È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 

Nuova tegola giudiziaria per Berlusconi: il premier è indagato per il caso "Ruby"

Ultimo Aggiornamento: 11/03/2015 11:24
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
09/02/2011 14:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re: I pm: 'Prove evidenti contro il premier'
Mr Weiss, 09/02/2011 12.48:



[...]

[SM=g7356] [SM=g1686168] qui mi urge uno smile che vomita..





Mi pare di ricordarne uno ... [SM=g1652136]
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
09/02/2011 14:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

"Rito immediato, ci sono prove evidenti"
L'ira del premier: "Eversori, violano legge"

Parte la richiesta dei pm al Gip. All'esterno un centinaio di sostenitori manifesta la propria solidarietà al Cavaliere. Ruby indagata per false generalità. Perquisizioni in corso nell'abitazione milanese di Sara Tommasi. Bossi con Berlusconi: "Guerra totale giudici-Parlamento"

MILANO - La Procura di Milano ha presentato al Gip la richiesta di rito immediato a carico di Silvio Berlusconi per il caso Ruby. Mentre fuori dal palazzo di Giustizia un centinaio di manifestanti espone striscioni pro-Berlusconi, i pm dunque procedono. "C'è l'evidenza della prova" dicono nella richiesta. E ribadiscono che la competenza non è del Tribunale dei ministri: "A seguito dell'esame degli atti ricevuti dalla Camera dei Deputati e da quelli depositati dalla difesa, si espongono le ragioni per le quali questo ufficio ritiene che in ordine alla concussione non sussiste ipotesi di reato ministeriale". La decisione dei pm nel perseguire il rito immediato fa infuriare Berlusconi, che minaccia: "Farò causa allo Stato". Persino Bossi, in genere cauto nei riguardi della magistratura, attacca frontalmente: "Hanno esagerato, voglio lo scontro tra istituzioni. Tra giudici e Parlamento è guerra totale".

Il Gip, Cristina Di Censo, ha cinque giorni - non vincolanti - per valutare la fondatezza delle accuse e se il procedimento meriti la corsia preferenziale garantita dal rito alternativo. Il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati spiega che la procura non chiederà alla Camera di utilizzare le intercettazioni di indagati che hanno parlato al telefono con il premier Silvio Berlusconi. "L'attività di indagine è stata condotta nel rigoroso rispetto dei limiti di cui alla legge 140/2003 (legge Boato, ndr). Si precisa che in atti risultano alcune telefonate intercorse con l'indagato onorevole Berlusconi; di esse non sarà richiesta alla Camera la autorizzazione alla utilizzazione".

Per arrivare al rito immediato, i pm di Milano ieri hanno stralciato la posizione di Berlusconi, accusato di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile in merito alla telefonata fatta alla Questura di Milano con cui il premier chiese che Ruby, al secolo Karima el Mahroug, allora minorenne marocchina più volte sua ospite, fermata per furto il primo maggio 2010, fosse affidata alla consigliera regionale Nicole Minetti in quanto "nipote del presidente egiziano Mubarak". Karima el Mahroug, a sua volta, è indagata dalla Procura dei minori di Milano per aver fornito false generalità alle forze dell'ordine quando fu fermata in corso Buenos Aires. Dettaglio emerso nel corso della conferenza del procuratore capo di Milano.

Nel frattempo, sulla scia dell'inchiesta della Procura di Napoli su un giro di squillo, sono in corso perquisizioni nell'abitazione milanese della soubrette Sara Tommasi, frequentatrice delle feste nelle residenze del premier, e di altre persone ritenute coinvolte. Una perquisizione sarebbe in corso anche a casa di Vincenzo Saiello, noto come Bartolo, impresario e presunto organizzatore di incontri sessuali a pagamento con alcuni suoi collaboratori e con Sara Tommasi. Ancora il procuratore capo milanese Bruti Liberati riafferma che, "con riferimento a notizie di stampa in ordine ad indagine pendente prezzo la Procura di Napoli, si comunica che non vi è stata alcuna trasmissione di documenti tra i due uffici, non vi è stata e non è prevista alcuna attività di indagine comune".

L'ira del premier. 'Mi domando chi pagherà per questo schifo e questa vergogna, alla fine pagherà lo Stato. Ma la responsabilità dei giudici ci deve essere e noi la faremo". Così commenta Silvio Berlusconi, che definisce i magistrati "eversori". Poi attacca: "Sono dei processi farsa, accuse infondatissime. Queste pratiche violano la legge, vanno contro il Parlamento, la procura di Milano non ha competenza territoriale nè funzionale. La concussione non c'è, è risibile, non esiste. Sono cose pretestuose, a me spiace che queste cose abbiano offeso la dignità del Paese e hanno portato fango all'Italia". E ancora: "Su questa vicenda farò una causa allo Stato". E sulla concussione di cui è accusato dice che non ha fatto nulla di male, perché il rischio "era quello di creare un incidente diplomatico". Berlusconi starebbe valutando se convocare l'Ufficio di Presidenza del Pdl in giornata, apprende l'Agi da fonti parlamentari in via dell'Umiltà. Scopo della convocazione, rispondere politicamente agli attacchi dei pm di Milano sul caso Ruby. Berlusconi al termine del Cdm ha spiegato che si tratta "di processi farsa".

Bossi: "Anche premier ha le sue colpe". Parlando con i giornalisti a Montecitorio, duro il giudizio del leader della Lega dopo l'invio della richiesta di giudizio immediato per il premier da parte della Procura di Milano. "La magistratura milanese non doveva chiedere il rito immediato, anche perché il Parlamento si era espresso a maggioranza assoluta" sulla richiesta di autorizzazione a perquisire gli uffici del tesoriere di Berlusconi. Dunque "i pm non dovevano chiedere il rito immediato". La magistratura "ha esagerato, vuole lo scontro tra istituzioni" afferma Bossi, che aggiunge però: "Anche Berlusconi ha le sue colpe" per la vicenda giudiziaria che lo riguarda: "se è lì perchè ha delle colpe. Certe cose le ha fatte lui, mica io...".

Marina Berlusconi: "Mai conosciuto Sara Tommasi". Marina Berlusconi, chiamata in causa da Sara Tommasi che in un'intercettazione rifiuta di far parte del "giro squallido" della figlia del premier, sostiene di non averla mai conosciuta. "Scopro dalla lettura dei giornali che una signorina che non ho mai conosciuto, in un messaggino inviato a una persona che non ho mai conosciuto, sostiene che farei parte di un non meglio precisato 'giro squallido'. Ci sono i titoli e c'è la mia foto". La figlia del premier denuncia lo "sciacallaggio mediatico", "non è un caso che anche stavolta il rilievo di gran lunga maggiore a queste farneticazioni sia stato dato dai soliti ben precisi giornali" che, quando "sproloquiano sulla 'macchina del fango', in realtà stanno parlando solo di se stessi". Marina Berlusconi ribadisce che "gli unici 'giri' che frequento sono quelli di mio marito e dei miei figli". "La battaglia politica - conclude la nota - ha ceduto il passo alla devastante inquisizione di certe procure e di certi loro bollettini".

Idv: "Premier, delirio eversivo". "E' partita la campagna punitiva del premier contro i magistrati. Berlusconi minaccia i giudici e incita allo scontro fra poteri dello stato. E' pericoloso ed eversivo in quanto è in preda a un delirio incontrollabile". E' quanto afferma in una nota il portavoce dell'Italia dei valori, Leoluca Orlando. "Il premier, inoltre, è ridicolo perché dice di voler fa causa allo Stato, quindi anche a se stesso. Affermando che ha chiamato la questura per liberare Ruby, allo scopo di evitare un incidente diplomatico, è come se pensasse che gli italiani siano tutti degli imbecilli".

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
09/02/2011 15:06
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Legali, Sara Tommasi 'fortemente preoccupata'

PERUGIA - Sara Tommasi "é fortemente dispiaciuta e preoccupata" per quello che i suoi legali definiscono "un assurdo attacco alla sua persona che né distorce l'immagine e ne mortifica la dignità". E' quanto si afferma in una nota degli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza che la rappresentano. I legali hanno ribadito oggi che la soubrette non è mai stata sentita da alcuna procura come persona informata dei fatti. "L'illegittima quanto incontrollata circolazione di materiale presumibilmente oggetto di intercettazioni - affermano gli avvocati Gentile e Cozza -, in un momento dove l'indagine dovrebbe essere coperta dal più stretto riserbo, oltraggia la nostra nobile civiltà giuridica. La pubblicazione di supposti contatti, privi fra l'altro di rilievo penale, tra la Tommasi e i personaggi, anche politici, che affollano questa pruriginosa storia - concludono i legali -, non è degna di un paese civile".

I rapporti tra Sara Tommasi e i soggetti a vario titolo coinvolti, "anche di origine campana", negli ultimi sviluppi della vicenda su un presunto giro di squillo "sono avvenuti esclusivamente per motivi professionali e di amicizia, così come potrà essere facilmente provato". Spiegano i legali della showgirl. "La nostra cliente si pone a disposizione di qualsiasi autorità" sottolineano i due legali in una nota.

TOMMASI ALL'ESTERO, VACANZA GIA' PROGRAMMATA DA TEMPO - E' in vacanza all'estero la showgirl di origini umbre Sara Tommasi, al centro degli ultimi sviluppi del cosiddetto Ruby-gate. E' quanto si è appreso da uno dei suoi legali, l'avvocato Nicodemo Gentile. La Tommasi è partita la scorsa notte per una località al momento sconosciuta ma lontano dall'Italia. Per un periodo di riposo - secondo quanto si è appreso - programmato già da tempo. "E' serena perché non ha nulla da temere" ha detto ancora l'avvocato Gentile parlando stamani con l'ANSA.

