Storie 'e Merd

Storie ‘e Merd

Creato da Ruben Curto, questo fumetto autoprodotto è, a mio parere, una delle migliori uscite nel panorama fumettistico italiano.
In un mercato che propone una serie di produzioni che sembrano un po’ tutte uguali, riproposizioni in stile spaghetti-manga, o gli eterni fumetti Bonelli, Storie ‘e Merd è una perla nell’oceano dell’omologazione.
A breve posto tavole e chiacchiere.










(continua...)

Tra Castellamare di Stabia e Vico Equense, provincia di Napoli.
In un futuro non ben specificato.
Un futuro che in realtà contiene fin troppi riferimenti al presente, trattati con un sense of humor sagace e amaro al tempo stesso.
Ruben Curto prende il mondo che lo circonda e lo trasfigura riempiendolo di figure assurde; zombie, strani animali e personaggi caricaturali, metafore riconoscibili di un sottobosco sociale fin troppo reale.




Il contesto ambientale è popolato da "morti non sanno di essere morti", da assuefatti alla noia, calciofili e teledipendenti, collegati alla vicina città da un treno che non passa mai, e soprattutto da individui alla ricerca costante di qualche sostanza per sballarsi un po’.
Il ricorso alle droghe (per lo più leggere) è una costante della maggior parte delle storie narrate; in realtà questo è un pretesto per raccontare quel senso di insoddisfazione giovanile, la voglia di evadere da una realtà nella quale non si è scelto di nascere e vivere.





(continua...)

I principali protagonisti sono un trittico di personaggi (Phillip, Catello e Robottone) che si alternano e affrontano piccole avventure e vicissitudini da Bronx nostrano. Il tutto contornato da un umorismo a tratti di critica sociale, a tratti demente, a tratti splatter.
Il bello (Phillip), il brutto (Catello) e il cattivo (un robot costruito con pezzi vari e con la testa a forma di caffettiera rigorosamente napoletana), formano un trio che ricorda un po’ quello creato dal mitico Pazienza: Zanardi, Petrilli e Colasanti.
Solo che il bello Phillip è leggermente meno cinico e bastardo di zanardi, il brutto Catello è meno ingenuo e manovrabile di Petrilli, e Robottone è meno “figo” di Colasanti ma capacissimo di rompere culi all’occorrenza.
Ultimamente a questi tre si è aggiunta pure una bellezza femminile che tutto è meno che sesso debole, di nome Rizla.

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Insomma: E’ di sicuro un bel fumetto, fatto da un bravo autore che sa narrare in storie brevi piccoli momenti di realtà quotidiane.
Racconti di strada, tematiche sociali diffusissime e riconoscibili da una moltitudine di adolescenti (ma anche non) e soprattutto una grandissima e sagace comicità, capace di strappare sorrisi amari e risate sguaiate.

Lo stile di Ruben Curto?
Semplice, immediato e riconoscibile. A tratti dettagliato e a tratti stilizzato, adattissimo a una lettura veloce e godibile.
Che sia cresciuto con Andrea Pazienza è evidente (ma in fondo chi non ne è stato influenzato?), ma ha creato, lavorato e definito un suo tratto personale sicuramente apprezzabile.
E io di sicuro lo apprezzo molto.

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La divertente e brevissima “storia di strada” qui sopra la trovate a questo link:
www.verticalismi.it/webserie/storie-e-merd-1/

E concludo con una rassegna stampa squisitamente “realistica” e divertente che può essere apprezzata sia dai detrattori che dai fans sfegatati come me.

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E per chi volesse andare a trovare Ruben e le sue storie sul Fessobuco, questo è il link:

www.facebook.com/storieemerd/?fref=ts


BUON DIVERTIMENTO!..

Mi incuriosisce, me lo leggerò.
Ci son tutte le sue storie su facebbok?