-Quelli del primo anno da questa parte!- gridò Hagrid, salutò con la manona Harry e Ron e fece un gesto come per dire “ci vediamo dopo”. Hermione non si fece vedere. Era ormai sera, l’aria si settembre era fresca e limpida. Lui e Ron si avviarono verso le carrozze, quelle guidate dai Thestrals delle creature magiche simili a dei cavalli, che solo le persone che avevano visto la morte in faccia avrebbero potuto vedere. Ron,come Harry sapeva,non li vedeva. Salirono sulla carrozza, soli, loro due e dopo una decina di minuti si ritrovarono al castello di Hogwarts, le grandi torri illuminate, i prati bagnati dalla rugiada, il Platano Picchiatore e più in basso la Capanna di Hagrid: era finalmente tornato a casa. Entrarono nel grande ingresso illuminato da varie torce. Si avviarono verso la Sala Grande dove avrebbe avuto luogo il consueto banchetto di inizio anno. I tavoli erano già stati riempiti dagli appartenenti alle varie case. Dì lì a poco sarebbe avvenuto lo smistamento. Hermione ancora non c\'era. Una fila di bambini di circa 11 anni fece il suo ingresso nella sala, in testa c\'era la professoressa McGrannit insegnante di trasfigurazione e direttrice della casa di Grifondoro, teneva in mano un vecchio cappello sgualcito, scolorito e più volte rammendato: il Cappello Parlante, sarebbe stato quell\'insolito cappello a smistare i ragazzini nelle 4 case: Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero. Il cappello iniziò la consueta canzone che precedeva lo smistamento vero e proprio: \'Or ora vi dovrò smistare per questo in chiacchere non mi voglio dilungare E\' forse Grifondoro la vostra via culla dei coraggiosi di cuore audacia, fegato, cavalleria fan di quel luogo uno splendore; o forse Serpeverde ragazzi miei voi troverei i migliori amici quei tipi asteti e affatto babbei che qui raggiungono fini onori; oppure Corvonero il vecchio e saggio se siete svegli e pronti di mente ragione e sapienza qui trovan linguaggio che si cofà a simil gente, è forse Tassorosso la vostra vita dove chi vi alberga è giusto e leale qui la pazienza regna infinta e il duro lavoro non è innaturale. Comportatevi bene per far sì che il male su di noi non incomba siate tutti amici così che la diversità soccomba\'. Il termine della canzone venne accompagnato da uno scroscio di applausi. L\'attenzione di Harry si concentrò su un bambino, piccolo esile, aveva un visino rotondo e due grandi occhi azzurri, proprio come i suoi. La McGrannit iniziò a chiamare in ordine alfabetico i nuovi arrivati. Harry scoprì così che il bimbo si chiamava Timothy Sanders, venne assegnato a Grifondoro, venne accolto con grande entusiasmo. Si sedette vicino a Ginny. Poi non ci pensò più, dopo lo smistamento Silente fece come suo solito, il discorso che apriva l\'anno scolastico. -Benvenuti ad un nuovo anno ad Hogwarts, sarò franco con voi ragazzi miei, su di noi incombe un grande pericolo, come molti saprete Voldemort, il Signore Oscuro è rinato, il Cappello Parlante ve l\'ha ricordato l\'anno scorso e io ve lo ricorderò adesso: siate uniti non lasciate che le diversità i litigi vi separino- nel dirlo scoccò un\'occhiata di rimprovero a Ron -dobbiamo stare uniti e non ci succederà niente di male, l\'unione fa la forza.- si interruppe -Non credo che uno possa risolvere i suoi problemi abbuffandosi, ma cercate di fare del vostro meglio- concluse il preside con un sorriso. Battè le mani e i piatti dorati che prima erano vuoti si riempirono di ogni ben di Dio. Mangiarono con gusto e nel frattempo Harry vide Hagrid prendere posto tra la professoressa Sprite e piccolo professor Vitious. La sua attenzione venne attirata da una giovane donna, Harry non l\'aveva mai vista ma capì che si trattava della nuova insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Al termine del banchetto, Silente battè nuovamente le mani e i piatti si vuotarono dagli avanzi. -Diamo il nostro più caloroso benvenuto alla nuova insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, la signorina Ninfadora Tonks!!!