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Nuova tegola giudiziaria per Berlusconi: il premier è indagato per il caso "Ruby"

Ultimo Aggiornamento: 11/03/2015 11:24
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Rocco glielo aveva detto
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E poi ne fecero un musicol
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Dal conto segreto di Berlusconi
bonifici per la madre di Noemi

Migliaia di euro indirizzati ad Anna Palumbo. I soldi sono partiti dallo stesso deposito usato per "aiutare" la Minetti e la Sorcinelli. L'ipotesi è che le somme fossero destinate alla ragazza festeggiata dal premier nel 2009

MILANO - "Follow the money", segui i soldi e troverai anche quello che non ti saresti mai aspettato. Il nome che sorprende. Ed è: Noemi Letizia. I soldi di Silvio Berlusconi, per la verità, arrivano attraverso bonifici, per varie decine di migliaia di euro, a sua mamma, Anna Palumbo, la donna che della bionda Noemi diceva: "È cresciuta nei valori del Vangelo e del mito di Silvio Berlusconi".

Era la primavera del 2009 quando - si ricorderà - un premier versione dandy compare, con clamore, alla festa dei diciott'anni di questa bionda di Portici. Viene festeggiato come una rock star, Repubblica lo sa e lo scrive, scoppia un delirio: Noemi, intervistata, parla con ardore di "papi-Silvio, tutte lo chiamiamo così". Veronica Lario va su tutte le furie, Berlusconi ha "saltato" più volte i compleanni dei figli, che c'entra con la bionda, con le "vergini che si offrono al drago"? Passano i giorni, allora, e da una parte il divorzio di Silvio diventa concreto, dall'altra si va scoprendo che Noemi un fidanzato coetaneo l'aveva. E lui racconta di aver visto cambiare la "luce dei suoi occhi" mese dopo mese. Da quando Emilio Fede aveva mandato un book di foto della ragazzina a Berlusconi e il premier l'aveva chiamata direttamente al telefono: "Sai chi sono? Non mi riconosci? Hai un volto stupendo". Dopo di che, Noemi era andata a Roma, da sola, dall'ultrasettantenne miliardario, e poi era volata in Sardegna, per il capodanno, con un'amica, e non aveva 18 anni
compiuti. Berlusconi aveva evitato di rispondere alle dieci domande che Repubblica gli aveva rivolto, non aveva trovato scappatoie alle menzogne che aveva raccontato per giustificare la sua "amicizia" con Noemi. Come la circostanza, del tutto inventata, che il papà di Noemi fosse l'autista di Bettino Craxi.
Bugie del 2009 a parte, questi soldi, alla mamma di Noemi, arrivano in questo 2010, dove altre bugie non mancano: le feste "commendevoli" (parole del premier) si rivelano "un puttanaio" (parole di tante testimoni). Ruby Rubacuori, marocchina, accusata di furto, diventa egiziana, e nipote di Mubarak. Il premier, assicura ai promotori della Libertà, non ha mai pagato una donna, se no ne risentirebbe la sua "dignità", e poi emerge una montagna di quattrini per escort, show girl, papi-girl, "disperate", donne "delle favelas", con uno stillicidio di richieste, promesse, ricatti, conteggi.

Come mai proprio quest'anno viene foraggiata la famiglia di Noemi, si chiedevano ieri a Roma, alleati e avversari del premier? Difficile trovare oggi una risposta, ma un fatto è certo. C'è una domanda: da quale conto bancario partono? Risposta: dal solito, quello di cui Repubblica parlava ieri. Quel conto acceso presso "lo sportello 20600, centro direzionale Va". Vale a dire, la filiale "presso il Centro Direzionale Palazzo Vasari - Milano 2 - Segrate (cab 206003)": è il conto del "bunga bunga". E la notizia dei bonifici alla famiglia Letizia comincia a circolare insistentemente intorno alle 18, i politici chiedono notizie ai giornalisti, i giornalisti ai politici.
Solletica l'immaginazione - e non è solo un argomento dell'inchiesta dei pm - questo copioso, fluido, generoso conto bancario del premier nella filiale di Milano due. È il conto dal quale partono 21 mila euro in due tranche per Nicole Minetti, consigliere regionale e igienista dentale. Partono di qua anche un bel po' dei soldi per la bella cagliaritana Alessandra Sorcinelli, una show girl che ha ricevuto in tutto 160mila euro dal premier, sotto la voce (che sfiora il patetico) di "aiuto per gli studi", degni di Einstein, evidentemente. Sempre da questa banca, non lontana dalla società Dolcedrago (guarda che combinazione, a volte, i nomi) che i deputati hanno vietato alla procura di perquisire, erano volati a suo tempo - aprile 2008 - euro per un milione e mezzo a favore di Marcello Dell'Utri, sui suoi conti nella banca di Denis Verdini. E un milione e 450 mila euro in assegni circolari viene emesso da questo conto proprio nei giorni in cui Emilio Fede e Lele Mora - siamo alla fine della scorsa estate - parlano di una somma da parte del premier di "uno e mezzo". Ora, sempre attraverso questo conto, si scopre che il destino di Noemi e della sua famiglia continua ad essere intrecciato con le risorse finanziarie del premier. È ragionevole credere che questi bonifici, più che alla signora, siano destinati alla prima delle tre minorenni che il Cavaliere abitualmente ha frequentato negli ultimi anni (le altre due sono Iris Berardi e Karima El Marough, Ruby, la marocchina diventata egiziana e nipote di Mubarak).

"Spino", "Spin", "Spinaus", come le decine e decine di ragazze invitate alle "serate rilassanti" del premier è il gestore di questo conto, che sembra destinato a fornire altre sorprese. Ed è il conto di Silvio Berlusconi: del premier accusato a Milano di concussione e prostituzione minorile. Per aver agito non come ministro, ma come privato cittadino: che abusa della sua qualità, del suo potere, anzi dei suoi super-poteri, secondo la procura. E oggi, come nell'antichità, pecunia olet: e la puzza (o il profumo) del denaro si sente intorno a queste ragazze del "bunga bunga". Tracce delle buste, con sopra scritto un numero 5 (sta per 5mila euro) sono state trovate nella residenza di via Olgettina 65. Buste da 2, 5, 9 mila euro cash girano a Villa San Martino, ad Arcore. Adesso ci sono anche questi e altri bonifici - i numeri crudi dei bonifici, i cosiddetti "Cro" che identificano le operazioni, gli Abi e i Cab - a iniettare cemento nei pilastri del castello accusatorio. Che parole potrà trovare il premier per smentire la matematica del suo stesso conto corrente?

Fonte: Repubblica
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03/02/2011 01:22
 
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SILVIO CONCIATO AD “ARTE” - IL CANALE FRANCO-TEDESCO VENERATO DALL’INTELLIGHENZIA PER I RAFFINATISSIMI DOCUMENTARI, FILM D’AUTORE, MANDA IN ONDA UN “DOSSIER BERLUSCONI” CHE FAREBBE IMPALLIDIRE SANTORO: SENZA CONTRADDITTORIO E CON INTERVISTE A SENSO UNICO GLI ITALIANI DIVENTANO “LOBOTOMIZZATI” DAL CAINANO, FORZA ITALIA IL PARTITO DELLA MAFIA, TUTTE LE TV SOTTO CONTROLLO TRANNE “RARI GIORNALI” - E PER FORTUNA CHE È STATO FATTO PRIMA DI RUBY…
Alberto Mattioli per "La Stampa"

Silvio Berlusconi? Un prodotto della mafia che sta realizzando il piano di «rinascita democratica» griffato Licio Gelli. La sua politica «è la frode fiscale e la corruzione». E gli italiani lo votano perché «sono lobotomizzati dalle televisioni del Cavaliere».

Cose lette e sentite mille volte, almeno in Italia. Stupisce però di ritrovarle in un reportage di prima serata su Arte, il raffinato canale franco-tedesco amato da chi detesta la televisione sbracata che imperversa al di là come al di qua delle Alpi (di qua, però, di più). Arte trasmette documentari, film d'autore, concerti. Ieri sera, però, ha dedicato una serata al curaro all'«Italia di Berlusconi».



Prima parte, 45 minuti di «Dossier Berlusconi» firmato MariaRosa Bobbi e Michael Busse, i quali hanno fatto un viaggetto in Italia per ricostruire il successo del Silvio nazionale raccontato, però, soltanto da quelli cui va di traverso. Dal punto di vista giornalistico, insomma, un lavoro «a tesi».


