È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 

Nuova tegola giudiziaria per Berlusconi: il premier è indagato per il caso "Ruby"

Ultimo Aggiornamento: 11/03/2015 11:24
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
18/01/2011 14:39
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Caso Ruby, Avvenire: "Storia che ferisce"
Quirinale: "C'è turbamento, si faccia chiarezza"

"Non c'è stata alcuna telefonata tra il Capo dello Stato e il premier" riguardante l'indagine che ipotizza il reato di sfruttamento della prostituzione a carico del Cavaliere. Il quotidiano della Cei parla di "irrespirabile polverone", e chiede chiarezza. Analoga richiesta dall'agenzia Sir. Il Secolo d'Italia: "Solo roba di cui vergognarsi". Dagli atti giudiziari emergono due bonifici da 10.000 euro ciascuno inviati dal presidente a una delle ragazze che partecipavano alle serate ad Arcore. Bersani: "Berlusconi si ritiri a vita privata". Di Pietro: "Il Parlamento lo sfiduci al più presto". Ma il ministro degli Esteri minimizza e accusa la magistratura: "Cercano di sostituirsi alla scelta democratica degli elettori". Replica di Vietti (Csm): "Agli attacchi risponderemo domani". Formigoni ammonisce: "Occorre rispettare la privacy di tutti. Chi è senza peccato scagli la prima pietra". Minetti ribadisce: "Il presidente del Consiglio non sapeva che la ragazza fosse minorenne"



Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
18/01/2011 14:43
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Si incrina l'asse Vaticano-Palazzo Chigi
"La situazione diventa insostenibile"

Sconcerto e imbarazzo anche nella Segreteria di Stato.
Il cardinal Bertone medita di prendere le distanze.
Il presidente della Cei Bagnasco pronto a intervenire sull'argomento lunedì prossimo



CITTÀ DEL VATICANO - "A questo punto è meglio che si mettesse una macina di pietra al collo e si buttasse in mare...". In Vaticano ormai si fa sempre più fatica - tra prelati, vescovi e cardinali - a frenare "lo sconcerto, la delusione e la rabbia" per quanto sta emergendo sui festini di Arcore. E c'è persino chi si spinge a ricordare - come pena massima per il premier - una delle pagine più severe del Vangelo, là dove Gesù evoca la tremenda pena dell'affogamento attraverso una macina appesa al collo per quanti fanno del male a bambini e a minorenni in genere.

Reazioni ufficiali della Segreteria di Stato finora non ce ne sono state, ma l'imbarazzo e le perplessità continuano a crescere e il Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, inizia a valutare la possibilità di una presa di distanza. In ambienti vicini alle istituzioni pontificie impegnate a promuovere i valori della famiglia e della vita c'è chi si sente "tradito da tutto quanto sta emergendo dall'inchiesta dei giudici di Milano". In tanti si lamentano dietro l'anonimato. Ma qualcuno non teme di uscire allo scoperto. Come l'arcivescovo Gianfranco Girotti, Reggente della Penitenzeria Apostolica - il dicastero vaticano competente sui grandi peccati commessi dal clero - che invita ad "attendere che la giustizia faccia il suo corso in merito alle accuse rivolte al premier prima di esprimere giudizi definitivi" anche se non riesce proprio a nascondere anche lui "sconcerto ed imbarazzo". "Pronunciarsi sui capi d'accusa del premier è ancora difficile, ma se fosse vero - puntualizza l'arcivescovo - sarebbe veramente inquietante". Girotti è un "tecnico" di etica e di morale, essendo su queste tematiche uno dei più stretti collaboratori di Joseph Ratzinger, prima alla Congregazione della Dottrina della fede ed ora alla Penitenzeria Apostolica, dove è stato promosso dallo stesso Benedetto XVI. "Ognuno deve sforzarsi di osservare comportamenti morali di alto profilo, ma - sottolinea l'arcivescovo - un capo del governo deve essere ancora più attento. A questo punto, pur senza dare giudizi definitivi, è bene aspettare che i giudici facciano il loro lavoro. Ma se fosse tutto vero, la situazione sarebbe grave ed insostenibile. E qualcuno per il bene del Paese dovrebbe fare un passo indietro".

La Curia vaticana, dunque, ufficialmente tace ma "tacere è come parlare di fronte a quanto di imbarazzante e di sporco sta venendo a galla", si mormora a denti stretti tra i prelati più esposti nella pastorale familiare. Nessuno è più pronto a giurare sull'asse tra Berlusconi e il cardinale Bertone: "Ma quale intesa! Chi adombra scenari del genere confonde il dovuto rispetto che c'è tra le istituzioni con presunti rapporti privilegiati con determinati politici e la Segreteria di Stato". Stesse riservate arrivano dalla Cei. Ma si tratta solo di un silenzio momentaneo in vista della prolusione che il presidente Angelo Bagnasco terrà lunedì prossimo all'apertura del Consiglio Permanente dei vescovi. Il parlamentino episcopale non potrà far finta di niente. E sarà proprio lo stesso Bagnasco a sottolineare il disagio della Chiesa "sul calo della moralità e dell'etica che sempre più sta emergendo a livello politico e sociale".

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
18/01/2011 15:11
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

"Stavolta è troppo anche per Silvio"
la stampa estera non molla il caso Ruby

Articoli e corrispondenze su tutti i principali giornali del mondo, tra i più attenti i quotidiani britannici. E la compassata Bbc scrive: "Si ha la sensazione che i magistrati milanesi abbiano morso il freno"

ROMA - Il caso Ruby continua a conquistare spazio sulle pagine dei quotidiani e i siti web di mezzo mondo. A seguire le vicende del premier con maggiore attenzione è in particolare la stampa britannica. Aggiornamenti sulle novità emerse dal deposito degli atti giudiziari alla Camera dei deputati, corredate da gallerie di immagini delle donne che sono solite accompagnare Silvio Berlusconi, sono presenti stamani sulle edizioni online di Finacial TImes, Guardian e Daily Mail, con tanto di dettagli sulle più scabrose conversazioni intercettate dagli inquirenti. The Independent interviene invece anche con un commento di Peter Popham nel quale l'editorialista sostiene che "stavolta neppure Silvio se la può cavare".

Altro editoriale sul sito della Bbc. "Un premier miliardario di una grande nazione europea nasconde prostitute e fornisce loro appartamenti gratis o elargisce denaro? In un mondo socialmente collegato, iper-controllato e senza segreti potrebbe sembrare bizzarro che si scherzi con queste cose, come Berlusconi suggerisce. Eppure - scrive Duncan Kennedy - si ha la sensazione che i magistrati milanesi abbiano morso il freno sulla questione".

Restano accesi i riflettori sul presidente del Consiglio anche negli Stati Uniti. Se il Washington Post si limita a pubblicare un breve articolo ripreso dall'agenzia Ap, va invece in profondità il Wall Street Journal che arricchisce la sua [URL=http://online.wsj.com/article/SB10001424052748704029704576088131674878702.html?mod=WSJEurope_hpp_MIDDLETopStories con una mappa interattiva della carriera politica di Berlusconi, delle sue disgrazie giudiziarie e dei ripetuti tentativi di sottrarsi alle inchieste attraverso leggi ad personam. Spazio alla difesa del premier anche sul sito della Cnn.

Molto seguito lo scandalo Ruby pure In Germania, nazione abituata a dimissioni di politici e uomini delle istituzioni per molto meno. La Sudduetsche Zeitung titola: "Prove contro Berlusconi", mentre la versione web del settimanale Spiegel sottolinea che ieri "nuovi dettagli hanno messo in imbarazzo" il Cavaliere. Il tabloid popolare Bild nel titolo di un breve articolo, si chiede: "Berlusconi e Putin si sono incontrati nell'affare sexy?".

In Francia l'edizione online di Le Monde parla di una situazione che "si fa più e più imbarazzante per Berlusconi". In Spagna articolo sia sull'edizione cartacea che su quella telematica per El Pais. Secondo il corrispondente da Roma Miguel Mora "la vicenda ha assunto dimensioni enormi", e quelle attuali sono "ore decisive per la sopravvivenza politica di Berlusconi". Il catalano La Vanguardia si concentra invece sulla possibile "fidanzata" del Cavaliere e sostiene - indicando Nicole Minetti - che "potrebbe essere la sua igienista dentale e consigliera regionale lombarda".

Ma il caso Ruby balza alle cronache anche in Sud America, ed è riportato dall'argentino El Clarin e dal messicano El Milenio, mentre il foglio brasiliano La Folha de Sao Paulo titola in prima pagina: "Secondo la procura, Berlusconi ha indotto alla prostituzione diverse giovani ragazze".