- Allora Harry capì, la conosceva faceva parte dell\'Ordine, non l\'aveva riconosciuta perchè era una metamorfomagus, ciò significava che poteva cambiare aspetto quando e dovunque volesse, e in quel modo Harry non l\'aveva mai vista. -Grazie, grazie... Albus ti avevo chiesto di non chiamarmi per nome!- disse con un\'aria di dolce rimprovero -comunque spero di piacervi...- a quelle parole qualcuno rise -come insegnante intendo- si affrettò ad aggiungere Tonks -io sono una metamorfomagus, cambio aspetto fisico molto spesso e a mio piacimento, perciò per farmi riconoscere da voi appunterò alla mia veste una spilla dorata a forma di stella! siamo intesi? Grazie ancora e Buonanotte- disse sempre sorridente. Silente li congedò dal banchetto, una grande folla si accalcò all\'uscita. Harry e Ron si avviarono su per la scale di marmo fino al ritratto della Signora Grassa. -Parola d\'Ordine- chiese la Signora Grassa con fare enigmatico. -Lupus in fabula- disse Harry. -Esatto!- rispose la signora dal suo ritratto che in tanto si apriva a mo\' di porta rivelando un passaggio rotondo scavato nella fredda pietra. Così i due giunsero nella Sala comune di Grifondoro. Non c\'era nessuno. La loro attenzione venne attirata da un biglietto che era stato affisso in bacheca, che se non fosse stato per quel foglio solitario, sarebbe stata desolatamente vuota. Il biglietto diceva: Nuova Squadra di Quidditch: Portiere- Ronald Weasley Cacciatore- Ginny Weasley Cacciatore- Colin Canon Cacciatore- Lavanda Brown Battitore- Seamus Finnigan Battitore- Dean Thomas Cercatore e Capitano- Harry Potter IL primo incontro verrà disputato il 14 ottobre. Grifondoro-Corvonero -Harry ma è fantastico- esclamò Ron -sei il nuovo capitano della nostra squadra!!!Complimenti- Harry era felice, ma ce l\'avrebbe fatta a combinare i compiti e gli impegni di Quidditch? Sembrava preoccupato ma non volle pensarci, la stagione sarebbe cominciata solo il mese successivo. -Hai per caso visto Hermione?- chiese Harry. -No- rispose secco Ron. -Calì ha detto che è rimasta nel dormitorio femminile- -Bè la vedremo domani mattina- concluse Harry sbadigliando. Si avviarono verso il dormitorio maschile, i loro bauli erano già stati portati al loro posto, di fianco ad ogni letto. Edvige tubava felice nella sua gabbia, Harry l\'accarezzò. Si mise il pigiama e nel frattempo arrivarono anche Dean, Seamus e Neville che fecero altrettanto. -Complimenti per il posto in squadra- disse Harry rivolgendosi a Dean e Seamus. -Grazie capitano- risposero in coro i due. Ben presto si addormentarono, tutti tranne Ron. Erano le circa le tre del mattino quando Ron si alzò, si mise la vestaglia scolorita e più volte rammendata e scese nella Sala Comune, non aveva sonno. Era sicuro che non avrebbe trovato nessuno a quell\'ora così tarda, ma si sbagliava: davanti al caminetto seduta per terra c\'era Hermione. Leggeva un libro, sulle cui pagine erano evidenti grandi chiazze umide, aveva pianto. Hermione non sembrò accorgersi di lui. -Hai pianto ancora?- chiese Ron acido. Hermione trasalì. -Mi hai fatto prendere un colpo- disse lei abbozzando un sorriso. Ron le si sedette accanto, il Ron burbero e scontroso aveva lasciato improvvisamente il posto ad uno più dolce e tranquillo. -Senti mi dispiace di averti trattata male, ti chiedo scusa- disse Ron -Il fatto è che...- fece un gran respiro, avrebbe voluto dirle quanto gli piaceva, quanto lo faceva ingelosire, quando parlava di Krum.