Gli intervistati sono, tra gli altri, Gherardo Colombo, «Leolocua», vabbé, Orlando, Massimo Ciancimino e naturalmente Licio Gelli. La requisitoria è senza sconti ma anche senza contraddittorio: le condanne penali, Dell'Utri «che fa da intermediario fra la mafia e Berlusconi» (Orlando), Forza Italia «che è il partito su cui ha investito la mafia» (Ciancimino). E ci sono solo «rari giornali» che Berlusconi non possiede, mentre «tutte le tivù sono sotto il suo controllo e non cessano di trasmettere immagini del presidente invitandolo a rieleggerlo» (gli autori, e speriamo che Santoro non veda Arte). A un certo punto, un ufficiale della Guardia di Finanza, per illustrare il diffondersi della corruzione, fa vedere le immagini rubate di un dipendente pubblico che intasca mazzette. Commento fuoricampo: «Spera di cavarsela come Berlusconi».



Le conclusioni le tira Francesco Di Stefano, patron di Europa 7 oscurata dalle frequenze indebitamente occupate dal Cavaliere: «Gli italiani sono lobotomizzati da 25 anni di tivù commerciali di Berlusconi. Credono in lui a prescindere. Lui sa che può fare quello che vuole. Il sentimento prevalente è la vergogna. L'Italia finirà nel Terzo mondo». E per fortuna che il reportage è stato chiaramente realizzato prima del Rubygate.



In effetti, qualsiasi italiano all'estero è imbarazzato di sentirsi chiedere sempre e solo di Berlusconi o di vedere nei telegiornali, compresi quelli seri, servizi a raffica sul «bungà bungà», peraltro gli unici che si fanno dal nostro Paese. Però questo di Arte non è un reportage sull'Italia berlusconiana, ma la sua caricatura. E fornisce forse una spiegazione per vicende altrimenti incomprensibili. Prendete l'affare Battisti. Chi lo difende crede sul serio, e magari perfino in buonafede, che l'Italia sia governata dalla mafia e dai fascisti. O che i «prigionieri politici» qui vengano torturati, come farnetica su «Le Monde» Fred Vargas, la grande ammiratrice del Cesare Battisti sbagliato

Fonte: DAGOSPIA
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03/02/2011 16:22
 
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Voto su perquisizioni, Alfano ottimista
La procura: "Agli atti solo foto irrilevanti"

Nel pomeriggio la decisione dellla Camera sulla richiesta avanzata dalla procura di Milano. Il ministro: "Maggioranza sarà compatta". E frena sul processo breve. Bruti LIberati: Richiesta non priam di lunedì

ROMA - Non ci saranno soprese e la Camera alla fine respingerà la richiesta della procura di Milano di poter perquisire nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby gli uffici milanesi riconducibili al presidente del Consiglio. Questa è almeno la convinzione del ministro della Giustizia Angelino Alfano, che intervenendo su Canale 5 ha spiegato: "Io credo che anche in questa circostanza la maggioranza sarà compatta, non nella difesa di Berlusconi in quanto persona, ma nella difesa del diritto di un parlamentare alle sue prerogative, mi riferisco specificatamente alle perquisizioni perché è quello su cui si voterà". "La nostra maggioranza - ha proseguito Alfano - ha dimostrato tenuta in numerosissime circostanze nell'ultimo mese, e quindi credo che lo dimostrerà anche oggi".

Il voto dell'aula di Montecitorio è previsto nel pomeriggio. La proposta 1avanzata la scorsa settimana a maggioranza dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere è di rispedire le carte alla procura di Milano nella convinzione che titolare dell'inchiesta dovrebbe essere il tribunale dei Ministri. Secondo la tesi del Pdl, Berlusconi nel chiamare la questura di Milano avrebbe agito per motivi istituzionali nella convinzione che Ruby fosse davvero la nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak.

Nel corso della telefonata con Canale 5 Alfano è sembrato fare anche una mezza marcia indietro sulla riforma della giustizia, e in particolare sui provvedimenti sul processo breve e sulle intercettazioni. Pur confermando le ambizioni del governo, il Guardasigilli ha spiegato che "la priorità è in questo momento però l'economia, la crescita del Paese, lo sviluppo". "In primo luogo - ha precisato - noi stiamo pensando in all'economia, stiamo cioè lavorando a un piano per la crescita che possa assicurare al nostro paese un incremento del pil del 3-4% nell'ambito del prossimo quinquennio". "Da questo punto di vista - ha proseguito il Guardasigilli - Berlusconi è stato molto chiaro: uno o più consigli dei ministri dedicati a questi aspetti dello sviluppo al fine di mettere a punto una serie di misure su cui confrontarci in Parlamento".

La procura e le foto. "Agli atti dell'inchiesta ci sono foto irrilevanti", ha detto il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati, rispondendo ad una domanda dei giornalisti a proposito del contenuto delle immagini che inquirenti ed investigatori che indagano sul caso Ruby stanno finendo di esaminare. Poi il cpao della procura ha confermato che la richiesta di rito immediato arriverà non prima di lunedì".

Fonte: Repubblica
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04/02/2011 00:51
 
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Ruby, sì della Camera. Atti tornano in Procura
Montecitorio approva il parere della giunta. Bossi: numeri buoni, andiamo avanti


La Camera ha approvato il parere della Giunta per le autorizzazioni a procedere con con 315 sì, 298 no e un astenuto: Barbareschi. Gli atti sul caso Ruby tornano quindi alla procura di Milano.

"Agli atti dell'inchiesta ci sono foto irrilevanti": lo ha detto il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati, rispondendo ad una domanda dei giornalisti a proposito del contenuto delle immagini che inquirenti ed investigatori che indagano sul caso Ruby stanno finendo di esaminare.

BRUTI: IN FINE SETTIMANA RISOLVEREMO NODO GIURIDICO - Questo fine settimana la Procura di Milano sciogliera' la questione giuridica e decidera' se inoltrare la richiesta di rito immediato per Silvio Berlusconi, indagato per la vicenda Ruby, solo per il reato di concussione oppure anche per quello di prostituzione minorile. Lo ha spiegato il procuratore della repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, che ha quindi assicurato che prima di lunedi' la richiesta per il presidente del Consiglio non verra' inoltrata al Gip in quanto ''non ci sono i tempi tecnici''. Riguardo agli atti contenuti nel fascicolo gli inquirenti milanesi, come gia' era stato accennato tempo fa, in base alla legge Boato hanno utilizzato solo le telefonate di due politici, una parlamentare e un'eurodeputata (Rossi e Ronzulli), utilizzate pero' solo a carico degli altri indagati che non sono parlamentari.

BRUTI: PRENDEREMO ATTO DECISIONE DELLA CAMERA - Quando la Camera avra' deciso ''ne prenderemo atto e leggeremo le motivazioni''. E' quanto si e' limitato a dire il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, a proposito del voto previsto per questa sera a Montecitorio sulla richiesta avanzata dai pm di Milano che indagano sul caso
Ruby di perquisire gli uffici di Giuseppe Spinelli, il fiduciario del premier che, secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbe avuto la delega su uno dei conti del presidente del Consiglio per le ricompense e le spese delle ragazze che frequentavano le feste ad Arcore. Spinelli non e' indagato.

BOSSI: PER ADESSO SI VA AVANTI - ''Per adesso si va avanti''. Cosi' Umberto Bossi al termine del voto su Ruby. ''I numeri sono buoni'', ha aggiunto il senatur.

LETTA: 007 IGNORAVANO CHE OSPITI PREMIER FOSSERO CONTROLLATI - Gli agenti dei servizi segreti preposti alla sicurezza personale del premier Silvio Berlusconi ignoravano che le ospiti della villa di Arcore erano sottoposte a controlli da parte della Procura di Milano. E' quanto avrebbe detto - secondo quanto si apprende - il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, nel corso di un'audizione al Copasir. Non ci sono falle nel sistema di sicurezza che protegge Silvio Berlusconi ed il premier non e' ricattabile, ha detto Letta.