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
19/01/2011 14:38
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Berlusconi: "Sono sereno e mi diverto"
"Io dare le dimissioni? Ma siete matti?"

Il presidente del Consiglio a Montecitorio per una riunione del Pdl.
"Mi sto divertendo". Nel pomeriggio un incontro di un'ora con Napolitano.
"In atto un processo mediatico con Fini eversivi.
Tribunale di Milano incompetente, dai pm gravissime violazioni di legge".


ROMA - "Ma siete matti?". Così Silvio Berlusconi ai cronisti che gli chiedevano se avesse intenzione di dimettersi. E che lo hanno avvicinato mentre entrava alla riunione del gruppo del Pdl alla Camera dove i legali Ghedini e Longo hanno convocato i membri della commissione Giustizia e della Giunta che ha in mano le carte dei pm milanesi che indagano sul caso Ruby. Berlusconi si mostra tranquillo, e sicuro che tutta la vicenda sarà un "boomerang" per le opposizioni. "Dimettermi? Non faccio gestacci in pubblico. Sono assolutamente sereno, mi sto divertendo". Conferma che a Milano non si farà vedere ("il tribunale è incompetente") e aggiunge: "Dai pm gravissime violazioni di legge". In serata, la sua prima telefonata dell'anno a Ballarò, in onda su RaiTre. Ma la puntata sta chiudendo ed è troppo tardi, come spiega il conduttore Giovanni Floris che rinnova l'invito al premier a partecipare al programma, la prossima settimana.

Quando l'ascensore si è fermato al quinto piano dove si trovavano i giornalisti tenuti fuori dalla riunione del gruppo del Pdl, Berlusconi ha risposto a chi gli chiedeva come fosse andato l'incontro con il Capo dello Stato: "Non chiedetelo a me ma al presidente della Repubblica". Ma secondo indiscrezioni sembra che il Cavaliere gli avrebbe ribadito di essere innocente, di non avere niente a che fare con festini e prostitute minorenni, di essere vittima di chi lo vuole distruggere non solo come avversario politico ma anche umanamente. Del resto, avrebbe sottolineato, nessuna delle accuse che gli sono state rivolte in passato ha mai trovato conferma e lui "è sempre stato assolto".

Napolitano da parte sua non si sarebbe discostato dalla posizione assunta questa mattina con una nota ufficiale: quelle contestate al premier sono "gravi ipotesi di reato", il capo dello Stato "è ben consapevole del turbamento dell'opinione pubblica" davanti a tutto questo. Per il Colle, dunque, la via da seguire non può che essere una: bisogna che tutta la vicenda sia chiarita "al più presto". Poi Berlusconi ha ribadito la sua linea difensiva: "Le ragazze sono state trattate malissimo, in queste ore alcune sono state aggredite, per quanto mi riguarda ho solo dato disponibilità a chi aveva grandi bisogno. Mi attribuiscono tutte queste relazioni con tutte queste donne, si parla di 24. Vorrei sapere come abbia potuto fare, non sono mica Superman...".

Poi spara alzo zero, come sempre nei momenti di difficoltà, contro i magistrati. "Quello in corso - ha detto ai deputati che lo ascoltano - non è un processo giuridico ma mediatico a fini eversivi, mirato solo a farmi fuori. Io non ho commesso alcun reato. Sono sereno, questa cosa sarà un boomerang per loro. Andiamo avanti con tranquillità sul terreno delle riforme". E si affida agli amati sondaggi: "Mi danno al 52 per cento con il Pdl al 32".

Nel mirino del premier anche Gianfranco Fini. "E' colpa sua se non abbiamo cambiato la giustizia. La riforma è stata sempre frenata dai finiani di An. Fini non ci ha fatto fare la riforme".

Intanto dalla procura di Milano fanno sapere che Berlusconi potrà presentarsi davanti ai pm nei giorni 22, 23 e 24 gennaio, dalle ore 10 alle ore 22. Lo scrivono i magistrati nell'invito a comparire notificato al premier in qualità di indagato per i reati di concussione e prostituzione minorile. Nei giorni scorsi era trapelata la notizia che avesse la possibilità di comparire tra il 21 e il 23 gennaio, nell'invito viene precisata la data esatta, l'arco temporale entro cui potrà chiarire la sua posizione ai pm e il luogo della convocazione, la stanza numero 13 al quarto piano del Palazzo di Giustizia di Milano. Ma il senatore Piero Longo, avvocato del Cavaliere, non conferma che Berlusconi si presenterà: "Non ho la più pallida idea di cosa farà". Ci pensa però lo stesso premier a diradare i dubbi: "Milano non è competente, illogico che vada".

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
19/01/2011 14:46
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota


[IMG]http://i42.tinypic.com/dnn89j.gif[/IMG]
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
19/01/2011 14:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

"Fare chiarezza e fare presto"
il pressing di vescovi e Quirinale

Napolitano parla di "turbamento" del Paese, l'Avvenire di vicenda "sconvolgente". La Marcegaglia: "Serve governo capace". Dalla Lega difesa di Berlusconi sempre più tiepida: "A noi interessa solo il federalismo. Oppure si vota". Il Pd e Casini rompono gli indugi: "Il premier si dimetta". Ghedini: è stato fatto un abuso di legge. Alfano: "Milano non è competente"


ROMA - E' una specie di morsa morale quella che si è stretta oggi attorno a Silvio Berlusconi. Il giorno dopo le rivelazioni con i devastanti particolari contenuti negli atti allegati dalla magistratura di Milano alla richiesta di poter ascoltare il presidente del Consiglio, il premier è incalzato dai pesanti richiami che arrivano da Quirinale e Vaticano. Da un lato l'autorità laica del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che in una nota ufficiale spiega di essere "ben consapevole del turbamento dell'opinione pubblica dinanzi alla contestazione, da parte della Procura della Repubblica di Milano al presidente del Consiglio, di gravi ipotesi di reato, e dinanzi alla divulgazione di numerosi elementi riferiti ai relativi atti d'indagine". Dall'altro l'autorità religiosa della Santa Sede che in un commento affidato all'Avvenire, il quotidiano dei vescovi, sottolinea come "anche solo l'idea che un uomo che siede al vertice delle istituzioni dello Stato sia implicato in storie di prostituzione e, peggio ancora, di prostituzione minorile ferisce e sconvolge". E anche la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia avverte: "Non sta a me dirlo ma bisogna prendere rapidamente delle decisioni perché il Paese ha bisogno di un governo capace di governare".

Ma non è tutto. Il Quirinale, smentendo "che il Capo dello Stato abbia letto o comunque ricevuto - non competendogli in alcun modo - le carte" chiede anche, "senza interferire nelle valutazioni e nelle scelte politiche" che si faccia chiarezza quanto prima "nelle previste sedi giudiziarie" e che "si proceda al più presto ad una compiuta verifica delle risultanze investigative". Parole che coincidono quasi alla perfezione con quelle di una nota della Sir, l'agenzia di stampa della conferenza episcopale italiana, nella quale si afferma: "Bisogna che si faccia chiarezza in termini stringenti, che la questione sollevata dalla procura di Milano abbia delle celeri risposte, così da non tenere sul filo la politica, le istituzioni, più ampiamente la governabilità".

Il ministro Alfano a Ballarò. Nella polemica entrano anche le parole pronunciate a Ballarò dal ministro della Giustizia Angelino Alfano: "La procura di Milano non è competente, è competente il tribunale dei ministri. Non è che Berlusconi si spoglia delle vesti di presidente del Consiglio quando è ad Arcore". Il ministro ha rimarcato anche "l'uso spropositato delle intercettazioni". Secondo Alfano "si è usata l'attività di indagine più invasiva, le intercettazioni, per accertare una fattispecie concreta che è sproporzionata in basso, rispetto all'uso dei mezzi. Neanche si dovesse beccare un narcotrafficante".

A tenere sotto pressione Berlusconi c'è anche l'atteggiamento della Lega. La tiepidezza con cui il Carroccio difende il premier dalla crescente marea di difficoltà non può non lasciare Berlusconi inquieto. I big del partito oggi non sono ancora intervenuti, lasciando al capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni il compito di mandare un messaggio chiarissimo. "Il caso Ruby preoccupa perché distoglie la gente dai temi veri per il Paese, ovvero le riforme, a partire dal federalismo. La migliore risposta perciò è andare avanti nella direzione delle riforme". Nessuna polemica con i magistrati insomma, nessun grido al complotto e nessuna denuncia contro la presunta violazione della privacy del Cavaliere, ma un messaggio chiarissimo: portare a casa il federalismo viene prima della difesa d'ufficio del premier. E Berlusconi deve esseresi sentito poco rassicurato anche dalla frase sibillina di Giulio Tremonti che si è limitato a definirsi "orgoglioso di rappresentare questo governo nel mondo", evitando però di commentare ipotesi di una sua eventuale successione a Palazzo Chigi.

