00 05/07/2009 23:27
Stile Grafico..

C’era una volta il fumetto italiano,classico e un po’ statico.Poi all’improvviso..Andrea Pazienza.
Negli anni 70 il mercato italiano del fumetto non offriva grosse novità;c’era Magnus (autore di Alan Ford e MaxMagnus) come una sorta di avanguardia,poi c’era la rivista “Linus” (alla quale va riconosciuto il merito di aver sdoganato certi autori e un certo modo di far fumetto),e poi c’erano Capitan Miki e Tex.Per il resto,deserto.
Furono nuovi autori come Stefano Tamburini,Filippo Scozzari e Andrea Pazienza a portare nuovi linguaggi e nuovi segni,e a far capire ai lettori,che esistevano anche altre cose da dire.
Andrea Pazienza era un eclettico.Poteva alternare un segno estremamente semplice ed essenziale,ad uno elaborato e ricercato,pieno di particolari.Ha la padronanza tecnica di tutti gli strumenti che si possono utilizzare per disegnare;pennarelli a punta grossa e a punta fine,pennelli e pennini,rapidograph,gessetti,carboncini,tempere e acquarelli.Li ama tutti e li sa usare,a volte anche mescolandoli nella stessa tavola.
Pazienza cambia stili e strumenti grafici come un prestigiatore,e il risultato rende i suoi lavori vivi e in costante “movimento“,capaci di sorprendere,di spiazzare,di emozionare.
Per capire il rapporto tra Andrea e i suoi strumenti,si può citare un intervista in cui diceva che:”Non butto mai via i pennarelli quando sono finiti;i pennarelli neri,per esempio,quando sono quasi scarichi,sono ottimi per fare grigi e mezzitoni..io li utilizzo fino alla fine.”





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"Vivo tra lo Stato Sovrano della Realtà e la Repubblica Popolare del Sogno..."