Da un po' di tempo mi sembra che il sia animato da una certa insofferenza
verso certi termini, presumendo che essi siano pomposi o pesanti, presuntuosi
o peggio. Così era per un altro post nel quale non sono intervenuto in quanto
l'età ti porta una strana stanchezza, e cioè quella per cui non hai voglia di
discutere periodicamente le stesse cose...
Ma su questo tema vorrei dire la mia.
Secondo me il fatto che un regolamento sia più o meno storico (dando già per
sottoscritta la definizione di Sandro e di alcuni altri) dipende da quali elementi
tragga dal periodo storico cui si riferisce per mettere in piedi un set di regole
"storicamente plausibili". Il che significa che se parlo di opliti, le regole li
dovranno costringere a forti limitazioni di movimento e manovra perchè - in base alle
nostre conoscenze/letture - sappiamo che era così.
Poi possiamo anche approfondire sul perchè:e la risposta è che gli uomini, ricoperti
di bronzo, schierati in una falange, con la bocca riarsa, la prostata in ebollizione
e lo sfintere che non vi dico, con i sensi dell'udito e della vista ridotti a causa
dell'elmo e della polvere, vivevano una situazione di tensione spinta all'eccesso.
I primi 3/4 ranghi vedevano davanti a loro, ma gli altri dovevano spingere e basta.
Orbene che ordini potevano ricevere oltre quello della carica?
E anche gli addestratissimi spartani non si mettevano di certo a fare evoluzini ginniche
con il loro schieramento.
Mi scuso e non mi dilungo con l'esempio, ma un regolamento che permette alla basetta di
una falange (o anche all'unità) di ruotare sul proprio fianco o fare altre simili evoluzioni
per me non è storico.
Ecco la mia definizine e senza alcuna remora nell'uso dell'aggettivo.