In serata, si aggiunge anche l'opinione di Famiglia Cristiana. In un intervento pubblicato sulla sua edizione online, il settimanale dei Paolini osserva che nella vicenda della "minorenne Ruby", "marocchina che si tentò di far passare per nipote del presidente egiziano", "risalta la personalità di un politico che, forse, ha sbagliato secolo, immaginandosi simile ai signori rinascimentali ai quali tutto era permesso, grazie all'assenza di un'opinione pubblica informata e all'acquiescenza delle gerarchie circostanti". L'articolo parla anche di "una politica stretta intorno alla presenza di una sola persona, fino a un devastante conflitto fra le istituzioni".

Intanto i legali del Pdl fanno quadrato. Oggi i deputati-avvocato si sono riuniti alla Camera per esaminare la situazione che coinvolge direttamente il loro leader. E Niccolò Ghedini, che del presidente del Consiglio e legale ascoltato, ha detto che nell'inchiesta Ruby è stato fatto un abuso di legge, è stato fatto un blitz dove sono stati usati mezzi imponenti.

In questo assedio al premier - che oggi è stato un'ora al Quirinale, ufficialmente per discutere dell'agenda delle celebrazioni per l'Unità d'Italia - cerca di inserirsi anche l'opposizione. Il Pd e il Terzo Polo hanno formalizzato oggi la richiesta di dimissioni. Parlando in aula alla Camera, il presidente dei parlamentari democratici Dario Franceschini ha chiarito: "Almeno alla fine del suo percorso politico, l'onorevole Berlusconi abbia un sussulto di dignità, si dimetta e vada a difendersi nelle aule dalle accuse infamanti e se ritiene di essere innocente non rifiuti di andare davanti ai giudici, ma chieda ai giudici di andarci prima possibile". "Si dimetta - ha insistito - e lasci che sia il capo dello Stato e la sua stessa maggioranza a trovare la strada e le persone giuste per salvare il Paese".

Ma ancora più pesanti per il presidente del Consiglio devono essere state le affermazioni di Pierferdinando Casini. "Credo non serva minimizzare quello che sta uscendo e neanche prendersela con la magistratura per le modalità delle indagini perché siamo alla sostanza e non più alla forma e io, se fossi il presidente del Consiglio, valuterei con serenità l'ipotesi di fare un passo indietro", ha commentato il leader dell'Udc. "Berlusconi - ha proseguito - è un uomo intelligente, deve far prevalere in questo momento la serenità del giudizio rispetto all'orgoglio. Da domani mattina ciascun italiano è autorizzato a comportamenti emulativi che francamente non mi sembra siano il massimo".

Simile la posizione di Futuro e libertà. "Berlusconi non si sottragga, chiarisca in tribunale, lo faccia subito per rassicurare un'opinione pubblica sgomenta e sconcertata", afferma il coordinatore nazionale Adolfo Urso. "I dati allarmanti della Banca d'Italia - sottolinea - impongono che si faccia subito chiarezza perché il Paese ha bisogno di un governo che faccia le riforme, non di un ulteriore devastante scontro istituzionale, altrimenti - avverte ancora Urso- è meglio andare al voto".

A fronte di questa situzione sempre più complicata, il governo e il Pdl rispondono con dichiarazioni che puntano a minimizzare la vicenda e ad accusare la magistratura milanese di comportamenti persecutori e illeciti. Se il ministro degli Esteri Franco Frattini parla di un'inchiesta "giudiziario-mediatica" che "si rivelerà una grande montatura", quello della Difesa Ignazio La Russa si dice convinto che il caso Ruby passerà ''molto velocemente''. Difendono a spada tratta Berlusconi anche le donne del Pdl che lo descrivono come la vera vittima dell'intera vicenda. Ma oltre alla difesa mediatica, il partito del premier è lavoro per trovare anche la migliore difesa legale. Tutti i deputati-avvocati del Pdl sono stati convocati nella sala Lucio Colletti a Montecitorio. All'incontro ci sarà anche il consigliere giuridico del premier, Nicolò Ghedini. Tra le ipotesi che circolano quella di costituire un pool di legali che possa difendere le ragazze sottoposte a perquisizioni nel 'caso Ruby'.

Da segnalare infine la dichiarazione del vicepresidente del Csm Michele Vietti che ha annunciato per domani una riunione del plenum di Palazzo dei Marescialli incentrata sulla pratica a tutela del pm di Milano Fabio De Pasquale, attaccato dal premier Silvio Berlusconi.

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
19/01/2011 14:54
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

"La divisa è un simbolo, non va offesa"
Poliziotti indignati per il bunga bunga

I sindacati degli agenti chiedono che i pm facciano chiarezza su quelle serate nella villa di Arcore. Dove, secondo i racconti di una testimone, l'uniforme sarebbe stata usata in giochi erotici. "Agire nei confronti del presidente del Consiglio come si agirebbe verso un qualsiasi cittadino"

SONO "scoraggiati" e "indignati" per lo scandalo che ha investito, ancora una volta, il presidente del Consiglio. Parlano a nome degli agenti, uomini e donne, che indossano la divisa della polizia di Stato, la stessa che, stando ai racconti di una testimone, sarebbe stata usata nel corso dei giochi erotici organizzati nella sala sotterranea del bunga bunga, nella villa di Arcore. I sindacati di polizia chiedono che la magistratura vada avanti con il suo lavoro, e pretendono che venga fatta chiarezza su una pagina che li mette in imbarazzo.

Alcuni preferiscono non parlare. "Aspettiamo notizie certe" dicono, anche se poi, gli stessi, ammettono: "Se sarà tutto confermato, è una vergogna". Tra quelli che commentano le ultime rivelazioni dell'inchiesta sui festini di villa San Martino, c'è Sebastiano Di Luciano, segretario generale della Uilps (Unione italiana lavoratori polizia di Stato): "Sinceramente non riesco a crederci. Non voglio fare un discorso di tipo politico, perché come sindacato noi siamo soltanto per la legalità. In un Paese democratico, con organi democratici - dalla magistratura alle forze di polizia - si deve agire nei confronti del presidente del Consiglio come si agirebbe verso un qualsiasi cittadino. Non ci sono legittimi impedimenti che tengano". "Provo sdegno e riprovazione rispetto a questo vicende - dice il sindacalista, che parla a nome dei suoi cinquemila iscritti - a maggior ragione perché coinvolgono un premier che può contare su un servizio di polizia di prim'ordine".

Sull'utilizzo di una uniforme della polizia durante le 'cerimonie' erotiche che vedevano protagoniste le ragazze invitate dal premier, Di Luciano attacca: "E' un'offesa allo Stato e alla polizia". Punto condiviso da Giuseppe Tiani, segretario generale del Siap: "Se venisse tutto confermato, saremmo di fronte ad un'offesa gravissima e gratuita agli uomini e alle donne che indossano, ogni giorno, la divisa. Una divisa che rappresenta l'unità dello Stato: è un simbolo e, se certe cose sono veramente accadute, sarebbe tutto molto degradante. La divisa non può essere usata come strumento di offesa per le donne. Ma sarebbe anche un'offesa anche nei confronti della Repubblica".

E solleva un'altra questione: "Se è vero che nei festini sono state usate delle uniformi da poliziotte, bisogna chiarire se fossero vere o meno: nella prima ipotesi, infatti, saremmo di fronte alla violazione di una legge". Duro anche il giudizio della Consap, che "si schiera a tutela della professionalità delle donne in polizia, vilipesa dai verbali delle intercettazioni che corredano la chiamata a giudizio del presidente del Consiglio". "Qualora queste indiscrezioni di stampa rivelassero un fondamento - sostiene il segretario generale, Giorgio Innocenzi - sarebbe un fatto gravissimo che colpisce l'alta professionalità garantita dalle donne in polizia. Sarebbe altresì evidente il profondo disagio dell'intera categoria, nell'indossare una divisa che sarebbe stata ridicolizzata di fronte all'opinione pubblica nazionale ed internazionale. In tema di scelte di Governo sulla sicurezza, quelle che più ci stanno a cuore, i fatti che stanno emergendo appalesano nel nostro presidente del Consiglio, una personalità sempre meno attenta all'agenda di governo, che si era evidenziata anche nell'assenza in occasione dei provvedimenti che hanno riguardato la sicurezza e la specificità delle forze di polizia, che mai come in questo periodo si sono sempre chiuse con inaccettabili penalizzazioni economiche ed operative".

