Il vecchio
International Soccer per
Commodore 64 (anche conosciuto con lo squallido nome di "
Calcio Replay") subisce un'enorme evoluzione: stavolta sono presenti punizioni, rigori, colpi di testa al volo. E' possibile modificare il colore del campo (per esempio bianco, simulando la neve), del pallone, i nomi dei giocatori e le loro abilità (rappresentate da pallini blu), creare campionati all'italiana e partite di coppa.
Emlyn Hughes Internationa Soccer rimane uno dei migliori giochi di calcio, insieme a
Sensible World Of Soccer e
Kick Off 2, al quale ancora un vasto numero appassionati rimangono particolarmente affezionati.
Gli utenti del mitico 8 bit
Commodore non si saranno certamente dimenticati di questo gioco tanto semplice quanto divertente.
Sul finire degli anni '80 la
Audiogenic si era fatta notare per alcune ottime simulazioni di cricket, comunque passate quasi inosservate nel nostro territorio.
Quì da noi invece ebbero miglior sorte i controversi Exterminator e Loopz per la loro mistura da puzzle game policromatici. Ma la reale svolta si ebbe con la pubblicazione, nel 1988, di
Emlyn Hughes International Soccer, licenza calcistica derivata dall'omonimo campione di calcio degli anni' 70.
Emlyn Hughes è ricordato per essere stato uno dei più forti difensori del Liverpool in assoluto, con un numero di presenze impensabile (nella sua lunga carriera ha giocato 650 partite) e svariati riconoscimenti sportivi acquisiti da capitano. Ora la riproduzione videoludica rendeva sicuramente omaggio al grande calciatore, un fatto strano perchè solitamente le licenze di questo tipo speculavano sul nome.
Ma
Audiogenic con le simulazioni sportive ci sapeva decisamente fare. Lo si avverte navigando sugli esaurienti menu di gioco, che consentono ogni tipo di settaggio sul modulo da utilizzare, sulle caratteristiche di ogni calciatore, sullo schieramento in campo. Il titolo consente anche di editare i nomi dei giocatori (un fatto clamoroso per un videogioco calcistico di quel periodo) e salvarli su disco o cassetta. Durante la partita il nome del possessore di palla compariva in sovrimpressione, così da completare un quadro opzioni di incredibile valore. E se sul fronte "manageriale" si era ai vertici, lo stesso può dirsi dal punto di vista giocoso.
Emlyn Huges International Soccer consentiva un approccio alla partita del tutto realistico, grazie a una velocità sorprendentemente attinente ai tempi di un incontro reale, con il pallone che rimbalza plausibilmente e i passaggi attivabili a 360°, in otto direzioni differenti. Si poteva fare di tutto: cross puntando il limite dell'aria, veloci scambi con un compagno, tiri da fuori area, colpi di testa e pigne al volo. Mancava giusto la rovesciata, ma è un peccato veniale. Ciò che rendeva unica la simulazione di Audiogenic era un modo di intendere la partita che nessun altro aveva prima di allora sperimentato.
In primis il sistema di controllo stravolgeva con un esauriente e al contempo sofisticato sistema di passaggi e tiri in porta. Per effettuare un cross o un tiro alto bisognava portare indietro la levetta del joystick e mirare a seconda della inclinazione. Il passaggio a un compagno era semiautomatico: la cpu calcolava la distanza offrendo un direzionamento preciso verso il calciatore meglio posizionato. Poi il cross: una dimostrazione di classe inaudita. Per effettuarlo bisognava dapprima mirare verso il centro dell'area, e poi effettuare il movimento del tiro alto in caso di cross aereo. Insomma difficile da spiegare ma dannatamente gratificante da mettere in pratica. Questo malgrado una grafica non proprio spettacolare. Gli sprite nonostante siano blocchettosi nel complesso sono realizzati abbastanza bene, l'azione è fluida, ci sono pure i cartelloni pubblicitari e gli spalti riempiti dal pubblico (oggi è d'obbligo implementare questi dettagli ma una volta erano miracoli tecnici). Dopo aver appreso che è la fisica dinamica degli spostamenti ludici a regolare lo stile di gioco non farete assolutamente caso al design. E' la velocità con cui tutto era stato concepito a far riallineare tutto il comparto estetico. Vi immergerete anima e corpo all'interno di una struttura videoludica impeccabile, assolutamente calcistica per concezione e tempistica. Per il sonoro invece non possiamo che apprezzare la musica introduttiva molto orecchiabile e ben orchestrata. Durante la partita, invece, i cori da stadio sono quelli standardizzati del periodo (effetti usati praticamente in tutti i giochi del calcio a 8 bit) con il rumore sordo del pallone calciato e la folla che esulta per una incredibile sassata che si infila sotto l'incrocio dei pali.
Se vogliamo fare un paragone, questo è il
Winning Eleven del Commodore 64, tutto giocabilità e grafica in secondo piano. Chi aveva questo computer non poteva non avere
EHIS, assieme ai suoi "rivali"
Microprose Soccer e
Match Day 2.
[Modificato da kickoffworld 09/05/2006 11.05]