò che ho da dare- Si alzò e con passo spedito si avviò verso la Torre di Grifondoro. 6 OBBLIGO O VERITA’? Era sera. Nel dormitorio maschile Ron, Harry, Neville, Dean e Seamus stavano giocando a SparaSchiocco. -Lo sapete che Dean esce con Lavanda?- disse ad un certo punto Neville. -Cosa!?- chiese Harry divertito. -Neville, non dovevi dirlo!- tuonò Dean. -E dai Dean, siamo tra noi!- disse divertito Seamus. -E tu Seamus con chi esci?- chiese Ron ridendo. -Io, bè....- Finnigan sembrava un po\' indeciso se parlare o meno, ma il problema si risolse subito. -Lui esce con Calì!- disse Neville. -Accidenti ragazzi, vi siete limitati alle ragazze del nostro anno!- esclamò Ron. -Ron, io credo che dovresti stare zitto!- disse Harry. -Perchè!?- chiese lui infastidito. -Bè, Lavanda esce con me, Calì esce con Seamus, manca un\'altra ragazza!- fece notare Dean. -Eh già, Hermione Granger- disse Neville. -Bè, si ma io cosa c\'entro?- chiese Ron imbarazzato. -Spero che tu stia scherzando!- esclamò Dean. -Lo sanno tutti che ti piace la Granger!- disse Seamus. -No, non è vero!- disse Ron tentando di non arrossire sulle orecchie. -Dai, Ron non c\'è niente di male!- disse Harry. -Si, Ron, Harry ha ragione!- disse Seamus. -E tu Harry, ti vedi ancora con quella di Corvonero?- gli chiese Dean. -Si, si chiama Cho Chang ed è del 5 anno!- rispose Harry un po\' imbarazzato. -E tu Neville?- chiese Ron divertito. -Io...io non esco con nessuna ragazza!- balbettò Neville. -Bugiardo, ti hanno visto tutti con Hannah del 6 anno di Tassorosso!- disse Seamus. Neville gli assestò una bella cuscinata in piena faccia. -Dai, Weasley di la verità, ti piace la Granger!!!- disse Dean. -No- rispose secco Ron. -Lavanda mi ha raccontato della scenata di gelosia del 4 anno, e il tuo modellino di Krum semidistrutto l\'abbiamo visto tutti!- -Ma è successo 2 anni fa!- ribattè lui. -Si, ma l\'altro giorno sul lago?- gli fece notare Seamus. Ron si era completamente dimenticato della giornata sul lago. -é stato un episodio isolato!- disse sempre più rosso. -Episodio isolato?- rise Neville. -Dai, Ron ammettilo!- disse Harry ridendo. -Bè insomma....- farfugliò. -Certo che con lei ti potresti comportare come ti comporteresti con una ragazza qualsiasi!- disse Dean. -E cioè?- -Chiedile di uscire, non saltare direttamente alla fase successiva!- -Che sarebbe?- -Il bacio, Weasley, mi sorprende che tu non sappia queste cose!- -Non essere ridicolo!- -No è vero, Manuale del perfetto fidanzato: tattiche d\'amore per ragazzi sfigati di Gilderoy Allock- -Leggi i libri di Allock?- chiese stupefatto. -Sul serio questo libro mi ha aiutato molto!- -Non ne dubito!- rispose Ron divertito. Iniziò una violenta lotta a colpi di cuscinate. -E dai Ron dì che ti piace la Granger- urlò Dean mentre lottavano. -Si, va bene mi piace la Granger!- rispose Ron ormai arreso. Nel frattempo nel dormitorio femminile... -Obbligo o verità?- chiese Calì a Lavanda. -Verità!- rispose lei. -Come ti ha chiesto di uscire, Dean per la prima volta?- -Bè, ha aspettato che nella Sala Comune non ci fosse + nessuno, era sera, poi mi ha preso una mano e mi ha chiesto se volevo uscire con lui, nel prossimo finesettimana a Hogsmeade!- Scoppiarono in una violenta risata. Hermione era distesa sul suo letto, le tende tirate, stava tentando di leggere un libro, ma Calì e Lavanda facevano troppa confusione, Grattastinchi faceva le fusa in fondo al letto. -Ok,ok ora tocca a me!- disse Lavanda. -Spara!- rispose Calì. -Obbligo o verità?- -Verità- -Preferisci Harry o Ron?- Hermione emerse dalle tende del suo letto. -Volete fare meno confusione?- disse loro molto irritata. -Hermione, questo è anche il nostro dormitorio!- le fece notare Calì. -Ma smettetela di fare questi giochi stupidi!- disse lei. -Vuoi giocare?- le chiese Lavanda. -No, non voglio giocare!- -E dai!- -Ho detto di no!- -Una domanda sola e poi noi staremo zitte!- le propose Lavanda. -Ok- rispose Hermione sbuffando. -Obbligo o verità?- le chiese Calì. -Verità- -Ron o Harry?- -Cosa!?