-Ho preso una cantonata scusami- disse soltanto. -Io...io…- Hermione non sapeva cosa dire ma due grosse lacrime le bagnarono il viso. -Non ti preoccupare è solo che quando hai detto che era stato tutto un grande errore, ci sono rimasto male- disse -se non ti piaccio me ne farò una ragione, dopotutto tra noi non c\'è niente e neanche tu mi piaci- concluse sforzandosi di sorridere. Ron le asciugò le lacrime e poi le poggiò una mano sul viso. Si stavano guardando negli occhi. Lei mise una mano sopra la sua. Avrebbe voluto dirgli tante cose, ma come? -Buonanotte- disse Ron dandole un bacio sulla guancia -amici come prima?- chiese Hermione fece un cenno di assenso, e lo guardò avviarsi verso il dormitorio, se Ron avesse scrutato nel profondo dei suoi grandi occhi marroni avrebbe capito veramente ciò che Hermione voleva dirgli. 4 NINFADORA TONKS Il mattino seguente Harry si svegliò di buon ora. Si vestì, inforcò gli occhiali e corse giù nella Sala Comune, speranzoso di trovarvi un’Hermione china su un grande libro, catturata dalla lettura. Ma l’amica non c’era, c’era solo Timothy quel piccolo ragazzino del primo anno. Gli rivolse un gran sorriso, ma ad un certo punto un dolore incredibile gli trafisse la cicatrice, gli occhi si bagnarono di lacrime e un’inspiegabile sensazione di odio represso crebbe in lui, senza motivo. Avrebbe voluto urlare, liberare quell’odio, ma per cosa poi? Il dolore andò via via diminuendo, Harry era inginocchiato a terra, era solo, Timothy non c’era più. Ron lo raggiunse. -Ehi! potevi aspettarmi!- disse con un sorriso. Poi fissò Harry negli occhi. -Qualcosa non va?- gli disse sinceramente preoccupato. -No, non è niente…- rispose Harry mentendo. Non voleva iniziare l’anno scolastico con nuovi misteri e dolori alla sua cicatrice, preferì non dire niente ne a Ron ne a nessun altro. Hermione corse verso di loro. -Andiamo a fare colazione?- disse lei radiosa. -Si- rispose Ron. Harry li guardava incredulo, aprì la bocca come per parlare, ma poi incrociò lo sguardo di Ron, e decise che era meglio non dire niente. Anche se di una cosa era convinto: i suoi due migliori amici erano completamente impazziti! Si avviarono verso la Sala Grande, attraversarono il buco del ritratto, sentirono le parole senza senso di Sir Cadogan il buffo cavaliere medioevale che passava di quadro in quadro, cercando qualcuno con cui attaccare bottone. Raggiunsero velocemente il tavolo di Grifondoro, Timothy era seduto lontano dagli altri ragazzini del primo anno, in disparte consumava la sua colazione silenziosamente. I tre presero posto velocemente, pochi posti più in là Calì e Lavanda parlavano concitate e intanto lanciavano sguardi curiosi verso Hermione, che fece finta di niente. Il tavolo era fin troppo silenzioso: si avvertiva l’assenza di Fred e George, i fratelli Weasley avevano un talento innaturale per movimentare le giornate, le colazioni, i pranzi, le cene... da quando se n’erano andati il gruppo di Grifondoro aveva perso interesse. La professoressa McGrannit passò velocemente tra i tavoli distribuendo il nuovo orario scolastico. -Che bello! abbiamo due ore di Cura delle Creature Magiche, stamattina- disse Harry -avremo l’occasione di parlare con Hagrid.