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Berlusconi inaugura la campagna elettorale a Torino con fischi e insulti

Ultimo Aggiornamento: 24/03/2011 00:45
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24/03/2011 00:36
 
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Premier a Torino, fischi e insulti

Berlusconi ha presentato Michele Coppola, candidato sindaco della città:
'Sono fuori dalla realtà, non lascio il Paese alla sinistra'


Berlusconi di nuovo in campo per le Comunali di Torino, per sostenere il candidato del centrodestra Michele Coppola, deciso a tentare di espugnare la roccaforte del Pd. Scattano le contestazioni di qualche centinaio di manifestanti che il premier commenta duramente accusandoli di "essere fuori dalla realtà". E' la seconda volta in otto giorni che il premier si occupa del capoluogo piemontese: due domeniche fa era intervenuto al telefono, a una convention al Lingotto, oggi di persona, in un centro blindato per il suo arrivo dopo i giorni delle celebrazioni per i 150 anni dell'unità d'Italia e per l'ospitalità al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, festeggiato per due giorni dai torinesi. Berlusconi è stato contestato da un gruppo che si è scontrato con la Polizia. Sono stati sparati dei lacrimogeni, un poliziotto è rimasto ferito e un manifestante denunciato in stato di libertà. Berlusconi arriva alle 18; lo attende la conferenza stampa per lanciare Coppola, al fianco di Roberto Cota, presidente della Regione e segretario piemontese di quella Lega Nord che al candidato scelto dal Pdl ha dato il suo pieno appoggio.

Sono presenti anche il coordinatore regionale del Pdl Enzo Ghigo, il segretario piemontese de La Destra Giuseppe Lonero e i tantissimi esponenti del centrodestra: tutti parteciperanno alla cena elettorale alla quale si versa un contributo di 500 euro. Ma ad aspettare il Presidente del Consiglio ci sono anche alcune centinaia di contestatori, tenuti a distanza dall'albergo dove il premier si ferma per la conferenza stampa e per la successiva cena elettorale. Ed è proprio la contestazione a indurre Berlusconi a reagire: "Non consegno il Paese che amo alla sinistra che è ancora comunista, in tutte le espressioni, a partire da coloro che dovrebbero amministrare la giustizia". Nell'albergo si odono distintamente gli insulti dei contestatori dietro le pur lontane transenne. "Ormai ci ho fatto il callo, ma chi insulta è fuori della realtà. Qua fuori hanno gridato 'mafioso, mafioso', al capo di un Governo che in meno di tre anni ha catturato 7 mila presunti mafiosi e che ha consegnato alla giustizia ben 28 dei 30 più pericolosi latitanti". La conquista di Torino è un traguardo ambizioso. "Qui - dice Berlusconi - c'é bisogno di una scopa nuova, che scopi meglio", dice parlando di quella Torino guidata da Chiamparino, "una persona di buon senso che ci ha messo la sua faccia, la sua bonomia, per nascondere le immobilita". Nel capoluogo piemontese una sconfitta di Fassino sarebbe un risultato storico, ma Berlusconi lancia la sfida del giovane Coppola (37 anni, Pdl, assessore regionale alla Cultura). "Ce la possiamo fare, i sondaggi dicono che nell'elettorato di sinistra c'é molta stanchezza e c'é una vasta zona di torinesi indecisi".

Fonte: ANSA
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Berlusconi contestato a Torino
Scontri tra polizia e manifestanti

Il premier presenta la candidatura di Michele Coppola a sindaco.
Blindato il centro della città, intorno al Principi di Piemonte.
L'inno di Mameli intonato contro il presidente del Consiglio. Ferito un agente


Cariche della polizia e lancio di oggetti e fumogeni dalla folla che manifesta contro il premier. E' degenerata la protesta davanti all'hotel Principi di Piemonte dove Silvio Berlusconi ha presentato ufficialmente la candidatura di Michele Coppola a sindaco per il Pdl, e dove si consuma una cena elettorale alla quale partecipano 250 imprenditori piemontesi che hanno pagato, per partecipare, 500 euro a testa. La carica è arrivata improvvisa, da via Roma, dopo che da una parte della folla in strada era partito il lancio di oggetti e di bottiglie. I tafferugli sono durati pochi minuti, al termine dei quali i manifestanti si sono dispersi nelle vie del quartiere o hanno formato altri raggruppamenti un po' più lontano gridando slogan contro la polizia. Uno degli agenti ha riportato una ferita all'arcata sopraccigliare ed è stato portato all'ospedale Molinette.

Le foto della protesta Le foto degli scontri La conferenza stampa di Berlusconi

Durante la giornata sono stati qualche centinaio i manifestanti - ma nel corso della serata hanno superato i cinquecento - che sono riusciti ad arrivare a pochi metri dall'hotel Principi di Piemonte. La folla fuori urlava e fischiava assiepata contro il blocco formato da agenti in tenuta antisommossa e camionette della polizia. Sono scoppiati anche alcuni petardi e i manifestanti sono stati raggiunti da un gruppo che suonava tamburi e fischietti e che ha scandito a lungo il ritmo degli slogan contro il premier: frasi come "arrestatelo", "fuori la mafia dallo stato", "dimissioni, dimissioni". La situazione però si è fatta ogni minuto più tesa. Centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa circondano tuttora l'isolato e con le camionette sono salite sui marciapiedi sotto i portici per bloccare il passaggio di auto e persone.

I contestatori si sono trovati tutti nella piazza Carlo Felice, a qualche centinaio di metri dall'hotel. Si sono divisi in due tronconi e hanno cominciato a muoversi verso l'albergo. Il primo spezzone, dove erano presenti (tra gli altri) i militanti del Popolo Viola e del Movimento 5 Stelle, è sfilato lungo la piazza Carlo Felice e si è portato in via Roma scandendo slogan. Il secondo, quello dei centri sociali e del movimento antagonista, è passato per via XX Settembre e in via Gramsci e ha tentato di svoltare verso via Roma, incontrando il cordone dei poliziotti in assetto antisommossa. Qualche decina di metri più avanti, in via Buozzi, la testa del corteo ha effettuato un secondo tentativo e, dopo essere sbucata in via Roma, ha incontrato un nuovo schieramento di poliziotti, sistemato proprio di fronte alla via che porta verso l'ingresso dell'hotel. A quel punto ci sono stati momenti di tensione e dalle forze dell'ordine sono partite manganellate alle quali ha fatto da contraltare il lancio di oggetti; si è sentito anche lo scoppio di un paio di petardi.

In piazza sono stati lanciati slogan contro l'intervento militare in Libia, alcuni manifestanti hanno mostrato la Costituzione, altri striscioni che recitavano "L'Italia non è una Repubblica fondata sulla prostituzione". A un certo punto i dimostranti hanno intonato a più riprese l'inno di Mameli, assurto in questi giorni anche a simbolo della protesta da parte di un'Italia che si riconosce nel presidente Napolitano e non nel capo del governo.

Fonte: Repubblica
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