- -Chi preferisci tra Ron e Harry?- -Ma in che senso?- -Chi è + carino?- -Bè io...- -E dai su Hermione!- -Non mi piace nessuno dei 2- disse poi. -Hermione lo sai che in questo gioco bisogna dire la verità?- le chiese Lavanda. -Se non ci dici la verità, sarai costretta a correre nella Sala Comune gridando \'Io amo Neville Paciock\'!- disse Calì. -Bè in realtà...- -Ti piace Krum?- -No, ve l\'ho detto mille volte che io e lui siamo solo amici!- -Guarda che io e Calì ti abbiamo visto litigare con Ron la sera del Ballo del Ceppo!- -Ma questo cosa diavolo c\'entra?- -Si ti abbiamo visto e Dean mi ha anche detto che Ron la sera stessa ha completamente distrutto il suo modellino di Krum!- -Bugiarde!- -No, è vero- Hermione non rispose. -Allora chi ti piace?- le chiese di nuovo Calì. -Se non rispondi, ricordati dell\'obbligo!- disse Lavanda. -Ron- rispose secca Hermione. Lavanda e Calì scoppiarono in una fragorosa risata. -Ecco, adesso state zitte!- gridò loro Hermione. -Ah, Weasley!- Lavanda quasi piangeva dalle risate. Hermione chiuse sconsolata le tende del suo baldacchino, adesso loro sapevano, sapevano che le piaceva Ron, si chiese se l\'avrebbero accettata a Beuxbatons. Sempre + triste ricominciò a leggere il suo pesante libro mentre Calì e Lavanda ridevano di gusto. 7 RAPIMENTO NELLA SALA COMUNE Era domenica. Harry aveva convocato tutta la squadra di Quidditch, aveva ottenuto dalla professoressa McGrannit ilm permesso per potersi allenare quel giorno. Era mattina il sole splendeva alto nel cielo azzurro. \'Giornata perfetta per giocare a Quidditch\' pensò Harry mentre si infilava la divisa. Ron era già pronto con la sua Tornado, ne stava lucidando il manico, anche Dean e Seamus erano già pronti con le loro Nimbus 2000, ormai superata in fatto di manici di scopa. Anche Harry ne aveva avuta una ma era andata in pezzi al 3 anno durante una partita. Neville russava nel suo letto, non si curarono di fare piano tanto sapevano che neanche una cannonata l\'avrebbe svegliato. -Andiamo ragazzi- disse Harry. -Dobbiamo ancora recuperare Lavanda, Ginny e Colin.- Scesero nella Sala Comune. Calì e Lavanda stavano infastidendo Hermione, che tentava inutilmente di leggere un pesante libro che aveva preso in biblioteca. Colin Canon era un ragazzo biondo del 5 anno, come al solito aveva in mano la sua macchina fotografica, lui e quell\'aggeggio erano praticamente inseparabili. Appena vide Harry scattò immediatamente un foto. Il flash accecò Harry che non vedeva + niente. -Per il giornlae, Capitano- disse con un sorriso Colin. Ginny era appena arrivata. -Forza andiamo ragazzi, non c\'è tempo da perdere- disse Harry. Uscirono tutti dal buco del ritratto, diretti al campo di Quidditch, anche Calì si accodò alla squadra, lei e Lavanda andavano sempre in coppia. -Ciao Hermione- salutò Harry. -Ciao Harry! Ciao Ginny! Ciao Ron!- rispose Hermione. Camminavano sui prati verso il campo di Quidditch. Harry capì come ci si sentiva ad essere capitani, a quante responsabilità andava incontro. La squadra giocava abbastanza bene: Lavanda se la cavava, andava forte, se non fosse stato per il fatto che ogni 5 minuti si avvicniva agli spalti e si metteva a chiaccherare con Calì che seguiva gli allenamenti; anche Colin non era male, ma avrebbe giocato ancora meglio, se non avesse avuto la pesante macchina fotografica appesa al collo, Harry aveva tentato inutilmente di convincerlo a lasciarla a Calì. Dean e Seamus erano perfetti insieme, avrebbero preso degnamente il posto di Fred e George, Ginny aveva giocato l\'anno precedente come cercatrice al posto di Harry che era stato espulso a vita, ma se la cavava bene anche come cacciatrice. Nel complesso avrebbero avuto buone probabilità di vincere il campionato. Si allenarono per tutto il giorno. Ad un certo punto però Harry si distrasse e un bolide lo colpì, se non fosse stato per Ginny che scagliò un incantesimo di levitazione sulla sua Firebolt, sarebbe sicuramente morto. Cadde a terra svenuto. Vide Hermione svenuta, un uomo sui 30 anni la teneva in braccio, non riusciva a distinguerne il volto, Hermione era ferita, il braccio le sanguinava, la tunica era strappata, erano nella Sala Comune, uscivano dal buco del ritratto. Le scale deserte. Si svegliò, sudava freddo. La cicatrice gl faceva un male tremendo. Era disteso sul campo da Quidditch, tutti i membri della squadra lo fissavano. -Hermione!