Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
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Ultimo Aggiornamento: 12/11/2009 18:31
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L'equivoco sui manga porno è dovuto al fatto che ne fummo inondati quando arrivò massicciamente il fumetto giapponese in Italia. I più facevano cagare, ma ricordo con simpatia La clinica dell'amore. Molto divertente, probabilmente ispirato a Gola profonda.






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IVO MILAZZO (e Giancarlo Berardi)

Breve biografia:

Ivo Milazzo (Tortona, 20 giugno 1947)
Milazzo, si trasferisce giovanissimo in Liguria dove inizia a frequentare Rapallo, crescendo artisticamente sotto la guida di Luciano Bottaro, Carlo Chendi e Giorgio Rebuffi, i fondatori dello Studio Bierrecì. È qui che, tra una storia Disney e l'altra (Zio Paperone e la scomparsa di Paperopoli del 1973, su testi di Jerry Siegel: contributi alle matite e alle chine di Bottaro; Paperino e il safari fotografico, sempre del 1973, su testi di Osvaldo Pavese: matite, con chine di Bottaro), conosce Giancarlo Berardi, col quale realizza il breve racconto Il Cieco per la rivista Horror della Sansoni.
La coppia dopo questo incontro, salvo rari casi, continuerà a produrre un buon numero di storie, fino a che, nel 1974, non crea un nuovo personaggio per la Collana Rodeo, contenitore di ristampe e storie nuove, pubblicata dalla Sergio Bonelli Editore (allora Editoriale Cepim): Ken Parker, un introverso cow-boy dalle fattezze molto simili all'attore statunitense Robert Redford.
Il personaggio piace all'editore, che non lo pubblica nella collana a cui era originariamente riservato, ma lo lancia direttamente in una serie a lui espressamente intitolata: è il giugno 1977 e continuerà le pubblicazioni fino al 1984, dopo cinquantanove uscite. Nella serie e nella gestione del personaggio, Berardi e Milazzo, supportati da altri artisti come Alfredo Castelli, Tiziano Sclavi, Renzo Calegari, Carlo Ambrosini, faranno confluire la lezione appresa nello Studio Bierrecì: proporre sempre un prodotto nuovo, senza avere mai la paura di sperimentare soluzioni che altri non hanno ancora provato.
Negli anni successivi collabora, sempre in coppia con Berardi, con Il Giornalino, Skorpio, Lanciostory ed una serie di storie in bianco e nero per la collana Orient Express: unica deroga al bianco e nero è una breve storia a colori, I fondatori, tratta da un racconto di fantascienza di Isaac Asimov. Tra i titoli del duo Berardi-Milazzo vanno segnalati Welcome to Springville, Tiki, Marvin il detective, Tom's bar e l'incompiuto Giuli Bai. Nel 1985, con la chiusura di Orient Express, Berardi e Milazzo iniziano una collaborazione con la Comic Art, che consentirà loro di riprendere vecchi personaggi e continuare le pubblicazioni di Ken Parker.
Con la conclusione della saga di Parker, Milazzo ritorna a lavorare per la Bonelli, pur se tra il 1996 e il 1998 vengono pubblicati gli ultimi inediti del personaggio: subito dopo la fondazione della Parker Editore (1989), realizza alcune storie per Nick Raider ed uno speciale di Tex su testi di Claudio Nizzi (1999), primo lavoro di Milazzo dopo lo scioglimento del sodalizio artistico con Berardi. Nello stesso anno dell'uscita del Texone, entra a far parte dello staff creativo della serie Magico Vento, restando, così nelle atmosfere del western fino al 2004, quando lascia la serie di Gianfranco Manfredi per dedicarsi a progetti indipendenti come Impeesa - La grande avventura di Baden Powell, scritto da Paolo Fizzarotti e dedicato al fondatore dei boy-scout, ed Il boia Rosso, volume scritto da Francesco Artibani.

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30/10/2009 00:38
 
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Gli autori italiani che si possono definire “Grandi” non sono poi così tanti.
Tra quelli della “vecchia scuola”si citano sempre Hugo Pratt,Milo Manara,Magnus,Paolo Eleuteri Serpieri e Guido Crepax..tra quelli un po’ più recenti spiccano Stefano Tamburini,Tanino Liberatore e il Genio Andrea Pazienza.
L’accoppiata Berardi & Milazzo è sicuramente meno nota (se non ai veri appassionati del Fumetto),ma merita sicuramente uno spazio nel gotha di questa arte visiva.
Pur essendo due persone distinte i due Artisti,avendo vissuto per lungo tempo in perfetta simbiosi,finiscono per incarnare un Artista solo (un po’ come è successo per l’accoppiata Magnus & Bunker).
I testi di Giancarlo Berardi,spesso impregnati da tematiche sociali,sono completati dai disegni di Ivo Milazzo,maestro nell’arte del pennello e funambolico acquarellista.
Di quest’ultimo tema vorrei parlare (gli acquarelli di Milazzo),ma poiché i due hanno creato un personaggio davvero degno di nota (Ken Parker),non posso esimermi dal dire due parole anche su questo.

