00 28/01/2010 23:18

Non mi permetterò certo di giudicare l’opinione di Vincenzo Mollica,ma leggendo la sua prefazione mi sono sorti commenti spontanei che derivano dal mio assoluto amore per Andrea.
Che Pompeo sia un libro che fa male è assolutamente vero..fa molto male.
Non concordo sul fatto che scrivere quattro righe di commento sia inutile.Le parole sono l’unico modo per provare a spiegare,per raccontare,per mostrare in chiave riflessiva personaggi ed eventi.
Ed è proprio attraverso le parole,le esperienze e le condivisioni che si può tentare di raccontare.Solo le opinioni e le riflessioni di chi ha conosciuto e amato Andrea possono indicare una via che porti alla comprensione (seppur parziale) della sua Arte e della sua Umanità.
Riguardo al “mistero” sul perché Andrea abbia deciso di realizzare “Pompeo”…solo lui conosce la verità,ma la mia opinione è piuttosto chiara.
Ho già detto in precedenza quanto per Andrea Pazienza fosse importante raccontare.
Ricordo le parole che disse:“Non importa quale strumento o tecnica usiate..è importante che abbiate qualcosa da dire,che abbiate qualcosa da raccontare.”
E raccontare era la cosa più importante per Andrea..era un assoluto bisogno..era la valvola di sfogo..la via d’uscita dalle muffe del silenzio.





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"Vivo tra lo Stato Sovrano della Realtà e la Repubblica Popolare del Sogno..."