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Il Foro di Settecolori

Eugenio Montale, poesie & citazioni

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    @Mimmi the Maneater@
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    Sesso: Femminile
    00 03/09/2010 22:40
    Mia vita, a te non chiedo lineamenti
    fissi, volti plausibili o possessi.
    Nel tuo giro inquieto ormai lo stesso
    sapore han miele e assenzio.

    Il cuore che ogni moto tiene a vile
    raro è squassato da trasalimenti.
    Così suona talvolta nel silenzio
    della campagna un colpo di fucile.
    _______________________________________
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    00 03/09/2010 22:40

    Spesso il male di vivere ho incontrato:
    era il rivo strozzato che gorgoglia,
    era l'incartocciarsi della foglia
    riarsa, era il cavallo stramazzato.

    Bene non seppi, fuori del prodigio
    che schiude la divina indifferenza:
    era la statua nella sonnolenza
    del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
    _______________________________________
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    00 03/09/2010 22:41

    So l'ora in cui la faccia più impassibile
    è traversata da una cruda smorfia:
    s'è svelata per poco una pena invisibile.
    Ciò non vede la gente nell'affollato corso.

    Voi, mie parole, tradite invano il morso
    secreto, il vento che nel cuore soffia.
    La piú vera ragione è di chi tace.
    il canto che singhiozza è un canto di pace.
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    00 03/09/2010 22:42
    Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida
    scorta per avventura tra le petraie d'un greto,
    esiguo specchio in cui guardi un'ellera i suoi corimbi;
    e su tutto l'abbraccio d'un bianco cielo quieto.

    Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
    se dal tuo volto s'esprime libera un'anima ingenua,
    o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
    e recano il loro soffrire con sé come un talismano.

    Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
    sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma,
    e che il tuo aspetto s'insinua nella mia memoria grigia
    schietto come la cima d'una giovinetta palma...
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    00 03/09/2010 22:43
    Una delle mie preferite
    Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
    arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
    il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
    di me, con un terrore di ubriaco.

    Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
    alberi case colli per l'inganno consueto.
    Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
    tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
    _______________________________________
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    @Mimmi the Maneater@
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    00 03/09/2010 22:44
    La Storia
    La storia non si snoda
    come una catena
    di anelli ininterrotta.
    In ogni caso
    molti anelli non tengono.
    La storia non contiene
    il prima e il dopo,
    nulla che in lei borbotti
    a lento fuoco.
    La storia non è prodotta
    da chi la pensa e neppure
    da chi l'ignora. La storia
    non si fa strada, si ostina,
    detesta il poco a paco, non procede
    né recede, si sposta di binario
    e la sua direzione
    non è nell'orario.
    La storia non giustifica
    e non deplora,
    la storia non è intrinseca
    perché è fuori.
    La storia non somministra carezze o colpi di frusta.
    La storia non è magistra
    di niente che ci riguardi. Accorgersene non serve
    a farla più vera e più giusta.

    La storia non è poi
    la devastante ruspa che si dice.
    Lascia sottopassaggi, cripte, buche
    e nascondigli. C'è chi sopravvive.
    La storia è anche benevola: distrugge
    quanto più può: se esagerasse, certo
    sarebbe meglio, ma la storia è a corto
    di notizie, non compie tutte le sue vendette.

    La storia gratta il fondo
    come una rete a strascico
    con qualche strappo e più di un pesce sfugge.
    Qualche volta s'incontra l'ectoplasma
    d'uno scampato e non sembra particolarmente felice.
    Ignora di essere fuori, nessuno glie n'ha parlato.
    Gli altri, nel sacco, si credono
    più liberi di lui.
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    Hasta la victoria
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    Città: VINCI
    Età: 42
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    00 04/09/2010 13:01
    Re:
    @Mimmi the Maneater@, 03/09/2010 22.40:

    Mia vita, a te non chiedo lineamenti
    fissi, volti plausibili o possessi.
    Nel tuo giro inquieto ormai lo stesso
    sapore han miele e assenzio.

    Il cuore che ogni moto tiene a vile
    raro è squassato da trasalimenti.
    Così suona talvolta nel silenzio
    della campagna un colpo di fucile.



    Immenso Montale, e tutta la sua poesia.
    Da "Ossi di Seppia" amo anche "Meriggiare pallido e assorto".

    Purtroppo la scuola trascura il nostro meraviglioso novecento limitandolo quasi sempre agli ultimi mesi di lezione e di fine studi.

    Quindi, a parte il d'Annunzio e Pascoli, tutti gli altri validi poeti vengono malamente citati e comunque mai approfonditi come dovrebbe essere.

    Ungaretti, Quasimodo,Saba, Montale ad esempio.
    Ma anche i crepuscolaristi Gozzano e Moretti. O alcuni futuristi.
    O il simbolismo di Dino campana.
    E via via fino a raggiungere Pasolini, Luzi, Zanzotto.