- Harry notò con piacere che sarebbero andati a lezione con Tassorosso, e non con Serpeverde come era successo negli anni passati. -Oh mi Dio! Oggi pomeriggio abbiamo già due ore con Piton- esclamò Ron! Il professor Severus Piton insegnava Pozioni, era il direttore della Casa di Serpeverde, odiava Harry più di ogni altra cosa al mondo e non perdeva occasione per fargli fare qualche brutta figura davanti alla classe. Harry notò con profondo disgusto che sarebbero andati a Pozioni proprio con Serpeverde. Tuttavia Piton faceva parte dell’Ordine della Fenice, Silente si fidava ciecamente di lui, e Harry non aveva mai capito perchè: perchè il preside affidava a un ex-Mangiamorte degli incarichi così importanti per l\'Ordine? Sì, Piton era stato un Mangiamorte, aveva ancora il Marchio Nero impresso a fuoco sul braccio destro. Harry aveva sempre dubitato della conversione di Piton. Al primo anno lui, Ron e Hermione lo accusarono di tentato omicidio proprio nei confronti di Harry e altre volte avevano spostato i loro sospetti su di lui, ma tutte le volte venivano automaticamente smentiti. Hermione aveva già finito il suo bacon e le uova fritte. -Vado su a prendere i libri!- disse la ragazza sorridendo. Quando fu abbastanza lontana da non poter sentire ciò che voleva dire a Ron, Harry parlò. -Ma vi siete parlati?- chiese cercando di apparire disinteressato ad un’eventuale risposta dell’amico. -Si- rispose sbrigativo Ron. Harry attese, convinto che Ron gli avrebbe detto qualcos’altro, ma l’amico non parlò. Stava per chiedergli cosa si fossero detti quando un fruscio di ali lo interruppe, era in arrivo la posta. Un grosso gufo marrone si posò sul tavolo davanti a Harry, cercava Hermione. Gli diede due zellini e il gufo volò via. Aveva appena recapitato la nuova copia della Gazzetta del Profeta e una lettera. Ron lesse il nome del mittente in cima alla busta: Viktor Krum. Divenne livido in volto. -Vado a portare questa posta a Hermione- disse Harry -vuoi che ti prenda la borsa con i libri?- gli chiese poi. Ron fece un cenno di assenso con la testa. Harry corse via, su per le scale fino al ritratto della Signora Grassa. -Lupus in Fabula- disse Harry. Il ritratto di spostò di lato, mentre la Signora Grassa sorrideva. Hermione stava scendendo dal dormitorio femminile con la borsa dei libri. -Tieni, quando sei salita è arrivata la posta- disse porgendole la copia del quotidiano dei maghi e la lettera di Viktor -mi aspetti? Devo prendere i miei libri e quelli di Ron e ti raggiungo, così scendiamo insieme verso la capanna di Hagrid, Ron ci aspetta lì- -Certo- rispose lei. Harry corse velocemente su nel dormitorio maschile, entrò. Neville, Dean e Seamus dormivano ancora. -Sveglia pelandroni!- gridò Harry. I tre si svegliarono di soprassalto e si vestirono velocemente, gli occhi ancora addormentati. Harry intanto aprì il baule di Ron e tirò fuori i libri necessari per Cura delle Creature Magiche e per l’ora successiva di Incantesimi. Poi un foglietto appallottolato attirò la sua attenzione, non sapeva se leggerlo o meno, dopotutto lui era il miglior amico di Ron, non dovevano esserci segreti fra loro. Lo aprì, c\'era scritto mille e più volte Hermione. Stupito Harry lo riappallottolò e corse giù dall\'amica che lo stava aspettando. Lei gli sorrise, lui non sapeva se parlarle o meno, ma prima che potesse dirle qualcosa fu lei a parlare. -Sai, credo che dovresti parlare con Cho- disse. -Stai scherzando?!-rispose lui stupito e imbarazzato, colto di sorpresa. -Ho parlato con lei sull\'Espresso- continuò Hermione -le dispiace che le cose non siano andate per il verso giusto l’anno scorso, dopo che vi siete baciati lei si aspettava un po’ di considerazione in più- disse con uno sguardo di rimprovero. Harry adesso era paonazzo, non gli andava che Hermione parlasse con tanta disinvoltura del bacio… e le creature pericolose e fuori legge, che lui amava sempre definire dolci: durante il primo anno tentò di allevare un cucciolo di dorsorugoso di Norvegia che aveva affettuosamente soprannominato Norberto, sempre il primo anno aveva contribuito a proteggere la Pietra Filosofale prestando a Silente Fuffy un enorme cane a tre teste, al