GLI SMS DI SARA AL PREMIER, AFFETTUOSI O OFFENSIVI - Dall'inchiesta napoletana su un giro di squillo emergono telefonate ed sms della soubrette Sara Tommasi, tra cui una serie di messaggi via via sempre più incalzanti e dal tono iroso al premier Silvio Berlusconi, tutti rimasti senza risposta. L'ex concorrente dell'Isola dei Famosi sarà convocata dai pm, ma non prima della prossima settimana: e in ogni caso - frena il procuratore capo, Giovandomenico Lepore - "non è detto che ci sia qualcosa collegato alle indagini di Milano".
L'inchiesta napoletana è centrata sul vorticoso giro di contatti che Vincenzo Saiello, detto "Bartolo", impresario e presunto organizzatore di incontri sessuali a pagamento, ha con alcuni suoi collaboratori e con la soubrette Sara Tommasi. Bartolo e i suoi emissari parlano, ad esempio, di presunte auto della scorta di Berlusconi che sarebbero state viste da due di loro recarsi a prendere la Tommasi a Roma. Una circostanza seccamente smentita da Palazzo Chigi: "Mai nessuna auto del presidente del Consiglio né del suo apparato di sicurezza si è recata a casa di chicchessia, tanto meno di Sara Tommasi", si legge in una nota, che sottolinea come il premier il 9 settembre scorso (giorno a cui si riferisce l'intercettazione) sia stato impegnato in vari appuntamenti e poi, "alle 16.30" sia decollato per Milano e quindi sia andato "direttamente all'ospedale San Raffaele".

La nota del governo parla di quindi di "notizie incontrollate e assurde" fatte circolare "al solo scopo di diffamare" il premier. Nelle intercettazioni, lo stesso Bartolo, che per la sua attività di impresario ha evidentemente diffusi contatti nel mondo dello spettacolo, chiama in una occasione la Tommasi dicendole di trovarsi a casa di Gigi D'Alessio: ma negli atti non c'é nessun altro riferimento al cantante. Il rapporto di Bartolo con la showgirl è conflittuale, spesso la ragazza mostra segni di insofferenza nei confronti dell'uomo. Le indagini sul presunto giro di squillo sono arrivate anche a Casal di Principe, la cittadina feudo del clan dei casalesi: gli investigatori avevano ipotizzato in un primo momento che l'uomo con il quale la Tommasi si era incontrata in un hotel di Giugliano il 30 gennaio fosse un noto latitante, circostanza poi smentita dalle indagini.

Nel fascicolo ci sono sedici sms inviati dalla Tommasi a Berlusconi. Il presidente del Consiglio non ha mai risposto. Messaggi anche a Paolo Berlusconi, e un sms al ministro Ignazio La Russa, che in una nota si dice "indignato" sottolineando di non aver mai incontrato la soubrette. Nei messaggini Sara si rivolge al premier con frasi ora affettuose ora irate e offensive, facendo ricorso spesso al linguaggio usato dai ragazzi quando comunicano con i messaggini, come ad esempio il "k" al posto di "ch". Si va dagli auguri di Natale, ad espressioni più intime ('Amore, ti ho mandato un pensiero da Licia. Spero tu kapisca questa volta') e non mancano pesanti rimproveri all'indirizzo del presidente del Consiglio ('Silvio vergognati! Mi hai fatto ammalare, paga i conti dello psicologo'). In alcuni sms Sara si lamenta per l'esclusione dal Milan di Ronaldinho - con il quale avrebbe avuto una relazione - sostenendo che anche il premier partecipa 'a festini' (lo stesso motivo che avrebbe portato all'allontanamento del campione brasiliano). L'informativa contiene anche alcuni sms indirizzati al fratello del premier, Paolo Berlusconi, nonché la sintesi di una conversazione tra Sara e la segreteria di una clinica privata dopo che lo stesso Paolo Berlusconi le aveva raccomandato di farsi curare segnalandola alla struttura sanitaria. Anche nei confronti di Paolo Berlusconi, la giovane usa espressioni irate in una circostanza.

In un altro messaggio Sara Tommasi chiede un incontro al ministro della Difesa Ignazio La Russa ma questi le telefona pochi minuti dopo declinando l'invito. Vittorio Sgarbi ha ricordato ieri di aver fatto viaggiare Sara Tommasi sull'aereo del presidente del Consiglio nel giugno scorso: "Sono stato fidanzato per qualche ora con Sara, e l'ho portata a Venezia, oltre che in Bulgaria, sull'aereo presidenziale. Ma ci tengo a precisare che era con me, non con Berlusconi, che quindi non l'ha pagata". Sgarbi aveva accompagnato il premier nella sua veste di sindaco di Salemi, per l'inaugurazione a Sofia di una statua di Garibaldi. Resta da capire quale peso giudiziario possa avere il materiale investigativo di Napoli rispetto all'inchiesta milanese. Il materiale è all'attenzione dei pm della Dda di Napoli Antonello Ardituro e Marco Del gaudio. Il procuratore del capoluogo lombardo, Edmondo Bruti Liberati, sottolinea che i due fascicoli "per ora sono separati: non ne so niente e non ho avuto alcun contatto con i colleghi". Frena anche il procuratore napoletano Lepore: "Da Milano nessuna richiesta. Le nostre indagini devono ancora accertare, non è detto che ci sia qualcosa collegato alle indagini di Milano. Le indagini - dice polemicamente Lepore - le fanno i giornalisti, ci dicono quello che dovremmo fare o che pensiamo. Si sta sbagliando nella cronaca giudiziaria".

Fonte: ANSA
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
09/02/2011 15:11
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Chiesto rito immediato Ira premier: 'Uno schifo'

La richiesta riguarda entrambi i reati contestati al premier:
concussione e prostituzione minorile


E' arrivata stamani la richiesta di giudizio immediato nei confronti del premier Silvio Berlusconi per il caso Ruby. La richiesta riguarda entrambi i reati: concussione e prostituzione minorile. Per i pm milanesi c'è evidenza della prova. Ora la decisione spetta al gip.

Il premier ha reagito con ira alle accuse: 'Uno schifo con finalità eversive'. Berlusconi ha spiegato che il suo intervento nella vicenda era per evitare un incidente diplomatico. Alla fine, il presidente del Consiglio, che si è detto non preoccupato, ha affermato: 'Pagherà lo Stato'. E Bossi interviene in sua difesa: 'Pm esagerano, vogliono lo scontro'. 'Il Parlamento ha già deciso con la maggioranza assoluta. Questa è la guerra totale, sembra la guerra totale", aggiunge il Senatur.

Manifestanti del Pdl fuori del palazzo di Giustizia di Milano hanno esposto cartelli: 'Silvio devi resistere'.
Intanto Ruby risulta indagata dal pm dei minori per aver rilasciato false generalità.
In merito all'inchiesta sul fronte della Procura di Napoli è stata perquisita la casa della showgirl Sara Tommasi. I legali: 'E' fortemente dispiaciuta'. E Marina Berlusconi interviene contro la pubblicazione degli sms della soubrette: 'Certi giornali sono una macchina di fango'

CHIESTO GIUDIZIO IMMEDIATO - La procura di Milano ha chiesto al gip il giudizio immediato nei confronti del premier Silvio Berlusconi per entrambi i reati contestati nella vicenda Ruby: concussione e prostituzione minorile.

I magistrati milanesi oltre alla richiesta di giudizio immediato per il premier hanno inviato al gip una memoria in cui ritengono non sussistere l'ipotesi "di reato ministeriale".

I pm di Milano hanno inoltrato al gip la richiesta di giudizio immediato per il premier ritenendo "sussistere l'evidenza della prova". Lo si legge in un comunicato firmato dal procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati.
"A seguito di attenta ricognizione dei problemi di diritto e di scrupolosa analisi dei precedenti, questo ufficio ha ritenuto di non doversi discostare dalla linea costantemente seguita a Milano (come negli altri uffici giudiziari) in tema di richiesta di giudizio immediato anche per i reati connessi, essendo pienamente assicurate le garanzie di difesa". E' quanto è scritto in un comunicato firmato dal procuratore Edmondo Bruti Liberati con cui si spiega il motivo per cui è stato scelto di procedere con la richiesta di rito immediato per il premier per i due reati: concussione e prostituzione minorile.

La procura di Milano non chiederà l'autorizzazione alla Camera per alcune telefonate intercettate nel caso Ruby nelle quali parla Silvio Berlusconi. Come ha spiegato Bruti Liberati la richiesta non verrà avanzata in quanto tali conversazioni sono 'irrilevanti ai fini dell'inchiesta'.

BERLUSCONI: UNO SCHIFO CON FINALITA' EVERSIVE - Le accuse della procura di Milano "sono uno schifo", "sono cose pretestuose. Mi spiace che abbiamo offeso la dignità e buttato fango sul Paese. Mi domando chi pagherà per questa attività che ha finalità soltanto eversive". Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al termine del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi.

L'inchiesta di Milano su Ruby è "una vergogna e uno schifo. Una vergogna. Non so chi pagherà. Pagherà lo Stato perché intenterò una causa allo Stato". "La concussione non esiste, io sono intervenuto perché ero preoccupato di un incidente diplomatico internazionale". Ha sottolineato Berlusconi.

"Io non mi preoccupo di me. Sono un ricco signore che può passare a fare ospedali per i bambini nel mondo come ho sempre desiderato". Afferma il presidente del Consiglio.
"Su questa cosa dei processi, posso solo dire che sono una farsa", si tratta di "accuse infondatissime" e l'intera inchiesta ha la unica "finalità di sola diffamazione mediatica". I pm, ha aggiunto, "violano la legge, vanno contro il Parlamento, la procura di Milano non ha competenza funzionale".

RICHIESTA GIUDIZIO IMMEDIATO PER PREMIER IN 782 PAGINE - La richiesta di giudizio immediato per Silvio Berlusconi, indagato a Milano per concussione e prostituzione minorile nel caso Ruby, inviata dalla procura al gip è di 782 pagine contenute in due volumi. Lo ha specificato il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati spiegando che il gran numero di faldoni inviati al gip contengono copie delle procedure relative alle intercettazione telefoniche.

ORA LA DECISIONE SPETTA AL GIP CRISTINA DI CENSO - Sulla richiesta di giudizio immediato per Silvio Berlusconi dovrà ora decidere il Gip di Milano Cristina Di Censo che ha, secondo il codice, cinque giorni di tempo per emettere il suo provvedimento. Un termine che però, come ha spiegato il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati non è "ordinatorio" e perentorio. Secondo quanto previsto dal Codice di procedura penale, il giudice emetterà il suo provvedimento senza dover celebrare un'udienza in contradditorio tra le parti (inaudita altera parte). In questa fase e fino alla decisione del giudice, che non sarà motivata, le difese non potranno avere copia degli atti inviati dalla procura. Potranno invece prendere gli atti dopo che il giudice avrà deciso se mandare o meno a processo il premier.

