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La fattoria degli Animali

Ultimo Aggiornamento: 13/05/2010 19:02
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per chi non l'avesse letto ma anche per chi l'ha letto
Gli animali della Fattoria Padronale (Manor Farm in lingua originale), maltrattati e sfruttati dal loro padrone, mr Jones, vengono a conoscenza del sogno di un vecchio e saggio verro della fattoria, chiamato Vecchio Maggiore e rispettato da tutti. In questo sogno, gli animali erano liberi dal giogo dell'uomo, i soli artefici del proprio destino. Infatti, il Vecchio Maggiore, oltre a riferire il suo sogno, fa notare a tutti gli animali della fattoria come il loro unico nemico sia l'uomo, l'unico animale che consuma senza produrre, arrivando a formulare questa massima: «tutto ciò che ha quattro gambe o ali è buono, tutto ciò che ha due gambe è cattivo», sintetizzato dalle pecore in «quattro gambe buono, due gambe cattivo». Per concludere il suo insegnamento, il Vecchio Maggiore insegna agli altri animali un canto che aveva appreso da piccolo e che profetizzava la liberazione degli animali in un tempo futuro.

Il signor Jones, diventato ormai un alcolista, trascura sempre più la fattoria fino a quando un giorno agli animali non viene data la razione di cibo e le mucche non vengono munte; non resistendo più, gli animali sfondano i recinti per andare a cibarsi da soli, mentre Jones e gli altri uomini si scagliano contro di loro. Spontaneamente gli animali iniziano a combattere contro gli umani e riescono a cacciare questi dalla fattoria, che diventa di loro esclusiva proprietà.

Ma ben presto emerge tra loro una nuova classe di burocrati sfruttatori, formata dai maiali, (gli stessi che avevano incitato il "popolo" a ribellarsi dall'oppressore) che con la loro astuzia, il loro egoismo e la loro cupidigia si impongono in modo prepotente e tirannico sugli altri animali più ingenui e semplici.

Tra questi i più potenti sono Napoleon (o Napoleone in alcune traduzioni[1]) e Palla di Neve, i quali aspirano a concentrare tutto il potere nelle loro mani.

Napoleon si circonda di un gruppo di cani che come sue milizie, scacciano Palla di Neve, e uccidono chi non è d'accordo con lui.

Il dittatore con furbizia fa poi ricadere tutte le colpe sull'esiliato Palla di Neve e si attribuisce invece tutti i meriti (come ad es. il progetto della costruzione del mulino, che poi fallisce miseramente, e anche in questo caso il crollo dell'edificio viene fatto passare come un atto terrorista di Palla di Neve). Inoltre tradisce anche i suoi sostenitori come Gondrano (o Boxer in alcune traduzioni[1]) , il cavallo, che conduce al macello quando non è più utile ai suoi progetti.

Gli ideali di uguaglianza e fraternità proclamati al tempo della rivoluzione sono traditi da un unico comandamento che si sostituisce agli altri sette: Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.

La frase che conclude il racconto (…le creature di fuori guardavano dal maiale all'uomo, dall'uomo al maiale e ancora dal maiale all'uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due.) è un modo ironico di Orwell per sottolineare l'utopia del comunismo, in quanto nessun uomo riuscirà mai a debellare il desiderio di potere.

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I personaggi

Vecchio maggiore (Old Major)
Il Vecchio Maggiore rappresenta sia Marx che Lenin, nel senso che introduce le teorie fondamentali e gli ideali su cui la rivoluzione si dovrà basare: l'Animalismo. La teoria marxista da lui espressa è che il lavoro di un animale produce più valore di quello necessario al suo mantenimento, e il surplus viene rubato dall'uomo parassita (la quale è proprio la teoria marxiana del valore). La parte leninista del Vecchio Maggiore è evidente nella parte del suo discorso in cui riduce una complessa filosofia in proposizioni fondamentali o massime, che possono essere facilmente comprese da tutti gli animali. C'è anche un parallelismo tra l'omaggio reso dagli animali al teschio del Vecchio Maggiore e l'esibizione della salma imbalsamata di Lenin sulla Piazza Rossa a Mosca. Tuttavia l'identificazione con Lenin non è totale. Infatti il Vecchio Maggiore muore prima della rivoluzione, mentre Lenin guidò la Rivoluzione d'Ottobre. In questo senso Palla di Neve, prevalentemente identificato con Trotskij, prende il posto di Lenin. Nel romanzo è un maiale rispettato da tutti gli altri animali, poiché essendo vissuto a lungo ( dodici anni) era molto saggio. Naturalmente ha un aspetto appesantito, ma non minaccioso.Tre giorni dopo il suo discorso muore.

