00 02/12/2011 14:44

DIARIO DI FIUME E ALTRE STORIE

Altro capolavoro da inserire tra i miei preferiti.
Cosa sia esattamente “Diario di Fiume e altre storie” è difficile;E’ un fumetto?E’ un’antologia?E’ un romanzo?
Forse è tutto questo..e anche molto di più.
In questo volume sono raccolti 10 anni di racconti,tra cui molti inediti,che possono restare meravigliosamente autoconclusivi,oppure legati l’uno all’altro a formare un’unica narrazione.
C’è tutto.
C’è l’avventura, narrata nella storia che da il titolo al libro,e che si rivela più grande e incredibile di quanto i due protagonisti immaginassero.
C’è la poetica donchisciottesca de “Il Cacciatore di Cuori,una storia tra epico e fantasy che si rivela un ricordo a due.
C’è la spietatezza dolorosa de “Il Pugile”,un gioco di flashback sognanti come il protagonista che torna bambino.
C’è la tristezza in cerca di conforto ne “I Due Funghi” (bellissimo racconto),dove si narra di due anime (un padre e un figlio) tormentate da una perdita e che cercano di affrontare le loro paure.
C’è una epica saga familiare ne “Sul figlio dell’uomo”.
C’è il surrealismo paradossale de “La ragazza Volpe”,un’unica tavola che spiazza il lettore e lo spinge a riflessione.
C’è l’amicizia adolescenziale in “Genio”,dove ritroviamo Dorelli e Metadonius (già raccontati in “La Mia Vita Disegnata Male).
C’è il potere della sintesi in “Puzzola”,altra tavola unica in cui Gipi riesce a tratteggiare un epoca e i suoi personaggi.
C’è la follia in “Io,Te,Il Demonio e la Magia Nera”,in cui si intrecciano messe nere nei boschi e vita di periferia.
C’è il dolore e la speranza in “Dramma Marocchino”,storia che narra della migrazione e del viaggio,spesso duro e allucinante,di chi cerca una vita diversa.
C’è il glamour in “La ragazza di Plastica”,una sorta di storyboard di un film sexy,tanto sono “cinematografici” i personaggi che lo interpretano.
C’è il il romanticismo non banale in “Appuntamento a Venezia”,raccontato da Gipi con inquadrature e carrellate degne di una pellicola.
E infine c’è lo sballo irriverente narrato in “Una storia sulla Merda”,un raccontino ironico e capriccioso che assomiglia davvero allo sballo tra due vecchi amici.
Da leggere.



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"Vivo tra lo Stato Sovrano della Realtà e la Repubblica Popolare del Sogno..."