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ANDREA PAZIENZA

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2011 14:45
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04/07/2009 23:39
 
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Omaggio ad un Genio...

PREMESSA:

Parlare di Andrea Pazienza per me è parlare di un mito..una divinità..una leggenda..
Questo per due motivi:primo..purtroppo Andrea non è più fisicamente tra noi.
Secondo..la sua Arte..il suo Genio..la sua Monumentale Forza Espressiva e Comunicativa non ha eguali..è stata,resta e sarà sempre qualcosa di insuperabile e mai più riproponibile.
Andrea è stato specchio del tempo in cui è vissuto..un uomo che è stato attraversato da emozioni,fantasie e realtà,e che ha saputo esprimerle e comunicarle con forza attraverso il disegno,la pittura e la parola..
Su di lui sono state spese moltissime parole..gran parte,purtroppo,sono state postume..
Coloro che lo hanno conosciuto di persona hanno raccontato di una persona speciale,con una vitalità devastante e con una profondità d’animo altrettanto indescrivibile.
Ne hanno narrato la fragilità e la forza..l’introversione e l’estro..la timidezza e la sfacciataggine..tutte cose vere e riconoscibili in tanti dei suoi lavori.
Io credo che in realtà,tutti coloro che parlano di lui,ne descrivano la superficie senza mai sfiorare la profondità di ciò che Andrea era davvero..ma in fondo è normale e giusto.
La sua profondità si trova nei suoi segni..nelle sue tecniche sempre diverse e alternate tra loro..nel suo modo di dire tra la metafora e il letterale..nella sua continua ricerca di stile mutevole e adattabile..
“Raccontare”..era un termine che Andrea usava spesso..
Ed è proprio la voglia di Raccontare,che ha tracciato la sua strada nel mondo dell’Arte (con la A maiuscola!)..la voglia di Raccontare che gli ha permesso di dar vita a capolavori di poetica vita reale attraverso il disegno..
Raccontare.
Raccontare Emozioni tristi e dolorose (come in “Segni di una resa invincibile” o “Pompeo”)..
Raccontare Emozioni di cattiveria e cinismo (come nelle serie di “Zanardi”)..
Raccontare di comicità e satira (come in “Cose d’A PAZ” o nelle vignette de “Il Male” o “Frigidaire” o “Cannibale“)..
Raccontare.
Questo era il suo desiderio primario..era il suo talento..era la sua Arte..era sua vita..

Per due volte ho “incrociato” Andrea nella mia vita..ed entrambe le volte non ho avuto la possibilità di potergli dire che cosa era per me.
La prima volta lo vidi (dal vivo) nell’85 (tre anni prima che scomparisse).Frequentavo la Scuola del Fumetto da poco e lui era in visita ad un amico che insegnava lì.
Fece il suo ingresso alla fine di una lezione mattiniera e restò per una mezz’ora a chiacchierare amabilmente con noi.
Ricordo..che era molto affabile e alla mano;nonostante fosse già un professionista riconosciuto e apprezzato,non se la tirava per niente..ricordo che sorrideva spesso e sembrava più imbarazzato di noi alunni..ricordo i suoi occhi che sembravano un po’ tristi..e soprattutto ricordo che anche in quella occasione parlò del Raccontare..
“Non importa quale strumento o tecnica usiate..è importante che abbiate qualcosa da dire,che abbiate qualcosa da raccontare.”
Così disse…e io non riuscì a parlare con lui.

La seconda volta fu un “incontro di rimbalzo”,nel senso che purtroppo lui aveva già lasciato questa valle di lacrime ma ho potuto chiacchierare con una persona che lo conosceva piuttosto bene.
Al Leoncavallo (noto Centro Sociale Milanese) si teneva un concerto degli Skiantos.
All’epoca c’erano ancora le sale sotterranee dove i vari “Collettivi” (il musicale,il teatrale e l’artistico) potevano svolgere le proprie attività.Nella sala musica si teneva una jam-session di blues,e quella sera,prima del concerto,Freak Antoni venne a farci visita.
Tra un paio di canne e un paio di birre,si chiacchierò di musica,di arte e (su mia richiesta) anche di Andrea.Sapevo che erano amici fin dai tempi dell’Università a Bologna e non riuscii a resistere alla tentazione di chiedergli qualcosa di lui.
Non riporterò qui la discussione che ne uscì e il ritratto che Freak mi regalò di Andrea Pazienza;quella chiacchierata fu e resterà una cosa privata.
Ma posso dire due cose:L’amicizia tra Freak Antoni e Andrea Pazienza era un’amicizia vera e lo si percepiva chiaramente dai toni e dalla malinconia che a tratti emergeva dalle sue parole.
E poi..gli aneddoti e i ricordi che narrò,non fecero altro che confermare e rafforzare le mie convinzioni e l’idea che avevo di Andrea.
Andrea Pazienza era dotato di un enorme,spropositato talento e di una sensibilità fuori dal comune.Era una persona straordinaria in tutti i sensi e la sua prematura scomparsa è una ferita che resterà sempre in tutti coloro che hanno saputo capire e godere della sua Arte.

Come dicevo:tanti hanno parlato di Andrea.
Lo farò anche io e lo farò da lettore appassionato e da amante del suo modo di essere..del suo modo di creare..del suo modo di Raccontare..

Per tutti coloro che lo conoscono.
Per tutti coloro che non sanno chi sia.
Per coloro che soffrono del fatto che Andrea non c’è più.
Per coloro che sanno che Andrea è sempre qui..dentro di noi..






Continua...
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"Vivo tra lo Stato Sovrano della Realtà e la Repubblica Popolare del Sogno..."



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