Napoleon
Napoleon rappresenta per molti versi Stalin. Tuttavia, come molti suggeriscono, egli possiede caratteristiche comuni a molti dittatori della storia. Nonostante non abbia scrupoli morali, egli possiede delle qualità che lo fanno emergere rispetto agli altri maiali, anche prima della rivoluzione. Rispetto all'idealismo del Vecchio Maggiore e di Palla di Neve, Napoleone è un opportunista politico la cui crudele determinazione compensa una mancanza di intelligenza, così come avviene in molti dittatori.

Palla di Neve (Snowball)
Palla di Neve rappresenta Trotskij. È un rivoluzionario sincero che viene messo in disparte da un avversario più furbo e crudele. Diventa ossessionato dal mulino a vento e non si rende conto che gli altri animali non capiscono le sue idee per il rinnovamento della fattoria. Napoleon inoltre darà al maiale fuggito la colpa per tutto ciò che di negativo accadrà all'interno della fattoria da ora in avanti, accusandolo di tornare nella fattoria di notte per fare opera di sabotaggio.

Clarinetto (Squealer)
Clarinetto o Piffero in alcune traduzioni[1], è il propagandista di Napoleon si può quindi stabilire un parallelismo con il giornale russo Pravda e rappresenta la vasta macchina mediatica che presentava la versione governativa dei fatti in URSS come in altre dittature. Parla per mezze verità, omissioni e vere e proprie bugie. Egli fornisce le illusioni che aiutano i lavoratori a sopportare la dura esistenza. Il suo scopo è annebbiare la comprensione e la consapevolezza dei fatti, in modo da prevenire ogni minaccia al potere dei maiali. La sua principale strategia è quella di paventare il "ritorno di Jones" (il fattore), facendo leva sul sentimento anti-umano degli altri animali, spingendoli così ad accettare tutte le tirannie di Napoleon. E' da notare che, quando i maiali hanno cominciato a reggersi sulle zampe posteriori, Clarinetto ha preso da parte le pecore, e al loro ritorno, avevano sostituito lo slogan «quattro gambe buono, due gambe cattivo» in «quattro gambe buono, due gambe meglio».

Gondrano (Boxer)
Gondrano è un cavallo enormemente forte, dal quale dipende il lavoro e il sostentamento della fattoria. La sua filosofia si basa sulla dignità del lavoro, ma egli non è molto intelligente, e per questo viene sfruttato da chiunque governi la fattoria, contribuendo indirettamente, a causa della sua cruciale importanza nel sistema produttivo della fattoria, allo sfruttamento degli altri animali. Descrive efficacemente lo stereotipo dell'instancabile lavoratore sovietico, incarnato nella realtà dal minatore Aleksej Stachanov. Gondrano rappresenta il lavoratore ordinario: umile, onesto ed essenziale in qualsiasi sistema sociale. Il lavoratore comune viene inevitabilmente sfruttato sotto una dittatura o un regime totalitario. Perfino dopo la sua morte, gli slogan preferiti dell'instancabile cavallo, lavorerò di più e Napoleon ha sempre ragione, verranno cinicamente utilizzati per controllare gli altri animali. Egli non comprende mai che gli ideali della rivoluzione si sono corrotti, e la sua esperienza mostra cosa può accadere quando le azioni di chi è al potere vengono accettate senza porsi domande.