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Nel 1974 la casa editrice Cepim (vecchio nome della Sergio Bonelli Editore) pubblicava soltanto tre testate:Tex,Zagor e Mister No.La nascita della “Collana Rodeo”,anch’essa dedicata al fumetto western,da l’opportunità a due giovani artisti di proporre un nuovo personaggio;i giovani autori erano ovviamente Berardi & Milazzo e il personaggio era Ken Parker.

Rispetto ai canoni tipici del fumetto western di quegli anni,Ken Parker rappresenta una sorta di rottura stilistica.Gli eroi di quel contesto (Tex Willer,ad esempio) avevano tutto chiaro nella vita,sapevano distinguere il bene dal male,erano legge e giudice,teoria e prassi.Questo tipo di rappresentazione (forse un po’ “plasticosa”) rendeva quel tipo di personaggi infallibili,eroi senza macchia e senza paura.
Unica eccezione era il Corto Maltese di Pratt;lui è un eroe del dubbio,nel senso che sa benissimo cosa pensare ma trova difficoltoso realizzare nei fatti la propria teoria.

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Ken Parker è un eroe dell’impegno,sia politico che della propria crescita.
Figlio della natura,sua grande maestra,trascorre la vita tra i boschi,nella neve,con gli animali.
Conosce bene la legge del più forte,sa quanto è straziante uccidere un animale per non morire di fame,conosce la forza della solitudine e quali emozioni nascondano l’odore del fuoco,il silenzio,un ruggito o un’ululato.Non è un gran fan della civiltà.
Svolge con meticolosa perizia diversi mestieri.Il suo destino non si ferma mai di fronte a nessun lavoro,nessun incontro,nessun amore.Tutto intorno a lui si deve trasformare perché lui stesso possa continuare a cambiare;è un cowboy solitario,tanto lontano da casa sua da non avere più una casa.
Lui è un antieroe;vive l’epopea del West con un atteggiamento disincantato.Il suo è uno sguardo partecipe ma privo di illusioni ed è anche per questi motivi che nei fumetti di Ken Parker la poesia ha spesso il sopravvento sull’azione,i dialoghi hanno più importanza degli spari e dei cazzotti,e il montaggio e lo stile sono sperimentazioni di nuove idee e soluzioni.

Ken Parker sa leggere..e non legge cose casuali.
In una storia intitolata “Sciopero”,in cui viene trattata con grande sensibilità la tematica delle lotte operaie di fine ottocento,scopriamo che è alle prese con “Il Capitale” di Marx.
Carina la sua considerazione sull’opera:”Secondo me un libro che tratta di lavoratori,dovrebbe essere comprensibile almeno ai lavoratori.”
Questa e altre considerazioni fanno di lui un personaggio piuttosto distante dai canoni consueti di quegli anni e lo rendono estremamente umano.

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MILAZZO E I SUOI ACQUARELLI

Oltre ad essere un bravissimo disegnatore e ad avere un’ottima tecnica di bianco e nero (utilizzando pennello e china),Ivo Milazzo è anche uno straordinario acquarellista.
I suoi lavori a colori mi hanno sempre affascinato e insegnato moltissimo.
La tecnica dell’acquarello è già di per se piuttosto complessa e necessita di una grande sensibilità,oltre che di una buona manualità;Milazzo possiede entrambe le doti e le sue creazioni sono uno dei massimi esempi di come si utilizza questa tecnica.

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Risultati come quelli che abbiamo visto nelle immagini precedenti,solitamente si ottengono con gli acquarelli a base liquida (conosciuti col nome di Ecoline) che rendono le colorazioni leggere e pastellate (nel senso delle tonalità chiare tipiche del pastello).
Quella che può sembrare “sporcizia di segno” e la tonalità continuamente cangiante,è in realtà una cosa voluta e si raggiunge solo avendo una buona conoscenza dei “trucchi del mestiere” e una particolare sensibilità grafica.
Il risultato è una colorazione mai piatta,ma piuttosto dinamica e molto morbida.

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Lavorare con gli Ecoline significa lasciarsi andare all’istinto;i dosaggi del colore,le diluizioni con l’acqua,il lavoro di tampone e le asciugature,sono parte integrante di questa tecnica.
Quello che può sembrare piuttosto semplice,è in realtà frutto di esercizio e di esperienza.
Ma Milazzo non lavora soltanto con gli Ecoline;utilizza tranquillamente acquarelli a base solida ed è anche un bravissimo creatore di opere in mezzitoni (inchiostro diluito),come nell’immagine che chiude questo post.