secondo anno invece Harry venne a scoprire che Hagrid quando ancora frequentava Hogwarts aveva allevato un enorme esemplare di acromantula, un enorme ragno con otto occhi e altrettante zampe pelose, al terzo anno invece aveva portato a lezione Fierobecco un ippogrifo per Harry non era pericoloso, ma che aggredì comunque Draco Malfoy e rischiò di essere giustiziato e sarebbe sicuramente morto se Harry e Hermione non l\'avessero salvato, al quarto anno invece aveva creato une specie nuova incrociando una manticora con un animale molto simile a un granchio sputafuoco, il risultato furono gli Schiopodi Sparacoda (così Hagrid aveva chiamato la sua nuova creazione) e fu la vera volta che qualcuno rischiò di lasciarci una mano o un braccio. Al quinto anno invece aveva tentato di civilizzare un \'cucciolo\' di gigante, che aveva affettuosamente chiamatp Grop, erano figli della stessa madre, Fridwulfa che era morta qualche anno prima ad insaputa di Hagrid. Il mezzogigante stava parlando con Hannah Abbot una ragazza del sesto anno di Tassorosso. Ron guardava fisso il prato, lo sguardo perso nel vuoto. -Eccoci- disse Harry. Ron non rispose, guardava fisso Hermione che stava parlando con Calì e Lavanda, compagne di dormitorio, ogni tanto ridevano. -Per favore silenzio- Hagrid richiamava l\'attenzione della classe. -Oggi impareremo come allevare in modo corretto i Crup- disse. Harry non sapeva cosa fossero di preciso i Crup, ma incorciò le dita sperando che non fossero stati dei ragni pelosi o cani a tre teste. Gli altri non sembravano spaventati anzi qualcuno fece anche qualche grido di gioia. Hagrid prese una grande cassa forellata, l\'aprì. Dentro c\'erano dei cani, o almeno fu questa l\'impressione di Harry. Assomigliavano moltissimo ai Jack Russel Terrier, sembravano apparentemente normali, ma poi notò che la coda era biforcuta. -Questi- disse Hagrid - sono dei Crup, come molti hanno notato assomigliano a normali cani babbani se non fosse per la coda biforcuta che c\'hanno. Qualcuno sa dirmi cosa mangiano i Crup?- chiese poi Hagrid. La mano di Hermione scattò in alto. -Si, Hermione- disse Hagrid. -I Crup sono grandi divoratori di rifiuti e carcasse, mangiano di tutto, dagli Gnomi ai vecchi pneumatici- rispose. -Benissimo, dieci punti a Grifondoro, qualcuno vuole aggiungere qualcosa a quello che ci ha detto la signorina Granger?- chiese ancora. Harry non si stupì nel vedere la mano di Hermione scattare nuovamente in alto. Hagrid le sorrise. -I Crup sono quasi sicuramente cani di creazione magica- iniziò Hermione -infatti sono molto fedeli ai maghi ma odiano i babbani, i maghi possono possedere dei Crup come animali domestici, ma sono costretti a tagliare la coda biforcuta con un Incantesimo Recindo indolore in modo che i babbani non notino la differenza con un qualsiasi cane non magico, inoltre per possedere un Crup è necessaria una patente speciale che viene rilasciata dall\'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche dopo che il mago ha superato un semplice test- disse Hermione con aria compiaciuta. -Benissimo, sei stata molto eloquente e precisa, 15 punti a Grifondoro- disse Hagrid. Mentre davano da mangiare ai Crup, Harry si avvicinò ad Hagrid. -Allora come sono andate le vacanze?- chiese al mezzogigante. -Tutto apposto, a parte quel fattaccio di Mundungus, ci hanno tolto la vita a quello! Nessuno ne parla più, povero diavolo!- -Dove sei stato?- -In Costa Azzurra con- divenne tutto rosso -con Olympe- Madame Maxime era la preside della scuola di magia Beuxbatons. Harry l\'aveva conosciuta al Torneo Tremaghi, due anni prima, anche lei era una mezzogigante. -Vi siete divertiti?- chiese Harry. -Si anche se la gente ci guardava stupita uno ci ha anche chiesto se volevamo lavorare in un circo!