- gridò. Corse veloce su per i prati, verso il castello, salì velocemente le scale fino alla Torre di Grifondoro. La Signora Grassa chiaccherava con Sir Cadogan. -Lupus in fabula- disse Harry, aveva fretta, era nervoso. Entrò nel buco del ritratto, la Sala Comune era deserta, per terra c\'era solo il libro che stava leggendo Hermione: era macchiato di sangue. Non perse tempo uscì dalla torre verso l\'ufficio della McGrannit. -Professoressa, hanno preso Hermione!- gridò senza fiato. -Cosa dici, Potter?- rispose la McGrannit allarmata. -L\'ho visto, l\'ho sognato, su nella Sala Comune, il libro...il sangue...era Hermione, faccia qualcosa!- -Harry- una voce tranquilla e autoritaria parlò aòòe sue spalle, era Silente. -Forza Minerva andiamo nella Sala Comune di Grifondoro, anche tu Harry- disse il preside. Arrivarono davanti al ritratto. -Mia cara, ha visto qualcuno uscire dalla Sala Comune?- chiese Silente alla Signora Grassa. -No, io parlavo con Sir Cadogan- rispose la donna da dentro il ritratto. Entrarono e videro il libro macchiato di sangue. -Minerva avverti tutti i professori!- disse Silente. -Certo vado Albus- rispose la professoressa spaventata. -Harry cosa è successo? è necessario che tu mi racconti tutto quello che hai visto con precisione- Harry gli raccontò di quando era svenuto, di aver \'visto\' Hermione tra le braccia di quell\'uomo del quale non aveva visto il volto, il braccio ferito e la tunica strappata, cercò di ricordarsi anche il benchè minimo particolare. -Bene Harry, speriamo solo che la signorina Granger stia bene- disse - non credo che Madama Pince sarà felice di vedere un suo libro ridotto così- aggiunse poi cercando si sorridere. Silente se ne stava andando. -Professore...-disse Harry, aveva intenzione di dirgli della cicatrice. -Si, Harry?- disse. -No, niente- Harry fissò i grandi occhi azzurri di Silente che lo scrutavano da dietro gli occhiali a mezzaluna e ebbe l\'impressione che il preside avesse capito molto di + di quel che dava a vedere."
FINE Di QUESTI CAPitoli.
secondo voi sono veri?a me non sembra!di solito harry potter e una storia intrigante e piena di colpi di scena,a ME questa mi sembra una storia d'amore:conf8: boooo!
simsolina
00lunedì 18 ottobre 2004 14:35
:nono: ho letto 5 libri della Rowling,so riconoscere ovunque il suo stile,e nn credo ke siano veri...:nono: e poi nn lascerebbe mai in giro i suoi scritti!!!!
cmq è carina la storia!:dentoni:
Keshia
00lunedì 18 ottobre 2004 17:17
anch'io non ci credo.. la nostra cara scrittrice ama il mistero.. cmq non sono male.. chi l'ha scritti è molto bravo
§LoveFeeling§
00lunedì 18 ottobre 2004 19:40
si nemmeno io c credo...
:conf8:
mandragola12
00lunedì 18 ottobre 2004 19:58
non credo che siano veri... sarà qualche FF che è stata scambiata per il vero libro...
In genere quando cominciano a circolare su Internet è perchè l'originale della Rowling è già stato passato alle case editrici, e lì c'è qualche impiegato che di nascosto lo mette in rete.... ma non credo che siamo già a questo punto:nono:
Giorgia90
00lunedì 18 ottobre 2004 20:18
si anche secondo me è appena passato dalle case editrici:scrivi: :animal17: però è anche carino cosi anche se nn mi piace la parte su harry e cho ma mi piace molto quella sul quidditch e la parte su ron ed hermione
devil14
00martedì 19 ottobre 2004 00:59
ve lho detto:conf8: !secondo me non sno neppure veri!li ho solo trovati su internet,cmq non sembra pure a voi che si tratti di una storia d'amore?:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: cmq l'avevo notato appena ho finito di leggerla che era falsa:dentoni:
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