PER PROCURA MILANO ESITO VOTO SCONTATO, PM VANNO AVANTI Non e' giunta inaspettata in Procura a Milano la decisione con cui la Camera, respingendo la richiesta dei pm del caso Ruby di perquisire gli uffici a Segrate di Giuseppe Spinelli, il fiduciario di Silvio Berlusconi, rinviera' gli atti ai magistrati. ''Ce lo aspettavamo'' e' stato detto al quarto piano del palazzo di Giustizia dove al momento inquirenti e investigatori stanno ancora lavorando per sistemare il fascicolo e limare la richiesta di giudizio immediato per il premier, indagato per concussione e prostituzione minorile. Richiesta che probabilmente lunedi' prossimo, salvo sorprese, verra' inoltrata al gip Cristina di Censo. Dunque, la decisione di Montecitorio, non sposterebbe i programmi del Procuratore della Repubblica Edomondo Bruti Liberati, degli aggiunti Ilda Boccassini e Piero Forno e del pm Antonio Sangermano. Gli atti erano stati trasmessi alla Giunta per le autorizzazioni lo scorso 14 gennaio contestualmente alla richiesta di perquisizione degli uffici di Spinelli ritenuti di pertinenza del Presidente del Consiglio, al quale, sempre lo stesso giorno, era stato recapitato un invito a comparire.

Fonte: ANSA
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05/02/2011 00:47
 
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Il giallo delle foto del premier nudo
La Procura smentisce: "Non esistono"

Da alcuni giorni circola la voce che sul mercato del gossip qualcuno stia cercando di piazzare scatti del Cavaliere senza vestiti e attorniato da ragazze. I legali del presidente del Consiglio presentano denuncia. Intanto l'avvocato Dinoia lascia la difesa di Ruby

MILANO - Agli atti dell'inchiesta non ci sono fotografie di Silvio Berlusconi "senza vestiti" e attorniato da ragazze. È quanto si apprende da fonti investigative dopo la notizia apparsa sul Fatto quotidiano , secondo il quale nel mercato del gossip starebbero circolando scatti che ritraggono il presidente del Consiglio nudo e circondato da giovani donne. Ieri il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati aveva spiegato che nel corso delle perquisizioni e degli accertamenti degli investigatori sono state trovate delle foto che sono però "irrilevanti" per l'inchiesta e dal punto di vista penale. Alcune delle foto, trovate nei cellulari delle ragazze che hanno frequentato Arcore, potrebbero finire comunque negli atti per la richiesta di giudizio immediato per il premier, per rafforzare l'impianto accusatorio.

Immediata la reazione del legali del premier. "Si deve osservare - sottolineano Niccolò ghedini e Piero Longo - che se davvero fossero state offerte ai giornali foto siffatte sarebbero da ritenersi sicuramente e palesemente false non essendo possibile che Berlusconi si sia mai trovato in situazioni del genere". Per questo i legali hanno presentato denuncia contro ignoti.

Intanto, l'avvocato Massimo Dinoia lascia la difesa di Ruby, la giovane marocchina indagata per furto dalla Procura minorile di MIlano, e che ha assistito invece come "parte offesa" nell'inchiesta sulle serate ad Arcore. "Sono abituato a vedere il mio nome in atti ufficiali.
Il fatto che compaia in atti acquisiti mi disturba", spiega, rifgerendosi al ritrovamento, durante la perquisizione nell'appartamento della ragazza a Genova, di un appunto dalla ragazza in cui compare una cifra, "70 mila euro", con a fianco il nome del legale. Dinoia ha fatto sapere di avere atteso il voto della Camera di ieri prima di lasciare l'incarico, per rispetto delle indagini.

Fonte: Repubblica
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05/02/2011 15:46
 
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Premier: tutti spiati, nessuno è libero
Berlusconi torna ad attaccare le intercettazioni:
'La riforma della giustizia è assolutamente fondamentale'


ROMA - "Credo che tutti voi, alzando il telefono, abbiate la sensazione di essere controllati. Nessuno di noi ha certezza di non essere spiato e della inviolabilità di ciò che dice al telefono e questo significa che non siamo più in uno Stato veramente libero. Questo deve essere assolutamente cambiato". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervenuto telefonicamente ad un'iniziativa dei Responsabili a Roma, ritorna ad attaccare l'uso delle intercettazioni telefoniche da parte della magistratura riferendosi alla vicenda Ruby e torna a ribadire la necessità di intervenire per limitarne l'uso. "La riforma della giustizia è assolutamente fondamentale per il nostro paese e per la nostra vita di tutti i giorni" sostiene Berlusconi.

VERSO RITO IMMEDIATO SOLO PER IL REATO DI CONCUSSIONE - E' sempre più probabile la richiesta di rito immediato per Silvio Berlusconi solo per il reato di concussione. Anche se formalmente i pm di Milano che indagano sul caso Ruby scioglieranno la riserva tra lunedì e martedì, sembra che la strada scelta possa essere questa: separare le imputazioni a carico del presidente del consiglio e inoltrare al gip Cristina di Censo la richiesta di processare il capo del governo solo per la concussione e invece di procedere con il deposito degli atti per l'altro reato che gli è stato contestato, cioé di prostituzione minorile. In queste ore i magistrati stanno comunque ancora esaminando la giurisprudenza in vista della decisione finale.

PM,NO FOTO PREMIER NUDO. DIFESA,SE SI' SONO FALSE
di Igor Greganti
Non ci sono negli atti dell'inchiesta sul caso Ruby "fotografie così", fanno sapere, da un lato, gli inquirenti; se esistessero foto del genere "sarebbero da ritenersi sicuramente e palesemente false, frutto di montaggi e/o di manipolazioni", spiegano, dal canto loro, gli avvocati del premier. E' il 'giallo' degli 'scatti' di cui si parla da giorni sulla stampa, che starebbero circolando nel mercato del gossip e che ritrarrebbero Silvio Berlusconi nudo in compagnia di alcune ragazze ad Arcore. In Procura, intanto, sono arrivati nel pomeriggio gli atti 'rispediti al mittente' dalla Camera, che non ha accolto la richiesta di perquisire gli uffici del manager di fiducia del premier, Giuseppe Spinelli. I procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano hanno proseguito per tutto il giorno nel lavoro di stesura della richiesta di giudizio immediato per Silvio Berlusconi, che potrebbe essere inviata al gip Cristina Di Censo già lunedì, anche se - si fa notare al quarto piano del Palazzo di giustizia - più probabilmente martedì prossimo. Resta un 'nodo' da sciogliere per gli inquirenti: chiedere il rito immediato per tutti e due i reati contestati al premier o separarli? Mentre per la concussione, infatti, si può chiedere l'immediato, la prostituzione minorile, invece, è un reato che richiede la citazione diretta a giudizio (il pm manda direttamente l'imputato davanti al Tribunale). "Decideremo lunedì", ha chiarito il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati. A quanto si è appreso, la 'linea' che prevale in queste ore é quella della separazione dei reati. Anche in questo caso, però, come hanno spiegato fonti giudiziarie, il processo per prostituzione minorile (che si aprirebbe dopo la chiusura delle indagini e la citazione diretta a giudizio) non finirebbe a Monza, ma resterebbe a Milano, e verrebbe poi riunito a quello per concussione. I due reati, infatti, sono strettamente connessi: il premier, tra il 27 e il 28 maggio scorsi, avrebbe, secondo l'accusa, esercitato pressioni sulla Questura per ottenere il 'rilascio' di Ruby proprio per occultare il reato di prostituzione minorile. Inoltre, stando a quanto è filtrato, i pm, proprio in vista della richiesta di processo, starebbero valutando con attenzione anche il cosiddetto 'capitolo' Iris Berardi: la giovane brasiliana che, stando agli accertamenti sulle celle telefoniche, era presente ad Arcore nel maggio del 2009 e a Villa Certosa nel novembre successivo, quando era ancora minorenne. Negli atti della richiesta da inoltrare al gip finiranno certamente i verbali di interrogatorio di Ruby, mai resi noti finora. Proprio oggi il legale della marocchina, l'avvocato Massimo Dinoia ha lasciato l'incarico. "Sono abituato a vedere il mio nome in atti ufficiali. Il fatto che compaia in atti acquisiti mi disturba", ha chiarito l'avvocato. La sua decisione, infatti, è maturata dopo che, durante la perquisizione nell'appartamento di Genova, che Ruby condivide con il suo fidanzato, è stato ritrovato un appunto manoscritto dalla ragazza, in cui compare una cifra (70 mila euro) con a fianco il nome del legale. Anche alcune fotografie, trovate nei pc e nei cellulari delle ragazze che hanno frequentato le feste ad Arcore, potrebbero essere allegate alla richiesta di rito immediato. Lo stesso procuratore Bruti Liberati, comunque, le ha definite "irrilevanti" dal punto di vista penale. Degli 'scatti' di cui si parla da giorni, invece, non ci sarebbe traccia negli atti dell'indagine. I legali del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo, nel frattempo hanno presentato denuncia contro ignoti all'autorità giudiziaria e al Garante della Privacy, proprio in relazione a indiscrezioni e notizie che fanno riferimento a queste immagini. "Si deve osservare - hanno spiegato in una nota - che se davvero fossero state offerte ai giornali foto siffatte sarebbero da ritenersi sicuramente e palesemente false, frutto di montaggi e/o di manipolazioni non essendo possibile che il Presidente Berlusconi si sia mai trovato nelle situazioni descritte".