- Harry e Hermione risero, Ron invece era diventato improvvisamente taciturno, da quando era arrivata la posta dell\'amica il suo volto aveva cambiato espressione. Le due ore passarono velocemente, quella si che fu una vera lezione di Cura delle Creature Magiche. La campanella suonò, Harry, Ron e Hermione salutarono Hagrid e si avviarono verso il castello. Avevano un ora di Incantesimi. Entrarono nell\'aula, il piccolo professor Vitious aveva già preso posto su un\'alta pila di libri in modo da poter vedere tutta la classe senza problemi. Quel giorno studiarono gli Incantesimi Trasparenti. Harry guardava interrogativo Ron, mentre Hermione faceva sparire senza problemi la rana con cui stava facendo pratica, nessuno parlò per tutta l\'ora. Quando suonò la campanella si avviarono verso la torre di Grifondoro per posare i libri e andare a pranzo. Dopo che ebbero posato i libri Ron disse che sarebbe rimasto lì, non aveva fame e disse di non sentirsi troppo bene. Hermione stava per dirgli qualcosa, ma poi si voltò verso Harry e insieme raggiunsero la Sala Grande. -Ehi, Potter!- era Draco Malfoy insieme a Pansy Parkinson, entrambi di Serpeverde, si avvicinarono a lui e Hermione. -Cosa c\'è?- chiese Harry scocciato. –L’hai letto il giornale?- -No perchè?- rispose -Tu l\'hai letto?- Chiese poi rivolgendosi a Hermione. Lei fece cenno di no con la testa. Pansy Parkinson le porse la copia della Gazzetta del Profeta. Hermione si portò una mano sopra la bocca. In prima pagina era scritto a grandi lettere cubitali: \'I DISSENNATORI ABBANDONANO AZKABAN\'. -é l\'inizio della fine per tutti voi- disse -ma prima moriranno i mezzosangue- sogghignò rivolgendosi a Hermione. Pansy Pakinson fece una risata stridula e si allontanò insieme a Draco. Lui e Hermione si sedettero al tavolo sempre attenti all\'articolo: I DISSENNATORI ABBANDONANO AZKABAN Ieri sera verso le 21,00 , i dissennatori, che da ormai 13 anni erano diventati i guardiani di Azkaban, hanno abbandonato la prigione dei maghi. Dopo la loro partenza, già due prigionieri sono evasi entrambi ex-mangiamorte. Le autorità non sanno come spiegare l\'accaduto. Il ministro della magia Cornelius Caramell è molto preoccupato, dall\'ormai annunciato ritonrno di Voi-sapete-chi le cose non stanno andando per il verso giusto. Albus Silente, preside di Hogwarts, Capo Supremo del Wizengamot, Ordine di Merlino, Prima Classe, ha ribadito la necessità di stare uniti, solo rimanendo insieme, ribadisce Silente, potremo sconfiggere l\'ormai incombente pericolo di Voi-sapete-chi. Nessun impiegato del Ministero ha voluto pronunciarsi sulle sorti di Azkaban, solo il Ministro ha annunciato che verranno scagliati degli incantesimi in modo che nessuno possa nuovamente evadere. -Ma è terribile- disse Hermione -con i Dissennatori in giro sarà tutto molto peggio per l\'Ordine, le cose si complicano- -Hermione- disse Harry -Ieri la cicatrice mi ha fatto male- continuò in un sussurro. Lei sgranò gli occhi. -Credo che dovresti parlarne con Silente- disse. -No, non voglio dargli preoccupazioni inutili, ha già tanti problemi- -ma...- Hermione fece per ribattere ma Harry le fece cenno di lasciar perdere. Finirono velocemente le costolette di maiale. -Cosa vi siete detti tu e Ron- le chiese Harry. -Bè niente, ci siamo chiariti e basta, amici come prima, senza preoccupazioni o legami sentimentali a Grimmauld Place eravamo annoiati, in altre circostanze non sarebbe successo nulla, e poi in fondo non è successo nulla quindi tutto è tornato alla normalità. Piuttosto tu hai parlato con Cho?