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Addio Freak..

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    00 13/02/2014 16:01

    Se n’è andato Roberto “Freak” Antoni.
    Ho avuto la fortuna di passarci una serata qualche anno fa,al Leonkavallo.
    Guidò per anni il primo gruppo di Rock-demenziale (che tanto demenziale poi non era):i mitici Skiantos.
    Tra un chilum e qualche litro di birra,si parlò di anni ’70,di musica e di Andrea Pazienza (che lui conosceva bene).Fu sicuramente una delle serate più divertenti e interessanti che ho passato.
    Era un grande.
    Ciao Roby.






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    00 13/02/2014 16:13

    "Non c'è gusto in Italia a a essere intelligenti (seguirà il dibattito)": Roberto "Freak" Antoni lo aveva intitolato così, il suo libro del 1991, e quelle pagine erano un'autentica miniera di aforismi nei quali il fondatore degli Skiantos rivelava il suo universo grottesco, che mescolava l'umorismo nero ad una sorta di via parallela al senso della vita, il "suo" senso della vita, verso su verso, battuta su battuta, senza ipocrisie, senza volgarità gratuite. Con quel volume, Antoni inaugurava una nuova fase della propria carriera di scrittore, che aveva avviato dieci anni prima, come saggista, in "Stagioni del Rock Demenziale. Archeologia fantastica di modelli rock" (tra l'altro, Antoni si era laureato con una tesi sui Beatles, e la sua cultura musicale era immensa).

    Sulla "poetica" dei suoi Skiantos, "Freak" spiegava: "Nelle nostre canzoni abbiamo sempre mescolato due livelli, quello alto, escatologico, di impegno politico, e quello basso, scatologico, gergale... Ma la poesia ci insegna che non ci sono parole proibite, è solo la retorica che le divide in auliche o di basso livello. Ed è proprio la retorica, intesa come atteggiamento di supponenza ed ipocrisia, che rende volgari le cose".

    Ecco una piccola antologia di aforismi e battute che hanno reso celebre Roberto Freak Antoni, cantattore, musicista, agitatore culturale bolognese. Battute passate alla storia e spesso citate, ancora oggi, senza ricordarne la fonte. E magari pure storpiate. E allora, restituiamo a "Freak" Antoni quello che è di "Freak" Antoni. Anche perché, al di là dell'attitudine "demenziale" di quella filosofia, c'era ben altro spessore nelle sue massime. E tanta, insopprimibile, autoironia.

    La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo.
    Il sesso è peccato... farlo male.
    Si dice che una volta toccato il fondo non puoi che risalire. A me capita di cominciare a scavare.
    Toccatevi, perché l'amore è cieco.
    A volte il fumo è molto meglio dell'arrosto.
    Dio c'è ma ci odia!
    Se uno si impegna, può stare male ovunque.
    Fai bene a lasciarmi, anch'io fossi in me mi lascerei.
    Nella vita è importante che gli altri ti vengano incontro, così sai da che parte spostarti.
    Se sei muto ridi con gli occhi, se sei cieco ridi con la bocca. Se sei muto e cieco c'è ben poco da ridere.
    Mangiate merda: miliardi di mosche non possono avere torto!
    Se c'è una cosa che non sopporto è la presunzione di chi crede di essere
    migliore di me.

    (Fonte: La Repubblica)

    ..come ho detto: un grande..



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    Mr Weiss
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    00 14/02/2014 00:07
    La mia preferita è: Dio c'è ma ci odia!
    [SM=x1914966] E chissà che non sia vero.

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