00 18/10/2011 23:21

CHE PALLE STI’ REMAKE!

Caspiterina!
Tempo fa mi è capitato di vedere il remake del film “Rollerball”,riproposizione dell’omonimo del 1975.
Un paio di mesi fa hanno ritrasmesso il remake di “Non aprite quella porta”,versione “moderna” del film originale del 1974.
Qualche settimana fa hanno ritrasmesso il remake di “The Hitcher”,film tratto da un originale “The Hitcher – La lunga strada della paura”,versione senza senso del film del 1986.
Aldilà del fatto che queste pellicole (in versione originale) fanno parte dei miei film favoriti,i remake in generale mi hanno sempre convinto poco (a parte rare eccezioni).

Solitamente in queste riproposizioni,vengono inseriti giovani attori emergenti o caratteristi di una certa esperienza in cerca di rilancio.
Nel remake di “Rollerball” spiccano Chris Klein nel ruolo del protagonista (che fu di James Caan) e Rebecca Romijn Stamos (in un ruolo che non c’era nel primo film).
Nel remake di “Non aprite quella porta” svetta la fichetta Jessica Biel.
Nel remake di “The Hitcher” il ruolo del cattivo è affidato a Sean Bean (al posto del mitico Rutger Hauer),mentre la vittima è Sophia Bush,emergente starlette di Hollywood (che prende il posto di C. Thomas Howell presente nell’originale).

Certo per chi non ha visto le versioni originali,questi remake potranno essere divertenti,ma per coloro che hanno visto i film da cui sono stati tratti,risultano a dir poco insipidi se non del tutto inutili e irrispettosi.

Nel dettaglio:

“Non aprite quella porta” (titolo originale “The Texas Chainsaw Massacre”) è un film di Tobe Hooper (lo stesso di film come Poltergeist,Il tunnel dell’orrore o Le notti di Salem).
La differenza tra l’originale e il remake,non sta tanto nel soggetto quanto nello stile cinematografico.
I film Splatter degli anni ’70 restano difficilmente riproponibili,per una sorta di “esagerazione narrativa e di riprese” tipica di quel periodo.
In questo remake manca quello stile e,nonostante le buone intenzioni,benché possa essere considerato un film horror di buona qualità,non ha nulla a che vedere con l’originale.
Jessica Biel è una graziosa fichetta,ma lì si ferma.
Troppo facile giocare sul personaggio di Leatherface;la versione del remake è assolutamente buona,ma l’originale resta comunque una cosa a se stante.

“The Hitcher-la lunga strada della paura” è decisamente uno dei miei film preferiti.
L’originale del ’86 è un viaggio allucinante che riesce a inchiodarti sulla poltrona,preda di una magnetica e strana tensione che non si scioglie fino alla fine.
Stranissima la storia,stranissimi i personaggi e ancor più strano e incomprensibile il percorso che unisce il giovane ragazzo Jim Halsey (che sta portando una cadillac seville da Chicago a san Diego per una consegna) al feroce psicopatico John Ryder (che gli chiede un passaggio durante il viaggio).
Il film originale possiede una sorta di tensione cupa e continua che dura per tutta la durata del film.
Il personaggio del killer poi..è uno dei più inquietanti figuri che il cinema possa ricordare (grazie anche all’interpretazione del mitico Rutger del quale si narra facesse paura anche agli altri attori del film,per l’intensità con la quale interpretava il personaggio).
Il remake di “The Hitcher” non ha nulla a che fare con l’originale.
Il John Ryder interpretato da Sean Bean è cattivo ma niente di più;manca della lucida follia dell’originale e non fa venire i brividi..neppure uno piccolino.
La Bush (che sostituisce Jim Halsey) è una bella gnocca che dimostra di avere le palle all’occorrenza (il che è pure piacevole da vedere),ma non regge il confronto con il personaggio originale (che prima è timido e scoraggiato per poi diventare anche lui spietato).

Il remake di “Rollerball” è tra i peggiori che mi sia mai capitato di vedere.
Praticamente non c’è nulla del film originale in questa obbrobriosa riposizione;l’originale non era incentrato solo sulle violente partite di questo futuristico sport (un ibrido tra pattinaggio e football americano),ma era una sorta di manifesto contro il potere e contro la genuflessione dell’uomo causata dalla noia,dalle eccessive comodità e dalla letargia psico-emotiva che questo provoca.
Il tema del sociale in “Rollerball” del ’75 era perno centrale e motivo di riflessione dell’intera storia.
Il potere in mano alle Corporazioni,la cancellazione degli eventi del passato per non dar modo alla gente di pensare autonomamente e la lotta del protagonista (non solo sportiva) che esce dal gregge e decide di non sottostare più alle regole predefinite (pagandone un alto prezzo),fecero di quel film un capolavoro.
Il “Rollerball” remake è..è….è…non so neppure io cos’è.
Un filmetto con un soggetto scarno,giocato solo sulle scene di violenza del gioco e con una superficialissima attenzione al messaggio sociale che il film originale aveva.

Insomma..che palle sti remake.
Avrebbero un senso se fossero tentativi di migliorare film originali poco riusciti..ma tentare di copiare o migliorare capolavori (che dovrebbero restare unici poiché irripetibili) è impresa inutile oltre che arrogante e irrispettosa.
Certo ci sono anche delle rare eccezioni;film originali dei quali viene mantenuto il soggetto e che vengono modernizzati attraverso l’uso di effetti speciali,ma si contano davvero sulle dita di una mano.
Otto volte su dieci,i remake sono mere operazioni commerciali che non reggono il confronto con gli originali,neppure se questi ultimi sono stati girati 30 o 40 anni prima.
Io la penso così..

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"Vivo tra lo Stato Sovrano della Realtà e la Repubblica Popolare del Sogno..."