Strasburgo condanna l'Italia No a semiliberta' per Angelo Izzo
Le autorita', secondo la Corte, hanno violato il diritto alla vita delle vittime
15 dicembre, 11:49
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Guarda la foto1 di 1Angelo Izzo in un'immagine del 2006
STRASBURGO - La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha condannato l'Italia per aver concesso la semilibertà al mostro del Circeo, Angelo Izzo. Concedendo nel 2004 la semilibertà a Izzo, sottolinea la Corte di Strasburgo, le autorità italiane hanno violato il diritto alla vita di Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, uccise da Izzo il 28 aprile 2005 mentre godeva di questo beneficio. La Corte ha anche stabilito che le autorità italiane dovranno risarcire i familiari delle vittime con 45mila euro per danni morali.
I familiari di Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, avevano presentato ricorso nel luglio del 2006. I ricorrenti hanno sostenuto che, concedendo la semilibertà ad Izzo, era stato violato il diritto alla vita, sancito dall'articolo 2 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, delle due donne. Oggi i giudici di Strasburgo hanno dato loro ragione. Nello stabilire che le autorità italiane hanno violato il diritto alla vita delle due donne concedendo la semilibertà ad Angelo Izzo, la Corte sottolinea che "non vi è una critica del sistema di reinserimento dei detenuti" ma come questo è stato applicato nel caso di Izzo. La sentenza resa pubblica oggi diventerà definitiva tra tre mesi, se il governo italiano e i ricorrenti non chiederanno e otterranno un rinvio davanti alla Grande Camera della stessa Corte (ultimo grado di giudizio).
Fonte
ANSA
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