Fonte: ANSA
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05/02/2011 15:58
 
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Palasharp tutto esaurito per manifestazione
'Dimettiti'


MILANO - Palasharp di Milano tutto esaurito come per i concerti delle grandi star, per la manifestazione 'Dimettiti' organizzata da Libertà e Giustizia e sostenuta da, tra gli altri, Umberto Eco e Roberto Saviano. In prima fila intellettuali come i giornalisti Gad Lerner e Concita De Gregorio, politici come Barbara Pollastrini e Giuliano Pisapia, sindacalisti come Susanna Camusso, tutti presi d'assalto dai 150 giornalisti accreditati anche dall'estero e da molte delle 11.500 persone che non solo hanno sottoscritto on line l'appello di Libertà e Giustizia, ma sono venute oggi al Palasharp per ascoltare gli interventi di Umberto Eco, Roberto Saviano, Paul Ginzburg e Gustavo Zagrebelwsky.

All'ingresso del Palasharp un cartello avverte che "questa non è l'Italia di via Orgettina", mentre all'interno del tendone in tanti manifestano il loro dissenso inalberando altri cartelli come "i vecchi bavosi ci rendono nervosi, Silvio ed Emilio vogliamo l'esilio", 'Sveglia Italia, meritiamo di piu'', 'Processo a breve, Berlusconi non scappare ancora'.

CAMUSSO: PAESE MEGLIO DI QUELLO RAPPRESENTA PREMIER - "Mi pare una bella dimostrazione che c'é un Paese meglio di quello che rappresenta il presidente del Consiglio". Così Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, commenta il Palasharp gremito pochi minuti prima dell'inizio della manifestazione "Dimettiti" indetta a Milano da Libertà e Giustizia. In platea oltre alla Camusso, tra gli altri Milva, Gad Lerner.

LERNER: ECCESSO POTERE PERSONALE BERLUSCONI - "L'eccesso di potere personale di Berlusconi è diventato un problema per tutto il Paese". Ne è convinto Gad Lerner, in prima fila alla manifestazione dimettiti, organizzata da Giustizia e Libertà a Palasharp di Milano. "Mi impressiona che all'interno del Pdl nessuno gli chieda di fare un passo indietro. Un Paese così - ha osservato Lerner - è in pericolo perché solo i despoti non prendono mai in considerazione di fare un passo indietro".

Fonte: ANSA
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06/02/2011 21:49
 
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La protesta arriva ad Arcore
Scontri tra manifestanti e polizia

Cartelli e striscioni goliardici, per chiederne le dimissioni. Poi un centinaio di persone cerca di arrivare alla villa del premier: spintoni, manganellate e cariche. Arrestati due manifestanti, alcuni feriti. Il Popolo Viola si dissocia dalle violenze. Capezzone attacca Repubblica


ARCORE - Prima messaggi e cartelli goliardici. "Se ti facessero una statua ad Arcore, noi saremmo i tuoi piccioni" si leggeva all'ingresso della villa municipale. Un raduno allegro e festante, con musica e canzoni. Poi, a fine manifestazione, un gruppo ha cercato di avvicinarsi a Villa San Martino, residenza di Silvio Berlusconi. Manganelli, cariche. E ancora incidenti in serata, dopo il tentativo di un blocco stradale. Due manifestanti sono stati arrestati dalla polizia con le accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale: saranno processati per direttissima. Uno di loro appartiene all'area anarchica. Un funzionario di polizia è rimasto ferito. Altri due agenti e tre carabinieri sono rimasti contusi e sono stati accompagnati in ospedale a Milano. Contuso negli scontri anche un giornalista.

L'iniziativa organizzata, grazie al tam tam sul web, dal Popolo Viola e da altre associazioni, ha avuto quindi due facce: prima la festa e la rabbia, poi gli scontri, causati da una piccola minoranza.

GUARDA LE IMMAGINI: GLI STRISCIONI - GLI SCONTRI

IL VIDEO DEGLI SCONTRI

Manganellate e spintoni. Alcuni dimostranti si sono allontanati dalla piazza davanti al Municipio dove fino a quel momento si era svolta pacificamente l'iniziativa e hanno cercato di forzare il blocco delle forze dell'ordine in una delle vie laterali che portano alla residenza del premier. Nel parapiglia è volata qualche manganellata. Gli agenti hanno risposto anche con cariche di alleggerimento per allontanare i manifestanti. Gli organizzatori del Popolo Viola hanno continuato a invitare alla calma. Gli scontri si sono verificati all'incrocio di due vie laterali che i giovani, alcuni riconducibili ai centri sociali, avevano imboccato per raggiungere Villa San Martino. Nel frattempo la manifestazione, che si teneva nella vicina piazza del Municipio, si è conclusa e gli altri manifestanti hanno lasciato Arcore.

Bloccata la strada della stazione, ancora cariche. I manifestanti hanno poi bloccato il traffico lungo la strada che collega Usmate a Villa Santa. Circa un centinaio di persone si è fermato in mezzo alla strada, proprio di fronte alla stazione ferroviaria. Tutto è avvenuto a meno di un chilometro dalla casa di Berlusconi. Ci sono stati nuovi scontri. La polizia ha caricato, c'é anche stato qualche corpo a corpo. Gli agenti hanno poi inseguito i manifestanti in fuga. Secondo gli investigatori il gruppo coinvolto negli scontri è di estrazione anarchica.

Cartelli e travestimenti. Ironici i cartelli come "Bunga vita a re" o "Fuori le escort dallo Stato", o ancora "Ci Ruby la dignità". Poi, i travestimenti carnevaleschi da Berlusconi in versione coniglio rosa, ma con le manette ai polsi. "Questo evento è stato organizzato senza il finanziamento dei partiti perché vuole essere l'espressione di tutto il popolo e non di una sola parte", ha detto dal palco una rappresentante del Popolo Viola, che era arrivato con cartelli, striscioni, bandiere viola, tricolori e maschere grottesche di Berlusconi.

Il premier in casa al momento degli scontri. Secondo fonti vicine al premier, il presidente del Consiglio era nella sua villa durante gli scontri. Nel corso della giornata, alcuni testimoni hanno visto il corteo del premier allontanarsi da Arcore intorno all'ora di pranzo. Ma è possibile che il premier sia rientrato da un ingresso diverso da quello principale.

Capezzone attacca Repubblica e i 'viola'. "I 'viola' neanche lo sanno, ma manifestazioni di questo tipo, caratterizzate da un'aggressività diretta contro la persona di un avversario o contro un soggetto sgradito, hanno un antecedente storico in alcune 'azioni' degli squadristi". Così Daniele Capezzone, portavoce Pdl, ha commentato i disordini a Arcore. E poi l'attacco a Repubblica: "Diciamo che loro sono squadristi rossi o viola, appunto: e c'è da dubitare che, su Repubblica o su qualche testata impegnata a pomparli e osannarli, gli si spieghi - conclude - cosa sia stato il fenomeno dello squadrismo".

Cicchitto: "Chiaro che si cerca lo scontro". "È chiarissimo che c'è un tentativo di creare un'atmosfera generale, anche con manifestazioni di piazza, per radicalizzare ulteriormente lo scontro politico". È l'allarme di Fabrizio Cicchitto dopo la manifestazione a Arcore. "Questo messaggio - aggiunge infatti il capogruppo Pdl alla Camera - è contenuto chiaramente negli attacchi fuori misura lanciati fra ieri e oggi dai leader del Pd e dell'Italia dei Valori, dai discorsi fatti alla manifestazione di Libertà e Giustizia e adesso dagli incidenti provocati ad Arcore dal Popolo Viola".

Pdl Lombardia condanna 'atti di odio' contro il premier. I responsabili regionali lombardi del Pdl, Mario Mantovani e Viviana Beccalossi, condannano ''gli atti di odio andati in scena ad Arcore contro il presidente Berlusconi cui esprimiamo tutta la nostra affettuosa vicinanza''. ''La politica che si trasforma in violenza è una pericolosa deriva che occorre condannare con forza e determinazione'', scrivono in una nota. Anche per il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, "la degenerazione violenta delle manifestazioni inscenate oggi ad Arcore è inaccettabile".