    Mimmi, grazie per questa crestomazia di poetica montaliana. [SM=g7426]

    Hasta la victoria.





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    @Mimmi the Maneater@
    Post: 4.020
    Sesso: Femminile
    00 05/09/2010 12:19
    Re: Re:
    Hasta la victoria, 04/09/2010 13.01:



    Ungaretti, Quasimodo,Saba, Montale ad esempio.
    Ma anche i crepuscolaristi Gozzano e Moretti. O alcuni futuristi.
    O il simbolismo di Dino campana.
    E via via fino a raggiungere Pasolini, Luzi, Zanzotto.



    La prima fila dei poeti ho avuto la "fortuna" di averli potuti "conoscere". Quello che mi è dispiaciuto non approfondire, ma che spesso citano solamente, eppure è stato il "maestro" di Pascoli, è Carducci. Nemmeno una poesia.L'unica la feci alle elementari.
    Il Futurismo lo associammo alla Storia, sicchè più o meno è stato fatto.
    Ma già da Campana -tra quelli tuoi citati- il vuoto assoluto.
    La Morante la portai alla tesina, ma a scuola non la studiammo assolutamente.



    Mimmi, grazie per questa crestomazia di poetica montaliana. [SM=g7426]

    Hasta la victoria.





    Mi adopererò ad alimentarla. [SM=x2188534]
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    @Mimmi the Maneater@
    Post: 4.020
    Sesso: Femminile
    00 05/09/2010 12:25
    Una delle più grandi poesie d'amore, per me.
    Ho sceso, dandoti il braccio, almeno milioni di scale
    e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
    Anche così è stato breve il nostro viaggio.
    Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
    le coincidenze, le prenotazioni,
    le trappole, gli scorni di chi crede
    che la realtà sia quella che si vede.

    Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
    non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
    Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
    le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
    erano le tue.
    _______________________________________
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    @Mimmi the Maneater@
    Post: 4.020
    Sesso: Femminile
    00 06/07/2011 09:52
    La più bella poesia d'amore mai scritta

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    Neongenesis
    Post: 1.582
    Città: TORINO
    Età: 45
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    00 06/07/2011 12:48

    A parer mio una delle più belle mai scritte...


    RIVIERE


    Riviere,
    bastano pochi stocchi d'erbaspada
    penduli da un ciglione
    sul delirio del mare;
    o due camelie pallide
    nei giardini deserti,
    e un eucalipto biondo che si tuffi
    tra sfrusci e pazzi voli
    nella luce;
    ed ecco che in un attimo
    invisibili fili a me si asserpano,
    farfalla in una ragna
    di fremiti d'olivi, di sguardi di di girasoli.

    Dolce cattività, oggi, riviere
    di chi s'arrende per poco
    come a rivivere un antico gioco
    non mai dimenticato.
    Rammento l'acre filtro che porgeste
    allo smarrito adolescente, o rive:
    nelle chiare mattine si fondevano
    dorsi di colli e ciello; sulla rena
    dei lidi era un risucchio ampio, un eguale
    fremer di vite
    una febbre del mondo; ed ogni cosa
    in se stessa pareva consumarsi.

    Oh allora sballottati
    come l'osso di seppia dalle ondate
    svanire a poco a poco;
    diventare
    un albero rugoso od una pietra
    levigata dal mare; nei colori
    fondersi dei tramonti; sparir carne
    per spicciare sorgente ebbra di sole,
    dal sole divorata...
    Erano questi,
    riviere, i voti del fanciullo antico
    che accanto ad una rosa balaustrata
    lentamente moriva sorridendo.

    Quanto, marine, queste fredde luci
    parlano a chi straziato vi fuggiva.
    Lame d'acqua scoprentisi tra varchi
    di labili ramure; rocce brune
    tra spumeggi; frecciare di rondoni
    vagabondi...
    Ah, potevo
    credervi un giorno o terre,
    bellezze funerarie, auree cornici
    all'agonia d'ogni essere.
    Oggi torno
    a voi più forte, o è inganno, ben che il cuore
    par sciogliersi in ricordi lieti - e atroci.
    Triste anima passata
    e tu volontà nuova che mi chiami,
    tempo è forse d'unirvi
    in un porto sereno di saggezza.
    Ed un giorno sarà ancora l'invito
    di voci d'oro, di lusinghe audaci,
    anima mia non più divisa. Pensa:
    cangiare in inno l'elegia; rifarsi;
    non mancar più.
    Potere
    simili a questi rami
    ieri scarniti e nudi ed oggi pieni
    di fremiti e di linfe,
    sentire
    noi pur domani tra i profumi e i venti
    un riaffluir di sogni, un urger folle
    di voci verso un esito; e nel sole
    che v'investe, riviere,
    rifiorire!
    _______________________________________