RUBY INDAGATA DA PM MINORI PER FALSE GENERALITA' - Ruby, la giovane marocchina al centro dell'inchiesta della procura di Milano, è indagata dai pm minorili per aver fornito false generalità. Nel maggio del 2010 in una denuncia per scippo ai carabinieir di Crescenzago aveva detto di chiamarsi Ruby Heyek e di essere nata il 1 novembre del 1991.

Fonte: ANSA
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
10/02/2011 00:25
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Giustizia, l'ultima tentazione del premier
"Serve un decreto sulle intercettazioni"

La proposta avanzata da Berlusconi nel corso dell'ufficio di presidenza del Pdl. Opposizioni in allarme. Il Pd: "Rispunta la legge bavaglio". Di Pietro: "Crisi democratica a un passo dall'Egitto"


ROMA - Nell'offensiva legisltativa per cercare di arginare le difficoltà giudiziarie di Silvio Berlusconi, dopo il ripescaggio del processo, breve spunta ora l'ipotesi di un decreto legge per intervenire sull'utilizzo delle intercettazioni da parte della magistratura. A rilanciare questa possibilità è stato lo stesso presidente del Consiglio nel corso della riunione dell'ufficio di presidenza del Pdl svoltasi oggi a Palazzo Grazioli.

Secondo indiscrezioni, Berlusconi non avrebbe escluso la possibilità di intervenire con un decreto legge da sottoporre al capo dello Stato per ridurre il ricorso alle intercettazioni da parte dei pubblici ministeri. All'attenzione del Quirinale il Cavaliere avrebbe intenzione di porre anche più in generale l'azione dei giudici milanesi, sottolineando il rischio di un conflitto istituzionale generato, a suo dire, dall'iniziativa dei magistrati titolari del caso Ruby. Nel corso della riunione, sempre secondo quanto viene riferito, il premier sarebbe tornato anche a criticare la diffusione dei contenuti di telefonate ed sms relativi all'inchiesta, ribadendo che "è una indecenza" e che "non c'è nulla di vero".

Le notizie trapelate da Palazzo Grazioli hanno messo subito in allarme le opposizioni. "Fare un decreto legge per bloccare il lavoro dei magistrati che stanno indagando su Berlusconi equivale a una dichiarazione di guerra che, facendo le debite proporzioni, sta sullo stesso piano di quanto sta succedendo in Egitto e potrebbe provocare una rivolta simile. Anche in Italia, infatti, cominciano a mancare le condizioni minime di democrazia", denuncia il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. "Ci appelliamo, pertanto - aggiunge - al presidente della Repubblica affinché, con il senso di responsabilità che lo contraddistingue, possa bloccare per tempo questo ennesimo tentativo di calpestare la costituzione, le istituzioni e il Parlamento".

Duro anche il commento della capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti. "Rispunta dunque la legge bavaglio, questa volta nella veste di un decreto, che servirebbe a cancellare gli esiti delle indagini e a mettere la sordina agli scandali che lo vedono coinvolto", afferma. Berlusconi, prosegue, "è allo sbando, vede nemici ovunque e ripropone un intervento sulla normativa delle intercettazioni perché vuole nascondere agli italiani la verità".

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
10/02/2011 16:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Frattini: violazione privacy a Corte diritti umani
Pdl: non c'è decreto su intercettazioni

ROMA - La violazione della privacy è un fatto che "può essere portato non solo in Italia ma anche di fronte alla Corte europea dei diritti dell'uomo: c'é una giurisprudenza molto ricca in materia". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, rispondendo a una domanda sull'eventuale causa allo Stato da parte del premier Silvio Berlusconi. Una causa che, ha precisato il ministro, non sarebbe "un rimedio straordinario" perché "quando un cittadino si sente danneggiato ha diritto a rivolgersi al giudice competente per ottenere tutela".

"Si tratta di un problema - ha proseguito Frattini - su cui il Pdl ha posto un punto fermo, una questione politica: non pensiamo che sia immaginabile un cambiamento del governo democraticamente eletto per via giudiziaria". E' una questione politica, ha aggiunto, "che ha posto tutto il Pdl. Rispondendo poi a una domanda se un eventuale causa nei confronti dello Stato non farebbe altro che alzare il livello di scontro, Frattini ha spiegato: "Il solo fatto che si possa immaginare di invocare un cambiamento di governo avvalendosi di metodi giudiziari è di per sé un elemento grave: bisogna tornare alla normalità, mi auguro che torni la serenità e la normalità nazionale".

FINOCCHIARO, PREMIER VUOLE UCCIDERE LIBERTA' ITALIA - "Ricorrere alla Corte di Strasburgo? Per quali violazioni? A differenza di Berlusconi credo che questo paese non debba avere il timore di alcuna sede di giustizia. Il problema è che Berlusconi vuole uccidere le libertà dell'Italia per salvare esclusivamente se stesso". Il capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro, firmando la petizione del Pd 'Berlusconi dimettiti', reagisce così all'annuncio del ministro degli Esteri Franco Frattini di ricorrere alla Corte dei Diritti Umani per violazione della privacy ai danni del premier Silvio Berlusconi. Per Finocchiaro il premier "vuole sacrificare sull'altare di se stesso, dei propri processi la funzionalità della giustizia, la lotta alla criminalità, la sicurezza dei cittadini". Per questo "é chiaro a tutti i cittadini che Silvio Berlusconi non può più essere il presidente del consiglio di una Repubblica democratica. Reca offesa alla dignità, all'autorevolezza, al decoro dell'Italia e degli italiani".

''La Procura di Milano appare ormai come una sorta di avanguardia politica rivoluzionaria, in sfregio al popolo sovrano ed ai tanti magistrati che ogni giorno servono lo Stato senza clamori e spesso con grandi sacrifici. Essa agisce come un vero e proprio partito politico calibrando la tempistica delle sue iniziative in base al potenziale mediatico''. E' quanto si legge nel documento finale approvato dall'Ufficio di presidenza del Pdl di ieri sera.

''L'Ufficio di presidenza del Popolo della Liberta' esprime pieno sostegno al premier Berlusconi, vittima da 17 anni di una persecuzione che non ha precedenti nella storia dell'Occidente. Stabilisce inoltre di avviare tutte le iniziative politiche necessarie per difendere il diritto di tutti i cittadini ad una Giustizia giusta e di intraprendere tutte le opportune iniziative parlamentari per scongiurare un nuovo 1994 o, ancor peggio, che a determinare le sorti dell'Italia sia una sentenza giudiziaria e non il libero voto dei cittadini''.

CICCHITTO, NON C'E' DECRETO SU INTERCETTAZIONI - ''C'e' stato un equivoco: non mi risulta che ci sia alcuna iniziativa per un decreto e tanto meno da presentare al Presidente della Repubblica. Casomai, come ha ricordato l'onorevole Leone c'e' un disegno di legge che e' in stato avanzato dei lavori parlamentari''. Lo dice il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto secondo il quale ''ieri si e' fatto notevole polverone su cosa che non esiste''.

BERLUSCONI A PDL, BASTA NON USO PIU' TELEFONINO - Basta, di telefonini non voglio piu' saperne. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si sarebbe sfogato cosi', con i componenti della Giunta per le Autorizzazioni della Camera invitati ieri sera a cena a Palazzo Grazioli, a proposito delle inchieste giudiziarie che lo coinvolgono e delle intercettazioni che lo riguardano. Ho deciso, avrebbe detto ai deputati della maggioranza invitati alla cena, di non usare piu' alcun telefonino. Non ne voglio piu' sentir parlare... Alcuni degli invitati pero' sono pronti a scommettere che si e' trattato solo di uno sfogo momentaneo.

Fino a quando il Gip di Milano Cristina Di Censo non si sarà pronunciata, l'invito che Silvio Berlusconi rivolge ai 'suoi' parlamentari è quello di mantenere la calma, 'dimostrarsi prudenti' e 'non eccedere nei toni'. Poi, una volta presa la decisione, si potrà anche dare 'fuoco alle polveri'. Nella cena di ieri sera a Palazzo Grazioli con i componenti di maggioranza della Giunta per le Autorizzazioni della Camera, il premier avrebbe delineato le varie strategie sul fronte giustizia e si sarebbe lamentato ancora a lungo della persecuzione giudiziaria di cui sostiene di essere vittima distribuendo ai presenti un lungo elenco di dati dai quali risulta, tra l'altro, che dal 1994 ad oggi le spese legali sostenute dal gruppo Fininvest "per difendersi dagli attacchi della magistratura" sono state circa 175 milioni di euro. Dalla stessa lista risulterebbe anche che, sempre dal '94 ad oggi, contro soggetti e societa' legati alla Fininvest sarebbero stati avviati 106 procedimenti penali che avrebbero coinvolto 111 persone tra dipendenti e manager del gruppo.
Per un numero complessivo di udienze che si aggira intorno alle 2.320 di cui 749 riguardanti anche Berlusconi. Contro di lui ci sarebbero stati 29 procedimenti penali e la Fininvest sarebbe stata interessata da 488 tra perquisizioni, sequestri e acquisizione di documenti. Poi, dopo aver ribadito di essere un "perseguitato dalla magistratura", il Cavaliere ha ascoltato i 'suoi' parlamentari sulle strategie da adottare per passare 'al contrattacco' almeno sul fronte giustizia. E tra queste, allo stato, ci sarebbe, oltre la rapida approvazione del processo breve (probabilmente senza norma transitoria), anche una nuova accelerazione della riforma sulla responsabilità civile dei magistrati. L'idea di presentare un decreto per rendere impossibile la pubblicazione delle intercettazioni irrilevanti sembra che al momento, dopo la reazione di ieri sera del Colle, resti congelata. Si insisterebbe invece sulla possibilità di sollevare conflitto di attribuzione.
E l'idea che sembra prendere sempre più quota sembra sia quella di far sollevare il conflitto davanti alla Consulta direttamente da Palazzo Chigi. Molto probabilmente per aggirare l'ostacolo dell'Ufficio di presidenza di Montecitorio nel quale il centrodestra risulta essere ancora in minoranza. Poi, resterebbe sul tappeto una delle ipotesi più 'tranchant': quella di denunciare i Pm per attentato agli organi costituzionali. "Ma questa è una denuncia - spiega Elio Belcastro dei 'Responsabili' - che potrebbe esser fatta da un qualsiasi cittadino. Non è necessario che a farla sia Berlusconi in persona...".