Benjamin
Benjamin (o Beniamino[1]), un asino, è un cinico che dubita della sincerità di chi gli sta attorno. È anche scettico, dubita cioè della verità di molte teorie o fatti. Impara a leggere, ma rifiuta di mettere la propria abilità al servizio degli altri animali. Solo alla fine, quando l'animalismo è ormai naufragato, accetta di leggere agli animali l'unico comandamento rimasto. Più volte ha ripetuto la stessa frase "Gli asini hanno vita lunga. Nessuno di voi ha mai visto un asino morto". Rappresenta i cinici che si sono rassegnati. Un'altra possibilità è che rappresenti gli intellettuali contrari allo stalinismo ma che non si opposero apertamente a esso o che si tratti di un'allegoria dello stesso Orwell. È anche l'animale più anziano della fattoria, e non bisogna dimenticare la sua lealtà verso Gondrano e il suo disperato tentativo di salvarlo.

Berta (Clover)
Berta (o Trifoglio[1]), la cavalla, è la figura materna della fattoria, che mostra simpatia e gentilezza. Se la prende più degli altri per i soprusi subiti ad opera dei maiali, ma tuttavia rimane una fonte di forza e di conforto per gli animali oppressi. Come Gondrano, Berta rappresenta la gente ordinaria, che viene inconsapevolmente manipolata e sfruttata in qualsiasi dittatura.

Mollie
Mollie è una giovane cavallina bianca: non vuole la rivoluzione ed è molto vanitosa, infatti, le piace indossare dei fiocchi. Fuggirà dalla fattoria e andrà a vivere dall'altra parte di Willingdon. Rappresenta l'aristocrazia, che viveva una vita molto agiata sotto lo Zar e che dopo la rivoluzione abbandonò la Russia.

Mosè (Moses)
Mosè, il corvo domestico che racconta agli animali della vita eterna che li attende dopo la morte sul monte Zuccherocandito, una specie di paradiso terrestre per gli animali, rappresenta la Chiesa ortodossa russa, che secondo la visione bolscevica, in collusione con il potere zarista, forniva illusioni ai lavoratori per indurli a sopportare lo sfruttamento. È considerato l'alleato del padrone.

Minimus
Minimus, il maiale poeta che canta le gesta di Napoleon, rappresenta l'intellettuale asservito al potere dittatoriale, che mette la sua cultura al servizio della propaganda. si dice sia un "porcellino" perchè pensa sempre alle cose sconce.

I cani e le pecore
I cani e le pecore vengono trattati come un gruppo, e non come individui. Essi rappresentano due gruppi molto importanti nella società Sovietica e in ogni altra dittatura. Rispettivamente sono: la polizia politica e lo squadrismo, che reprimono le opposizioni attraverso la paura e l'intimidazione, e le masse facilmente manipolabili che si lasciano impressionare dagli slogan del regime.(vedi il motto "lanciato" dai maiali e ripetuto più volte da essi "quattro gambe, buono; due gambe, cattivo")

Le galline
Nel settimo capitolo, Napoleon le obbliga a consegnare le uova che hanno deposto. Le galline cercano di resistere, ma Napoleon fa sospendere loro qualunque razione di cibo; dopo cinque giorni e la morte di nove galline, cedono e consegnano le uova. L'evento rappresenta l'uccisione dei kulaki ucraini che si opponevano alla collettivizzazione.

I topi e i conigli
Sono gli animali selvatici presenti nella fattoria. Rappresentano i mendicanti, i ladri e i membri della società estremamente poveri e che non sopravvivono con il proprio lavoro. Viene deciso che topi e conigli debbano essere considerati "compagni" degli animali, con i soli voti contrari dei cani (che rappresentano la polizia e sono quindi contrari ritenendoli pericolosi per l'ordine pubblico, e del gatto, che poi si scoprì che voto' sia a favore e sia contrariamente all'ammissione nella fattoria di questi animali selvatici( nel romanzo, il gatto vuole rappresentare la falsita' dell'uomo). Altri ipotizzano che si tratti dei sostenitori di altri partiti politici che mantennero posizioni ambigue o si schierarono solo all'ultimo momento, durante la Rivoluzione russa.[senza fonte]

