00 08/10/2010 19:00
Gesto scrittorio nervoso e curvilineo, che procede con linearità decisa ed arrotondata.
La forza pressoria è rappresentata in modo uniforme, non intozzata.
La struttura grafica riflette un carattere dalla natura emozionale, non sempre controllabile dalla propria volontà.

Presenta una tendenza all’ideazione ed alla fantasia, attenuata però da un evidente senso di praticità il cui sviluppo si è rafforzato attraverso le esperienze di vita, alcune particolarmente negative.
Il soggetto possiede una spinta ideale fortemente critica, legata a sviluppi di successive elaborazioni introspettive che la conducono tuttora ad agire con circospezione, soprattutto nei rapporti interpersonali.

Le spinte introversive prevalgono su quelle estroversive raggiungendo una successiva fase di equilibrio attraverso l’analisi ed il raziocinio.
Ha un temperamento forte, quasi manicheo, talvolta conflittuale, risolto anche attraverso l’abbandono repentino di situazioni ambigue.

Trovano spazio, in questo suo modus vivendi, le aspirazioni future, permeate dal desiderio di relazioni positive , scevre da ipocrisia e permeate di serenità spirituale.
Un forte desiderio di placida serenità si accompagna ad una natura sensibile ed armonica dell’essere.
Gentile ed attenta, non sempre riesce a smussare alcuni elementi di asperità caratteriale che l’hanno condotta all’interruzione di relazioni ritenute, a torto od a ragione, insostenibili.

Riesce a mantenere impegni e responsabilità, anche di natura gravosa. Non ha tuttavia ancora chiaro se il suo agire è determinato da uno spirito di indipendenza o dalla semplice timidezza.
La scrittura, di grandezza media, evidenzia inoltre una naturale accortezza nell’affrontare varie situazioni, anche negative, della vita di relazione.

Il soggetto si distingue per una indipendenza dal giudizio altrui, anche se talvolta ne rimane condizionato.
E’ tuttora alla ricerca di un fondamento spirituale che equilibri la sua coscienza ancora troppo frastornata dalle esperienze passate.

Penso siano particolarmente indicati questi versi di Guido Gozzano:

L’azzurro infinito del giorno
È come una seta ben tesa
Ma sulla serena distesa
La luna già pensa al ritorno


Hasta.

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Il foro di Settecolori