Franco Maccari, segretario del Coisp (circa settemila iscritti, area centro-destra), si dice "scoraggiato": "Penso a vicende come quelle dei voli di Stato che hanno trasportato Mariano Apicella. Vicende che sono state archiviate. E' scoraggiante vedere che le denunce, a volte, sono inutili". Sul caso di Villa San Martino, il rappresentante degli agenti punta il dito contro le carenze di uomini e mezzi, cui la polizia deve far quotidianamente fronte: "A fronte dell'uso improprio di uomini e macchine per servizi di scorte e tutela, penso al 113 che spesso non ha auto da inviare ai cittadini. Sono in polizia da 27 anni, e una situazione del genere non l'ho mai vista. E' chiaro che intorno al premier ci devono essere degli agenti a garantire la sua sicurezza. Mi chiedo però cosa facciano. Il problema non è solo della scorta del premier: oggi, in Italia, più di due terzi dei poliziotti usati nelle scorte non servono, e si configurano come uno status symbol". Nel caso specifico del presidente del consiglio, Maccari lancia un appello ai poliziotti: "Rinunciate a qualche privilegio, come gli straordinari, e ribellatevi a questi servizi.

E' impensabile fare da scorta a personcine che non dovrebbero avere nulla a che vedere con queste attività di vigilanza. Non si sa chi si porta, chi sono queste persone". "La magistratura faccia un lavoro a tutto tondo - conclude il sindacalista - Non voglio sapere con quante persone va a letto Berlusconi, ma voglio solo avere la garanzia che la legge si uguale per tutti". Enzo Marco Letizia, che guida l'Associazione nazionale funzionari di polizia, si dice certo che "gli agenti abbiano rispettato la legge", ma si chiede al tempo stesso quale sia il dispositivo di sicurezza intorno alla villa di Arcore: "Mi auguro che ci sia un sistema di metal detector, fissi o portatili, per verificare se chi entra, può avere con se oggetti atti ad offendere". Più netto il giudizio sull'utilizzo di una divisa durante da parte delle giovani amiche del premier: "Se venisse confermato, sarebbe una cosa penosa. Non si scherza con i simboli istituzionali". In passato, lo stesso sindacato sollevò forti perplessità in merito ad una posa sexy di Claudia Koll, fotografata in divisa da poliziotta: "Oggi, come allora, il nostro giudizio non può che essere critico".

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
19/01/2011 15:02
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il sistema Berlusconi secondo il Nyt
"Sordido mondo di orge e ricatti"

Nel reportage della corrispondente da Roma gli ultimi sviluppi dell'indagine sul premier italiano e le prospettive incerte del governo: "Gli italiani sempre più preoccupati dalla frattura tra i mali del Paese e le priorità del capo del governo". E sui termini spuntati dalle intercettazioni in redazione si è anche dibattuto....


"In Italia, dove una facciata di moralità cattolica nasconde una alta tolleranza di rapporti illeciti, Berlusconi è stato segnato dagli scandali per anni. Ma questa volta, con il premier che rischia l'incriminazione e con le intercettazioni che presentano un quadro di un sordido mondo di orge e ricatti di prostitute, le cose cominciano ad apparire diversamente". E' lucido e impietoso il reportage di Rachel Donadio da Roma sugli ultimi sviluppi delle vicende italiane. "Berlusconi è sopravvissuto a stento a due voti di fiducia a dicembre e ora potrebbe vedersi costretto a nuove elezioni se uno degli alleati della sua incerta coalizione si dovesse ritirare".

La sintesi della vicenda, compito non certo semplice, porta il Nyt a concludere che "Lo scandalo ha un cast di personaggi che riempirebbe un'intea soap opera". La sostanza dell'inchiesta - basata su "intercettazioni stupefacenti" - appare incontrovertibile: "Le intercettazioni pubblicate danneggiano l'immagine da superman che Berlusconi ha aiutato a coltivare". "In un messaggio televisivo, un Berlusconi teso, il volto ricoperto di fondotinta, ha attaccatoi magistrati che stanno indagando su di lui (....) Seduto davanti a uno sfondo di foto di famiglia Berlusconi ha aggiunto che le sue feste si svolgevano "nella più assoluta eleganza, decoro e tranquillità".

Oltreoceano, si fa fatica evidentemente a concepire l'evidenza di quel che sta accadendo in Italia. "Spiegare questa storia ai lettori americani è una vera sfida", ci dice Rachel Donadio . Ad esempio, la ormai nota frase di Ruby riportata dalle trascrizioni delle intercettazioni in cui la ragazza così si riferiva a Noemi Letizia "Per lui lei è la pupilla e io il culo", ha creato dibattito tra Roma e New York: "Il New York Times ha un codice di stile molto rigoroso che non permette di riportare parolacce o volgarità compreso ass (culo), né consente formule tipo 'c....' o eufemismi allusivi ("ha usato un altro termine per fondoschiena"). Ho sostenuto un dibattito piuttosto divertente con i miei editor su quella frase. Alla fine, hanno vinto loro. Hanno detto che "culo" non era così essenziale ai fini della storia perché ci fosse bisogno di stamparlo. Ma - conclude - con tanta abbondanza di altro ottimo materiale, non penso proprio che la storia ne abbia sofferto!".

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
19/01/2011 22:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Berlusconi si difende in un video
"Quei pm devono essere puniti"

Nuovo messaggio del premier ai Promotori della Libertà: "Vorrei andare dai giudici, ma significherebbe legittimarli. Indagini e perquisizioni come contro i mafiosi, violata la Costituzione". E poi: "Mai avuto rapporti con Ruby". Cambiato in corsa il testo nel passaggio contro i magistrati: "reazione" diventa "punizione". L'opposizione: "Vuole distogliere l'attenzione". Bossi: "Lo hanno massacrato"

ROMA - "I magistrati cercano di sovvertire il voto popolare". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un messaggio video ai Promotori della Libertà sul caso Ruby. Ed è già un caso una frase pronunciata dal premier sul finale del suo intervento, quando il Cavaliere ha parlato di "punizione" nei confronti dei magistrati che indagano su di lui. Nel testo diffuso dal sito dei Promotori si usa il termine "reazione". Ma il premier ha evidentemente scelto di cambiare a braccio il tono delle sue frasi, usando parole ben più pesanti. Parole che la capogruppo Pd in Senato, Anna Finocchiaro, definisce eversive. Mentre Bossi sostiene il premier: "L'hanno massacrato", dichiara.

GUARDA IL VIDEO

"E' stata messa in atto una operazione degna della lotta contro la "mafia e la camorra", ha affermato il leader del Pdl. Nel corso dell'inchiesta sono state commesse "violazioni di legge incredibili" che vanno "contro i più elementari principi costituzionali". "Vorrei andare subito dai giudici", ha dichiarato, "ma non posso presentarmi da giudici che non hanno competenza né funzionale né territoriale. I pm di Milano, ha proseguito, "non sono legittimati ad indagare".

Reagire alla violenza del pm. Dal presidente del Consiglio durissime accuse alla condotta degli inquirenti. Il premier parla di perquisizioni nei confronti delle ragazze sue ospiti "compiute con il più totale disprezzo della dignità della loro persona e della loro intimità. Sono state maltrattate, sbeffeggiate, costrette a spogliarsi, perquisite corporalmente, fotografati tutti i vestiti, sequestrati tutti i soldi, le carte di credito, i gioielli, i telefoni e i computer. Sono state portate in questura, alcune senza neppure poter chiamare un avvocato e tenute lì dalle otto di mattina fino alle otto di sera senza mangiare e senza poter avere alcun contatto con l'esterno. Trattate, dunque, come criminali in una pericolosa operazione antimafia". Il premier parla di "procedura irrituale e violenta indegna di uno stato di diritto che non può rimanere senza una adeguata punizione".

Persecuzione, potrebbe capitare anche a voi. "Ho avuto finalmente modo di leggere le 389 pagine dell'ultima vera e propria persecuzione giudiziaria, la ventottesima in 17 anni, che la Procura di Milano mi ha notificato con grande e voluto clamore nei giorni scorsi", ha detto Berlusconi. "La mia casa di Arcore è stata sottoposta a un continuo monitoraggio che dura dal gennaio del 2010 per controllare tutte le persone che entravano e uscivano e per quanto tempo vi rimanevano". Il premier sottolinea che quella di Arcore è una residenza nella quale svolge funzioni di governo. "Ma questo comportamento è gravissimo anche per il comune cittadino perché gli toglie qualsiasi possibilità di privacy. Tutto questo", ha avvertito, "potrebbe capitare a chiunque di voi".