SARA TOMMASI VERRA' SENTITA DA PM COME TESTIMONE - La showgirl Sara Tommasi - che si trova all'estero - sarà interrogata dai pm di Napoli, Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio, molto probabilmente al rientro dalle vacanze. La giovane - il cui nome è spuntato nell'inchiesta su un presunto giro di prostituzione condotta dalla procura di Napoli - sarà ascoltata in qualità di persona informata dei fatti. La Tommasi, agli atti dell'inchiesta, risulta parte offesa. I magistrati titolari dell'indagine hanno avuto un incontro oggi in procura con il dirigente della squadra mobile Vittorio Pisani per fare il punto sull'inchiesta anche alla luce delle perquisizioni eseguite ieri nell'abitazione milanese della Tommasi e in quella di Giugliano di Vincenzo Seiello, alias Bartolo, ritenuto il personaggio centrale dell'inchiesta. A quanto si è appreso, dalle perquisizioni non sarebbero, comunque, venuti alla luce elementi interessanti per lo sviluppo delle indagini.

AVVENIRE, PUNTO NON RITORNO - ''E' il momento che tutto sia posto, nei modi propri, nelle mani dei supremi garanti della legalita' costituzionale''. E' quanto chiede il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, di fronte al ''punto di non ritorno'' e al ''disastro istituzionale incombente e possibile'' cui si e' giunti con il caso
Ruby, dopo la richiesta di giudizio nei confronti del premier e la reazione ''furente'' di quest'ultimo. ''E' arrivato il giorno del furore, quello dello scontro violento e totale, tra Silvio Berlusconi e i pm milanesi che hanno indagato il presidente del Consiglio per il cosiddetto 'caso Ruby''', scrive Tarquinio in un commento di prima pagina intitolato ''Nelle mani dei supremi garanti''. ''E noi vorremmo provare a chiedere, senza troppa speranza - prosegue -, a tutti gli altri attori politici e polemici di sgombrare scena e piazze e di lasciare 'sola' l'evidenza del disastro istituzionale incombente e possibile''. Secondo Tarquinio, ''siamo a un disperante punto di non ritorno, con i magistrati che parlano di prova evidente della doppia colpa (concussione e prostituzione minorile) imputata al capo del governo e questi cosi' certo di una manovra ordita ai suoi danni da voler denunciare lo Stato''. ''Il male minore, a questo punto - conclude il direttore del giornale dei vescovi -, e' che tutto si consumi presto e senza forzature. E' il momento che tutto sia posto, nei modi propri, nelle mani dei supremi garanti della legalita' costituzionale''

BERLUSCONI GRIDA A GOLPE E 'CHIAMA' NAPOLITANO. GELO DEL COLLE - Silvio Berlusconi attacca a testa bassa i pm milanesi, parla di ''schifo'', ''vergogna'' sulla vicenda Ruby e annuncia una causa contro lo Stato. In ambienti del Pdl si arriva ad ipotizzare anche una accusa di attentato alla Costituzione contro i magistrati. Ce n'e' abbastanza per far esplodere una grave crisi istituzionale, tanto temuta dal Colle che accoglie con gelo, si ragiona in ambienti parlamentari, la sortita del premier e segue con preoccupazione l'evolversi della situazione. Una crisi, quella tra governo e magistratura, resa ancora piu' evidente dal documento finale diffuso al termine dell'Ufficio di presidenza del Popolo della liberta, a Palazzo Grazioli, nel quale si parla, senza mezzi termini, di un ''gravissimo uso politico della giustizia'' da parte della procura milanese in un paese come l'Italia che ''pure negli ultimi 17 anni aveva conosciuto numerosi tentativi della magistratura militante di sovvertire il verdetto democratico''.
Silvio Berlusconi vede una parte della magistratura milanese come una sorta di ''avanguardia rivoluzionaria'' e promette di intraprendere tutte le opportune iniziative parlamentari per ''scongiurare un nuovo 1994 o ancora peggio che a determinare le sorti dell'Italia sia una sentenza giudiziaria e non il libero voto dei cittadini''. In questo clima nasce l'idea di presentare un decreto sulle intercettazioni e di rivolgersi direttamente al presidente della Repubblica. Tant'e' che il Cavaliere ha fatto sapere di voler incontrare domani stesso Giorgio Napolitano, in occasione della celebrazione della giornata del 'ricordo' al Quirinale, per esporgli il suo punto di vista sullo scontro in atto ed anche sulle possibili soluzioni. ''Allo Stato non risulta alcun incontro con il presidente del Consiglio domani'', e' la gelida risposta del Colle.

Un modo anche, si ragiona sempre in ambienti parlamentari, per prendere le distanze da una situazione che sta via via degenerando. Al presidente della Repubblica non e' stata fatta alcuna richiesta, non e' stato accennato nulla formalmente e non puo' intervenire o esprimersi su fatti e situazioni riportati al momento solo da lanci di agenzie di stampa. Resta la grande preoccupazione per una situazione politica sempre piu' complicata. E rimane tutto l'allarme lanciato nei giorni scorsi sui rischi di uno scontro istituzionale al calor bianco dagli effetti imprevedibili. Alla commemorazione di domani al Quirinale e' prevista ufficialmente la presenza del sottosegretario Gianni Letta. Ma non si puo' escludere la presenza del Capo del governo. Altro discorso e' parlare di un incontro a due per affrontare temi delicati come il decreto sulle intercettazioni, si rileva ancora in ambienti parlamentari che ritengono al momento decisamente complicata la possibilita' di un incontro a margine di una cerimonia del genere.

CHIESTO RITO IMMEDIATO - Per la Procura di Milano e' stata raccolta la ''prova evidente'' contro Silvio Berlusconi. E cosi' e' stata inviata al gip Cristina Di Censo la richiesta di giudizio immediato per il premier, accusato di concussione e prostituzione minorile, per la vicenda con al centro Ruby, la giovane marocchina ospite, tra tante belle ragazze, delle presunte feste a luci rosse ad Arcore.

Richiesta contestata da Niccolo' Ghedini, legale del Presidente del Consiglio, che l'ha bollata come ''totalmente infondata''. In 782 pagine, raccolte in due volumi, i pm milanesi questa mattina hanno trasmesso al giudice la ''fotografia'' uscita dalle indagini di quel che accadeva a Villa San Martino prima e dopo le serate organizzate, secondo gli inquirenti, dall'agente dei vip Lele Mora, dal consigliere regionale Nicole Minetti e anche dal direttore del tg4 Emilio Fede: avrebbero reclutato modelle, show girl, ex meteorine e altre 'stralette' per le serate 'hard' . Giovani che poi sarebbero state ricompensate con denaro - buste, ad esempio, con dentro 5 mila euro - e regali, come piccoli gioielli, ma anche appartamenti come quelli nel residence di Via Olgettina.

Ricompense a cui avrebbe provveduto, anche tramite Nicole Minetti, il ragioniere Giuseppe Spinelli, uomo di fiducia di Berlusconi, una sorta di ''ufficiale pagatore'' che, peraltro, si sarebbe occupato anche delle spese piu' banali delle ragazze. E poi, a testimoniare la ''generosita''' del Presidente del Consiglio, ci sono anche una serie di bonifici scovati durante le perquisizioni come quelli all' ex meteorina Alessanda Sorcinelli: 115 mila euro versati in piu' tranche in circa un anno, fino ad arrivare al 14 gennaio scorso, giorno in cui gli investigatori hanno setacciato gli appartamenti delle giovani a caccia di nuove prove.

Ma oltre alle tracce di documenti bancari, agli appunti contabili scritti a mano da Ruby - in cui indicava, tra l'altro, che avrebbe dovuto ricevere quattro milioni e mezzo di euro da Berlusconi -, all'agenda dove la modella brasiliana Iris Berardi, maggiorenne da poco e al centro di nuovi accertamenti, aveva segnato minuziosamente le entrate consistenti, molti altri sono i documenti che il giudice Di Censo dovra' valutare: le testimonianze di parecchie persone, tra cui quelle dell'ex amica di Ruby, Caterina Pasquino e di Maria Makdoum, la danzatrice del ventre che ha raccontato dei festini ad Arcore e del ''bunga-bunga''. In piu', l'interrogatorio di Nicole Minetti (soprattutto per il capitolo concussione), e le molte telefonate intercettate, tra cui una serie di 'inediti', come quelle in cui Fede commenterebbe con le ragazze le serate piccanti.

Pare invece che tra gli atti non ci siano fotografie e nemmeno le telefonate del premier, in quanto non utilizzabili e che, come ha detto il Procuratore Edmondo Bruti Liberati, ''sono destinate alla distruzione perche' irrilevanti ai fini dell'inchiesta'' e per le quali non verra' quindi chiesta l'autorizzazione alla Camera. A tutto cio' si aggiungono altri elementi raccolti dai pm per dimostrare che la sera tra il 27 e il 28 maggio scorsi, quando Ruby venne portata in Questura, il premier, con la sua telefonata, avrebbe esercitato pressioni per ottenere il 'rilascio' della ragazza con lo scopo di ''occultare'' i suoi presunti rapporti con la giovane marocchina, quando era ancora minorenne, e per '' assicurasi'' l'impunita'. Il gip, che dovrebbe decidere entro lunedi' o martedi' prossimi, non solo esaminera' tutti i verbali delle indagini difensive consegnati dagli avvocati del Presidente del consiglio, ma affrontera' anche una serie di nodi giuridici e procedurali: se e' possibile procedere per entrambi i reati - questione controversa e su cui il pool dei pm del caso Ruby si e' confrontato fino a ieri sera - e se la competenza e' di Milano, come sostiene la Procura, oppure, come ritengono i legali di Berlusconi, del Tribunale dei Ministri. La settimana prossima si sapra' come andra' a finire.

