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Sylmera è stato invitato.
Akius è stato invitato.
20:48Asphodel[ Dirhae | Parchetto degli Aironi ] {Mat., Inn.} La mia anima è un battello incantato che come un cigno addormentato fluttua sulle onde d’argento del tuo canto; e la tua anima, simile ad angelo, siede accanto al timone e lo regge mentre tutti i venti dolci fischiano. – …l’avreste mai detto? Sembra felice, Asphodel. Leggera come neve, spensierata come mai credereste possa essere un morto. E quando ha saputo che Akius avrebbe raggiunto e cercato Sylmera, la quale – dolcina! – sentiva la sua mancanza, non ha resistito: “Portami con te!”, le ha detto. Non per far la terza incomoda, sia chiaro: ma tanto, tanto, tantissimo sentiva il bisogno di raccontarglielo: c’è una nuova Famiglia, a Dalen. I Bimbi Sperduti non sono più soli. Con loro, finalmente, coloro che sapranno guidarli nell’eternità ,vegliando sulle vene finché avranno respiro. Ah! Che goia immensa sarà presentarglieli! Ma procediamo con ordine: poiché l’affare è privato assai, recuperato il bersaglio la Rossa ha chiesto alle piccioncine di appartarsi nell’angolo più remoto del parchetto. Immaginiamo che la location l’abbia scelta Sylmera, che meglio conosce il posto… non battuto e magari un poco riparato, così da sentirsi protette da freddo e brezza – almeno loro. Vestita di scarlatto, in panni di lana e manto in broccato, manca solo la neve: spiccherebbe come un’adorabile macchia di sangue. Supponendo che la coperta sia stata già stesa e che il trio si sia accomodato, le stoviglie disposte [ …è un posto in cui porterò anche te, quando potrai tornare a Dalen. E insomma: stavamo lì tranquilli e a un certo punto sentiamo bussare ], racconta. [ Dille un po’ che faccia ho fatto, Aki… ] scherza pure, versando loro due cicchetti di rhum, così che possano tenersi al caldo.
Asphodel ha usato Sensi del Predatore [Drakul]
20:59Sylmera[Dirhae - Parco degli Aironi] Era impegnata a correre qua e là per via del campo d'addestramento, finalmente completo. Fra le braccia numerose carte, le missive di Califa da far spedire, i soldi da dare ai costruttori e insomma, non stava davvero pensando a niente e nessuno per via della mole di lavoro. Fortuna ha voluto che, alla fine del turno - chiamiamolo così - Sylmera ha deciso di fare un salto al Daoine Inn per prendersi qualcosa da bere e, così, ha incontrato lungo la strada la sua amata Akius e la bella Asphodel. Probabilmente la sua espressione é cambiata da nero a bianco - da stressato a gioioso - non appena le ha viste ed ha realizzato che sono andate a trovarla loro. Quindi accantonati i saluti, ci sono state un po' di decisioni da prendere: la serata é bella, dove recarsi dunque? Un picnic invernale al parco degli aironi é stata la scelta finale. Sylmera ha guidato le due nell'angolo più sperduto e notevolmente meno visitato rispetto agli altri. Non perché non ci sia sempre un bel prato o altro, semplicemente non é il punto migliore per vedere... gli aironi, ecco, diciamo così. Stesa la coperta, Sylmera si é seduta ed ora sta ascoltando Asphodel con attenzione. Un sorriso genuino le tinge le labbra. Indossa il suo nuovissimo abito da esploratrice, già caldo di suo, con sopra il mantello di pelle che la scalda ancora di più. I lunghi capelli corvini sono... intrecciati, sì, come al solito. É che non ha molta pazienza di provare altro, diciamo. La mente, invece, ascolta passivamente le trame che la circondano, teoricamente disturbate dalla semplice presenza di Asphodel ed intente a produrre quella che, per la sua mente, sembra una melodia tetra ed inquietante, ma comunque dolce per le sue orecchie. [Bussare?] Domanda, incuriosita, osservando la rossa e poi spostando lo sguardo su Akius. Ne cerca il contatto, probabilmente seduta accanto a lei, allungando le mani verso le sue.
Sylmera ha usato Percezione Magica [Plasmabile]
21:06Akius[Dirhae/Parco degli Aironi] La Luna Piena è ormai passata ma la mannara porta dietro gli strascichi, sia nel volto che nell'umore che ancora risente di quel nervosismo e di quella rabbia che in quelle notti l'anima; fa un respiro profondo accogliendo l'aria circostante e l'odore, ormai familiare, delle due che si trovano li con lei. Sbatte qualche volta le palpebre mentre l'iridi azzurre si spostano prima sulla figura di Dandelion e poi su quella di Sylmera, appena vede quest'ultima un sorriso leggero si fa strada sulle sue labbra mentre il cuore perde un battito; drizza l'orecchie appena avverte l'ultima frase che gli rivolge la rossa, qui uno sbuffetto leggero abbandona le sue labbra seguita da una leggera risata che nasce appena accoglie la domanda di Sylmera [Si è messa sull'attenti e gli ha detto subito "Via"] dice con tono scherzoso osservando l'amata rossa per sondarne la reazione, con certezza rimembra ogni singolo secondo di quella sera anche se la Luna Piena non aiutava. Un mugolio leggero abbandona le sue labbra mentre il cuore perde un battito appena avverte il contatto che ricerca la mezza, la milite cerca cosi di afferrare delicatamente la sua mani ed intrecciare le dite con quelle altrui. Indosso ha una maglia nera a collo alto e dei pantaloni del medesimo colore, sopra di essi indossa sia la giacca rossa che il mantello nero di pelliccia; armi e pozioni risiedono nei loro soliti scomparti nel cinturone porta oggetti mentre la Kodachi si trova sul suo fianco sinistro, sul polso sinistro invece risiede il bracciale di cordoncino rosso con allacciato il nastro rosso, infine sul braccio il Torque. Deglutisce mentre sul suo volto si possono notare i tratti affilati che si portano dietro una leggera stanchezza, due occhiaie campeggiano sotto gli occhi azzurri; inspira ed espira l'aria circostante tentando di avvertire i vari odori circostanti, l'orecchie accolgono i rumori mentre l'iridi azzurre tengono sotto controllo i d'intorni.{Sensi Sviluppati}
Akius ha usato Istinto Bestiale [Mannari]
21:22Asphodel[ Dirhae | Parchetto degli Aironi ] {Mat., Inn., SP} Sembra che fluttui per sempre, per sempre sopra quel fiume così serpeggiante in mezzo a monti, foreste, abissi, un paradiso di luoghi incolti… – [ Bussare! ] la incalza e conferma. Lascia quindi intervenire la mannara, annuendo vigorosamente alle sue parole mentre le passa un bicchierino di rhum. [ Esatto! E che altro potevo fare? Capisci, Nevebianca: questo posto è s e g r e t o. È impenetrabile, impossibile sapere anche dove si trova la porta… a meno che non si sappia che è proprio lì, che c’è. E inoltre… Non erano vivi, quelli che bussavano. Erano… ] s’interrompe, mordicchia il labbro inferiore e trattiene un risolino da adolescente in amore. Mano al petto, la batte e dice: [ Tre ]. Tre come lei, Jehrome e Lars. Come… [ … ] scuote il capo, scaccia via un pensiero e solo allora nota che Aki ancora non ha allungato le mani su nessun tipo di cibaria. E allora rovista prontamente nel cesto da pic-nic che si è portata dietro. [ …ma ragazze, su. Capisco l’amore, però quello mica vi riempie lo stomaco! Che volete? ] vira un attimo col discorso [ …ho portato del formaggio e del pane… crostata di mele… ] – praticamente quel che c’era nella prima cena con Sylmera... e che altro?