Pd: "Condanniamo la violenza, fa il gioco di Berlusconi". "Le manifestazioni violente ad Arcore non fanno altro, purtroppo, che dare voce agli esponenti del Pdl. Chi usa la violenza non capisce che fa il gioco di Berlusconi, facendolo passare per una vittima". Lo afferma il deputato lombardo del Pd Enrico Farinone, vicepresidente della Commissione Affari Europei. Alle parole di Farinone fa eco Emanuele Fiano, presidente forum Sicurezza del Partito Democratico: "Noi siamo da sempre e fermamente contrari a qualsiasi tipo di violenza collegata alla protesta politica. Per questo censuriamo i comportamenti di chi oggi davanti alla villa di Arcore ha lanciato bottiglie o altri oggetti contro le forze dell'ordine".

Viola si dissociano da iniziative violente. "Come cittadini Viola ci dissociamo dall'iniziativa di una decina di facinorosi che hanno tentato di formare un corteo non autorizzato. Durante tutta la manifestazione la Rete Viola e il Popolo Viola di Milano hanno chiesto di mantenere la mobilitazione allegra, pacifica e colorata, seguendo lo spirito nonviolento dei Viola", si legge in una nota di Gianfranco Mascia, uno degli animatori del No B Day, che aggiunge: "La nostra solidarietà va alle forze dell'ordine con le quali manteniamo un rapporto di stretta collaborazione, come dimostrano le decine di mobilitazioni grandi e piccole organizzate da noi Viola in questi mesi, senza nessun episodio di violenza. Siamo vicini al carabiniere ferito e gli esprimiamo tutta la nostra solidarietà".

La protesta sul web. Su Facebook la pagina della manifestazione ha raggiunto quasi le ottomila adesioni.

Fonte: Repubblica
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06/02/2011 22:16
 
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Corona: ladri nel mio archivio
ma la camorra ha foto del premier nudo


MILANO - «A Napoli sono arrivati emissari di un importante settimanale nazionale per comprare dalla malavita le foto di Berlusconi nudo». A parlare è Fabrizio Corona, il re dei paparazzi, che in un’intervista al Mattino rivela l’esistenza di una «pista napoletana» per le foto hard di Arcore. L’altra notte, la sua casa, è stata «visitata» dai ladri che hanno portato via l’intero archivio fotografico della «Fenice», la sua nuova agenzia fotografica: «Si è trattato di un blitz su commissione, cercavano foto di Berlusconi nudo - ribadisce Corona - ma nella mia abitazione non c’era nulla di compromettente. Non ho quelle foto anche se tutti mi cercano. È in atto una caccia forsennata». E ancora: «Mi sono proprio rotto con questa storia che io avrei le foto. Da quando si dice che ho delle foto scottanti, non vivo più».

Fonte: IlMattino
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08/02/2011 14:58
 
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Feste con le ragazze, il caso Tommasi
Vertice tra i pm di Napoli e Milano

I contatti con Paolo Berlusconi e La Russa. Il ruolo della Ronzulli


NAPOLI — C’è una girandola di contatti e appuntamenti nelle intercettazioni disposte dalla Procura di Napoli sul giro di prostituzione che incrocia quello delle feste del presidente del Consiglio. Perché coinvolge il mondo che ruota attorno a Sara Tommasi, la starlette che partecipava alle serate organizzate nelle residenze di Silvio Berlusconi, ma anche a incontri a pagamento in alcuni alberghi del capoluogo partenopeo. Le telefonate rivelano i legami della ragazza con politici, dirigenti della televisione, manager, in una ricerca continua di soldi e successo. Ma fanno soprattutto emergere il filo che porta fino alla scuderia di Lele Mora, della quale Tommasi fa parte da anni, e a Fabrizio Corona. È V. S., conosciuto come «Bartolo» e indagato per un traffico di euro falsi oltre che per induzione alla prostituzione, l’uomo che si occupa di «gestire» la ragazza in città in cambio di una mediazione di mille euro a volta. Lui lavora nel settore della pubblicità, ha contatti frequenti con Corona e con lui parla anche dello smercio di banconote fasulle. Lei nelle telefonate con lo stesso Bartolo e con altri amici racconta invece che cosa avviene ad Arcore, parla di «Lele», svela che «lui ci stordisce, ci mette delle cose nei bicchieri». E così fornisce riscontro a quanto è già contenuto nel fascicolo avviato dai magistrati di Milano. Non a caso entro un paio di giorni ci sarà un incontro tra i pubblici ministeri delle due città per uno scambio di atti e per la messa a punto di una strategia comune in vista di un interrogatorio della giovane che dovrebbe essere fissato al più presto.

Le richieste al ministro e ai dirigenti della tv
Sara Tommasi— che è stata ad Arcore pure insieme a Ruby in occasione della visita di Vladimir Putin il 25 aprile scorso — spediva sms a Silvio Berlusconi ma nelle trascrizioni non c’è traccia di risposte da parte del capo del governo. L’attrice appare invece più pressante con il ministro della Difesa, Ignazio la Russa, al quale telefona svariate volte. Ma anche con il fratello del premier, l’imprenditore Paolo Berlusconi. Le intercettazioni mostrano i contatti della ragazza con l’europarlamentare del Pdl Licia Ronzulli, che alle feste di Arcore era una habitué tanto da essere stata indicata come una delle organizzatrici, anche perché legata alla consigliera regionale della Lombardia Nicole Minetti. Ma poi l’attrice cerca pure strade per ottenere comparsate in televisione, si rivolge a Fabrizio del Noce e a Massimo Giletti. E a Bartolo chiede di organizzarle appuntamenti in Campania. «Io non voglio più essere nel giro del presidente — confida al telefono a un amico —, voglio muovermi autonomamente».

Le sostanze di Lele «che ci stordisce»
I racconti sulle feste di Berlusconi si intrecciano su quelli di altre serate alle quali Tommasi partecipa. Quando l’amico le chiede che cosa abbia combinato a Milano Marittima, lei quasi si giustifica: «Non sai mai Lele che cosa ti mette nel bicchiere, però dopo rimani stordita». L’abitudine di sciogliere sostanze nelle bevande era già emersa nell’inchiesta avviata dai magistrati di Bari sul reclutamento di ragazze da parte dell’imprenditore Gianpaolo Tarantini. Nei colloqui intercettati si raccontava come Eva Cavalli, moglie dello stilista, si sarebbe sentita male mentre era ospite dello stesso Tarantini in Sardegna. Lui provò a smentire questa circostanza durante uno dei suoi interrogatori: «Non corrisponde al vero — dichiarò — il fatto che io abbia versato lo stupefacente "MD" nel bicchiere di Eva Duringer a sua insaputa. Ammetto di averne parlato con tale Pietrino ma escludo che dal tenore della conversazione possa evincersi una qualsiasi mia eventuale ammissione. Posso aggiungere che scherzosamente la stessa Eva Cavalli mi chiese, qualche tempo dopo, se io le avessi versato qualche sostanza stupefacente nel suo bicchiere. Ma io le risposi che non mi sarei mai permesso di fare un gesto simile».

La convocazione di Sara davanti ai magistrati
Nei prossimi giorni i pubblici ministeri Marco Del Gaudio e Antonello Ardituro interrogheranno la Tommasi come testimone. Ed è possibile che all’incontro partecipi anche un pubblico ministero di Milano. L’ultimo incontro organizzato da Bartolo per l’attrice risale a una decina di giorni fa: appuntamento in un hotel alla periferia di Napoli con un guadagno per lui di 1.000 euro. Sono state le intercettazioni a rivelarlo e il riscontro è arrivato dagli accertamenti svolti dalla polizia. Così è scattata per il «mediatore» l’accusa di induzione alla prostituzione. Di questo dovrà parlare la ragazza, ma anche del ruolo di Lele Mora, visto che quanto lei stessa ha raccontato nelle telefonate — e confermato ieri in dichiarazioni a Radio2 — avvalora le contestazioni della Procura di Milano proprio a Mora, sospettato di essere uno dei «reclutatori» delle feste di Arcore insieme al giornalista di Mediaset Emilio Fede e alla consigliera Minetti.

E sulle foto si apre l’asta
Potrebbe invece cambiare la posizione di Corona: da testimone a indagato, visto che parlava con Bartolo degli euro falsi da immettere sul mercato e potrebbe essere stato a conoscenza degli appuntamenti organizzati negli alberghi per la Tommasi. Le sue dichiarazioni su «foto di Berlusconi nudo che la malavita sta trattando» non trovano alcuna conferma e vengono interpretate come un tentativo di avvelenare il clima. Si sa invece che il fratello di Roberta, la giovane che per il Capodanno del 2008 trascorse una decina di giorni a Villa Certosa con l’amica Noemi Letizia, avrebbe messo all’asta foto delle due ragazze— all’epoca diciassettenni — in posa con il premier. Nulla di sconveniente, ma le indiscrezioni su immagini compromettenti avrebbero comunque fatto salire le quotazioni. E in ogni caso nessuno può escludere che altre istantanee siano in giro, custodite dalle stesse ragazze napoletane o dalle aspiranti starlette che erano assidue frequentatrici delle feste del presidente del Consiglio.

Fulvio Bufi, Fiorenza Sarzanini

Fonte: CorrieredellaSera
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08/02/2011 15:04
 
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Bruti: domani richiesta giudizio per premier
"Non è stato modificato il capo di imputazione.
Non c'è allo stato una seconda parte


MILANO - La procura di Milano domani inoltrera' la richiesta di giudizio immediato per Silvio Berlusconi indagato per la vicenda Ruby. Lo ha detto il procuratore Edmondo Bruti Liberati. ''Non e' stato modificato il capo di imputazione per Berlusconi' ha detto il procuratore spiegando che: ''Non c'e' allo stato una seconda parte lesa'', in relazione all'accusa formulata nei confronti del premier di prostituzione minorile. ''Oggi pomeriggio faremo una riunione conclusiva'', per sciogliere il nodo giuridico se inviare la richiesta di giudizio immediato per il premier solo per concussione o anche per la prostituzione minorile.

BRUTI, GIA' MAGGIORENNE? E' LA TESI DELLA DIFESA ''E' la tesi difensiva dell'avvocato Ghedini e se lui ritiene di diffonderla... noi comunque invieremo i verbali e le memorie difensive al Gip''. Lo ha affermato il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, commentando il fatto che, come riportato oggi da 'Il Giornale', i difensori del premier avrebbero sollevato la questione che
Ruby sia nata non nel '92, ma nel '91. Gli avvocati del premier avrebbero fatto riferimento ad un verbale, riportato anche nell'invito a comparire per Nicole Minetti, nella quale la giovane marocchina nel maggio 2009, davanti ai carabinieri per denunciare un borseggio subito, avrebbe detto di essere nata il 1 novembre del '91 e non il 1 novembre del '92. ''E' la tesi difensiva dell'avvocato Ghedini'', ha affermato Bruti Liberati, spiegando che comunque il materiale prodotto dalla difesa verra' inviato al Gip assieme alla richiesta di giudizio immediato per il premier.

INCHIESTA NAPOLI, ATTESO IN PROCURA MATERIALE SU TOMMASI - Potrebbero arrivare gia' oggi in Procura l'informativa della squadra mobile e la trascrizione delle intercettazioni che riguardano Sara Tommasi, la showgirl coinvolta in un giro di prostituzione su cui indaga la Dda di Napoli. I pm Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio e l'aggiunto Alessandro Pennasilico intendono esaminare il materiale prima di prendere iniziative. La mossa successiva dovrebbe essere un incontro con i pm di Milano che indagano sul caso Ruby per concordare una comune strategia; quindi potrebbero essere convocate in Procura alcune persone informate dei fatti, tra cui la stessa Tommasi. E' invece esclusa al momento la convocazione del fotografo Fabrizio Corona, che in alcune interviste ha affermato che la criminalita' napoletana starebbe cercando di vendere fotografie di Berlusconi nudo.

CASO BRIGANDI' A CSM, IPOTESI CONGELAMENTO - Approda al comitato di presidenza del Csm il caso di Matteo Brigandì, il consigliere dell'organismo indagato perché sospettato di aver passato a 'Il Giornale' un fascicolo sul pm di Milano Ilda Boccassini. L'ipotesi e' che ogni iniziativa venga congelata fino all'esito delle indagini. C'e' attesa intanto per la decisione della procura di Milano sulla richiesta di rinvio a giudizio immediato per il premier. L'inchiesta va avanti e nei prossimi giorni i pm napoletani che indagano sul giro di prostituzione in cui è coinvolta la showgirl Sara Tommasi, potrebbero incontrare i colleghi milanesi titolari del caso Ruby per decidere se trasmettere loro una parte degli atti. Da alcune telefonate, infatti, emergerebbero conferme alle ipotesi accusatorie dei pm milanesi sul giro di ragazze che ruotano intorno a Lele Mora e che frequentavano Arcore.

MINETTI IN CONSIGLIO LOMBARDO DA INGRESSO SECONDARIO - La consigliera regionale del Pdl, Nicole Minetti, indagata per sfruttamento della prostituzione nell'inchiesta sul caso Ruby, si e' presentata stamani alla seduta del Consiglio della Lombardia, ma e' entrata da una porta secondaria evitando cosi' numerosi giornalisti, fotografi e cameraman, che la attendevano ai piedi della scala all'ingresso principale. La Minetti era assente da una settimana dal Pirellone: dopo l'interrogatorio di due domeniche fa davanti ai pm della Procura di Milano, l'ex igienista dentale del premier non si era piu' vista ai lavori delle commissioni consiliari di cui fa parte. Poco dopo l'inizio della seduta, la Minetti e' uscita dall'aula per andare al bagno e si e' trovata in poco tempo un muro di telecamere attorno, proprio come era accaduto l'ultima volta: nella ressa sono intervenuti numerosi commessi del Consiglio regionale per permettere alla giovane consigliera del Pdl di rientrare in aula. Anche perche', nel frattempo, il presidente Davide Boni aveva chiesto ai giornalisti di tornare in tribuna stampa: appello pero' caduto nel vuoto. Nonostante la raffica di domande, fra cui quelle su sue eventuali dimissioni e sui suoi progetti per la Lombardia , Nicole

Minetti non ha profferito parola. Camicia bianca e pantalone nero, seduta al suo scranno, l'esponente del Pdl ha dato per parecchio tempo le spalle ai fotografi assiepati nella tribuna stampa, girandosi solo qualche volta e mostrando un ampio sorriso.


SCONTRI AD ARCORE, SCARCERATI GLI ARRESTATI - Sono liberi i due ragazzi arrestati per gli scontri di domenica davanti alla residenza del premier ad Arcore. Saranno processati il 7 marzo. Per il giudice il loro ruolo nei disordini 'non era connotato da particolare gravità'. Monito del presidente Napolitano: 'Inammissibili gli scontri provocati dagli estremisti'. Intanto slitta la richiesta di rito abbreviato per Silvio Berlusconi da parte della procura di Milano, mentre si indaga su un'altra minorenne, la brasiliana Iris.

Fonte: ANSA
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08/02/2011 15:19
 
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Feste con le “papi girls”:
vertice tra i pm di Napoli e Milano


ROMA – Entro un paio di giorni, come rivela il ‘Corriere della Sera’, ci sarà un incontro tra i pm di Napoli e di Milano per uno scambio di atti in vista dell’interrogatorio della soubrette Sara Tommasi. I magistrati tenteranno di incrociare le informazioni, in possesso della procura di Milano, sui festini ad Arcore del ‘caso Ruby’, e quelle, in mano alla procura di Napoli, su un giro di prostituzione nel capoluogo partenopeo. Quest’ultima inchiesta gira intorno al nome di ‘Bartolo’, un pregiudicato giuglianese indagato per induzione alla prostituzione che sembra avere contatti con Sara Tommasi, Lele Mora e Fabrizio Corona.

I magistrati, che si apprestano a convocare Sara Tommasi come “persona informata sui fatti”, chiederanno conto alla soubrette proprio dei due sms inviati a Silvio Berlusconi, e che secondo le intercettazioni non hanno mai ricevuto risposta, che creano quel collegamento tra le due indagini. Sara Tommasi, d’altronde, fraquentava le residenze del premier, ed era anche stata ad Arcore insieme a Ruby in occasione della visita di Vladimir Putin il 25 aprile scorso.

Ma i pm sono anche interessati a quelle telefonate tra la Tommasi e ‘Bartolo’ in cui la ragazza avrebbe raccontato cosa avveniva ad Arcore. La soubrette avrebbe anche parlato di “Lele” , dicendo che “lui ci stordisce, ci mette delle cose nei bicchieri”. Non si capisce in quali circostanze e a quali proposito. Rivelazioni che la ragazza avrebbe confermato in un’intervista al programma radio ‘Un giorno da pecora’: “L’Italia è questa, Berlusconi con Arcore. Malavitosi come Corona che hanno successo e costruiscono delle star. O in politica o nello spettacolo ci sono sempre giri loschi, in Italia è così. Di conseguenza non ci spaventiamo. Sfruttiamo tutto ciò che ci capita. Si sa che Lele Mora portava le ragazze a Berlusconi, si sa che Corona è un malavitoso insieme a Bartolo. Si sa che si ricorre alla prostituzione”.

Alla soubrette potrebbe essere chiesto di spiegare, quando sarà sentita in Procura, anche i contatti emersi con persone della zona di Casal di Principe. Secondo quanto scrive ‘La Repubblica’, invece, gli inquirenti non sono interessati all’universo delle conoscenze della ragazza, alle sue amicizie con esponenti del mondo dello spettacolo e anche della politica. Non sarebbero interessati, cioè, a tutte quelle telefonate che, secondo quanto rivela ‘Il Corriere della Sera’, la Tommasi era solita fare a vari esponenti di spicco della politica e dello show business.

Telefonate anche a La Russa e Licia Ronzulli. Come scrive ‘Il Corriere della Sera’, infatti, nelle intercettazioni l’attrice chiama spesso il ministro della Difesa Ignazio la Russa, il fratello del premier, l’imprenditore Paolo Berlusconi e l’europarlamentare del Pdl Licia Ronzulli, che alle feste di Arcore era una habitué tanto da essere stata indicata come una delle organizzatrici. Oltre a questi, la Tommasi cercava anche strade per ottenere comparsate in televisione, si rivolge a Fabrizio del Noce e a Massimo Giletti. Ma, secondo La Repubblica, questi contatti non interessano la procura di Napoli, in quando ritenute di “natura privata”.

Fonte: blitzquotidiano
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08/02/2011 22:53
 
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Ruby, “processo” cominciato.
I Pm: a giudizio per i due reati.
Ghedini: “Costituzione violata”

MILANO – La Procura di Milano, spinge, scorpora la posizione di Silvio Berlusconi da quella degli altri indagati e si appresta a chiedere il giudizio immediato per entrambi i reati (concussione e costituzione minorile) contestati al premier.

Passa qualche ora e la difesa di Berlusconi reagisce contrattaccando: “Me lo aspettavo, perché i pm di Milano violano la Costituzione”. Il rinvio a giudizio, formalmente parlando, ancora non c’è. Ma il processo, nei fatti, sembra già cominciato.

Sulla carta, quello dello stralcio deciso dalla Procura, è un passaggio tecnico giuridico. Nella prassi vuol dire che la Procura di Milano spara alto e punta a richiedere il giudizio immediato nei confronti di Silvio Berlusconi sia per il reato di concussione (la telefonata in Questura a Milano) sia per quello di prostituzione minorile (Ruby).

Lo stralcio, semplicemente, sta a significare che il fascicolo che riguarda il presidente del Consiglio è stato separato da quello degli altri indagati (Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti). Passaggio formale che servirà, domani, a chiedere il giudizio immediato per entrambi i reati.

Dal Procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati sono quindi arrivate una serie di precisazioni. In primo luogo la smentita che, agli atti, ci sia una “seconda parte lesa”. Ovvero, la seconda presunta minorenne, Iris Berardi, per la Procura non è tale. L’eventuale reato di prostituzione minorile, quindi, riguarderebbe soltanto Ruby.

Quindi il magistrato, a proposito dell’inchiesta condotta dalla procura di Napoli, che indaga su un altro presunto giro di prostituzione con al centro, fra le altre, la posizione della soubrette televisiva Sara Tommasi ha spiegato: ”Per ora sono due inchieste separate. Leggo sui giornali che ci sarebbero stati contatti fra magistrati”.

Bruti Liberati è poi intervenuto per chiarire il fatto che, come riportato da Il Giornale, i difensori del premier avrebbero sollevato la questione che Ruby sia nata non nel ’92, ma nel ’91. Gli avvocati del premier avrebbero fatto riferimento ad un verbale, riportato anche nell’invito a comparire per Nicole Minetti, nella quale la giovane marocchina nel maggio 2009, davanti ai carabinieri per denunciare un borseggio subito, avrebbe detto di essere nata il 1 novembre del ’91 e non il 1 novembre del ’92. “È la tesi difensiva dell’avvocato Ghedini”, ha affermato Bruti Liberati, spiegando che comunque il materiale prodotto dalla difesa verrà inviato al Gip assieme alla richiesta di giudizio immediato per il premier

Gli stessi atti della difesa, in ogni caso, sembrano fugare ogni dubbio. Come riportato dall’Ansa, infatti, nella documentazione presentata da Niccolò Ghedini e Piero Longo, è la stessa Ruby a dichiarare di essere nata il primo di novembre del 1992.

Fonte: blitzquotidiano
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08/02/2011 23:08
 
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L’elettorato cattolico è il granaio
del consenso a Berlusconi: 46 per cento

ROMA – I sondaggi non sono la Bibbia e neanche il Vangelo, però l’ultimo commissionato e offerto dal tg di Mentana, è come una foto di gruppo dell’elettorato in cui spicca, se guardi bene, soprattutto lui: l’elettore cattolico. Soprattutto lui perché, tra gli elettori che si dichiarano cattolici di fronte al sondaggista che interroga, ben il 46 per cento promette il suo voto al Pdl di Berlusconi. Molto più di quanto non faccia l’intero corpo elettorale che dichiara intenzione di voto per il Pdl al 30,2 per cento. Sedici punti percentuali in più della media nazionale, l’elettorato cattolico è il granaio del consenso a Berlusconi. E’ un fatto e con i fatti non si polemizza, li si accetta e si prova a capirli. Nelle intenzioni di voto Pdl di Berlusconi, Lega di Bossi e Destra di Storace fanno 42,3 per cento. Pd di Bersani, Sel di Vendola, Idv di Di Pietro più Federazione della sinistra, Verdi e Socialisti fanno tutti insieme 41,6 per cento. A decidere chi dei due schieramenti oggi “vale” di più è dunque la fedeltà e l’attaccamento dell’elettorato cattolico alla scelta pro Berlusconi. Come direbbe un cronista sportivo, è l’elettorato cattolico che “fa la differenza”. L’elettorato, la gente cattolica, prima ancora che la Chiesa e la Gerarchia.

Per questo “sentire”, diffuso sentire dell’elettorato cattolico italiano c’è una spiegazione “alta” che rimanda alla natura dolce e perdonista della religione cattolica. Ciò che risulta incomprensibile alla cultura, alle società e alle confessioni religiose anglosassoni in Italia è invece profondamente radicato: l’errore e il “peccato”, anche dell’uomo pubblico, sono accidente e non sostanza, sono emendabili e rimuovibili. Il cattolico perdona, è una religione mite, perdona anche l’offesa allo Stato. Il codice morale del cattolico non è quello del rigore civile ma quello della pietas umana per cui ogni eventuale “peccatore” è sempre meritevole di perdono. Anzi il perdono è un suo diritto, quasi canonico.

Poi c’è una spiegazione “sociologica”: non è tanto il cattolicesimo ad essere una religione dolce, quanto il cattolicesimo italiano ad essere un cattolicesimo tenue. Insomma in Italia si dichiara e si sente in buona fede cattolico anche chi poi nei fatti, negli usi e costumi, a regola cattolico non è. Ci si sente cattolici ma da cattolici non si vive. Quindi i precetti morali, perfino la effettiva pratica religiosa, non connotano e non informano di sè la cattolicità diffusa. Cattolici si sentono e si dichiarano coloro che di fatto praticano un culto dei santi protettori che molto ha di pagano.
Cattolici si sentono coloro che pure si sentono liberi e non vincolati da ogni obbligo di cattolica “socialità”. Il culto esclusivo della “roba” e della famiglia intesa come impermeabile e ostile allo Stato si sposa nella cultura italiana con il culto, anzi con l’appartenenza cattolica.

C’è infine una spiegazione materialistica-deterministica: i soldi valgono più di una prece e la garanzia che Berlusconi promette di una difesa dell’interesse individuale valgono più, molto di più dell’eventuale “scandalo” che il premier dovesse dare. Se “Parigi valeva bene una messa” per il re francese che si faceva cattolico per regnare, “Berlusconi val bene un voto” per l’elettore cattolico anche se la vita e l’esempio di Berlusconi in una messa non entrerebbero neanche per miracolosa intercessione di Padre Pio.

Come che sia, l’elettorato cattolico sta vivendo il bunga-bunga di Berlusconi come una confessione cui segue assoluzione. E senza penitenza.

Fonte: blitzquotidiano
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08/02/2011 23:23
 
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E Berlusconi parlò a Bruxelles:
“L’Egitto? Un altro paese sotto attacco, il mio”.
Chissà la faccia di Merkel e Sarkozy


ROMA – Peccato che non ci sia il video, o almeno una sequenza di foto. Erano le due del pomeriggio a Bruxelles, colazione di lavoro tra 26 premier di altrettanti paesi europei. Avevano appena finito di scambiarsi quel po’ che sapevano dell’Egitto, si scambiavano soprattutto ansie e preoccupazioni più che informazioni e certezze. Quando uno di loro, fino ad allora silenzioso, silenzioso perfino su parametri e riforme economiche messe sul piatto dalla Merkel e da Sarkozy, silenzioso e silente per tutta la mattinata perfino sul cambio dei connotati al patto europeo, finalmente prendeva la parola. Diceva: “L’Egitto…qui c’è un altro paese che rischia grosso, che è sotto attacco, il mio”. Era Zapatero che faceva outing sulla bolla immobiliare e bancaria spagnola, cento miliardi di euro che ballano? Era il premier polacco che denunciava una montante inflazione attaccata alle calcagna della ripresa economica nel suo paese? Era quello irlandese che confessava, insieme a quello greco, tassi di interesse troppo alti da pagare sui prestiti europei? Era il premier portoghese, quello cipriota? No, era Silvio Berlusconi che denunciava l’attacco dei giudici alla democrazia italiana.

E raccontava Berlusconi delle “cene eleganti ad Arcore” spacciate da giudici e giornali come festini dentro i quali “guardano dai buchi della serratura”. Raccontava, raccontava…Chissà se raccontava anche delle ultime new entry nel mondo di Ruby: Sara Tommasi, Iris Berardi. La prima che gli inviava sms, la seconda più volte ospite ad Arcore. Ragazze che non si sa quale rapporto abbiano avuto con Berlusconi, ma ragazze di cui si sa quale attività svolgessero prima e indipendentemente da Berlusconi: una che nelle intercettazioni dice: “Mille a notte, almeno ottocento, altrimenti se ne cerchi un’altra”. L’altra che ammette che era “inviata” a domicilio o in albergo. Per un caso strano, per uno scherzo maligno della sorte finivano tutte ospiti ad Arcore. Chissà se Berlusconi raccontava anche di questo caso strano, di questa congiura del caso contro le “cene eleganti”. E chissà la faccia della Merkel e di Sarkozy e degli altri 23 premier europei. Peccato non ci sia il video, o almeno una foto: anche casta basterebbe. Quei volti di premier sarebbero uno spettacolo impagabile.

Fonte: blitzquotidiano
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08/02/2011 23:27
 
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Pannella: “Formigoni sta coi giudici
anti-Berlusconi”. La replica: “E’ pazzo”

MILANO – Il leader dei Radicali Marco Pannella attacca: “Formigoni è coi giudici milanesi che vogliono far fuori Berluconi”. Il governatore lombardo replica stizzito: “Pannella e pazzo”.

La polemica è stata innescata da alcune frasi pronunciate da Pannella in un’intervista rilasciata al Tg1: tra coloro che ritengono utile ”sbarazzarsi di Berlusconi” c’è ”la magistratura di Milano con quel signore neopromosso Bruti Liberati”, che è pronta ”a far fare la marcia su Roma ad uno che è molto casto, ma anche molto imbroglione come Roberto Formigoni”.

Formigoni, ha sottolineato Pannella, è ”protetto da quella magistratura milanese che ha fatto l’impossibile per incastrare Berlusconi e ci è riuscito, sulla storia della puttane. Mentre contemporaneamente ha lasciato impunito un presidente, un regime come quello di Comunione e Liberazione, con buona pace di don Giussani”.

Pronta è arrivata la replica del presidente della Regione Lombardia: “Che Pannella fosse un prevaricatore violento (nonostante i suoi tentativi di proclamarsi l’opposto) lo sapevamo da tempo. Ora abbiamo un’altra certezza: è pazzo”.

Fonte: blitzquotidiano
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08/02/2011 23:30
 
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Bartolo: “Sara Tommasi sulle auto di
Berlusconi”. La replica: “E’ falso”

NAPOLI – Secondo Vincenzo Saiello, detto Bartolo, un pregiudicato giuglianese indagato per induzione alla prostituzione, Sara Tommasi sarebbe salita su un’auto di Berlusconi, in cui ci sarebbero state anche le guardie del corpo del premier. Lo ha riferito l’Ansa. Pronta è arrivata la smentita da Palazzo Chigi: ”Mai nessuna auto del Presidente del Consiglio né del suo apparato di sicurezza si è recata a casa di chicchessia, tanto meno di Sara Tommasi”.

L’episodio raccontato da Bartolo sarebbe riferibile al 9 settembre 2010, quando due uomini sarebbero giunti sotto casa della Tommasi, a Roma, e avrebbero visto ”due macchine con le guardie del corpo di Berlusconi” che si sarebbero allontanate con la soubrette a bordo.
Sarebbe questo uno dei passaggi delle intercettazioni telefoniche agli atti dell’inchiesta della Dda di Napoli sul giro di squillo di cui avrebbe fatto parte l’ex concorrente dell’Isola dei Famosi.

A parlare sarebbero appunto Bartolo, presunto organizzatore del giro di prostituzione, e due suoi emissari giunti a Roma per un chiarimento con la Tommasi, tali Checco e Giosué Amirante.
I due sarebbero arrivati sotto casa della soubrette e le avrebbero chiesto di scendere per parlarle, con lo scopo di convincerla a mantenere degli impegni presi con Bartolo.

Questi sarebbero, secondo quanto riportato dall’Ansa, i passaggi della telefonata.

Giosué: ”Guagliò, in vita mia non mi è mai capitato una cosa del genere. Mentre stiamo aspettando giù al palazzo, che scende, ci ha mandato un messaggio ‘Giosué, adesso scendo’, è arrivata… due macchine… con… con le guardie del corpo di Berlusconi. Se la sono venuta a prendere a questa e se la sono portata… guarda… è una cosa incredibile”.

Pochi minuti dopo il lancio dell’Ansa, è arrivata la nota di replica di Palazzo Chigi: ”Mai nessuna auto del Presidente del Consiglio né del suo apparato di sicurezza si è recata a casa di chicchessia, tanto meno di Sara Tommasi”.

”Il giorno 9 settembre 2010 -puntualizza la nota – il Presidente del Consiglio è stato impegnato dalla mattina presto fino alle ore 16, in numerosi e consecutivi appuntamenti. In seguito, alle 16.30, è decollato per Milano; dall’aeroporto di Linate si è recato direttamente all’ospedale San Raffaele. Ancora una volta si fanno circolare notizie incontrollate e assurde al solo scopo di diffamare il Presidente del Consiglio”.

Fonte: blitzquotidiano
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09/02/2011 12:48
 
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I pm: 'Prove evidenti contro il premier'
La replica: uno schifo, giudici eversivi

I pm di Milano che indagano sul Rubygate inviano la richiesta di giudizio immediato per Silvio Berlusconi: "Sussiste l'evidenza della prova". Le accuse: concussione e prostituzione minorile

Messaggini, feste e incontri. Per la procura è Sara Tommasi l'anello di congiunzione tra la scuderia di Mora e la Camorra. Perquisita la sua abitazione. La starlette alla madre: "Mi drogano e sono perseguitata da Berlusconi". Sedici gli sms che Sara invia al premier: "Krepa kon le tue troie. Stai abusando di potere". E per sostituire la showgirl ai festini Fabrizio Corona propone Cecilia Rodriguez, sorella di Belen. "Per lei voglio 4.000 euro. Per 1500 euro non la vendo". Le immagini - le intercettazioni


Nei messaggi inviati da Sara Tommasi anche Marina Berlusconi: "Basta con le marchette nel suo giro". A Paolo Berlusconi scrive: "Se mi devo kurare, tu piantala con la cocaina, cani e mignotte!!". E al ministro La Russa: "Amore, domani pranziamo insieme?" ma lui risponde che non può ("sono appena tornato dall'Afghanistan")


Affaritaliani.it


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