Ma rapporti con Ruby. "Mi si contestano rapporti sessuali con una ragazza minore di 18 anni", ha detto il premier. "Questa ragazza ha dichiarato agli avvocati e mille volte a tutti i giornali italiani e stranieri che mai e poi mai ha avuto rapporti sessuali con me e che si era presentata, creduta da tutti come risulta da numerosissime testimonianze, come una egiziana ventiquattrenne, inoltre sia lei sia il suo avvocato hanno radicalmente smentito di aver richiesto o ricevuto offerte di denaro. E vi leggo quello che ha detto la stessa Ruby in una dichiarazione firmata e autenticata dai suoi avvocati: "Non ho mai avuto alcun tipo di rapporto sessuale con l'onorevole Silvio Berlusconi. Nessuno, né l'onorevole Berlusconi né altre persone, mi ha mai prospettato la possibilità di ottenere denari o altre utilità in cambio di una disponibilità ad avere rapporti di carattere sessuale con l'on. Silvio Berlusconi. Posso aggiungere che, invece, ho ricevuto da lui, come forma di aiuto, vista la mia particolare situazione di difficoltà, una somma di denaro. Quando ho conosciuto l'on. Berlusconi, gli ho illustrato la mia condizione personale e famigliare nei seguenti termini: gli ho detto di avere 24 anni, di essere di nazionalità egiziana (non marocchina), di essere originaria di una famiglia di alto livello sociale, in particolare di essere figlia di una nota cantante egiziana. Gli ho detto anche di trovarmi in difficoltà per essere stata ripudiata dalla mia famiglia di origine dopo che mi ero convertita al cattolicesimo". Ecco perché", continua il messaggio del premier, "vorrei fare il processo subito, con queste prove inconfutabili, ma con giudici super partes e non con pm che vogliono utilizzare questa vicenda come strumento di lotta politica".

Riforme per fermare questi magistrati. Berlusconi conclude il suo messaggio ostentando serenità e promettendo una reazione: "Non c'è stata nessuna concussione, non c'è stata nessuna induzione alla prostituzione, meno che meno di minorenni. Non c'è stato nulla di cui mi debba vergognare", afferma. "C'è solo un attacco gravissimo di alcuni pubblici ministeri che hanno calpestato le leggi a fini politici con grande risonanza mediatica. Io sono sereno, state sereni anche voi perché la verità vince sempre. Il Governo continuerà a lavorare", garantisce in conclusione "e il Parlamento farà le riforme necessarie per garantire che qualche magistrato non possa più cercare di far fuori illegittimamente chi è stato eletto dai cittadini".

Le reazioni dell'opposizione. "Inaudito minacciare ritorsioni contro magistratura. Chi è responsabile in maggioranza se ne renda conto", dice Anna Finocchiaro (Pd). "E' davvero grottesco che invece di preoccuparsi per come umilia con i suoi comportamenti l'Italia, Berlusconi non trovi di meglio che attaccare in maniera eversiva, minacciando ritorsioni e dicendo ennesime bugie, le istituzioni del nostro Paese. Dovrebbe vergognarsi". Per il suo collega alla Camera, Enrico Franceschini, il video di Berlusconi è "il solito trucco per distogliere l'attenzione". Mentre Casini parla di "dichiarazione di guerra" e consiglia al premier: "Si controlli".

Bossi: "I magistrati lo hanno massacrato". In serata Berlusconi ha ricevuto i vertici della Lega. Prima dell'incontro, Umberto Bossi ha commentato con i giornalisti le affermazioni del premier sui magistrati: "L'hanno massacrato: non si è mai sentito un presidente del Consiglio massacrato in quel modo. Pensate - ha continuato Bossi - se agli uomini non piacessero le donne...".

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
19/01/2011 22:28
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota


[IMG]http://i42.tinypic.com/dnn89j.gif[/IMG]
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
19/01/2011 22:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Berlusconi: Violata la Costituzione
Inchiesta come per mafia

Premier: Una persecuzione.
Bossi: I giudici l'hanno massacrato.
Anm: Attacchi inaccettabili


ROMA - Come già altre volte in passato, Silvio Berlusconi sceglie di difendersi contrattaccando. Ed il suo è un affondo durissimo contro i pm milanesi che indagano sull'affaire Ruby: magistrati di sinistra che, a detta del premier, tentano di sovvertire il voto con palesi violazioni di principi costituzionali commettendo tra l'altro violenze indegne sui testimoni che dovranno essere punite. Ancora una volta, il premier sceglie il video-messaggio ai Promotori della Libertà per la sua controffensiva mediatica. Davanti alla telecamera, sgombra in primo luogo il campo dai dubbi sulla tenuta della coalizione: a suo dire, infatti, il voto incassato dal centrodestra sulla relazione in merito allo stato della giustizia in Italia equivale ad una rinnovata "fiducia" con cui la maggioranza incassa "venti voti" in più dell'opposizione. Segue una puntigliosa memoria difensiva. Dice di aver "finalmente letto le 389 pagine" di quella che definisce "l'ultima persecuzione giudiziaria" ai suoi danni.

La 28esima in 17 anni da parte della Procura di Milano", sottolinea. Ai magistrati milanesi contesta "violazioni di legge incredibili" tese a "sovvertire il voto popolare". Parla di "monitoraggio continuo" di Arcore a partire dal gennaio del 2010 allo scopo di "controllare tutte le persone che entravano e uscivano" dalla sua abitazione. Il tutto con l'utilizzo di "tecniche sofisticate" degne di una "retata contro la mafia o contro la camorra". Sottolinea poi un aspetto che ha risvolti giuridici di non poco conto: in quella casa "svolgo funzioni di governo e di parlamentare", il che rende le "violazioni" da parte dei pm particolarmente "gravi" perché contrarie ai "più elementari principi costituzionali". Inoltre, aggiunge, é la stessa Procura a riconoscere che i fatti contestati "sarebbero stati commessi" in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri. Fatto che a suo giudizio dimostra come "l'unico tribunale competente" sia quello dei ministri. Secondo Berlusconi, poi, la procura di Milano non è né funzionalmente, né territorialmente "legittimata" ad indagare perché il funzionario della questura (che sarebbe stato vittima di concussione) "era a Sesto San Giovanni". E ciò significa che la competenza è del Tribunale di Monza. Il premier sostiene che vorrebbe "andare immediatamente dai giudici" per difendersi da accuse "assurde" che "sarebbe facilissimo smontare", ma aggiunge di non poterlo fare perché si tratta di "pm che vogliono utilizzare questa vicenda come strumento di lotta politica".

Il video-messaggio prosegue con una puntuale memoria difensiva in cui il Cavaliere smentisce entrambe le accuse mossegli dai pm: concussione, per aver fatto pressioni sulla questura allo scopo di affidare Ruby a Nicole Minetti, e prostituzione minorile per aver avuto rapporti sessuali con l'allora minorenne marocchina. Berlusconi si scaglia anche contro i metodi usati con le ragazze coinvolte nell'inchiesta, sottolineando che non si tratta di "indagate, ma soltanto di testimoni". Perquisizioni, attacca, "compiute con il più totale disprezzo della dignità della persona e della loro intimità": sono state "maltrattate, sbeffeggiate, costrette a spogliarsi, perquisite corporalmente". Una procedura che definisce "irrituale, violenta e indegna di uno Stato di diritto che non può rimanere senza una adeguata punizione".

Un concetto che il premier rafforza ancor di più, sostituendo la parola "reazione" (contenuta nella versione cartacea del messaggio) con quella assai più dura di "punizione". La chiusa è tutta politica e suona come un monito ai pm: "Io sono sereno; il Governo continuerà a lavorare e il Parlamento farà le riforme necessarie per garantire che qualche magistrato non possa più cercare di far fuori illegittimamente chi è stato eletto dai cittadini".

FAMIGLIA CRISTIANA: NOTTI ARCORE, SQUALLORE E DEPRAVAZIONE - "Le notti di Arcore". Si intitola così il resoconto sul caso Ruby pubblicato sul sito internet di Famiglia Cristiana, che anche oggi torna a esprimersi con posizioni molto dure. "L'affresco delle 'notti di Arcore' che emerge attraverso le intercettazioni di molte ragazze che vi hanno partecipato, allegate alla richiesta di autorizzazione, è un misto di squallore e depravazione", si legge nel testo. "Giovani pronte a 'offrirsi al Drago' in cambio di soldi, gioielli o alla disponibilità di appartamenti, ingaggiate per allietare le feste del 'sultano' ". "Se quanto scrivono i magistrati nella richiesta alla Camera di autorizzazione alla perquisizione dell'ufficio di un collaboratore di Berlusconi venisse confermato - sottolinea on line il settimanale dei Paolini - il quadro sarebbe squallido e sconfortante".