Fonte: ANSA
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
10/02/2011 23:18
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il dossier di Sara Tommasi, sequestrati
filmati e foto a casa della showgirl
Al rientro dal Dubai sarà interrogata


NAPOLI - Lei, Sara, è in vacanza a Dubai. La mamma in via Papiniano, a Milano, dove la show girl abita quando non è in giro per i locali o le feste private di mezza Italia. Ed è con la donna che ieri mattina hanno parlato i poliziotti mandati dalla Procura di Napoli per perquisire l’abitazione e cercare foto, documenti, biglietti aerei o ricevute bancarie e di ristorante che possano servire a dimostrare che Sara Tomasi è al centro - strumento e vittima - di un giro di prostituzione di alto bordo, di prestazioni sessuali a pagamento riservate a big della politica e dello spettacolo, con qualche deviazione verso oscuri ma danarosi imprenditori dell’area borderline, quelli al confine tra l’economia in nero e la camorra.

Hanno portato via qualche documento e il pc, che potrebbe contenere immagini, foto, filmati e le ricevute, elemento indispensabile a dimostrare il passaggio di denaro tra procacciatore, cliente e la ragazza, e quindi l’ipotesi di sfruttamento della prostituzione per la quale procedono i pm Marco Del Gaudio e Antonello Ardituro. I quali, molto probabilmente, al rientro dalle vacanze la convocheranno per interrogarla. I magistrati hanno avuto un incontro oggi in procura con il dirigente della squadra mobile Vittorio Pisani per fare il punto
sull'inchiesta anche alla luce delle perquisizioni eseguite ieri a Milano.

Perquisite ieri anche le abitazioni di Vincenzo Seiello, il «Bartolo» di Giugliano protagonista dell’inchiesta, procacciatore di starlette per le serate nelle discoteche e nei ristoranti del litorale domiziano e flegreo, e di Giosuè Amirante, ex socio di Bartolo, testimone con lui dell’arrivo delle Audi 8 e 6 viste sotto l’abitazione di Sara Tommasi la sera del 9 settembre del 2010, le auto che i due attribuiscono alla disponibilità di Silvio Berlusconi.

Due ore di interrogatorio in questura, secretato, nel quale si è discusso appunto di questo: della titolarietà delle auto, che dalla presidenza del Consiglio viene smentita come propria.

Anche in casa di Bartolo sono stati portati via alcuni documenti, carte che allo stato sono all’esame della Squadra mobile e dei due pm napoletani. Nel decreto di perquisizione, due paginette stringatissime alle quali è allegata l’informativa con il sunto delle intercettazioni telefoniche che riguardano la soubrette e i due impresari musicali, indagati per associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, compare il nome anche di un’altra persona, Andrea Celentano, un pr milanese che non risulta tra gli indagati: i magistrati hanno chiesto di approfondire la qualità dei suoi rapporti con la Tommasi, documentati da sms e telefonate molto frequenti ma nessuna delle quali apparentemente compromettente.

Il significato autentico dei messaggini è uno dei punti-cardine dell’inchiesta, l’elemento di discrimine tra comportamenti sessuali molto liberi ma leciti e quelli che invece confermerebbero l’esistenza di una rete di prostituzione gestita da ambienti napoletani collegati al clan Mallardo.

Sara Tommasi, in una intervista che sarà pubblicata questa mattina da Novella 2000, smentisce alcuni passaggi dei suoi stessi sfoghi telefonici con Bartolo e con la madre: «Il mio problema è un impulso insopprimibile a fare sesso. Ma non sono una prostituta. È che mi sciolgono la droga nei bicchieri...».

Dettaglio, questo, che compare già negli atti dell’inchiesta e che ieri sera ha confermato anche telefonicamente anche a La7. «Certo - aggiunge - se un ministro mi offrisse 15.000 euro... ma è solo un’ipotesi». Quanto ai suoi rapporti con Vittorio Sgarbi, che lui stesso ha confermato («Siamo stati fidanzati per qualche ora quando andai a inaugurare la statua di Garibaldi in Bulgaria. Era sull’aereo presidenziale di Berlusconi ma perché era in mia compagnia»), ne è a conoscenza anche Bartolo, presente alla tappa casertana - a Caianello, per la precisione - del viaggio fino a Sofia. Era la metà di giugno del 2010, un secolo fa.

Fonte: IlMattino
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
10/02/2011 23:34
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Dagospia: Mubarak “furioso” con Berlusconi
per la storia della “nipote” Ruby


ROMA – Quel ritornello “Ruby nipote di Mubarak” rimbalzato dai giornali alle tv, non solo ha imbarazzato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ma avrebbe fatto infuriare il presidente egiziano. Almeno secondo quanto ricostruisce il sito Dagospia.
Proviamo a seguire tappa per tappa la storia, seguendo il ragionamento di Roberto D’agostino. Tutto è partito dalle colonne del “Fatto quotidiano” il 26 ottobre 2010 con un articolo di Gianni Barbacetto, poi due giorni dopo Piero Colaprico e Giuseppe D’Avanzo hanno rilanciato su “Repubblica” la questione.


Si parte con la ormai famosa telefonata del 27 maggio scorso fatta da Silvio Berlusconi al telefono di Pietro Ostuni, capo di gabinetto del Questore Vincenzo Indolfi. E’ lì che Ruby, che in realtà è marocchina, sarebbe stata fatta passare per la nipote di Hosni Mubarak, che dell’Egitto è presidente.

Secondo quando scrive Dagospia, passati un paio di giorni dalla deflagrazione della “bomba” Ruby sarebbe partita una lettera dal Cairo “all’indirizzo del primo inquilino di Palazzo Chigi, portata brevi manu dall’ambasciatore dell’Egitto in Italia”. In quelle righe secondo il sito il presidente egiziano avrebbe usato toni non certo concilianti.

A quel punto cosa fa Berlusconi? Avrebbe cercato di calmare le acque mandando il ministro degli Esteri Franco Frattini in persona.
L’agenzia di informazione Ansa manda in rete il 22 novembre 2010 la notizia: “Comincia oggi in Israele una fitta missione mediorientale di quattro giorni del ministro degli Esteri, Franco Frattini, destinata a culminare con una tappa nella Striscia di Gaza e focalizzata in primo luogo sui temi del rilancio dei negoziati e sui dossier dei diritti umani. Frattini, dopo lo sbarco all’aeroporto di Tel Aviv, ha in agenda per il pomeriggio incontri a Gerusalemme con il premier israeliano, Benyamin Netanyahu…. A seguire è programmata una sosta a Sderot, la cittadina a sud d’Israele bersaglio in passato di ripetuti lanci di missili dalla Striscia di Gaza che precedera’ il trasferimento in Egitto per colloqui coi vertici del governo del Cairo e il presidente, Hosni Mubarak”.

Eppure, scrive Dagospia, Frattini in Egitto non ci sarebbe mai arrivato. Perché? “Pare confermato il fatto che il Mubarak furioso che non abbia avuto nessuna voglia di ricevere il messaggero di Berlusconi”.

Nel tran tran dello scandalo Ruby che occupa opinionisti, giornalisti e non solo in Italia, in Egitto il 25 gennaio 2011 cominciano le rivolte. Mubarak ha altro a cui pensare, eppure l’8 febbraio 2011 in un pezzo di Paolo Colonnello su La Stampa si legge: “Come venne in mente a Silvio Berlusconi di dire che Ruby Rubacuori era la «nipote di Mubarak»? Pare che nelle nuove carte depositate sabato in procura dalla difesa del Premier ci sia anche questa risposta: un interprete egiziano della Presidenza del Consiglio, preso a verbale dagli avvocati Ghedini e Longo, perché avrebbe tradotto un colloquio di Berlusconi con Hosni Mubarak nel quale si sarebbe parlato proprio di Karima el Mahroug, in arte Ruby”.

Fonte: blitzquotidiano
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
10/02/2011 23:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Ruby, Frattini: «C'è violazione privacy»
Corona: mostrerò le foto festini premier

Consulta: «Offensivo accusarci di essere di parte», Cicchitto:
premier perseguitato, coinvolgeremo Camera e Consulta


ROMA - «E' denigratorio per la Corte costituzionale e gravemente offensivo continuare a sostenere che i 15 giudici della Consulta giudicherebbero sulla base di loro asserite appartenenze politiche»: lo ha detto il presidente della Corte, Ugo De Siervo, nel corso dell'annuale conferenza stampa, rispondendo implicitamente agli attacchi di Berlusconi e del Pdl alla Consulta. Nel frattempo il ministro degli Esteri, Frattini, parla di privacy violata del premier: un caso, a suo avviso, che può essere portato davanti alla Corte di Strasburgo.

«A Domenica 5 mostrerò le foto di Berlusconi durante le Arcore nights»: così ha annunciato Fabrizio Corona, in collegamento con la trasmissione Chiambretti night che andrà in onda domani sera. Corona, che era in collegamento video, con queste parole ha risposto alla domanda del presentatore sull'effettiva esistenza di foto di Berlusconi nudo.

De Siervo: decisioni prese da un organo imparziali. «La più larga libertà di confronto fra tutti i giudici e l'integrale collegialità delle determinazioni - sottolinea De Siervo - fanno sì che le decisioni che vengono infine adottate (all'unanimità o con maggioranze che sono di volta in volta diverse) rappresentano il punto di arrivo di un organo sicuramente imparziale». De Siervo intende ricordare «ancora una volta» che i «giudici costituzionali sono appositamente scelti da organi diversi, fra i più rappresentativi delle nostre istituzioni (presidente della Repubblica, Parlamento, supreme magistrature) ed entro categorie professionali particolarmente qualificate, in modo da garantire (per quanto possono le norme giuridiche) la loro più larga indipendenza di giudizio. Inoltre i giudici entrano in carica dopo aver giurato di osservare la Costituzione e le leggi».

«Gli ampi poteri della Consulta sono in linea con la realtà del resto d'Europa - fa notare De Siervo - Dovrebbe essere ormai ben notoche nelle Costituzioni democratiche contemporanee viene pressoché costantemente previsto un organo del genere, al fine di tutelare il primato effettivo della Costituzione, attraverso quanto meno la possibilità di giudicare sulla conformità delle leggi al contenuto delle Costituzioni e sul rispetto da parte degli organi di vertice degli Stati delle norme costituzionali che ne delimitano le rispettive attribuzioni. Solo in Europa vi sono ormai circa quaranta paesi dotati di Corti costituzionali (rispetto alle quali siamo una delle più "anziane"), con le quali abbiamo proficui scambi informativi, cercando anche di svolgere qualche attività formativa in comune. La solida base di legittimazione della Consulta sta nelle disposizioni della Costituzione repubblicana, in una serie di apposite leggi costituzionali, nella fondamentale legge ordinaria n. 87 del 1953, nelle nostre stesse normative integrative e nelle molteplici attività svolte in quasi cinquantacinque anni, in intensa e fruttuosa collaborazione (qualche volta anche dialettica) con gli altri organi costituzionali della nostra democrazia».

«In questo contesto particolarmente surriscaldato, la Corte costituzionale non può fare lezioni astratte sulla giurisprudenza precedente»: il presidente della Consulta, Ugo De Siervo, si rifiuta esplicitamente di rispondere alle domande che i cronisti gli rivolgono su un possibile conflitto tra poteri che verrà sollevato dinanzi alla Corte contro la decisione della Procura di Milano di andare avanti nelle sue indagini sul caso Ruby chiedendo il giudizio immediato del premier Berlusconi.

Frattini: violazione privacy si può portare a Strasburgo. «La violazione della privacy è un fatto che può essere portato non solo in Italia, ma anche di fronte alla Corte europea dei diritti dell'uomo: c'è una giurisprudenza molto ricca in materia»: lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, rispondendo a una domanda sull'eventuale causa allo Stato da parte del premier Silvio Berlusconi. Una causa che, ha precisato il ministro, non sarebbe «un rimedio straordinario perché quando un cittadino si sente danneggiato ha diritto a rivolgersi al giudice competente per ottenere tutela».

Modifica dell'articolo 68 della Costituzione sull'immunità; riforma del Csm; elezioni immediate in caso di sfiducia al governo. La controffensiva della maggioranza passa soprattutto sul fronte parlamentare. Queste, alcune delle proposte di legge sulle quali il centrodestra punta per combattere «lo strapotere» della magistratura. Il primo testo è firmato da Peppino Calderisi e da numerosi esponenti del Pdl. Il secondo è stato presentato da un altro deputato berlusconiano, Manlio Contento, entrato ieri nell'ufficio di presidenza del partito. Il provvedimento al quale Calderisi lavora da tempo prevede di modificare l'articolo 68 della Costituzione rispetto alla riforma che venne fatta nel '93 sull'onda emotiva di Tangentopoli. L'idea è quella di rifarsi in parte al testo presentato al Senato da Luigi Compagna (Pdl) e Franca Chiaromonte (Pd), ma con alcune importanti novità. Come quella secondo la quale l'autorità giudiziaria dovrà avvertire la Camera di appartenenza prima di sottoporre a procedimento penale un membro del Parlamento.

Nel caso Ruby, ad esempio, spiegano alcuni dei firmatari, i Pm di Milano avrebbero dovuto informare Montecitorio prima di iscrivere Berlusconi nel registro degli indagati. In questo modo la Giunta per le Autorizzazioni, se lo avesse considerato necessario, avrebbe anche potuto decidere di fermare le indagini. Entro 90 giorni, infatti (nel corso dei quali ogni procedimento dovrà essere sospeso) la Camera dovrà decidere se disporre o meno la sospensione del procedimento per la durata dell'intero mandato: una sorta di Lodo Alfano per deputati e senatori. Ma la proposta costituzionale depositata dall'ex radicale Calderisi, punta ad introdurre anche un 'rimediò per «la debolezza istituzionale dell'esecutivo». Evitando così, «come è successo in questa legislatura, che con la scissione del 5% dei deputati dal maggior partito di maggioranza» si impedisca al governo di governare il Paese. Scongiurando il rischio di cadere «sempre più nelle manovre e nei giochi di palazzo o addirittura nel gossip sulle vite private delle persone». L'idea, così, è quella di prevedere che in caso di fiducia respinta o di mozione di sfiducia approvata, il presidente del Consiglio presenti, entro 7 giorni, le dimissioni richiedendo le elezioni anticipate che sono indette dal capo dello Stato. Nella proposta di legge costituzionale firmata Contento, invece, si interviene direttamente sul Csm. Ribadito il principio dell'autonomia della magistratura, il deputato propone di articolare l'organo di autogoverno delle toghe in due sezioni interne: la prima competente sui giudici, la seconda sui Pm.

Il CSM, si legge nel testo che si vuole rilanciare, resterà unico nella propria essenza con alla guida sempre il capo dello Stato. A mutare sarà solo la suddivisione interna. I vice presidenti, però, saranno due. Ma non basta. L'esponente berlusconiano propone anche che sui procedimenti disciplinari decidano commissioni formate, a maggioranza, dai componenti laici di Palazzo dei Marescialli. Sulla responsabilità civile dei magistrati, infine, si istituisce una riserva di legge. E si stabilisce che la norma transitoria consenta al «sistema giudiziario di adeguarsi alle innovazioni contemplate dalla presente proposta di legge costituzionale». Le modifiche introdotte, infatti, avranno efficacia solo dopo che l'ordinamento giudiziario sarà stato adeguato.

Fonte: IlMattino
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
10/02/2011 23:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Berlusconi: "E' golpe morale, resisto
Il popolo è il mio giudice ultimo"

L'anticipazione delle dichiarazioni del premier in un'intervista al Foglio: "Inchieste farsesche, degne della Ddr". Bersani: "Parole eversive". E ai presidenti di Regioni e Province del suo partito dice di far uscire tutti gli esponenti dell'Udc: "Molti hanno deciso di stare con noi piuttosto che perdere l'incarico"


ROMA - Il Foglio anticipa il contenuto di un'intervista al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che commenta gli ultimi sviluppi del caso Ruby. Il premier si dice convinto di poter trovare un "giudice a Berlino", ma che il vero giudizio per chi governa arriva dal corpo elettorale. "I pm di Milano", dice Berlusconi "Non ce la faranno a mettere a segno il loro golpe perché in una democrazia il giudice di ultima istanza, quando si tratta di decidere chi governa, è il popolo elettore e con esso il parlamento, che sono i soli titolari della sovranità politica".
Il premier spiega cosa intende per "golpe". Dice Berlusconi rivolgendosi a Ferrara che lo intervista: "Stavolta c'è una coscienza pubblica diffusa dell'intollerabilità costituzionale e civile di un siffatto modo di procedere, il famoso golpe bianco, anche perchè abbiamo un presidente che è un galantuomo, e allora ricorrono a quello che lei, caro direttore, ha chiamato golpe morale. E' per questo che nel documento del Popolo della Libertà si parla di eversione politica. E' un giudizio tecnico, non uno sfogo irresponsabile".
Berlusconi prosegue l'intervista delineando la trama di un complotto giudiziario: "Dalle cronache di questi giorni si capisce che i pubblici ministeri e i giornali o i talk show della lobby antiberlusconiana, che trascina con sè un'opposizione senza identità propria, si muovono di concerto: si passano le carte", dice il premier. "Non si comprende in base a quale norma, come nell'inchiesta inaccettabile di Napoli; oppure, come è avvenuto a Milano, scelgono insieme i tempi e i modi per trasformare in scandalo internazionale inchieste farsesche e degne della caccia spionistica alle 'vite degli altri' che si faceva nella Germania comunista".

"Immunità filtro tra i poteri". Berlusconi rilancia l'immunità delle alte cariche politiche come strumento contro le "persecuzioni giudiziarie". "I padri costituenti avevano stabilito saggiamente che prima di procedere contro un parlamentare si dovesse essere certi, attraverso un voto della sua Camera di appartenenza, che si era liberi dal sospetto di accanimento o persecuzione politica", dice il premier. "Era un filtro tra i poteri autonomi dell'ordine giudiziario e la sovranità e autonomia della politica".

"Io peccatore, gli altri autoritari". Il premier argomenta sul caso Ruby e relativi risvolti politici: "Chi predica una Repubblica della virtù, con toni puritani e giacobini, ha in mente una democrazia autoritaria. Il contrario di un sistema fondato sulla libertà e su una vera coscienza morale pubblica e privata". E continua: "Io, qualche volta, sono come tutti anche un peccatore, ma la giustizia moraleggiante che viene agitata contro di me è fatta per "andare oltre" me. E' fatta per mandare al potere attraverso un uso antigiuridico del diritto e della legalità, l'idea di cultura, di civiltà e di vita, di una èlite che si crede senza peccato, il che è semplicemente scandaloso, è illiberalità allo stato puro".

Bersani: "Parole eversive". Il leader del Pd Pier Luigi Bersani risponde agli ultime dichiarazioni del premier: "Se, come dice Berlusconi le sue dichiarazioni nell'intervista rilasciata al Foglio, non sono uno sfogo, allora si tratta di parole semplicemente eversive. Ci stiamo avvicinando rapidamente alla soglia di guardia. si pronunci nel Paese chiunque ha la possibilità di far sentire la sua voce". Conclude il segretario Pd: "Tutte le opposizioni hanno il dovere di rinserrare le fila, di costruire un'iniziativa comune, e, come chiediamo da tempo, di rivolgersi agli italiani stanchi e turbati con la generosità di una proposta nuova e unitaria".

Casini: "Irresponsabile". "Il premier ha perso la testa". Questo il commento del leader UdC, Pier ferdinando Casini. "Paragonare l'Italia alla Germania dell'Est è da puri irresponsabili, in particolare per un presidente del Consiglio che dovrebbe avere a cuore l'onore del Paese. Un richiamo alla Ddr è insultante". Il leader dei centristi commenta intervenendo a La 7, e aggiunge: "Ha perso la bussola. Questa è una grande questione politica e istituzionale che abbiamo davanti". E conclude: "Il ricorso alla Corte Europea dei diritti da parte del Pdl sul caso Ruby è una cosa ridicola, di cui non dovremmo nemmeno parlare se fossimo persone serie".