Jehrome è stato invitato.
Henlo!
Serata placida e tranquilla questa nel parchetto degli aironi, la luna brilla nel cielo, non più così piena -per la gioia di Akius- ma ancora luminosa, rendendo il parco un po' pi+ magico e speciale per chi vi si è avventurato stasera. Ci interessano le vicende di tre ragazze, che tranquille si godono questa serata in compagnia in un meandro remoto di questi splendidi giaridini. Il vento fruscia tra le fronde dei salici, increspando le acque degli stagni poco lontano. Nessun rumore allarma le orecchie della mannara, che può stare serena, così come nessun cuore è troppo vicino alle orecchie di Asphodel, insomma, va tutto bene, è una serata tranquilla come tante altre. Tranquilla sì, almeno finchè il vento non cambia direzione, portando un leggero odore -o profumo, in base a chi chiediamo- di sangue fresco ai nasi di Akius e Asphodel, proveniente da poco più in là, dove però i loro occhi non scorgono nulla di particolare. Alle "altre" percezioni invece, nulla di rilevante.
GDR GO!
21:34Sylmera[Dirhae - Parco degli Aironi] {Percezione Magica} Se la immagina, la scena. Asphodel che faceva vedere questa sorta di tana ad Akius e, all'improvviso qualcuno ha bussato: immagina si fosse girata in quella direzione, braccia alzate, schiena dritta ad imitare il pandino rosso del talismano che le ha inviato via missiva non troppo tempo prima. La cosa la fa sorridere, più che divertita, mentre riporta lo sguardo sulla drakul un po' come fosse da lei magnetizzato. [E poi?] Domanda, incuriosita, magari notando la felicità papabile sul volto della drakul stessa. Certo non capisce come sarebbe possibile che qualcuno bussi ad una porta segretissima: si fa quindi più attenta, davvero, non volendo perdere nemmeno un dettaglio. Aggrotta poi la fronte, sorpresa, al dire altrui che i visitatori non fossero vivi: la guarda con attenzione, come cercando di cogliere la minima variazione sul suo viso. [Tre? Altri tre?] Chiede più a mo' di invito a proseguire che di conferma. Non é preoccupata dalla possibile presenza di altre tre creature come la drakul. Di lei si fida, pertanto immagina abbia già una buona opinione di loro. Ammesso che, appunto, stanno parlando di altri tre di questi - non ne é matematicamente sicura, Sylmera. Come potrebbe? Abbassa lo sguardo sulle cibarie, poi, realizzando solo ora che é da qualche giorno che mangia poco, mangia male o non mangia affatto. Non perché sia successo chissà che cosa, ma perché ha avuto un sacco da fare e probabilmente non si sa prendere cura di sé da sola. [...Per me la crostata.] Non ricorderebbe mai che é la stessa cena che hanno avuto quella prima volta, anche perché di quell'episodio ricorda poco e niente. Sposta lo sguardo su Akius, dunque. [Com'é andata in questi giorni?] Chiede, ovviamente per cercare di coinvolgere anche Akius, ignara dell'odore di sangue che le due a breve potranno avvertire. Del resto, lei non possiede alcun tipo di olfatto sviluppato e quindi, al piú, potrá sentire l'odore del buon cibo a portata.
21:44Akius[Dirhae/Parchetto degli Aironi] Deglutisce tentando di dar sollievo alla gola secca, allunga la mano tentando di prendere quel bicchierino che la rossa gli passa; ascolta poi quello che l'altra dice e uno sbuffetto abbandona le sue narici, rimembra perfettamente il comportamento di Dandelion quella sera e di come abbia reagito appena hanno bussato. Non può nemmeno dire che non comprende quella sorta di felicità che l'altra sembra avere mentre spiega il tutto, sapere che ci sono altri come lei che la possono aiutare e guidare; deglutisce di nuovo rimembrando quando ha incontrato Wolter e Siyr, fa un respiro profondo per poi espirare l'aria attraverso il naso, la capisce perfettamente. Mugola leggermente e solleva le sopracciglia appena Dandelion le riprende, lesto lo sguardo chiaro si sposta verso la Drakul mentre l'ascolta; sorride e ed ascolta ciò che Dandelion elenca [Per me un po' di pane e formaggio] risponde per poi spostare l'attenzione verso Sylmera, sta per rispondergli se non fosse che il suo naso viene punzecchiato da un leggero odore, odore di sangue che viene trasportato dal vento che cambia direzione. Subito l'espressione sul suo volto diviene confusa mentre l'iridi azzurre che fendono l'oscurità osservano i d'intorni, giusto per vedere se è tutto tranquillo e sotto controllo, fa un respiro profondo cercando di comprendere da dove deriva quell'odore [Mi è sembrato di sentire odore di...sangue] sussurra lanciando un'occhiata alle due, giusto per metterle a conoscenza della cosa; detto ciò deglutisce mentre adagia il bicchierino e riprende a ispezionare i d'intorni. {S/IB}
Akius ha usato Osservare
21:52Asphodel[ Dirhae | Parchetto degli Aironi ] {Mat., Inn., SP} Una volta le Ore affamate erano levrieri che cacciavano il giorno come un cervo sanguinante che zoppicava, inciampava assai ferito per le valli notturne dell’anno solitario. – Pandino? Non scherziamo: quello è suo marito. Noi, al massimo, il più feerse dei giaguari. “E poi altri tre”, annuisce ancora e conferma. [ Uno come me, uno come Jeh, e uno… strano. Diverso. Sorto, ma a modo suo giusto ] accenna, e troppo ci sarebbe da spiegare circa linee di sangue, stirpi e quant’altro, dettagli che si è fatta certo raccontare in questi giorni, finché ha potuto. Sta già tagliando una fettina di crostata per Syl, annuendo all’ordine di Akius quando a un tratto… [ …! ] si spegne. L’espressione, dico. Ed entra come in uno stato di allerta cercando d’individuare la direzione dalla quale proviene l’odore che tra mille – mille – riconoscerebbe. [ Lo senti? ] mormorerebbe, seria a un tratto, verso la mannara – immaginando che il suo olfatto sviluppato possa in qualche modo cogliere il sentore ferroso del sangue. Alla sua conferma, poi, annuisce e occhieggia la mezzelfa. Addirittura [ Syl… ] la chiama per nome, [ …questo di solito è un posto sicuro? ]. Dunque ipotizza: [ Forse qualcuno è ferito o… ] – morto? Di cuori vicini, insomma, non le sembrava ci fossero. Lesta, quindi, si alza: [ Io vado a controllare… voi, in guardia ], quasi comanda. A loro la scelta di seguirle o aspettarla, certo… ma il monito è chiaro: dovrebbero stare sulla retrovia, e al sicuro. Senza indugio, dunque, ma con una certa accortezza, prenderebbe a “seguire il suo naso” da buon predatore. E non perché abbia fame: vuol solo indagare, sia chiaro. Silenziosa, cerca di fare il meno rumore possibile.
Asphodel ha usato Muoversi silenziosamente
§Akius per prima si accorge di questo odore trasportato dal vento, sembra sangue umano, non molto, ma fresco, da qualche parte verso dove il vento tira. Scema anche un pochino questo odore, perde di intensità lentamente come era arrivato al naso della mannara. Asphodel invece si inoltra verso la fonte dell'odore, che potrà scoprire una volta superato qualche albero essere una donna, riversa in una pozzetta di sangue, nulla di eclatante ma comunque un po' ce n'è sotto di lei, è stesa sul fianco, l'addome a sua volta macchiato di rosso. Farfuglia a bassa voce frasi poco comprensibili, forse vaneggia, le sue mani sono pallide, tremano, veste abiti borghesi... che sia stata derubata? oltre al suo battito in effetti un altro si sente poco distante, a una decina di metri, tra i cespugli.
GDR GO!
22:08Asphodel[ Dirhae | Parchetto degli Aironi ] {Mat., Inn., SP} Segue la traccia senza timore, guidata dalla tetra sicurezza che la non-morte le conferisce. E inspira a lungo, finché non adocchia una donna riversa in una piccola pozza. L’istinto – il ‘vizio’ più che la fame – le suggerirebbe quasi di approfittarne… ma i sensi colgono un secondo battito, ed è verso quest’ultimo che si avvicinerebbe, cercando sempre di muoversi lenta e a passo felpato, sì da spiare, non vista, quei che dovrebbe essere il carnefice della situazione. È anche abbastanza certa, del resto, che della donna ferita si potrebbero occupare Akius e Sylmera, se avessero deciso di seguirla… e se così non fosse, beh: di gente ne muore tanta ogni giorno. Le lasceremo un fiore, le daremo una leccatina e snoccioleremo una preghierina.
Asphodel ha usato Sensi del Predatore [Drakul]
22:10Sylmera[Dirhae - Parco degli Aironi] {Percezione Magica} Sangue? Non sente alcun tipo di odore lei, a meno che non arrivi ora, ma si fa per ovvie ragioni sul chi va là. Dirhae é casa, ha degli obblighi che non può ignorare neppur volendo. [Sì, lo é... come può esserlo Dirhae.] Ovvero "not so much", considerando portali che si aprono ovunque e trascinano con sé le peggio cose. Capita anche al Castello, quindi figuriamoci se non può capitare lì che é un luogo all'aperto. Si alza in piedi, dunque, quando Asphodel annuncia di voler andare a controllare. [Veniamo con te.] Afferma, senza avvertire ancora nessuno dei compagni poiché non vuole allertarli per un niente. Soprattutto, non vuole mettere nei guai Asphodel, sapendo che alcuni di loro possono avvertire il canto delle trame magiche. Né la lascerebbe andar sola, ovviamente, per quel senso protettivo che si attiva istantaneamente nei suoi confronti. [...Nel caso in cui dovessimo avvertire la milizia.] Aggiunge, buttandolo lì, giusto per non dare l'idea di volersene occupare personalmente. Non solo per far stare tranquilla la drakul, ma anche per nascondere la sua identità. Quindi appunto la segue, finché non trova con lo sguardo - ammesso che ci sia illuminazione sufficiente, effettivamente - la donna ferita che sembra star sanguinando. Tenta di capire cosa stia dicendo, ovviamente, per quanto possano sembrar vaneggiamenti le sue parole. Del secondo battito non si accorge, anche stavolta per ovvi motivi. Ricorda quelle poche informazioni che ha sulle ferite: concesse da Elfio stesso, tempo addietro. [Dobbiamo tamponare la ferita.] Sussurra, verso la drakul in caso, ma sembra tanto una trappola, quella. Cerca di guardarsi intorno, allora, avvicinandosi quanto piú cautamente possibile. Lasciando che sia Akius a coprirle le spalle, cercando di sfruttare i suoi riflessi superiori in caso di attacco proveniente da una zona anche abbastanza ampia. Attenta al minimo rumore nell'ambiente circostante.
22:19Akius[Dirhae/Parchetto degli Aironi] Fa una smorfia appena il dire di Dandelion gli conferma ciò che il suo olfatto ha già avvertito, c'è odore di sangue e sicuramente proviene da qualcuno; l'espressione sul volto della milite della malfamata diviene serio mentre i tratti affilati divengono duri mentre la mascella ferrea, insomma si è messa sull'attenti in poche parole. Inspira ed espira l'aria tentando di analizzarla ogni singolo secondo, che sia mai che avverti un nuovo odore che possa metterla in allerta o un nuovo rumore. Grugnisce all'ultimo dire della Drakul, come se non gli andasse bene che si dividessero in una situazione del genere, in cui non si conosce la fonte di quell'odore e del possibile pericolo; sta per aprire bocca e rispondere ma poi avverte la risposta che da Sylmera, qui un sorriso sghembo compare sulle sue labbra mentre lei si alza e porta la mano destra sull'elsa del pugnale. Cosi segue le due e, se mai notasse la donna ferita, la osserverebbe per qualche secondo per poi riportare la sua attenzione verso i d'intorni; cerca di posizionarsi accanto alla mezza cosi da coprirle le spalle anche se si trova al suo fianco, attentamente si osserva intorno cercando d'intravedere possibili dettagli che potrebbero allarmarla. Continua ad analizzare gli odori tramite l'olfatto fine mentre l'udito accoglie i rumori, lesto lo sguardo si sposta da un punto all'altro; i muscoli sono pronti a qualsiasi movimento repentino anche se, a dirla tutta, non si sposterebbe sapendo che accanto a lei c'è la mezza. L'orecchie accolgono il sussurro che la mezza dice alla drakul e qui la mannara rimane silente ed attenta, lancia un altro sguardo verso la donna ferita per poi ritornare verso i d'intorni. {S/IB}
Akius ha usato Osservare
Parte la Drakulina per prima, facendo da avanguardia al gruppetto. Il battito percepito da Asphodel è un battito rapido ma flebile, malato, potremmo dire.. strano, senz'altro, per essere quello di un manigoldo. Vedrà la non morta una sagoma, nascosta tra le foglie, proprio nel fitto dei cespugli, chiaramente sarà lei a notarla per prima e ad avere il vantaggio su di essa, anche se distinguere di chi o cosa si tratti non le sarà ancora possibile, sembra stare nascosto, sdraiato tra i cespugli a pancia in giù. La donna intanto viene soccorsa da Sylmera, che potrà studiarla più da vicino, è abbastanza giovane, avrà poco più di trent'anni, graziosa, almeno la metà faccia che può vedere, essendo sdraiata sul fianco sinistro che si tiene la pancia con la dritta. Alzando un occhio verso Sylmera cerca di boccheggiare per dire qualcosa, ma tossisce e le sue parole sono un sussurro che si perde nel vento. Lo sguardo preoccupato della donna parla per lei però, dev'essere qualcosa di importante. Akius intanto tiene guardia, decidendo di coprire le spalle della mezzelfa. Qualche passo attira la sua attenzione, proveniente dalla direzione da cui sono venuti, passi lenti e leggeri, ma di chi siano ancora non lo riesce a capire.
GDR GO!
22:36Asphodel[ Dirhae | Parchetto degli Aironi ] {Mat., Inn., SP} Al dire di Sylmera, finché è vicina, risponderebbe con un sussurro: [ Occupatevi di lei… tamponata la ferita, la portiamo al lazzaretto più vicino ]. Impresa non facile, visto che si trovano, appunto, in una zona remota del parco. Forse, ecco, arriveranno prima a rovistarle le tasche. [ …io verifico che non ci siano malintenzionati nei dintorni. Su. ] soggiunge e accenna alla donna, cercando Akius con uno sguardo per intimarle di stare attenta a Sylmera, di cui ignora l’effettivo potenziale combattivo. Si allontanerebbe dunque come anticipato, venendo a scorgere il battito celere e flebile dello sconosciuto che sembra… malato. Riverso prono, proverebbe allora a scattare su di lui velocemente, sfruttando il suo essere non vista – non ancora, almeno in quel momento – per poter piombare sulla schiena altrui e tenerlo giù fermo, provando a bloccarne le braccia incrociando i polsi sulla schiena, sfruttando un’angolazione per la quale non necessiterebbe di troppa forza, sfuttando le leve articolari. Calando sul suo orecchio, riuscisse nei propri intenti, domanderebbe: [ Bene bene… che abbiamo qui? Un appuntamento finito malaccio? ]. La situazione è decisamente strana, sì… e tiene i sensi ancora bene allerta. Non può far altro, però, per concentrarsi sul bersaglio più vicino, almeno per il momento.
Asphodel ha usato Movimenti Veloci [Drakul]
Asphodel ha usato Rapire
Asphodel ha usato Muoversi silenziosamente
22:37Sylmera[Dirhae - Parco degli Aironi] {Percezione Magica} Riesce a giungere alla donna senza attirare strane attenzioni, pare. Non appena é da lei, quindi, si china per avvicinarsi e cerca di sollevare mani e panni per cercare di comprendere l'entità del danno che pare affliggere l'altra. [Resisti, sei al sicuro adesso. Cos'é successo?] Prova a spronarla e chiedere, osservando la donna per provare a leggerne le labbra qualora la voce fosse troppo flebile per riuscire ad udirla. In ogni caso, non tenta di portare a pancia in su la donna: non ha le conoscenze mediche necessarie a poter valutare se sdraiarla a pancia in su potrebbe esserle di aiuto o se, al contrario, potrebbe rivelarsi fatale. Preferisce non toccarla, in tal senso, ma se possibile tamponerebbe la ferita quanto più saldamente possibile. Slacciato il mantello che indossa, tenterebbe di strapparne via la parte interna: la fodera di raso, così da improvvisare una fasciatura che possa permetterle di guadagnar tempo. E sì, chiariamoci, non é che sarebbe sto granché salvo piccolo colpo di fortuna. Il mantello, invece, lo poggerebbe intorno alle spalle della donna - lateralmente - qualora possibile, per cercare di farle guadagnare un po' di calore. Ora sì, é costretta ad avvisare i compagni, perché qui chiaramente qualcosa non va. Decide di mandare un sussurro a Raisha, con l'orecchino che porta con sé. Giunge intanto il sussurro di Akius, anche se dovrà sforzarsi un po' per coglierlo ma fortunatamente almeno l'udito é leggermente superiore alla norma. Sistemata alla bell'e meglio la donna, considerando che per lei altro non può fare, Sylmera tenterebbe di tornare allerta su ciò che la circonda. Una serata normale a Dirhae mai, oh. Voleva mangiarsi la sua crostata in santa pace e spettegolare, per una volta.
22:43Akius[Dirhae/Parchetto degli Aironi] L'orecchie accolgono le ultime frasi che Dandelion rivolge alle due e lei annuisce, nota come Sylmera con prontezza soccorre la ferita e quindi lei ritorna ad osservare i d'intorni. Studia con attenzione i d'intorni ed usufruisce di quei sensi sviluppati che si ritrova, sensi che ormai fanno parte di quello che è da molto tempo e che Wolter gli disse d'imparare ad accettare; lento lo sguardo si sposta da un punto all'altro, le narici continuano ad analizzare gli odori ma è l'udito ad accogliere qualcosa questa volta. Si fa attenta e drizza l'orecchie appena gli sembra di avvertire qualche passo, mugola leggermente mentre lo sguardo si sposta verso la direzione da dove sono venute [Ho avvertito dei passi] sussurra a Sylmera mentre indica la direzione con un movimento del capo e con uno sguardo fugace. Fatto ciò ritorna attenta, lo sguardo chiaro ora rimane puntato verso la direzione da dove ha sentito provenire i passi; inspira ed espira l'aria tentando di avvertire possibili odori provenienti da quel punto, nel mentre cerca di osservare quel punto con attenzione tante volte intravedesse qualcosa o qualcuno, come al solito l'orecchie rimangono tese. Rimane comunque li ferma, continua a coprire il fianco di Sylmera, fa anche qualcosa passo, cosi da coprire meglio la sagoma dell'amata mezza; la mano destra stringe l'elsa mentre il fastidio inizia a farsi strada, il non sapere cosa c'è e se c'è qualcuno l'irrita e non poco. Come avviene in situazioni del genere i muscoli sono pronti a qualsiasi movimento repentino ed ha schivare un possibile attacco, sempre se questo non significhi scoprire l'amata mezza. {S/IB}
Akius ha usato Osservare
Akius ha usato Schivare
Asph mente
Asphodel tira 14/106
Si avventa Asphodel sull'uomo sdraiato, prendendolo alla sprovvista ma notando -con una certa insoddisfazione in termini predatori- che non fa resistenza. l'uomo su cui è piombato è un miliziano di guardia con tanto di uniforme che porta su di sè l'odore del sangue, e il cui cuore batte sempre più veloce e flebile perchè... sta morendo, proprio adesso. Tempo che la Drakul sarà riuscita a realizzare questa cosa, però... qualcosa succede. Nel frattempo, Akius continua a guardare verso il rumore, vedendo uscire dai cespugli una donna ammantata in un drappo bruno. Si porta indietro il cappuccio quanto basta la dama, per mettere in mostra un sorriso sbieco, che sarebbe grazioso ma è reso inquietante da un orrendo sfregio sul lato sinistro del volto, uno sfregio da ustione che Akius ci metterà poco tempo a riconoscere: Nimue. Non dice nulla la strega, ma sembra molto compiaciuta in questo momento, come se qualcosa di molto bello per lei stesse per succedere.... e succede proprio alle spalle di Akius. Sono attimi brevi poi quelli che seguono, soprattutto per Sylmera che si trova proprio al centro di questa scena. Che ci sia qualcosa di storto potrà scoprirlo solo all'ultimo momento, mentre la donna riversa a terra boccheggia verso di lei, farfugliando parole incomprensibili in una lingua aliena alle orecchie della mezzelfa. La mano della donna si posa a terra, strisciando del sangue sotto di lei e innalzando un picco magico fin troppo forte perchè passi inosservato a chi dei presenti percepisce la magia. Per quando il Pettirosso avrà capito cosa sta succedendo, sarà già stordita da un fischio dolorosissimo all'orecchio dovuto allo scoppio del suo orecchino proprio durante il tentativo di attivarlo [-10 pf per timpano perforato e turno di stordimento]. Asphodel, nel frattempo, viene investita a sua volta da questa... cosa. Una sensazione orrenda si fa strada dentro di lei, come se la sua magia interna fosse impazzita, il cuore comincia a battere all'impazzata, poi per
qualche secondo si ferma con un dolore atroce nel suo petto, ripartendo subito dopo e ripetendo per una ventina di secondi questa orrenda tiritera che la lascia senza possibilità di capire cosa stia succedendo [turno di stordimento] Akius, non possedendo magia in questa forma, resta illesa, ma lei ha ben altro a cui pensare, dacché Nimue si trova lì di fronte a lei e incede a passi lunghi, con un sorriso bieco e malvagio dipinto in volto.
GDR GO!
23:15Asphodel[ Dirhae | Parchetto degli Aironi ] {Mat., Inn., SP} Il fiore che oggi sorride domani morirà. Ciò che desideriamo durevole ci tenta e va via. Che cosa è la gioia del mondo? Un lampo che irride alla notte, breve come la propria luce. – …all’inizio è fastidio, sì. Quasi noia. Un momento banale, per così dire, per un gatto che non ha proprio alcunché da cacciare. L’uomo è un miliziano, pare, e debole spira tra le dita di Asphodel, il cui intento successivo sarebbe quello di… assaggiarlo, sì. Per provare a sfruttare il suo dono, vederci più chiaro. Ma non fa in tempo a estrarre i canini che qualcosa… qualcosa, le ricaccia il cuore in gola come fosse un grumo a soffocarla. Le verrebbe da rigettarlo, sputarlo, strozzandosi nel tentativo di liberarsi da ciò che, per un momento, la inchioda lì sul posto. Occhi sbarrati, sensi in allarme totale e corpo rigido, a un tratto è dimentica del tutto di colui che le giace sotto. Non ha ancora visto Nimue, no… eppure avverte come una sensazione di pericolo terribile. Inevitabile, una furia che la induce a voltarsi verso le compagne con uno sforzo disumano. [ …!! ] schiude le labbra, prova a chiamare Akius ma la voce le si strozza in gola. Occhi sbarrati, e il cuore nel petto che comincia a impazzare. La bestia che porta dentro si fa come un animale braccato. [ …!!! ] e stavolta è il nome di Sulmera che manca. Verso di loro, comunque, proverebbe a tornare, mossa da quel picco magico che la mette in allarme e la spinge a proteggere ciò che le appartiene…
23:19Sylmera[Dirhae - Parco degli Aironi] {Percezione Magica} Lenta, troppo lenta é la realizzazione di quel che sta per accadere. Fra l'altro l'aveva pure capito che tutto puzzava fin troppo facilmente di trappola - solo che l'istinto l'ha seguito fino ad un certo punto, poi ha cercato di fare la buona samaritana. La brava cittadina. La Freccia Nera. Non che si penta di quel che ha fatto, intendiamoci, ma non appena tenta di inviare il sussurro a Raisha la cosa le si ritorce contro: improvviso ed acuto é il dolore all'orecchio destro, a cui porta il catalizzatore agganciato. Un dolore che la manda in confusione completa, punto debole della corvina forse più di qualsiasi altra parte del corpo. Un fischio intenso le annebbia il cervello, la stordisce, le impedisce di comprendere chi o cosa glielo abbia procurato. Non s'avvede della presenza della strega sfregiata o del milite ormai morente. Rimane lì dov'é, ferma, con la dritta sull'orecchio come se tamponarlo potesse aiutarla a riprendersi: un gesto istintivo e probabilmente inutile, ma é troppo confusa per poterci ragionare su. Troppo confusa per potersi accorgere di Asphodel che sta tentando di far di tutto per tornare da loro: anche lei proverebbe a cercarle, sia la drakul che la mannara, se concesso dal cervello. Se riuscisse almeno a vedere che stanno bene, potrebbe se non altro concentrarsi su quel dolore intenso che sta provando. Chiaramente no, "concentrarsi" - in qualsiasi senso umanamente possibile - adesso non é fra le cose che può fare. Non può che subire, sperando che il suo corpo riesca a riprendersi quanto prima possibile.
23:25Akius[Dirhae/Parchetto degli Aironi] Deglutisce di nuovo avvertendo la gola esser divenuta secca, grugnisce mentre gli occhi rimangono puntati verso il punto da cui ha sentito provenire i passi; fa un respiro profondo per poi inarcare le sopracciglia appena vede uscire dal cespuglio una donna ammantata, subito estrae il pugnale e non stacca gli occhi di dosso da lei come se la tenesse sotto controllo. Sbatte qualche volta le palpebre mentre osserva come la donna abbassi il cappuccio e riveli quel sorriso ma soprattutto quello sfregio sul lato del volto; appena riconosce la figura che ha di fronte a lei, appena realizza che è Nimue, sbianca mentre il cuore inizia a battere velocemente. Sposta lo sguardo nei d'intorni ricercando la figura di Dandelion come se avesse bisogno di aiuto e, effettivamente, ora ha bisogno di aiuto; lesta però ritorna a osservare la strega per non perderla di vista. Fa qualche respiro profondo mentre non si sposta, come se non volesse che la donna si avvicini all'amata, ma qualcosa succede e di qui spalanca le palpebre e si gira subito; spalanca le palpebre appena nota come Sylmera rimanga li ferma e con una mano sull'orecchio, vorrebbe dire qualcosa ma nessuna parola esce, vorrebbe fare qualcosa ma ora è confusa e spaventata. Lesta ritorna ad osservare Nimue che lentamente si sta avvicinando. Deglutisce di nuovo e ansima velocemente mentre l'iridi azzurre ritornano ad osservare Nimue, stringe l'elsa del pugnale mentre digrigna i denti più forte che può e tentando di controllarsi; cerca di posizionarsi d'avanti a Sylmera cosi da frapporsi tra lei e Nimue e difendere la mezza dalla strega [Non osare avvicinarti] è l'unica frase che gli esce, con tono flebile ma esce, mentre quel desiderio di difendere la donna che ama inizia a farsi strada soprattutto dopo aver perso i due pari razza tempo addietro. Non si sposta pronta a lanciare quel pugnale a Nimue se solo avesse compiuto un altro passo verso di loro.{S/IB}
Il caos è giunto in fretta nel parco degli aironi stasera, Asphodel è stata atterrata e solo ora riesce a riprendersi dalla orrenda "aritmia", per così dire, che l'ha messa al tappeto poco prima, e da ora riuscirà ad alzarsi nuovamente e avere controllo di sè. Akius nel frattempo è alle prese con la strega, fin troppo infame e pericolosa per darle le spalle e sottovalutarla [Stirpe maledetta~] le dice melliflua avanzando verso di lei [Ti toglierò tutto, tutto, tutto!!] afferma poi acida, con il volto deformato da una rabbia che non conosce età, quella con cui ha maledetto gli avi di Akius. Apre le braccia Nimue e si mette a correre verso la maledetta, chiudendo velocemente la distanza tra di loro e cercando di investirla, afferrarla o i sette san cosa... Sylmera invece è in guai ben peggiori, perchè quell'orecchio fischia forte, il dolore l'ha sicuramente colta alla sprovvista, e ancor più alla sprovvista la coglierà poi la sensazione orrenda di qualcosa che la attraversa. Solo Asphodel potrà vedere questa scena dall'esterno, con tutto ciò che ne consegue. Mentre Sylmera sta ancora cercando di ritrovare il suo equilibrio, la donna a terra si alza, brandendo nella manca, finora celata sotto il fianco, una lama argentata e luccicante.... Sylmera ha gli occhi strizzati dal dolore, è troppo disorientata per capire, e Asphodel, che sta capendo tutto, potrà solo assistere alla scena. La lama che affonda nel costato della mezzelfa le fa perdere il respiro, nel disorientamento generale si accascerà capendo solo all'ultimo cosa sia successo. Sotto il seno sinistro vedrà il manico di un pugnale, quello in dotazione alle guardie cittadine di Dirhae, e dentro il petto sentirà un gran dolore, così forte da smorzare persino quello all'orecchio [-30 pf polmone perforato]. L'aria in gola arriva a fatica, ogni boccata d'aria è una manciata di chiodi che scende nella sua gola, ogni respiro più corto e sincopato di quello precedente. La situazione è molto, molto grave.
GDR GO!
00:03Asphodel[ Dirhae | Parco degli Aironi ] {Mat., Inn., SP} Cantai delle stelle che danzano e del Cielo, e le guerre dei giganti, e Amore, e Morte, e Nascita. Dei e uomini, siamo tutti così disillusi quaggiù. C’è strazio nel nostro petto, e allora noi sanguiniamo: tutti piansero, come io credo che anche voi ora piangerete, al dolore del mio dolce zufolo. – È successo altre volte, no? Star male la sera, o passare giornate insonni nell’impossibilità di raggiungerle. Le sue vene l’han sempre rassicurata, quasi schernita con dolcezza. E quante, quante volte lo ha sentito? “Starò attenta”. “Attenta.” E lei… altrettanto, lei. Ché tenendole con sé sarebbero state invincibili: nulla mai avrebbe potuto minacciarle e sempre, in qualche modo, se la sarebbero cavata. Persino Nimue non era un pericolo abbastanza consistente, nella sua testa. Eppure… Quanto facilmente si sgretola, ogni sua certezza? Davanti agli occhi sgranati, squarci di cielo, assiste alla scena più terribile cui avrebbe mai pensato di assistere. Nimue si fionda contro Akius, e d’istinto urla alla Diletta: [ UCCIDILA, AKI! ], avendo notato la mannara armata. In quanto a Sylmera… Accade tutto, tutto troppo in fretta. Dal petto di Asphodel erompe un ruggito rotto, roco, disperato. Un urlo che avrebbe ghiacciato il sangue nelle vene di una piazza intera, non fossero così drammaticamente lontano da tutto. Si fionderebbe verso di lei, cercando di afferrare il corpo della donna ferita e scaraventarla via con furia dalla mezzelfa. Rabbiosa, profittando di una presunta debolezza altrui, proverebbe in prima istanza a neutralizzarla con un successivo calcio alla testa, salvo poi volgersi a Sylmera e… terrorizzata – impotente? – guardarla. La ferita, lì al seno… e il ferito mozzo. E l’essere così… così lontani da ogni lazzaretto. Il pensiero corre rapido mentre, quasi istericamente, sibila d’istinto. [ Syl. Non morire. Non morire, non morire, non morire… ] – e l’allarme è totale. Cosa fare? Che… fare? Stringerlaв
00:04Asphodel» ...e poi?
00:05SylmeraTroppo stordita per poter fare qualunque cosa, non si accorge della donna che si alza e le si avvicina. Il dolore all'orecchio é già forte di suo, il fischio oblitera ogni altro rumore, l'attenzione poi -quel minimo che potrebbe tentare di tenere- é già su Asphodel ed Akius. A sé non ci pensa, non ci pensa mai. Glielo diceva il padre, ai tempi, che doveva giocare per strada come le bambine normali e non stare ad aiutare lui. Quel senso di necessità di rendersi utile che, infine, l'aveva spinta praticamente dov'é ora. Perché può ignorare cosa la donna vicino a lei stia facendo ma non può ignorare la stilettata che la ferisce sotto al costato, le perfora il polmone. Il dolore le mozza il fiato per un breve momento, poi cerca di riprenderlo ma questo sembra far ancora più male. Come se una marea di chiodi taglienti la ferissero passando dalla gola. Cerca comunque di portare le mani, ora, al pugnale d'argento che l'ha ferita. Tenta di afferrarne l'elsa, di tirarlo via da sé, sperando che questo tolga anche un po' del dolore che le impedisce di concentrarsi. Le serve un'arma per tentar di restituire pan per focaccia già che c'é, non avendo nessun'altra arma a disposizione. Sta provando una rabbia incredibile, insieme al dolore. Avrebbe potuto farsi trovare meno impreparata, ma quell'insulsa segretezza l'ha voluta rispettare, ancora una volta. Se riesce a prendere in mano il pugnale, Sylmera tenta di muoversi -istintiva, più che riflettendoci sopra- verso la donna che l'ha colpita. Il pugnale é un'arma da corpo a corpo, ricorda le lezioni di Raisha. Slitta dunque su binari invisibili, muovendo le gambe una dinanzi all'altra e flettendole leggermente. Le divarica quanto basta a far sì che si allineino alle spalle. Afferrato con la dritta, terrebbe il debole dritto dinanzi a sé e, senza troppe cerimonie, proverebbe a pugnalare la donna dritta agli occhi, alzando il destro verso l'alto e calandolo con un fendente su questi. Ammesso che Asphodel non arrivi prima, allora no.
00:05Sylmera[Dirhae - Parco degli Aironi] {Percezione Magica}
00:10Akius[Dirhae/Parchetto degli Aironi] Digrigna i denti mentre lo sguardo rimane fisso su Nimue, anima velocemente mentre si morde il labbro inferiore con forza, come se cercasse di mantenere il controllo di sé; avverte dentro di sé sia la rabbia che la paura e, dato che le cose per Sylmera non migliorano anzi peggiorano, lo stato d'animo della milite non è dei migliori. Fa una smorfia mentre uno sbuffo pesante abbandona le sue narici, accoglie quella parola che per lei ormai suona come un insulto visto ciò che gli ha detto Sharania tempo addietro [Morwell ti prego] sussurra rimembrando i sogni fatti e le parole della Dea. Fa un respiro profondo mentre quell'ultima frase la fa arrabbiare solamente di più, lei che non voleva perdere più niente ora sta perdendo l'amata, un ringhio minaccioso abbandona le sue narici mentre lei tenta di lanciare il coltello verso il volto di Nimue; cerca di acquistare con i piedi una posizione di equilibrio mettendo il sinistro d'avanti al destro, compie una torsione verso destra del busto e tira il braccio indietro. Osserva come Nimue si metta a correre verso di lei e di qui c'è d'ammetterlo, per poco la milite se la fa sotto, ansima mentre realizza che non può spostarsi visto che dietro ha Sylmera; drizza l'orecchie ed avverte la frase che Dandelion, digrigna maggiormente i denti e qui riporta l'attenzione verso Nimue e cerca di prendere la mira, mirare alla testa altrui e infine cerca di lanciare il pugnale. Chiama mentalmente in suo aiuto la Dea, gli sembra una cosa assai stupida ma ora è terribilmente spaventata e confusa che tutto gli sembra una buon'idea, le chiede aiuto affinché l'aiuti a ferire Nimue affinché non raggiunga l'amata. Sia il braccio che il corpo compiono quell'azione automatica anche se, vista la situazione e ciò che prova la milite, potrebbe risultare assai goffa. Per ora la milite non si gira verso Sylmera e, forse, è meglio cosi perché se solo vedesse le condizioni dell'amata forse perderebbe il controllo. {S/IB}
Akius ha usato Armi da Lancio
Syl Forza (eventuali abilità di resistenza al dolore, resilienza ecc)
Sylmera ha usato Sangue freddo
Sylmera tira 43/55
§Sfila il coltello soddisfatto dalle coste di Sylmera quell'estranea, un'estranea con il volto per metà sfregiato da un'enorme ustione vermiglia, un'estranea che porta addosso sfregi ben più profondi e agghiaccianti di una semplice cicatrice. Si potrebbe dire che il volto di Nimue, lì torreggiante sopra Sylmera, sia il volto stesso dell'odio. E' davvero l'odio ciò che accompagnerà Sylmera nei suoi ultimi istanti? un ironico contrappasso per una ex fedele di Leira. Non molla la mezzelfa. Un timpano perforato, un coltello tra le coste, e ciò a cui pensa è combattere. Riesce a mantenere il controllo di sè per qualche secondo Sylmera, riuscendo perfino ad estrarre il coltello e colpire Nimue, che tuttavia al posto di perdere sangue perde dei piccoli insetti dalla ferita, minuscole falene per la precisione. Dopo aver vibrato il fendente, anche la forza di volontà non basta più, e le gambe cedono facendola accasciare a terra. Il pugnale estratto decomprime la ferita, e Sylmera comincia a sanguinare copiosamente dal petto [-30 pf emorragia]. Sentono sia Akius che Asphodel l'odore del suo sangue che lascia il corpo, così come sentono che lo sta facendo in grandi quantità... Asphodel dovrà assistere da lontano all'azione di Sylmera, e potrà giungere solo dopo qualche secondo, calciando via la strega che si disgrega in una nube di falene marroni, che svolazzano via da tutte le parti lasciando vuoto lo spazio che prima lei occupava. Il cuore di Syl, proprio come quello del soldato nel cespuglio, batte veloce e debolissimo, sempre più flebile e vicino al punto di non ritorno. Akius a sua volta se la vede con un'altra Nimue, ma anch'essa una volta colpita dal suo coltello la testa della strega scoppia in una nube di falene e così il suo corpo, lasciando le tre donne da sole e in guai ancora più grossi...
GDR GO!
00:36Asphodel[ Dirhae | Parco degli Aironi ] {Mat., Inn., SP} Come il fantasma d’un amico amato, è il tempo passato. Un tono che ora è per sempre volato via, una speranza che ora è per sempre andata, un amore così dolce da non poter durare, fu il tempo passato. – Sylmera è fiera. Appare come una santa e una combattente al contempo, fiera nel suo non darsi vinta. Addirittura, prima che Asphodel la raggiunga, riesce a colpire la replica di Nimue. Oltrepassa il nugolo di falene disgregate, la drakul… e alla Strega non pensa più. Come detto proverebbe a stringere Sylmera in un abbraccio, mormorandole: ‘Non morire’. Lo ripete, se possibile, mille volte e mille ancora. Prega, comanda, mentre la mente corre rapida a tutte le possibilità che ci sono di salvarla. [ Aki… Aki… ] chiama la mannara, affinché possa… non so: vederla? Fare qualcosa? E poi, di nuovo, la voce a sconquassarle il petto, l’isteria che rampa. [ AIUTOOO!! ] …l’avreste mai detto? [ AIUTO, VI PREGO! AIUTO, AIUTO! ] urla disperatamente, con tutto il fiato che ha in corpo, tremando come fosse viva, scossa da convulsioni di multiplo dolore – il proprio, quello di Aki e di Sylmera insieme. Si sente… come quando era viva, sul baratro insopportabile. Quando cercava di tenere insieme, vanamente, i frammenti della sua esistenza spezzata. Fu per quello che scelse… per quello che scelse… [ … ] potesse, piangerebbe. E raggela, un istante, quando capisce. Un modo di salvarla… un modo di salvarla c’è. [ Sta perdendo troppo sangue… troppo, Aki ] mormora alla mannara, gli occhi languidi di una consapevolezza terrificante. Sfila i canini, carezzando il viso di Sylmera, cercandone lo sguardo mentre, ad Aki, mormora: [ …devi scavare. Una culla per lei… ti prego, Aki… non possiamo… ] – lasciarla andare. Egoista? Eppure è a Sylmera che lascerebbe scegliere. Ferendo il proprio polso senza riguardo e porgendoglielo. [ Non morire… ] la supplica. [ Ti prego, non morire… ]. – ...era così? Così che andava fatto?
00:41Sylmera[Dirhae - Parco degli Aironi] {Percezione Magica} Sì, é ironico. É ironico che fra tutti sia proprio lei a scegliere l'odio come soluzione, ma non é semplice odio ciò che la spinge. Se quella donna pugnalasse Akius? Se poi pugnalasse Asphodel? Se deve morire lei, tanto vale che si sforzi ancora una volta, che approfitti della vicinanza con l'altra per cercare di prenderla alla sprovvista. Un ragionamento semplice, dato più dall'istinto e dall'emotività che da un complesso ragionamento che, per via del dolore lancinante e crescente, forse non riuscirebbe nemmeno a compiere. Colpisce la donna, osservandola svanire in una nube di falene marroni. Cedono le gambe, intanto, troppo deboli per poter reggere il proprio peso. Probabilmente c'é anche sangue ovunque, ai suoi piedi, per via dell'emorragia. Non che se ne stia rendendo conto, lei. Asphodel le dice di non morire, lei la guarda con aria confusa: sta morendo? Davvero? [F-fa male.] Se ne rende conto solamente adesso, probabilmente, mentre cerca di parlare con un flebile sussurro che fa male a sua volta - tossisce, probabilmente sangue. Tutto fa male. Respirare, parlare, persino starsene lì a terra le fa male. Lo sapeva, con il lavoro che faceva, che una simile circostanza sarebbe potuta accadere in qualsiasi momento e... ne ha di cose da pensare, ma le riuscirebbe difficile pur volendo. Se quel che dicono le storie é vero, forse starà vedendo la sua vita proprio in questo momento. Ne é soddisfatta? No, vorrebbe averne di più di tempo. Viaggiare libera come una nuvola, come di recente Lloyd le ha insegnato. Ululare sotto la Luna, come Akius - la immagina così, pittorescamente. Danzare sotto la pioggia mentre invoca chissà quale Spirito insieme a Mxyzptlk. E poi... Asphodel. Cerca i suoi occhi, la sente disperarsi, vorrebbe sfiorarle una guancia. Prova ad alzare il braccio, se ci riesce, vorrebbe dirle di non urlare così, di non ferirsi per lei. Prova a capire, le si riempiono gli occhi di lacrime senza volerlo. »
00:41Sylmera» E pensare che sono anni che non piange! Non vuole morire, lo comprende adesso. Ha paura di quel silenzio che l'attende. Quindi sí, accetta il polso altrui, accetta di bere, sperando forse in un miracolo.
00:48 Ladruncolo - Mannaro lv9 Akius [Dirhae] Si gira verso la mezza ma, appena l'inquadra, spalanca le palpebre osservando quanto sangue c'è per terra e le ferite che ci sono sul corpo dell'amata mezza. Ansima velocemente mentre scatta verso Sylmera, forse raggiungendo Dandelion, l'osserva mentre lo sguardo si sposta nervoso da un punto all'altro pensando a cosa fare ma dentro di se c'è una vocina che gli dice: hai perso anche lei. [Ca**o, ca**o] sussurra ansante mentre tenta di tamponare le ferite o fare qualcosa, ormai è in confusione e non capisce poco se non niente. Come anni addietro, in cui si ritrovo con i corpi dei suoi tra le mani, ora si ritrova con il sangue di Sylmera su di esse; si porta le mani tra i capelli mentre un'altra imprecazione abbandona le sue labbra, le lacrime gli iniziano a inumidire gli occhi mentre realizza che non è riuscita a proteggere nemmeno Sylmera [E'...E' colpa mia io...] ansima mentre pensa a cosa fare, aveva paura di innamorarsi di nuovo ed aveva ragione ad averla, doveva seguire quell'istinto che gli diceva di scappare per precauzione. Digrigna i denti mentre fa un respiro profondo ma, ogni respiro che fa, si riempie dell'odore del sangue di Sylmera; al solo pensiero una sensazione di vomito l'investe ma tenta di trattenersi, ormai il suo viso è una maschera di puro terrore e impotenza. Solleva lo sguardo verso Dandelion e la vede negli occhi, a quella frase avverte tutto quel tumulto interiore investirla, ansima velocemente mentre le prime lacrime iniziano rigargli il viso [Io...Io] e a quell'altra frase sbianca nuovamente [Io] osserva i canini sfilati e non capisce molto, anzi forse quasi niente, nota il fatto che l'altra beva [Io...Io mi fido] come se dicesse: salvala se puoi. Fa un respiro profondo e pianta le mani a terra, inizia a scavare ma poi tenta di estrarre la Kodachi cosi da usarla come pala, tenta cosi di scavare come se quell'azione potesse aiutarla, ormai compie solo azioni automatiche perché è come se la mente sia andata in black out. {S/IB}
00:49 Ladruncolo - Mannaro lv9 Akius usa abilità: Estrazione Rapida
§L'atmosfera è pesantissima questa sera al parco degli aironi, nessuno sembra giungere in loro aiuto a quest'ora della sera, e quel milite nel cespuglio a quanto pare era quello deputato al pattugliamento di quest'area. Asphodel se la deve cavare da sola in questo momento delicatissimo nella non-vita di ogni drakul. Soprattutto viste le circostanze traumatiche. Il sangue tossito da sylmera imbratta una Asphodel che è così in crisi da non accorgersene nemmeno probabilmente, e il tempo par rallentare per tutte e tre le presenti. Akius comincia a scavare con tutta la sua foga, non ha una pala ma dovrà farsi andar bene le mani e fortunatamente il terriccio umido è abbastanza morbido da poterlo smuovere. Ci vorrà un po' ad Akius, ma in un tempo ragionevole una "culla" per Sylmera riuscirà a farla. Basterà un rientro abbastanza profondo da metterci la mezzelfa e ricoprirla con la terra, certo poi andrà coperto in qualche modo per evitare di destare sospetti domattina. Ma questo è un problema che mannara e Drakulina affronteranno in seguito. Asphodel procede nel nutrire Sylmera, di dissanguarla non c'è bisogno, dacché oramai ciò che aveva di suo in circolo la mezzelfa sta finendo di perderlo. In questo momento ha a malapena la forza di bere dal braccio di Asphodel, eppure il suo sangue sente che le da quel minimo di forza che le servirà a sopravvivere... a sopravvivere alla morte, pensate voi. Il procedimento continua e il dolore aumenta anche se avremmo detto il contrario: lo stomaco, le reni, il cuore, la testa, tutto inizia a morire e a disfarsi, causando fitte lancinanti e un dolore bruciante e duraturo che aumenterà di intensità fino alla tumulazione, facendo con tutta probabilità calare di molto la lucidità di Sylmera... Presto il tumulo sarà pronto, ma anche con Akius che fa del suo meglio serve molto tempo - tempo nel quale Sylmera sperimenterà dolori mai provati prima. Una volta messa nella terra, però, tutto finirà, e così la sua vita come la conosceva, [00:58]
segnando l'inizio di qualcosa di nuovo, una pagina che in pochi su questo continente hanno avuto l'ardire o l'avventatezza di voltare: la non-vita. [00:58]
GDR END - Complimentissimi alla nostra nuova Drakulina! Da qui in poi non servo più, potete continuare in libera! Punti e resoconto in arrivoˆˆ [00:59]
01:13 Hydra delle Serpi - Mezzelfo lv8 Sylmera [Dirhae - Parco degli Aironi] {Percezione Magica} Giunge alla fine della sua vita. Non é stata così brutta, ma nemmeno così bella. Macchiata fin da giovane dalla corruzione dell'Ars, macchiata di uno dei crimini peggiori che potesse compiere: l'omicidio della madre; ed anche quei ricordi, li recupera tutti. Troppo dolorosi per lei, c'era un motivo per cui aveva deciso di non ricordare in passato ed ora sa qual é. Forse altro é il dolore che sta provando? Il corpo é tutto un cozzare di sensazioni negative. Tutto pare morire, disfarsi, essiccarsi dentro di lei. Non molla però, non cede la presa dal polso altrui. Beve e beve, continuando a piangere finché i dotti lacrimali glielo permetteranno. Non l'ha fatto abbastanza in vita, pare un buon momento per recuperare. É l'ultima cosa, però, che la lega alla sua vita passata. Caduta l'ultima lacrima, anche il passato pare perdersi insieme ad essa. Perché non le é parso un granché. Quella devozione, quella fedeltà, quell'affidarsi. Poteva andarle bene, prima, ma quella scintilla di dubbio accesa di recente ora pare divampare in lei. Brucia ciascun legame, sintonizzandosi forse con il dolore lancinante che sta provando, escludendo probabilmente davvero, davvero poche persone. Quando finalmente viene adagiata nella terra, quando finalmente il dolore si spegne, anche tutto il tumulto interiore sembra venir meno e... forse, finalmente, può riposare. Senza guardare più indietro. Quel che é stato é stato, ciò che sarà... sarà.
01:19 Sgherro - Drakul lv8 Asphodel [ Dirhae | Parco degli Aironi ] {Mat., Inn., SP} Oh Mary, se ci fossi tu qui, cara, con i tuoi occhi castani di luce e chiari, e la tua dolce voce, come un alato che canta amore al suo compagno solo nel nido d’edera, sconsolato… – No, non se ne rende conto. Non le importa. All’improvviso l’unico pensiero che riempie la sua testa è salvare Sylmera… costi quel che costi. E riaverla ancora tra le braccia, darle tutto il tempo del mondo. Donarle il tempo di scoprire tutto quel che desidera, di condividere ancora il proprio cammino con le persone che la amano, di non avere più paura. Non avere… più… paura. [ …Farà male, sì. Ma non devi temere: ti sveglierai, e saremo qui per te, Syl~ ] le mormora a voce rotta quando accetta l’invito. E bada: non stacca il polso dalle sue labbra, stavolta. Lupa, dona il suo sangue a colei che porterà avanti il proprio – non-programmato – impero. Lascia che beva e con la mano libera le sorregge il capo, cercando di confortarla perché sa – oh, se lo sa… – che morire è un atto terribile e doloroso. Allora, preda dell’istinto illogico, le canticchia qualche verso: [ …vieni da me subito, cara. Io non sto bene se sei lontana; come il tramonto per la luna che si è fatta sfera, come il crepuscolo per la stella d’occidente, così molto sei amata… ]. La lascerebbe così, nutrita e addormentata in un sonno di morte. Quindi, deposta, aiuterebbe Aki con la culla. Tremando ancora, si prenderebbe un momento per carezzarne una guancia e sussurrarle: [ Forza, Aki… facciamola tornare… insieme. Non le permetteremo ] a Nimue [ di averla vinta. Né di strapparti niente… Noi due, insieme, la salveremo ]. Seguiranno, poi istruzioni. Coprirla per bene, far sì che il tumulo non si noti. Lavarsi delle macchie, tornare indietro quella notte. Far sì che Aki stia a guardia, di giorno, nei paraggi. Lasciarla riposare la sera e… darle il cambio, si spera, per il suo primo pasto. {exit}
01:31 Ladruncolo - Mannaro lv9 Akius [Dirhae/Parco degli Aironi] Continua a scavare con le mani nude automaticamente, come se facesse quell'azione da sempre o sentisse il bisogno di scavare per non pensare, e continua e continua finché non esce una vera e proprio buca abbastanza profonda da ospitare Sylmera; osserva la buca e, appena realizza che ha scavato la fosse per l'amata, be qui il suo stomaco non c'è l'ha fa più. Si sposta dal lato opposto della tomba di Sylmera, si mette a carponi a terra e vomita ributtando tutto ciò che aveva nello stomaco; tossisce per poi fare qualche respiro profondo e cercare di riprendersi, tossisce mentre l'aria imbrattata dal sangue dell'amata gli rinveste i polmoni. Cerca di mettere i pensieri in fila e ragionare ma sembra tutto inutile, nella mente risuona solamente una frase dovuta al fatto che la morte dell'amata è stata causata da Nimue e quindi una cosa legata inesorabilmente a lei; digrigna i denti mentre un ringhio leggero abbandona le sue labbra, quel Dono ora non lo considera più cosi tale, quella speranza nella Dea che si era creata ora si affievolisce e quel torque sembra pesare terribilmente sul suo braccio cosi come il braccialetto rosso. Sposta lento lo sguardo chiaro verso Dandelion per osservarla mentre le lacrime ancora gli rigano il volto, ansima mentre accoglie ciò che gli dice e lentamente sembra calmarsi anche se, a dirla tutta, farlo in tempo breve è assai difficile [T...Tornare!?] balbetta sussurrando, a quell'ultima frase fa una smorfia mentre abbassa lo sguardo verso il suolo [I...Io non sono riuscita n...nemmeno a difenderla] un ultimo sussurro che dona prima di seguire la rossa, cercare si coprire bene il tumulo, togliersi le macchie e tornare indietro, per poi fare la guardia di mattina a quella tomba. Come nei dipinti il cane viene rappresentato perché simbolo di fedeltà, lei canide dentro rimane a fare da guardia nei paraggi di giorno alla tomba dell'amata fu mezza, sperando di rivedere quella figura che ama. {S/IB}{Exit}