FINI A PREMIER, NON SO COSA CI SIA DA DIVERTIRSI - "L'unico che trova qualcosa di divertente è il presidente del Consiglio, francamente non so cosa ci sia da divertirsi". Con queste parole il presidente della Camera Gianfranco Fini commenta le ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio sulla vicenda Ruby. "Gli italiani sono sconcertati per la gravità delle accuse", ha aggiunto affermando: "E' legittimo essere preoccupati per la gravità delle accuse". "Certamente è legittimo essere preoccupati per quello che sta accadendo, soprattutto per il buon nome dell'Italia nel mondo. Credo che molti italiani siano sconcertati per la gravità delle accuse mosse al presidente Berlusconi. L'unico che trova qualcosa di divertente in tutto questo clamore, è il presidente del Consiglio. Francamente non so cosa ci sia da divertirsi" ha detto Fini.

BOSSI, GIUDICI HANNO MASSACRATO PREMIER - ''L'hanno massacrato: non si e' mai sentito un presidente del Consiglio massacrato in quel modo''. Cosi' il leader della Lega, Umberto Bossi, commenta l'attacco del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ai magistrati. ''Pensate - ha continuato Bossi - se agli uomini non piacessero le donne...''.

TERZO POLO, PREMIER SI DIMETTA O VOTO - "Se il presidente del Consiglio non é in grado di rispondere nelle sedi competenti alle accuse che gli sono state mosse e quindi di rassicurare un'opinione pubblica profondamente e giustamente turbata deve rassegnare le sue dimissioni e consentire così al Paese la serenità e la speranza per un futuro migliore e alle istituzioni di realizzare le riforme necessarie". E' quanto si legge in una nota diffusa al termine del vertice del Terzo polo in vista delle amministrative. Le forze politiche che si raggruppano nel nuovo polo sostengono che "altrimenti, nel rispetto delle prerogative del capo dello Stato, è meglio chiedere ai cittadini, attraverso il voto di realizzare il cambiamento necessario e urgente". Secondo il Terzo polo inoltre "le gravi vicende emerse in questi giorni confermano e rafforzano le ragioni per le quali nelle scorse settimane il nuovo polo aveva chiesto una profonda svolta politica nella conduzione del Paese".

VIETTI, PM SOVVERSIVI? ACCUSA GRAVE - "Usare espressioni come sovvertimento dell'ordine democratico è tanto grave quanto infondato". Così il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, replica all'accusa rivolta dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ai pm di Milano che lo hanno messo sotto inchiesta. Ai giornalisti che gli chiedevano se si può palare di uno scontro con la magistratura, Vietti ha risposto: "Noi non vogliamo fare nessuno scontro con nessuno. La magistratura risponde con le regole che il Csm si è dato". E ricordando che il Csm sta per discutere la pratica a tutela del pm di Milano, Fabio De Pasquale, Vietti ha fatto presente che "in questo contesto sarà possibile far valere le buone ragioni che sconsigliano in qualunque occasione ogni iniziativa di delegittimazione dell'ordine giudiziario, che è il presidio di legalità del Paese". Ed ancora ai cronisti che gli facevano presente l'intenzione di Berlusconi di non presentarsi ai magistrati che lo indagano, Vietti ha risposto: "Questo è un problema di Berlusconi e dei suoi avvocati".

Fonte: ANSA
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
21/01/2011 00:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

"Siamo turbati, servono più moralità e legalità"
Dalla Santa Sede messaggio a Berlusconi

Il segretario di Stato Bertone: giuste preoccupazioni.
Napolitano torna a chiedere "maggiore sobrietà e responsabilità".
Bossi gli risponde, poi frena. E avverte il premier: "Si calmi".
Ancora braccio di ferro con Anm e Csm.
E intanto il residence Olgettina sfratta le ragazze: "Danno al decoro"


ROMA - Il sostegno della Lega resta tiepido e condizionato all'approvazione del federalismo, quello delle gerarchie ecclesiastiche potrebbe avere i giorni contati. A sei giorni dall'esplosione dello scandalo Ruby, anche oggi Silvio Berlusconi è stato costretto a fare i conti con una situazione che appare sempre più complicata. Il flop del lancio del Gruppo parlamentare dei "Responsabili" è stata infatti solo la prima tappa di una giornata che ha riservato i colpi più duri nel tardo pomeriggio quando le agenzie di stampa hanno rilanciato le durissime parole pronunciate dal segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone a margine dell'inaugurazione di una casa d'accoglienza nella capitale.

"La Santa Sede segue con preoccupazione le vicende italiane", ha spiegato il cardinale, aggiungendo che la Chiesa condivide il "turbamento" espresso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per quanto pubblicato dai media riguardo alle accuse mosse al premier. "Lo avete visto - ha sottolineato ai giornalisti - con la nota pubblicata sull'Osservatore Romano". Capo dello Stato che tra l'altro è tornato proprio stasera a chiedere alle forze sociali e politiche e ai cittadini "una maggiore sobrietà nei comportamenti individuali e collettivi". "La Santa Sede - ha scandito ancora il cardinale - segue con attenzione e in particolare con preoccupazione queste vicende italiane, alimentando la consapevolezza di una grande responsabilità soprattutto di fronte alle famiglie, alle nuove generazioni". "La Chiesa - ha esortato ancora il segretario di Stato vaticano - spinge e invita tutti, soprattutto coloro che hanno una responsabilità pubblica in qualunque settore amministrativo, politico e giudiziario, ad avere e ad assumere l'impegno di una più robusta moralità, di un senso di giustizia e di legalità".

In mezzo, tra il colpo ricevuto d'Oltretevere e quello arrivato da Montecitorio, Berlusconi ha dovuto incassare anche le punzecchiature di Umberto Bossi. Il leader del Carroccio risponde a muso duro alla nota vaticana con un singolare "per loro è più facile parlare". E poi spiega: "Berlusconi si è trovato con la casa circondata controllavano tutti quelli che entravano e che uscivano. Perchè non hanno controllato anche là?". Poi, a sera, la consueta marcia indietro: "Mai criticato il Vaticano". Ma insieme avverte Berlusconi "di essere più cauto" e che "tutti insieme devono abbassare i toni, anche i magistrati". Poi, descrivendo lo stato del premier, Bossi si spinge a dire di averlo trovato "un po' gibollato", un termine dialettale, il 'gibollo', per indicare i segni dei colpi ricevuti.

Inoltre per il presidente del Consiglio resta aperta anche la partita con il Csm e la magistratura, resa ancora più aspra dai toni minacciosi usati nel videomessaggio dell'altra sera. Accuse, quelle rivolte dal premier alle toghe, che secondo il presidente dell'Anm Luca Palamara, rappresentano degli "attacchi inaccettabili" che "rischiano di mettere seriamente in discussione l'autonomia e l'indipendenza della magistratura". Per il vicepresidente del Csm Michele Vietti "i processi sommari non si fanno e non si invocano. Nel nostro ordinamento non sono previste 'punizionì per i magistrati. La competenza a valutare la correttezza dei comportamenti dei magistrati è attribuita dalla Costituzione al Consiglio Superiore della Magistratura secondo le procedure stabilite dalla legge". Il Csm ha comunque deciso di rinviare al 9 febbraio sulla pratica a tutela del pubblico ministero di Milano, Fabio De Pasquale, sulla quale ieri i laici di Pdl e Lega avevano fatto mancare il numero legale, uscendo dall'aula. Un rinvio stabilito però con l'impegno dei laici a garantire il numero legale e del resto dei consiglieri a trattare con sollecitudine la questione delle modifiche alle pratiche a tutela.

Intanto una notizia che riguarda alcune delle ragazze coinvolte nelle indagini. L'amministratore del condominio ha sfrattato dal residence le 14 ragazze al centro del 'caso' Ruby: arrecano un "danno al decoro del palazzo". Le giovani della scuderia di Lele Mora dovranno abbandonare i loro appartamenti entro otto giorni. Secondo quanto riferito da una delle giovani donne, Marysthelle, nella lettera di sfratto è spiegato che la decisione è stata presa per le lamentele degli altri inquilini. Nel palazzo di Milano Due, stando a quanto raccontato da alcune testimoni sentite nell'inchiesta sulle feste ad Arcore, vivono soubrette ed escort in comodato d'uso a spese del premier Silvio Berlusconi.

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
23/01/2011 00:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Via Olgettina, trovate «foto interessanti»

Perquisiti il residence e l'abitazione di Nicole Minetti:
le immagini forse scattate ai party ad Arcore


MILANO - Mentre i pm di Milano che indagano sul caso Ruby stanno stilando la richiesta di giudizio immediato per Silvio Berlusconi che, accusato di concussione e prostituzione minorile, ha deciso di non farsi interrogare, dalle perquisizioni della scorsa settimana spuntano alcune foto che potrebbero rivelarsi interessanti ed aggiungersi, insieme a nuova documentazione bancaria, agli elementi di prova a carico del premier. Elementi tra i quali, al momento, potrebbero non rientrare le dichiarazioni di venerdì della escort Nadia Macrì, sulla cui attendibilità ci sono dubbi e per questo è in programma di risentirla.

RUBY - Anche sabato, fino a metà pomeriggio i magistrati milanesi hanno lavorato sull'indagine con al centro la giovane marocchina e le altre ragazze che hanno partecipato ai festini nelle residenze del capo del Governo. Hanno fatto, come ormai capita quotidianamente, una lunga riunione per mettere a punto alcuni dettagli, per poi proseguire nella stesura della richiesta di processo per il Presidente del Consiglio. Richiesta che da qualche giorno stanno scrivendo, aggiungendo le integrazioni in base alle nuove fonti di prova raccolte. Prove che arrivano dagli esiti delle perquisizioni effettuate poco meno di una settimana fa nel residence di via Olgettina a una decina delle tante ragazze ospiti alle cene speciali nelle ville di Berlusconi, e a casa e nell'ufficio del consigliere regionale Nicole Minetti. Quest'ultima è indagata insieme a Emilio Fede e Lele Mora e ad altre persone per induzione e favoreggiamento della prostituzione di maggiorenni ma anche dell'allora minorenne Ruby (per loro si procederà con il rito ordinario). Tra il materiale sequestrato e definito «interessante», e ora al vaglio di investigatori e inquirenti, ci sono anche nuova documentazione bancaria e alcune foto.

PAGAMENTI - La prima riguarderebbe non solo tracce di pagamenti arrivati, tramite Giuseppe Spinelli, fiduciario di Berlusconi o tramite la stessa Minetti, alle giovani soubrette o candidate soubrette come 'ricompensa' per le serate, ma anche altri 11 bonifici bancari, - l'ultimo dei quali datato 17 gennaio 2011 (il giorno delle perquisizioni) - all'ex meteorina Alessandra Sorcinelli e provenienti direttamente dai conti del premier. Bonifici che si sommano agli altri due, sempre provenienti dai conti del Presidente del Consiglio, già segnalati negli atti inviati alla Camera. Le fotografie, in queste ore sotto la lente di ingrandimento degli esperti, sarebbero invece state scaricate in gran parte dai pc e dei telefonini delle ragazze che vivono nello stabile di Milano Due e che giovedì hanno ricevuto una lettera di sfratto: per quel che si sa sarebbero scatti che si son fatti l'una con l'altra e che dunque le ritrarrebbero probabilmente nel corso delle feste ad Arcore. Pare di capire, come era capitato tempo fa nei ricevimenti a palazzo Grazioli nel caso D'Addario.

MACRI' - Infine il capitolo Nadia Macrì la escort sentita venerdì dai pm come persona informata sui fatti e sulla cui attendibilità ci sono dubbi: per circa cinque ore avrebbe ripetuto, tra l'altro, quanto aveva già detto la sera prima in un' intervista andata in onda nel corso di Annozero. E cioè avrebbe di nuovo descritto nei dettagli una festa 'hot' a villa San Martino, a suo dire avvenuta tra il 24 e il 25 aprile scorsi e alla quale avrebbero partecipato anche Ruby ed altre giovani; avrebbe poi aggiunto di aver ricevuto da Berlusconi, come la giovane marocchina, 5 mila euro come ricompensa. Una testimonianza, questa, non convincente, tant'è che si stanno cercando i riscontri e le intenzioni sono quelle di riconvocare la giovane. E sebbene la ex cubista di Reggio Emilia ancora sabato pomeriggio ha assicurato di aver detto «la verità e di essere tranquilla con la mia coscienza», qualcuno vicino a chi indaga a proposito delle sue rivelazioni si è azzardato a dire: «Sembrano una polpetta avvelenata». Con la nuova convocazione di Nadia Macrì, la Procura di Milano, dovrebbe aver chiuso l'attività istruttoria e quindi, tra un paio di settimane, inoltrare al gip la richiesta di giudizio immediato per Berlusconi. Il quale, tramite i suoi legali, oltre a respingere le accuse ritiene che titolare del fascicolo sia del Tribunale dei Ministri. Questione, questa, ribadita sabato in una nota inviata al Procuratore Bruti Liberati con cui si segnalava che il capo del Governo non si sottoponeva ad interrogatorio e che di certo verrà riproposta davanti al giudice per le indagini preliminari.

Fonte: CorrieredellaSera
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
23/01/2011 00:35
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Berlusconi: “Io vittima di spionaggio, ora riforma della giustizia”


E’ normale in una normale democrazia che il presidente del consiglio sia sottoposto a uno spionaggio del genere?”. Lo ha detto Silvio Berlusconi in collegamento telefonico ad un convegno del Pdl a Milano. Tornando a parlare delle intercettazioni, ha detto: ”Non sono state fatte a seguito di una notizia di reato ma per costruire una notizia di reato”.

“Siamo determinati a realizzare la riforma della giustizia che non siamo mai riusciti a fare non per mancanza di impegno ma per l’opposizione prima di Casini e poi di Fini. Una riforma che è richiesta da ciò che sta avvenendo da anni in Italia”.

Secondo il premier dopo la sua discesa in campo, nel 1994, la giustizia ”si è occupata in modo ossessivo di me”. Berlusconi ha anche tracciato una sorta di contabilità della vicenda giudiziaria che gli è costata ”oltre 300 milioni di euro per avvocati e consulenti” ma, soprattutto, ”tanta sofferenza”.

Berlusconi ha parlato del ”ricorso all’arma impropria dell’ uso politico della giustizia”. ”Ho reagito a un’autentica aggressione – ha aggiunto – e non fuggo e non mi dimetto. Per l’Udc e Fli ora sarei io che aggredisco perché reagisco a un autentico tentativo eversivo”.

Ha parlato di ”disegno eversivo” e ha attaccato frontalmente Gianfranco Fini il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, secondo cui ”dal 2008 al 2010 Fini ha bocciato tutte le possibili riforme della giustizia a partire dalla legge sulle intercettazioni. Poi, non a caso, è stata preparata, costruita e messa in atto la scissione di Futuro e Libertà”. A suo dire, ”il progetto era mettere in minoranza e mandare a casa, sommando i pochi voti a quelli della sinistra, il nostro governo eletto dagli italiani, ma il disegno eversivo è fallito”. Ed è a questo punto che ”è scattata l’operazione giudiziaria”.

Fonte: blitzquotidiano
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
23/01/2011 13:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Quel tentato blitz ad personam
"A Monza i reati di prostituzione"

A ottobre il centrodestra aveva varato in Senato l'ennesima legge per blindare il premier sul caso Ruby e strappare la competenza a Milano. La norma saltata alla Camera dopo le proteste della polizia postale e della Bongiorno

ROMA - L'uovo di Colombo. Un magico, salvifico emendamento ad personam per tirar fuori dai guai il Cavaliere spunta anche nel caso Ruby. Ciao ciao a Boccassini, Forno, Sangermano. Addio alla "famigerata" procura di Milano. Benvenuta quella di Monza.

Dove, ipotizzano le menti giuridiche del premier - che tra settembre e ottobre 2010 molto hanno appreso dell'inchiesta in corso su Ruby - non ci potrà essere la stessa acredine verso il premier. Detto fatto.
Quale miglior "uovo" della convenzione di Lanzarote, grande isola delle Canarie? Là nel 2007 è stata firmata un'intesa europea per proteggere i minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale. Le leggi di ratifica non hanno mai grande appeal mediatico. Vecchio del 23 marzo 2009, firmato da Frattini, Alfano e Carfagna, il ddl è passato alla Camera il 19 gennaio 2010. Non se lo fila nessuno, ma a ottobre ecco un balzo avanti: l'"uovo di Lanzarote" entra nel lungo elenco delle leggi a misura di Berlusconi. Roberto Centaro, senatore pidiellino, fa una piccola ma significativa modifica: un emendamento che trasferisce i reati di pedopornografia e prostituzione minorile dalla competenza delle grandi procure (le direzioni distrettuali antimafia: e a Milano il capo è Ilda Boccassini) alle piccole procure come Monza (le circondariali).

Centaro sostiene che "Ruby non c'entra niente". Lo fece, spiega ieri a Repubblica, perché s'accorse che le "procurine" indagavano di più, mentre le grandi erano oberate di lavoro. Fatto sta che quella modifica di legge viene votata al Senato e s'avvia alla Camera per la conferma. Un paio di mesi ancora e sarebbe stato un po' meglio per l'indagato Berlusconi. Ma il Pdl non ha fatto i conti con gli investigatori. E non "quelli di Milano".
Quando la nuova regola è finita sotto gli occhi del capo della polizia postale Domenico Vulpiani è scoppiato il finimondo. Una lettera di fuoco alla presidente della commissione Giustizia della Camera, la finiana Giulia Bongiorno, ha rotto i giochi. Vulpiani mette l'aut aut: "Se spostate la competenza, io smetto di indagare".
Il Pd s'accorge dello svarione. Idem i futuristi. Un emendamento firmato dalla democratica Donatella Ferranti e dalla relatrice finiana Angela Napoli rimette le cose apposto. Marcia indietro. Ma, nel frattempo, che cos'era successo di concreto? Vediamo alcuni passaggi. Ad agosto, appena cinque giorni dopo l'ultimo interrogatorio in procura, Ruby aveva mandato questo sms a Nicole Minetti: "Amorino ti prego mi manderesti per messaggio il numero di Spinelli o di Gesù Cristo capisci a me: ) Ho bisogno, ho cambiato scheda e il loro numero lo perso!!". La minorenne non se la sta passando benissimo. Le altre papi-girl parlano tra di loro del "casino della Ruby" e lei invoca il ragionier Giuseppe Spinelli: "Guardi signor Spinelli, io sono veramente nella merda. .. lui mi aveva detto che mi avrebbe aiutato per tutto il periodo. .. ho cercato di chiamare Villa Grazioli, Villa San Martino, non mi risponde".

Sino al 6 ottobre, quando sono i berlusconiani a cercare Ruby disperatamente. Qualche notizia è trapelata. Vogliono capire che cosa sta accadendo tra la procura milanese e la minorenne che frequentava Arcore. Spunta Luca Risso come accompagnatore di Ruby. La scorta a un appuntamento: "Sono nel mezzo di un interrogatorio allucinante... Ti racconterò, ma è pazzesco! Siamo solo a gennaio 2010 e in mezzo - comunica Risso alla sua fidanzata - ci sono pezzi da 90". L'interrogatorio vede insieme "Lele, l avv., Ruby, un emissario di Lui, una che verbalizza... lei è su, che si sono fermati un attimino perché siamo alle scene hard con il pr... ". Pr uguale presidente.
Cioè c'è un cioè gigante. I berlusconiani si fanno dire da Ruby il contenuto di un interrogatorio segretato. E poco dopo, il 13 ottobre, la legge fa il balzo avanti in Senato. La frenesia è generale, Ruby il 26 ottobre parla con il padre, gli dice che è uscito "il nome ma non sono riportati né il cognome né niente, riguardo il mio incontro con Berlusconi eccetera hai capito?".

A Ruby vengono offerti molti quattrini, ce n'è traccia in molte telefonate. Due sono più precise di altre. Il 27 ottobre la legge che modifica la competenza sulla prostituzione passa al Senato - è una coincidenza - e Ruby chiama la "cassa continua" Spinelli. Il tono della ragazza è cambiato: "La situazione sta diventando veramente molto critica, glielo dica in questo momento perché voglio avere notizie il più presto possibile. Salve".
Il giorno dopo Ruby cambia il telefonino (santa ingenuità) e racconta che Berlusconi l'ha chiamata per dirle "Ruby, ti do quanti soldi vuoi, ti pago, ti metto tutta in oro ma l'importante è che nascondi il tutto, nascondi il tutto, non dire niente a nessuno". Questo il quadro cronologico. Centaro comunque non demorde: "Le procure distrettuali sono oberate di mille compiti e li trascurano. Chiederò di ascoltarli, se sbaglio cambierò idea, altrimenti riproporrò pari pari l'emendamento". Su Ruby e sulle indagini difensive di Niccolò Ghedini adesso però si sa molto di più rispetto all'inizio di ottobre.

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
23/01/2011 14:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Nyt: Italia persa tra realtà e reality
"Paese surreale e da soap opera"

Lunga analisi della corrispondente del quotidiano Usa sulla fenomenologia dello scandalo Ruby. "Come è possibile che il premier sia ancora al potere? Questo è il Paese della sopravvivenza". Ne emerge il volto delirante di un Paese confuso dalla cultura televisiva ed esausto dalla politica

ROMA - "Surreale: una soap opera con protagonista Berlusconi". Viene ancora una volta dal New York Times il giudizio sull'Italia, o meglio il tentativo di spiegare la "psicologia collettiva" che si cela dietro l'altrimenti inspiegabile situazione politico-giudiziaria-scandalistica che ci sta attanagliando. Lo fa, nell'articolo che apre l'inserto settimanale Week in Review del quotidiano americano, ancora una volta con precisione e nettezza la corrispondente da Roma Rachel Donadio. Una "commedia surreale e tragicomica" in cui "fatti e finzione, realtà e reality televisivo si confondono, in una terra in cui apparenza e realtà sono a lungo rimaste nebulose". "Oggi la tensione drammatica sta montando. Berlusconi appare sempre meno come il leader di una democrazia dell'Europa occidentale e sempre più come un personaggio da dramma della Roma imperiale, i cui attori sembrano incapaci di controllare il proprio destino di fronte alle più potenti correnti del fato". Un mondo, dice ancora Donadio riferendosi ai vari programmi di tronisti, in cui "donne di mezza età, audience di primaria importanza per i canali di Berlusconi e un blocco fondamentale del suo elettorato, si sdilinquiscono per i batticuori di giovani maschi" mentre "uomini anziani flirtano con showgirls dalle gambe lunghe".

E dunque la domanda ricorrente, ossessiva, ripetuta non solo dagli osservatori stranieri ma anche da tanti italiani all'estero, come dimostrano le centinaia di lettere a Repubblica.it: "Come è possibile, si chiedono tanti non italiani, che Berlusconi sia ancora al potere?". La corrispondente del Nyt tenta una doppia risposta, l'una più politica - la mancanza di alternativa nell'opposizione - l'altra più sociologica: "L'Italia ha una cultura della sopravvivenza, radicata nel meccanismo più classico: la rassegnazione fatalistica". E ancora, una "intrinseca cultura cattolica del perdono".

"Ultimamente, però, i dettagli di questo scandalo si stanno dimostrando eccessivi almeno per alcuni italiani, comprese migliaia di donne che, disgustate dalle intercettazioni, hanno firmato una petizione per chiedere le dimissioni di Berlusconi". E' notevole lo sforzo di "traduzione tra le sensibilità italiane e quelle americane". Donadio ci prova, evidenziando che per alcuni termini mancano persino le traduzioni. Se per "veline" non esiste la versione inglese, è difficile trovare una parola italiana per accountability: "la più vicina è responsabilità, che però non implica il concetto che ad un'azione corrispondano delle conseguenze". E non è un caso. Problemi lessicali che nascondono un abisso di cultura politica, all'apparenza. Esiste però "una parola per definire gli show delle tv berlusconiane: campy": qualcosa di così vergognosamente esagerato, kitsch e affettato da risultare comico. Come la puntata di Kalispera di Signorini, definita "grottesca".

Qualunque sia la spiegazione, il tutto "è molto italiano". Dopo tutto "è la cultura che ha inventato il Barocco con i suoi soffitti a trompe l'oeil, false porte, facciate che nascondono strati diversi e altre che non nascondono nulla. In questi anni Berlusconi ha confuso la linea tra immagine e realtà. O meglio, ha fondato una brillante carriera sulla fondamentale verità italiana che l'immagine è la realtà". E così è possibile sentirlo dire in tv: "Sono sereno e dovete esserlo anche voi, perché la verità trionfa sempre. Quale verità sia, poi, lo scoprirete restando sintonizzati su questo canale"

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 6.531
Città: LA SPEZIA
Età: 106
Sesso: Maschile
23/01/2011 14:26
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Ne emerge il volto delirante di un Paese confuso dalla cultura televisiva ed esausto dalla politica


Sante parole.
_______________________________________
Il foro di Settecolori

OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
24/01/2011 22:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

I pm confermano: "Rito immediato"
La Macrì si corregge: "Non ho visto Ruby"

L'orientamento della Procura ribadito dopo la consegna a Milano degli esiti delle indagini difensive da parte degli avvocati del premier. Nuova audizione per la escort come persona informata sui fatti. Che smentisce in parte quanto detto nella prima deposizione Tempi brevi per la decisione della Giunta di Montecitorio. Indagata escort che parlò di Fini

MILANO - