00 06/06/2015 13:55
Iraq, è morto Tareq Aziz: è stato
il numero due di Saddam Hussein

L’ex ministro degli Esteri, cristiano, è deceduto a 79 anni per un attacco cardiaco
Per trent’anni spalla del Rais, era stato arrestato nel 2003 e condannato a morte




Tareq Aziz, l’ex ministro degli Esteri e vicepremier cristiano iracheno durante il regime di Saddam Hussein, è morto a 79 anni per un attacco cardiaco. Lo riferisce la televisione panaraba Al Jazeera. Fu, secondo molti, «il volto umano» del regime del rais, immancabile al suo fianco ai tempi della Prima Guerra del Golfo e anche nella seconda. Alter ego di Saddam nei viaggi all’estero, si fece riprendere con tutti i leader del mondo. Nel 2003, caduto Saddam, venne arrestato. Inizialmente condannato a morte, la sentenza venne sospesa dopo le pressioni dell’Unione Europa. Aziz è deceduto in un ospedale di Nassiriya: era stato trasferito nella struttura dal carcere della città dove era detenuto.

Iniziò la sua carriera nel 1968

La sua carriera politica iniziò nel 1968: in quell’anno, Michael Yuhanna, il suo vero nome poi arabizzato in quello di Tareq Aziz , si trasferì con la famiglia a Bagdad, dove iniziò a militare nel partito di governo Baath. E così Aziz passò dalla professione di giornalista a quella di ministro dell’Informazione, una carica tra le più delicate in un regime `impenetrabile´ come quello iracheno. Divenne poi ministro delli Esteri, di fatto numero due del regime, fino alla caduta nel 2003

Sospesa la condanna a morte

Aziz è morto dunque in prigione, dove si trovava da 12 anni. Nel 2003, infatti, era stato arrestato dopo l’invasione delle truppe angloamericane e la caduta di Saddam Hussein. Nel 2010 era stato condannato a morte per `crimini contro l’umanità´, ma Aziz non era stato giustiziato perché l’allora presidente Jalal Talabani non aveva firmato l’ordine di esecuzione. Numerosi Paesi, oltre al Vaticano, hanno più volte chiesto a Bagdad di concedere la grazia all’anziano ex vicepremier, che però non è più stato rilasciato. Nel 2013 Aziz si era rivolto al Papa perché potesse essere giustiziato presto e metter così fine alle sue sofferenze.

Fonte: corrieredellasera
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