Il fattore Jones (Mr. Jones)
Jones rappresenta lo Zar Nicola II ed è la causa della ribellione degli animali così come lo Zar fu causa della rivoluzione russa. È brutale, si ubriaca spesso e si disinteressa degli animali. Nonostante sia il più sviluppato dei personaggi umani, rimane poco più che uno stereotipo. Tuttavia, dopo la sua cacciata, Jones va a rappresentare idealmente anche il fascismo ed altri movimenti ad esso affini, come nazismo e franchismo. Infatti, sempre più spesso nel corso del libro i maiali puniranno alcuni animali accusati di essere gli "agenti" di Jones, così come Stalin fece eliminare molte persone sospettate di essere "agenti del fascismo internazionale".

Pilkington e Frederick
Pilkington e Frederick, i fattori confinanti, rappresentano dei tipi umani, ma anche delle nazioni differenti. Pilkington è un gentiluomo la cui fattoria, Foxwood, è male amministrata perché egli spende tutto il suo tempo praticando sport in campagna. Frederick invece è aggressivo, efficiente ed estremamente crudele nei confronti degli animali della sua fattoria (Pinchfield), al contrario di Pilkington che è semplicemente disinteressato. C'è un ovvio collegamento tra Frederick e la Germania nazista di Hitler: Federico il Grande era un famoso re prussiano, Pinchfield, che significa ruba terra si riferisce alle ambizioni territoriali di Hitler. Pilkington, invece, rappresenta gli Alleati, in particolare il Regno Unito e la Francia: infatti il nome Foxwood rimanda alla tradizionale caccia alla volpe britannica. Interessante è anche il modo in cui Napoleon si avvicina prima a Frederick e poi a Pilkington, proprio come Stalin prima si alleò con la Germania nazista e poi con gli Alleati occidentali
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12/05/2010 18:08
 
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Ecco cosa non ricordavo del romanzo: che anche qui il gatto è una creatura meschina, senza offesa per il nostro Gatto ovviamente, che è solo un pò rompiballe.
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12/05/2010 18:09
 
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Re:
Mr Weiss, 12/05/2010 18.08:

Ecco cosa non ricordavo del romanzo: che anche qui il gatto è una creatura meschina, senza offesa per il nostro Gatto ovviamente, che è solo un pò rompiballe.




e i cani sono i servi del potere [SM=g1675617]
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Ecco che fra le confusioni mie e di Weiss, la Zia mette chiarezza [SM=g7487]
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Re: Re:
@Mimmi the Maneater@, 12/05/2010 18.09:




e i cani sono i servi del potere [SM=g1675617]




Sì, diciamo che quella è una licenza poetica.
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Re:
Mr Weiss, 12/05/2010 18.08:

Ecco cosa non ricordavo del romanzo: che anche qui il gatto è una creatura meschina, senza offesa per il nostro Gatto ovviamente, che è solo un pò rompiballe.

Sti scrittori me paiono 'n tantinello prevenuti, si? [SM=g1652044]




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Re: Re:
SPACC THE BALLS, 12/05/2010 20.11:

Sti scrittori me paiono 'n tantinello prevenuti, si? [SM=g1652044]








Sto scrittore è Orwell, lo stesso di 1984.
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12/05/2010 20:23
 
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Comunque è ( era ) prevenuto [SM=g1652132]

Poi anche al cinema ho visto spesso questo accostamento : cani=buoni, gatti=cattivi. Che è, la sagra dello stereotipo? [SM=g1652043]

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Re:
SPACC THE BALLS, 12/05/2010 20.23:

Comunque è ( era ) prevenuto [SM=g1652132]

Poi anche al cinema ho visto spesso questo accostamento : cani=buoni, gatti=cattivi. Che è, la sagra dello stereotipo? [SM=g1652043]





E' uno stereotipo che di giorno c'è il Sole e di notte la Luna?