Il retroscena. L'intervista al Foglio fa parte della nuova strategia mediatica del Cavaliere, una nuova controffensiva di fronte agli ultimi sviluppi del caso Ruby. Il premier infatti questa mattina ha convocato a palazzo Grazioli i direttori di alcune testate del suo gruppo. Il Cavaliere ha incontrato Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, il direttore di Videonews delle reti Mediaset Claudio Brachino e Giuliano Ferrara, direttore del Foglio. Non è la prima volta che Berlusconi riunisce i vertici dell'informazione "di famiglia". Il 17 gennaio scorso il Cavaliere, dopo il consueto pranzo del lunedì con Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, in compagnia dei figli Piersilvio, Marina e Luigi, Berlusconi ha invitato per il caffè i suoi uomini di comunicazione per una sorta di "gabinetto di guerra". Tra questi, Alfonso Signorini, direttore di Chi e conduttore della trasmissione tivù Kalispera. E poi Sallusti, il direttore di Panorama Giorgio Mulè, Mauro Crippa, direttore generale dell'informazione Mediaset, e Franco Currò, direttore delle relazioni esterne di Fininvest.
Dopo questa riunione con i 'generali' del Biscione, c'è stata la lunga intervista a Ruby realizzata proprio da Signorini nel suo programma Kalispera e tutte le ministre del Pdl hanno fatto la loro comparsa in televisione: MariaStella Gelmini a Porta a Porta, Mara Carfagna a Matrix, mentre Daniela Santanchè è stata nello studio di Michele Santoro che ha poi abbandonato in segno di protesta. Anche Berlusconi è sceso in campo con una serie di videomessaggi ai Promotori della libertà e in tv. L'ultimo intervento è stato al Tg1, incentrato sul nuovo piano di rilancio dell'economia ma con un'appendice sul caso Ruby.

Fuori l'Udc. In precedenza, parlando con alcuni presidenti di Regioni e Province del Pdl, il premier è stato categorico: "Gli esponenti dell'Udc devono uscire da tutte le giunte che governiamo noi".
"Ho tollerato ogni tipo di attacco politico - avrebbe detto il premier ai responsabili degli enti locali targati Pdl - ma ora gli attacchi sul piano personale e privato non posso davvero sopportarli più". Quindi, raccontano alcuni di questi amministratori, l'ordine di scuderia è quello di far uscire da tutte le giunte gli esponenti centristi.
Tra le Regioni al lavoro c'è la Campania. In una riunione a Montecitorio con, tra gli altri, il coordinatore regionale del Pdl, Nicola Cosentino e il governatore Stefano Caldoro, si è fatto il punto su tutti i componenti delle giunte dell'Udc che sono stati in parte sostituiti oppure hanno accettato di passare con il Pdl. "Molti esponenti centristi - racconta un deputato del Pdl coinvolto nella riunione, hanno già fatto il salto decidendo di stare con noi piuttosto che abbandonare definitivamente l'incarico amministrativo".
Questa la replica di Pier Ferdinando Casini all'invito del premier: "E' una cosa quasi ridicola. I presidenti delle Giunte che hanno consapevolemnete accettato il sostengo decisivo dell'Udc se vogliono esportare i ribaltoni in tutte le Regioni, si dimostrerebbero camerieri di Arcore. E non sono camerieri di Arcore". Conclude Casini: "Se Berlusconi intende trasferire nelle Regioni la paralisi del Parlamento, se ne assume la responsabilità".

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
10/02/2011 23:55
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Caso Ruby, tentate effrazioni
negli uffici dei gip di Milano:
“Tre volte in pochi mesi”

MILANO – In pieno caso Ruby è scattato l’allarme effrazioni all’ufficio del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano. Nel giro di pochi mesi almeno due porte di ingresso dei gip sono state ‘manomesse’ e hanno segni evidenti, all’altezza della serratura, di effrazioni. I fatti risalirebbero all’estate scorsa. Ad essere colpite sono state la presidente dei gip, Laura Manfrin, e Cristina Di Censo, il giudice del caso Ruby, e recentemente un terzo giudice.

Alcuni mesi fa erastato rubato il pc di un altro giudice, il magistrato Chiara Valori. Il fatto, di cui si è saputo solo oggi, risale alla fine dello scorso ottobre. Il computer portatile è stato portato via direttamente dalla stanza del magistrato, mentre era fuori ufficio.

Quanto basta perché il presidente aggiunto dell’ufficio, Claudio Castelli, abbia mandato un mail a tutti i giudici invitandoli a prestare grande attenzione ai loro uffici dopo “i fatti gravi” registrati in pochi mesi e in periodo in cui l’intero ufficio è esposto per “l’evidente delicatezza dei procedimenti pendenti”.
Tra le raccomandazioni fatte da Castelli ai colleghi c’è quella di chiudere in cassaforte i fascicoli più sensibili, non assentarsi mai dall’ufficio lasciando aperta la porta e non comunicare a nessuno la password di accesso del computer ma conservarla con la dovuta riservatezza.

Fonte: blitzquotidiano
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
15/02/2011 14:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il Gip: "C'è la prova, processate Berlusconi"
Rito immediato, prima udienza il 6 aprile

Il giudice Cristina Di Censo rileva la sussistenza della prova evidente e attribuisce al Tribunale di Milano la competenza territoriale per il procedimento a carico del premier, accusato di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile dalla procura milanese. Sarà giudicato da tre magistrati donna

MILANO - Lette le carte del caso Ruby, il Gip non ha dubbi: Silvio Berlusconi deve essere processato con rito immediato per i reati di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile. Il giudice Cristina Di Censo rileva così la sussistenza della prova evidente, rinvia a giudizio il premier e fissa la prima data dell'udienza: il prossimo 6 aprile, ore 9,30, davanti alla quarta sezione penale. Dove Berlusconi sarà giudicato da un collegio composto da tre donne, stando a quanto comunica la cancelleria: i magistrati Carmen D'Elia, Orsola De Cristofaro e Giulia Turri.

SPECIALE Le carte dell'inchiesta SCHEDA Il rito immediato

Nel provvedimento, il Gip Di Censo afferma la competenza territoriale del tribunale di Milano per entrambi i reati contestati a Berlusconi e ritiene che la competenza funzionale sia propria della magistratura ordinaria e non del tribunale dei ministri.

Dalla notifica del decreto, Berlusconi ha quindici giorni di tempo per decidere se ricorrere a riti alternativi, che in caso di condanna concedono lo sconto di un terzo della pena. Questa la prima reazione della difesa: "Non ci aspettavamo nulla di diverso" dichiara Piero Longo, legale di Berlusconi con Niccolò Ghedini. Lo stesso Longo ironizza sul collegio femminile che giudicherà Berlusconi: "Abbiamo già tre donne nel processo Mills. Benissimo, le signore sono sempre gradite, qualche volta gradevoli".

In Procura a Milano, poche parole e molti sorrisi. "Ora andremo in udienza", si limita a dichiarare il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. Come in corso d'indagine, anche in udienza l'accusa contro il premier sarà sostenuta dai Pm Ilda Boccassini, Antonio Sangermano e Pietro Forno.

"In data odierna - si legge in una nota firmata dal presidente dell'ufficio del Gip di Milano, Gabriella Manfrin - il giudice per le indagini preliminari Cristina Di Censo, ha depositato il decreto con cui si dispone ai sensi degli articoli 453 e seguenti del codice di procedura penale, giudizio immediato a carico dell'onorevole Silvio Berlusconi". A cui la Procura di Milano contesta di aver abusato della qualità di presidente del Consiglio per indurre i funzionari della Questura di Milano, la notte del 27 e 28 maggio dell'anno scorso, ad affidare Ruby alla consigliera regionale Nicole Minetti e di avere avuto rapporti sessuali con la giovane marocchina ad Arcore.

Il Gip individua le parti lese nella stessa Ruby, al secolo Karima El Mahroug, marocchina, e nel ministero dell'Interno. Ruby è persona offesa nel procedimento in relazione al reato di prostituzione minorile contestato a Berlusconi: il premier avrebbe commesso atti sessuali con la giovane in cambio di denaro o altre utilità dal febbraio al maggio dello scorso anno, quando la ragazza non aveva ancora 18 anni. Il ministero dell'Interno, invece, è parte offesa in relazione al reato di concussione ipotizzato in relazione alla telefonata che Berlusconi fece nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorso in Questura a Milano per ottenere il "rilascio" di Ruby, portata negli uffici della polizia in seguito alla denuncia di un furto.

Oltre alla Questura, risultano indicate come persone offese anche i tre funzionari coinvolti nel fermo e nell'affidamento di Ruby alla consigliera regionale Nicole Minetti. Si tratta di Pietro Ostuni, capo di Gabinetto di via Fatebenefratelli, del commissario capo Giorgia Iafrate e di Ivo Morelli, dirigente dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura. I tre funzionari, se lo ritengono, potranno costituirsi parte civile. Anche la Presidenza del Consiglio, in ipotesi, potrebbe costituirsi come parte civile in rappresentanza del ministero dell'Interno.

Con l'ultimo rinvio a giudizio, prima udienza il prossimo 6 aprile a Milano, Berlusconi porta a ben sette i processi a suo carico tutt'ora aperti. Processi i cui tempi e le cui sorti potrebbero essere scanditi dai "legittimi impedimenti" invocati dal premier.
Questo il calendario di Berlusconi in tribunale:

- Il prossimo 28 febbraio riprenderà il processo sui presunti fondi neri relativi ai diritti tv di Mediaset, uno di quelli sospesi in attesa della sentenza della Consulta sul legittimo impedimentio continuativo. Il premier risponde di frode fiscale: sul falso in bilancio e appropriazione indebita è già arrivata da tempo la prescrizione, che tra due anni seppellirà tutto.

- Il 5 marzo riprenderà l'udienza riguardante Mediatrade, controllata mediaset al 100 per cento, sempre diritti tv. Berlusconi risponde di appropriazione indebita fino al 2006 e frode fiscale fino al 2009. Tra gli imputati anche il figlio Piersilvio.

- L'11 marzo è previsto il processo per la corruzione di David Mills. Nello stesso giorno a Bruxelles ci sarà un Consiglio d'europa straordinario sull'economia. La richiesta di rinvio per legittimo impedimento appare come un atto dovuto.

- In primavera Berlusconi dovrà comparire anche nell'udienza Unipol. I pm hanno chiesto l'archiviazione delle accuse di ricettazione e concorso in rivelazione di segreto d'ufficio, in riferimento alla pubblicazione su Il Giornale della telefonata in cui Fassino diceva a Consorte: "allora abbiamo una banca?".

- Per il premier si potrebbe profilare un'udienza camerale in relazione alla richiesta di archiviazione del presunto aggiotaggio in merito all'invito rivolto da Berlusconi agli imprenditori a non dare pubblicità ai giornali "che remano contro".