- gli chiese. -No, e non ho intenzione di farlo- rispose seccamente lui. Non dissero più niente e raggiunsero Ron nella Sala Comune. Presero i libri e si avviarono verso l\'aula di Difesa contro le Arti Oscure, insieme ai ragazzi del sesto anno di Corvonero. Tonks, quel giorno, aveva lunghi capelli rossi, ricci raccolti elegantemente sulla nuca, tante lentiggini e due grandi occhi verdi. Lavanda e Calì rimasero stupite, Harry, ron e Hermione no: erano abituati a vederla cambiare d\'aspetto. Appuntata sulla veste color prugna, splendeva la spilla a forma di stella. Quando tutti ebbero preso posto parlò. -Allora ragazzi, io direi di cominciare subito- disse -in luce dei recenti cambiamenti per un Patronus ben formato, di solito i maghi imparano ad evocarli fuori dalla scuola, seguendo corsi speciali... Chiaramente non vi insegnerò ad evocare un Patronus ma vi rivelerò dei trucchetti per allontanare un dissennatore quel tanto che basta per fuggire. Ma prima di iniziare vorrei che il signor Potter e la signorina Granger ci facessero vedere i loro Patronus- disse sorridente. Harry si alzò per primo, cercò di concentrarsi su un ricordo felice, gli venne subito in mente il suo ultimo compleanno con Hermione. Pensando a quel ricordo Harry esclamò -Expecto Patronum!- Un grande cervo argenteo fuoriuscì dalla bacchetta di Harry, gli venne subito in mente suo padre, Ramoso, lui era un Animagus, poteva trasformarsi in un cervo dovunque e in qualsiasi momento volesse. La classe osservava il cervo a poca aperta. Poi si alzò anche Hermione, anche lei si concentrò su un ricordo felice, quando Harry e Ron avevano fatto pace al quarto anno, non si erano parlati per un bel po\' di tempo, e quando si riappacificarono lei aveva pianto. -Expecto Patronum!!- gridò. Una piccola lontra argentata iniziò a nuotare nell\'aria giocando. La classe e Tonks la fissavano sbalorditi. -Bene- disse Tonks -grazie per la dimostrazione- Harry e Hermione si lanciarono uno sguardo felice e divertito. L\'ora passò velocemente era già arrivato il momento di trascorrere due ore con Piton. Scesero le scale fino ai sotterranei dove si trovava l\'aula di pozioni. I Serpeverde erano già arrivati. -Cosa faremo oggi?- chiese curioso Dean Thomas di Grifondoro. -Signor Thomas- rispose freddo e acido Piton -non mi pare di averla interpellata, cinque punti in meno a Grifondoro- \'Si inizia male pensò Harry\'. Quel giorno avrebbero preparato la Pozione di Difesa, chiunque la beva rimane immune a qualsiasi attacco esterno. La pozione sarebbe dovuta essere di un color rosso acceso. Quella di Harry era arancione, quel di Ron giallo canarino e quella di Hermione di un perfetto rosso fuoco. -Signor Paciock- disse severo Piton -la pozione deve essere rossa e non verde! Quante foglie di acero a messo dentro?- -sei- rispose Neville spaventato. -Sulla lavagna era scritto quattro, comunque questa pozione non è più utilizzabile, evanesco!-disse e il calderono di Neville si svuotò. -Draco aggiungi un po\' di pelle di Girilacco- disse Piton tranquillo. Alla fine delle due ore ognuno riempì una fiala con la sua pozione. Quella di Harry era di un rosso sbiadito \'meglio di niente pensò\' guardando la pozione gialla di Ron. Si avviò verso la cattedra di Piton e poggiò la sua fiala insieme alla altre. -Vediamo se riesce ad andare più in là del Desolante- disse Piton arricciando le labbra -anche se dubito fermamente- disse acido. Uscirono tutti e tre dall\'aula, l\'ora dopo era Storia della Magia. Harry avrebbe voluto sparire: odiava Ruf e le sue lezioni. Si avviarono sconsolati verso l\'ora più noiosa della giornata. 