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'La Madre' nel dettagli, ed i film dell'orrore in genere

Ultimo Aggiornamento: 21/06/2013 19:39
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11/04/2013 15:29
 
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Forse non mi son spiegato bene..
Io non ho mai messo in dubbio la plausibilità dei grandi scrittori..non mi sogno nemmeno di dire che una narrazione basata su riscontri scientifici e teorie fondate non sia meglio della fantasia pura.
Ho semplicemente espresso l’opinione che il pubblico è disinformato sui tecnicismi e ciò non influisce sul successo o meno di determinate opere.
Ma mi pare stiamo dicendo la stessa cosa,no?

Solo chi ha passione per certe tematiche può cogliere in pieno il dettaglio di certi meccanismi (soprattutto nella fantascienza)..ma per gli altri le ipotesi futuribili sono solo un mezzo per accedere ad un immaginario dal quale si è lontani..e forse è proprio questo ad attrarre.


Che gli scrittori di fantascienza conoscano tecnologie,prototipi e teorie è in parte vero..in parte..
Lo si può dire di Asimov,di Pohl,di Clarke,di Matheson,e di altri grandi.Tutti con studi scientifici alle spalle e quindi piuttosto “più che informati” sullo sviluppo del genere.
Ma allo stesso modo,ci sono altri grandi scrittori che non hanno alcuna conoscenza specifica e che hanno comunque scritto mirabili opere.
Ray Bradbury non ha lauree o studi scientifici alle spalle;
Philip K. Dick non terminò l’università e cominciò a scrivere di fantascienza quasi per caso;
J.G. Ballard cominciò gli studi di medicina per poi abbandonarli dopo un paio d’anni;
William Gibson studiò letteratura inglese;
Lo stesso Orwell non terminò mai l’università e non credo abbia mai intrapreso studi scientifici o tecnici.
E questo ci porta al Grande Fratello da te citato;

A mio parere,Orwell era più una sorta di “visionario” piuttosto che un “più che informato”.
Nel ’48 (anno del romanzo di Orwell),la televisione era ancora un feto..esisteva in forma embrionale e non erano molti a immaginarne le potenzialità.
“1984” ha un significato più metaforico che scientifico (seppur ampiamente avveratosi)..lo stesso significato simbolico che ha utilizzato per “La Fattoria degli Animali”.
Più che di scienza in se,”1984” è una narrazione di fanta-politica-sociale,il che già lo escluderebbe dal genere puramente fantascientifico.
Diventa fantascienza quando,dopo 50 anni,l’idea dell’essere spiati costantemente è diventata una plausibile,terrificante e consolidata realtà.
Credo che Orwell,pur non essendo uno scrittore di fantascienza,abbia scritto uno dei più grandi romanzi del genere.

Riguardo al riferimento fatto su me stesso,citando la critica al mio manoscritto:
L’intento era porre l’attenzione sulla presunta necessità di plausibilità della fantascienza in genere..
Nel mio caso,non essendo scienziato,per cercare di essere il più realistico possibile mi son dovuto andare a informare per avere dettagli.
Imparare,ad esempio,come potrebbero essere diverse le condizioni su pianeti illuminati da stelle differenti dal sole che conosciamo,è stato utile a dare una certa plausibilità alla narrazione.
Ma per quanto riguarda le meccaniche di viaggio,come il “carburante” che utilizzano le navi o le tempistiche di spostamento,ho dovuto affidarmi a teorie che per quanto note non possono dirsi plausibili.Ed è proprio su queste che il mio amico sindacava legittimamente.
Come dicevo parlando di Star Trek,teletrasporto,viaggi temporali o dimensioni alternative sono dettagli basati su teorie non comprovabili e sulle quali l’immedesimazione storia/fruitore risulta difficile..qualcuno conosce il funzionamento di un motore a impulso?
Ciò non toglie nulla al fascino della serie.

Insomma,dopo tutta sta divagazione che ho fatto: che una storia che poggia su valide basi tecnologico-scientifiche (per quanto riguarda la fantascienza) sia migliore di una campata per aria,è dato accertato.
Semplicemente credo che non sempre la plausibilità sia metro di giudizio per determinare la bellezza e il coinvolgimento di una narrazione.

Che poi,tornando all’argomento principale del Topic,secondo voi,quali parametri di plausibilità si dovrebbero cercare in un film horror?


[SM=g1697715]


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"Vivo tra lo Stato Sovrano della Realtà e la Repubblica Popolare del Sogno..."



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