- A Roma, a breve i pm chiuderano le indagini su Rti, altro capitolo dei diritti tv nato dalla trasmissione di atti da Milano. Anche qui l'accusa per il premier è frode fiscale.

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
15/02/2011 14:46
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Così sui siti delle principali testate giornalistiche mondiali alla notizia del giudizio univers ... immediato per Berlusconi.
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
15/02/2011 15:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota



Lapsus freudiano di Cicchitto ...
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
15/02/2011 15:06
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Che Berlusconi sia un problema per l' Italia lo dice anche Montezemolo ...(ANSA).



[SM=x2163559]
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.793
Sesso: Maschile
15/02/2011 20:46
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Berlusconi è il più grande uomo della storia poolitica italiana. Confrontato con le merdacce della sinistra è come un' aquila che vola alta nel cielo, mentre le papere della sinistra starnazzano pesticciando nella merda (della quale sono fatte).

Una sciagurata comparsata di tegami, culattoni, avvocatesse che sono assurte alla poltrona bocchino dopo bocchinno che senza ricordarsi del loro squallido passato di donnette portate per indole al meretricio ora fanno le moraliste.

Donnette e donnacce riunite sulla pubblica piazza (però hanno migliorato, perché stavano sui marciapiedi) che si fanno scudo di ebetini tredicenni ammaestrati come scimmie.

Bell' Italia!
_______________________________________
______________________________________________________

Generalità: Giordano Bruno

Sono eretico, ironico e autoironico, ateo, dissacrante, cinico, odioso. Inutile cercare in me qualcosa di apprezzabile. Meglio evitarmi.
OFFLINE
Post: 6.531
Città: LA SPEZIA
Età: 106
Sesso: Maschile
15/02/2011 22:10
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il più grande uomo.. [SM=g1686168] il nano.. [SM=g1686164]
_______________________________________
Il foro di Settecolori

OFFLINE
Post: 3.793
Sesso: Maschile
15/02/2011 22:58
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Per citare Napoleone, la grandezza non va confusa con l'altezza.

Fanfani era un grande ed era nano.
_______________________________________
______________________________________________________

Generalità: Giordano Bruno

Sono eretico, ironico e autoironico, ateo, dissacrante, cinico, odioso. Inutile cercare in me qualcosa di apprezzabile. Meglio evitarmi.
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
16/02/2011 14:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Bunga Bunga anche a Tor Crescenza?
Per Berlusconi lo spettro di un’inchiesta romana


ROMA – I procuratori di Roma e di Milano smentiscono contatti, ma negli ambienti della magistratura c’è chi giura che presto l’inchiesta Ruby si estenderà anche a Roma. Il copione del bunga bunga era prassi anche tra palazzo Grazioli e Tor Crescenza? Anche nella capitale c’è chi reclutava ballerine, ragazze o escort per Berlusconi?

Per ora sono solo voci. I commenti ufficiali sono di Giovanni Ferrara, procuratore di Roma: “Non ho parlato con il collega Edmondo Bruti Liberati, non abbiamo ricevuto alcun atto dalla procura di Milano”. A parlare di un giro romano sono alcune intercettazioni. Nicole Minetti e Barbara Faggioli cercano di inserirsi nel filone della capitale. Il 20 ottobre la Minetti al telefono alla Faggioli: “Dove sei al castello o a palazzo?”. “Al Castello, amore”. “Come è andata?”. “Ma niente, questo qui non è neanche venuto, s’è fatto i cavoli suoi”. Secondo i magistrati parlano di Belrusconi. La Faggioli spiega all’amica che lui avrebbe preferito un’altra: “Sai con chi? Si comporta come se fosse la fidanzata ufficiale?” e parla di una certa Lisa.

A Roma ci sarebbero anche degli appartamenti a disposizione delle ragazze, in zona Campo de’ Fiori, proprio dove qualche anno fa aveva alloggiato Virginia Sanjust, che ha dichiarato di aver avuto una storia con il premier. Per un certo periodo ci avrebbe abitato la ex gieffina Cinzia Molena. Le case a Campo de’Fiori tornano in un’intercettazione tra una delle gemelle De Vivo e la Minetti. La consigliera regionale spiega che a Milano2 può mettere a disposizione un trilocale dove potrebbero abitare tre ragazze. E la De Vivo: “Ha fatto così anche a Roma, di solito così. Ha messo una o due, poi è andata la terza, perchè la casa era grande, capito?”.

Alcune intercettazioni riguardano poi la deputata Pdl Maria Rosaria Rossi. A Emilio Fede dice al telefono: “Che palle che sei, due amiche, quindi stasera bunga bunga, due de mattina, io ve saluto eh?!”.

Fonte: blitzquotidiano
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
16/02/2011 14:38
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Ruby ai magistrati:
“Dissi a Berlusconi che ero minorenne”


MILANO – Il presidente Berlusconi sapeva che Ruby era minorenne? C’è la prova che i due abbiano avuti rapporti a pagamento prima che lei compisse 18 anni? Da chi è nata la storia della nipote di Mubarak? Per cercare una risposta a questi interrogativi il quotidiano Repubblica cita alcuni documenti dell’inchiesta finora non pubblicati. Riguardano i verbali di interrogatorio di Ruby (qui il dossier completo) del 3 agosto 2010.

La ragazza era già nota dopo la notte del 27 maggio in Questura durante la quale intervenne proprio Berlusconi per farla affidare a Nicole Minetti. Ma gli investigatori inizieranno un’indagine, con tanto di intercettazioni telefoniche, solo più tardi. Quando Ruby litiga con la sua coinquilina e la polizia interviene nuovamente. Lei è minorenne, scappata da una comunità e dispone di parecchio denaro. Ecco che gli inquirenti si insospettiscono. Il 3 agosto Ruby è interrogata e inizia a raccontare partendo dal primo incontro con Berlusconi, il giorno di San Valentino 2010.

Giuseppe D’Avanzo scrive su Repubblica: “Ascoltiamo Ruby. Si deve tornare alla sera del 14 febbraio, giusto un anno fa. È la prima volta, dice Ruby, che incontra il capo del governo. … Berlusconi mi prese da parte e mi condusse in una stanza dove restammo soli. Mi disse che la mia vita sarebbe cambiata e, anche se non ha mai parlato esplicitamente di rapporti sessuali, non è stato difficile per me capire che mi proponeva di fare sesso con lui“.

Questa quindi è la versione di Ruby: lui le avrebbe fatto intendere cosa volesse, ma la mancanza – a detta della ragazza – di espliciti riferimenti a rapporti sessuali darà ampio margine di manovra agli avvocati di Berlusconi. Sempre secondo il racconto di Karima-Ruby, arrivata ad Arcore grazie a Lele Mora ed Emilio Fede, “Berlusconi mi consegnò una busta con 50mila euro…“. Dopo questi racconti i pubblici ministeri iniziano a tracciare il suo telefonino e scoprono che le visite nella villa di Arcore non sono state tre, come racconta la marocchina, ma molte di più. Scrive ancora D’Avanzo: “Tra il 14 febbraio e il due di maggio, Ruby è ad Arcore il 14 (domenica), il 20 (sabato), il 21 (domenica), il 27 (sabato), il 28 (domenica) febbraio 2010. E ancora, il 9 (martedì) marzo 2010 ; il 4 (domenica), il 5 (lunedì), il 24 (sabato), 25 (domenica – Festa della Liberazione), 26 (lunedì) aprile 2010. A maggio, il 1 maggio (sabato – Festa del lavoro) e il due (domenica). Quindici notti. In settantasette giorni, si contano sessantasette contatti telefonici. Quasi uno al giorno”.

Altro quesito: Berlusconi conosceva l’età di Ruby? Ascoltiamo ancora una volta la ragazza. Lei racconta che a marzo torna ad Arcore e viene a sapere dalle altre ragazze che le “preferite” ricevono un appartamento a Milano 2, con l’affitto pagato per 5 anni. “Fino alla sera del 14 febbraio, Berlusconi sa che ho 24 anni. La volta successiva, mi ricordo era in marzo, l’autista di Emilio Fede viene a prendermi in via Settala, dove abitavo allora. Torno ad Arcore e là, parlando con le altre ragazze invitate, vengo a sapere che chi stava con lui, con Silvio, poteva avere la casa gratis. Alcune ragazze mi dissero di avere avuto a Milano 2 un appartamento con cinque anni di affitto pagati“.

Ma come fa una minorenne a farsi intestare il contratto d’affitto di un appartamento, ragiona Ruby? Ecco che non può più mentire: “A Berlusconi avevo detto falsamente di avere ventiquattro anni e di essere egiziana. Quando mi propone di intestarmi quella casa, dovevo dirgli come stavano le cose. Non potevo più mentire. Gli dissi la verità: ero minorenne ed ero senza documenti“. Lui, secondo quanto dice Ruby, propone la storia della nipote di Mubarak: “Dirai a tutti che sei la nipote di Mubarak così potrai giustificare le risorse che ti metterò a disposizione“.

Poi a fine maggio arriva la notte nella Questura milanese, la ragazza è accusata dalla coinquilina di furto, senza documenti e minorenne. Poi la chiamata di Berlusconi che interviene, a suo dire, per far rilasciare la nipote di Mubarak ed evitare così un incidente diplomatico con il capo dello Stato egiziano. Secondo l’accusa quella sera Berlusconi fa pressioni sulla polizia per portare a termine una procedura irrituale (affidare la minore a Nicole Minetti) senza rispettare la decisione del pm dei minori, che vuole affidare Ruby a una comunità.

Quella sera Berlusconi interviene facendo leva sulla sua funzione, per ottenere un beneficio personale e coprire così un altro reato, la prostituzione minorile. Questa l’accusa dei pm milanesi, alla quale il Giudice Di Censo ha creduto, scegliendo il rito immediato e confermando la competenza per il tribunale di Milano, non per quello dei ministri. Dopo quella notte di maggio Ruby e il presidente non si incontrano più. Ruby fa mettere a verbale, sempre durante l’interrogatorio del 3 agosto, questa frase che le avrebbe detto Silvio Berlusconi: “Ci potremo rivedere una volta che hai compiuto la maggiore età“.

Fonte: blitzquotidiano
_______________________________________
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:52. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com