5 COPPIE La settimana passò noiosa come l\'ora di Storia della Magia di Ruf, con Ron e Hermione che non si parlavano praticamente +. Che anno sarebbe stato! E come se non bastasse la cicatrice gli aveva già fatto male parecchie volte, sempre nella Sala Comune e quella sensazione di odio represso l\'aveva assalito nuovamente. Della cicatrice aveva parlato solo con Hermione. Era sabato. Il prossimo fine settimana ad Hogsmeade era previsto per il 14 di Ottobre. Ron e Harry avevano già finito miracolosamente i compiti, dopotutto era la prima settimana e i professori erano stati clementi, tutti persino la McGrannit, tutti tranne Piton, che aveva assegnato un tema di un metro sulle qualità della Pozione di Difesa. Harry grazie all\'aiuto di Hermione aveva fatto un lavoro discreto, almeno un Accettabile l\'avrebbe preso. Erano circa le 4 del pomeriggio, decisero di andare a fare un giro nel parco, Ron non voleva andare, ma alla fine si lasciò convincere. Camminavano tutti e tre in riva al lago discutendo dell\'ultima lezione di Trasfigurazione. Ron indossava una t-shirt arancione, il colore delle sua squadra del cuore e sul petto la scritta in giallo Chudley. Harry pensò che quel colore si intonava ai capelli dell\'amico perfettamente. Hermione era piuttosto taciturna, osservava Draco e Pansy che camminvano per i prati e pochi passi più indietro Tiger e Goyle come due guardie del corpo pronti a intervenire se qualcuno avesse minacciato l\'incolumità del loro amato Malfoy. -Cosa ci troverà Draco in quella lì?- disse Hermione. -Mah, non lo so, non sarai mica gelosa?- chiese Harry. -Io, stai scherzando?! Malfoy sarebbe l\'ultima persona che mi potrebbe piacere!- -Siamo sicuri?- -Hai anche bisogno di chiederlo, piuttosto non sarai tu il geloso non è che ti piaccio eh?!- rispose spiritosamente Hermione. Harry sembrava colto alla sprovvista, non sapeva cosa dire. -Siamo solo amici!- disse poi. -Certo, solo amici- disse Hermione guardando Ron, i loro sguardi si incontrarono per un attimo, poi entrambi guardarono altrove. Si sedettero sul prato sotto la vecchia quercia, a Harry ricordava tanto quel pensiero di Piton che aveva visto nel Pensatoio, durante le lezioni di Occlumanzia. Ad un certo punto una ragazza alta, con i capelli lunghi, neri, lisci che le ricadevano ordinatamente sulle spalle, gli occhi a mandorla si avvicinò con passo incerto. Era Cho. -Ciao Hermione, ciao Harry, ciao Ron- disse. Hermione la salutò, Ron pure anche se distrattamente, Harry invece la fissava imbambolato senza dire niente. -Ehm, Ehm,- tossì Hermione, assomigliava terribilmente alla Umbridge quando cercava di attirare l\'attenzione. -Cho scusalo è un po\' stanco- Assestò una bella gomitata nello stomaco di Harry che tornò alla realtà. -Ciao Cho- disse massaggiandosi il punto in cui Hermione l\'aveva colpito. -Che ne dici di andare a fare un giro?- gli chiese Cho. Harry rimase zitto, deglutì non sapeva che rispondere. Ma il problema si risolse, fu Hermione a parlare per lui. -Ma certo che viene.Vero Harry?- -Si- si alzò e timidamente si allontanò con Cho. Lei e Ron rimasero soli. -Ma non avevamo chiarito?- chiese ad un certo punto Hermione. Ron non rispose fissava il lago e cercava Harry con lo sguardo. -Mi vuoi rispondere?- disse Hermione scocciata. Niente. -Bè allora me ne vado- Si alzò, fece per andarsene ma Ron scattò in piedi e le afferrò un braccio, con l\'altro le cinse la vita. Hermione era zitta, ferma, non osava fare nulla. Lo fissava nei grandi occhi verdi e sentì le guance andarle in fiamme, stava arrossendo.Ma ad un certo punto con uno strattone si liberò dalla presa di Ron e ormai libera corse verso il castello con Ron che le correva dietro. Harry che aveva fissato la scena, si girò verso Cho stupito. -Per me sono pazzi!- disse poi. Quanto era carina, avrebbe voluto accarezzarle i lunghi capelli corvini, ma qualcosa glielo impediva.CONTINUA..........
[Modificato da devil14 18/10/2004 4.06]