00 17/04/2013 14:30

La timida,anonima,irrealizzata,introversa,tendenzialmente lesbica e ordinaria Alyce,vive una sua vita;
Vive sola,ha un lavoro del cazzo,poche conoscenze,un’esistenza abbastanza monotona e un’unica migliore amica,Caroll.
Dopo una serata all’insegna di alcool e droghe,le due amiche decidono di finire la nottata salendo sul tetto del palazzo dove vive Alyce.
Un po’ a causa dello sballo e un po’ per un incidente,la povera Caroll scivola dal cornicione e finisce per schiantarsi sul selciato.
Questo è l’evento che in modo lento ma definitivo,determina la discesa di Alyce nella follia più assurda..(In realtà,forse,qualche piccolo problema latente,questa ragazza già l’aveva,ma lo controllava a tal punto da renderlo cosa poco rilevante).
Le poche certezze e gli equilibri precari cadono..la droga e i sensi di colpa offuscano il pensiero razionale e la conducono verso una strada senza ritorno..una devastante e violenta pazzia totale..

Definire “Alyce” un film horror può suonare atipico..e in realtà lo è.
Non è certo un horror classico.
Niente “presenze”..niente spiriti maligni..niente zombies,ne vampiri,ne serial killer a prova di proiettili..solo la discesa nell’inferno di una psiche debole e sostanzialmente oscura.
Una superficie banale sotto la quale si nasconde una rabbia senza coscienza.
Fa venire in mente la frase che pronuncia il Joker in “Killing Joke” di Bolland e Moore,parlando dell’essere umano:”..il suo fragile senso dell’ordine e la sanità mentale.Se appena ci si esercita un po’ di pressione sopra..zac!Saltano!”
Questo accade a Alyce..la sua sanità mentale e il suo piccolo mondo fatto di inesistenti sicurezze,si sbriciolano e le rotelle del suo ingranaggio saltano via rotolando lontano.

Tecnicamente il film è piuttosto lento e se vi aspettate di vedere sangue o squartamenti vari nella prima mezz’ora,rimarrete delusi.
Per tutta la prima parte,il vero argomento sul quale si gioca è la graduale perdita di contatto di Alyce con la realtà.Solo dopo aver toccato il fondo (illuminata da una conversazione col suo sporco e allucinato pusher),la ragazza darà sfogo ai suoi intenti omicidi.

Pur essendo piuttosto serio,il film non manca di momenti piuttosto comici (determinati da una follia pura),come i metodi utilizzati da Alyce per liberarsi del corpo della prima vittima.
Unica pecca: forzato e poco realistico il momento successivo allo sbudellamento dell’ex fidanzato di Carol;uno che ha uno squarcio da cui escono gli intestini,potrà difficilmente esprimersi in modo tanto chiaro e comprensibile.

Nel complesso mi è piaciuto molto.
Il viaggio nell’alienazione totale di Alyce è allucinato quanto spaventoso..e trova il suo culmine nel finale e nelle sue ultime parole.

Voto:8




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"Vivo tra lo Stato Sovrano della Realtà e la Repubblica Popolare del Sogno..."