00 29/10/2009 00:01

Il racconto è un piccolo spaccato di vita;si parla del “conoscersi senza conoscersi”,della sensibilità emotiva che può rivelarsi autodistruttiva e di come il tempo non guarisca certe ferite.
Il personaggio di Michele (che rappresenta una parte di Andrea) non cerca giustificazioni,non mostra i segni del suo scendere verso l’abisso,non fa pesare il suo stato malinconico su chi lo circonda.Semplicemente è un’anima solitaria e inafferrabile che sa di avere un buco dentro che niente e nessuno può riempire.Rispetto agli altri personaggi del racconto,lui è quasi marginale..come se fosse una sorta di fantasma che aleggia nelle loro vite,un’ombra sempre presente seppur silenziosa e defilata..e per questo motivo ci si accorge davvero di lui quando è troppo tardi.

Inutile nascondere il fatto che “Il Segno di una resa Invincibile” è una storia triste,ma la narrazione semplice e sintetica e la rappresentazione senza fronzoli dello stato d’animo di un uomo destinato a una fine tragica,fanno di questa opera breve una vera perla.

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"Vivo tra lo Stato Sovrano della Realtà e la Repubblica Popolare del Sogno..."