Vatti a fidare di un gatto..

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12/05/2010 20:44
 
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Re:
SPACC THE BALLS, 12/05/2010 20.23:

Comunque è ( era ) prevenuto [SM=g1652132]

Poi anche al cinema ho visto spesso questo accostamento : cani=buoni, gatti=cattivi. Che è, la sagra dello stereotipo? [SM=g1652043]





guarda che proprio stavolta Orwell ha asserito che i cani servono al potere. cioè praticamente ritorniano al discorso che tu affermavi in altra sede con Weiss che continuava ad affermare le sue farneticazione sui gatti
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12/05/2010 21:04
 
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Re: Re:
@Mimmi the Maneater@, 12/05/2010 20.44:




guarda che proprio stavolta Orwell ha asserito che i cani servono al potere. cioè praticamente ritorniano al discorso che tu affermavi in altra sede con Weiss che continuava ad affermare le sue farneticazione sui gatti




Se ci fai caso nel libro l'unico animale che non è umanizzato è il cane, tanto è vero che non è neanche dotato di parola. Semplicemente fa il cane, fedele al suo padrone nel bene e nel male.

Non credo che si possa accusare di niente il cane di Adolf Hitler, solo perchè gli era affezionato. Non credo si possa dire lo stesso per il gatto di Blofeld.. S.P.E.C.T.R.E. maledetta!! [SM=g7346]
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Re: Re:
Mr Weiss, 12/05/2010 20.26:




E' uno stereotipo che di giorno c'è il Sole e di notte la Luna?


E la marmotta incarta la cioccolata [SM=g1652137]




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Mr Weiss, 12/05/2010 21.04:




Se ci fai caso nel libro l'unico animale che non è umanizzato è il cane, tanto è vero che non è neanche dotato di parola. Semplicemente fa il cane, fedele al suo padrone nel bene e nel male.

Non credo che si possa accusare di niente il cane di Adolf Hitler, solo perchè gli era affezionato. Non credo si possa dire lo stesso per il gatto di Blofeld.. S.P.E.C.T.R.E. maledetta!! [SM=g7346]



[SM=g1697715] ma quanto ti odio? [SM=g1697715]
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Re: Re: Re:
SPACC THE BALLS, 12/05/2010 22.12:

E la marmotta incarta la cioccolata [SM=g1652137]








L'hai vista anche tu? E mi davano del visonario.. [SM=g1673787]
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Perchè voi non sapete che gli uccelli mangiano le mentos
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13/05/2010 11:54
 
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Non so se gli uccelli in genere maniano le mentos, ma i gabbiani che ci son qua non disdegnano neanche la spazzatura, anzi..
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Re:
Mr Weiss, 13/05/2010 12.38:

Non so se gli uccelli in genere maniano le mentos, ma i gabbiani che ci son qua non disdegnano neanche la spazzatura, anzi..

I gabbiani ovunque mangiano la monnezza.

Ricordo sul forum di Voci una tizia che lavorava al ristorante Gabbiano a Roma, e un tale le chiede : "Gabbiano perchè se magna la munnezza??" [SM=g7483] [SM=g7483]




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Re: Re:
SPACC THE BALLS, 13/05/2010 12.43:

I gabbiani ovunque mangiano la monnezza.

Ricordo sul forum di Voci una tizia che lavorava al ristorante Gabbiano a Roma, e un tale le chiede : "Gabbiano perchè se magna la munnezza??" [SM=g7483] [SM=g7483]








Sì, vero. Una classica immagine dei film è un nuvolo d gabbiana sopra la chiatta dell'immondizia, però ti devo dire che il comportamento dei gabbiani negli ultimi anni è cambiato. Si addentrano di più nelle città e non è raro vederli papparsi un piccone o qualche schifezza in posti dove prima non si sarebbero mai visti.
Forse è perchè c'è meno pesce, o forse è perchè stan subendo una sorta di evoluzione che li rende ancor più adattabili alla vicinanza con l'uomo, ma ti assicuro che il gabbiano da scogliera qui è estinto!
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