Per chi volesse approfondire l’arte di Ivo Milazzo,a parte il citato Ken Parker,consiglio anche:
“Tom’s Bar” (la cui copertina è la prima immagine di questa discussione)
“Fantasticherie” (un volume che raccoglie alcune storie brevi)
“Acquarellando” e “Acquarellando 2” (due volumi che raccolgono illustrazioni e dipinti dell’Autore)

Questo è il consiglio..poi,come sempre,fate vobis..

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GIBRAT, Jean-Pierre



È nato a Parigi il 17-4- 1954. Diplomato in Filosofia nel 1972, studia Grafica Pubblicitaria e in seguito Arti Plastiche (dal '75 al '77). Nel 1977 pubblica i suoi primi racconti autoconclusivi su PILOTE. Assieme a Berroyer inizia la serie di "Goudard" per B.D. (proseguita poi su CHARLIE MENSUEL) nel 1978. Nello stesso tempo collabora a L'ORDINATEUR DE POCHE e con la collana "L'Archer Vert" (con "La Comtesse de Ségur") della Dargaud. Nel 1982 disegna, sempre su testi di Berroyer, le avventure de "La Parisienne" su PILOTE. Nella storia successiva i destini di Godard e della Parigina si uniranno fino ad arrivare al matrimonio. Nel 1985 disegna "L'Empire sous la mer" (testi di Saval) per TÉLÉ-POCHE e "Sébastien fait ce qu'il peut" per BONHEUR. Dal 1988 partecipa a parecchi lavori "collettivi" (cioè che ospitano racconti di vari autori). Nel 1985 disegna una versione sexy di Pinocchio (apparsa anche in Italia): "Pinochia" su testi di Francis Leroi da un'idea di Jean-Luc Fromental, che appare su L'ECHO DES SAVANES. Nel 1996 su testi di Pecqueur è la volta di "Marée basse". Nel 1997 inizia per le edizioni Dupuis, "Il Rinvio" -testi e disegni- di cui ha recentemente completato la seconda parte. Nel 1998 realizza anche "Aladin", pubblicato da Albin Michel. Disegnatore realistico di straordinaria efficacia, Gibrat si contraddistingue per l'assenza di "effetti speciali" in una narrazione estremamente chiara e per una qualità media eccezionale. I suoi personaggi femminili sono tra i più belli e seducenti e la sua tecnica del colore, semplicemente straordinaria.


Alcune tavole dell'opera "Il rinvio"


rinvio1_01.jpg (631657 bytes)rinvio1_02.jpg (703514 bytes)rinvio1_03.jpg (616388 bytes)rinvio1_04.jpg (726108 bytes)


rinvio1_05.jpg (711548 bytes)rinvio1_06.jpg (751577 bytes)rinvio1_07.jpg (684611 bytes)rinvio1_08.jpg (664817 bytes)



THE NUMBER OF THE BEAST
<< Ma guai a voi terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore
sapendo che gli resta poco tempo... Chi ha l'intelligenza calcoli in numero della bestia
essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei. >>
Sono rimasto solo e la mia mente è vuota
Ho bisogno di tempo per farmi tornare in mente i ricordi
Quello che ho visto
Questa notte è stato reale e non solo fantasia
Proprio quello che ho visto nei miei vecchi sogni era
Il riflesso della mia mente pervertita
Perché nei miei sogni vedo sempre la faccia maligna che mi torce la mente
E mi porta alla disperazione
La notte è nera e non mi vuole trattenere
Perché guardo proprio qualcuno che mi sta osservando
Nella nebbia figure scure si muovono e si intrecciano
Tutto questo è la realtà o qualche specie di inferno
666 il Numero della Bestia
L'inferno e il fuoco sono generati per essere sprigionati
Le torce fiammeggiano e canti sacri vengono innalzati
Come iniziano ad urlare, le mani si alzano al cielo
Nella notte i fuochi bruciano luminosi
Il rito è iniziato, il lavoro di Satana è compiuto
666 il Numero della Bestia
Il sacrificio continuerà stanotte
Questo non può andare oltre, devo avvisare la legge
Questo è vero o è solo qualche folle sogno
Mi sento attirato dal canto maligno dell'orda
Sembra che mi stanno ipnotizzano... non posso evitare i loro occhi
666 il Numero della Bestia
666 quello per me e per te
Sto andando a casa, ma ritornerò qui
Possederò il tuo corpo e ti brucerò
Io ho il fuoco e ho la forza
Ho la potenza per attuare la mia maledizione

I buoni vannoinvece ioche sonovado dove voglio

Errare è umano, perseverare è cattolico

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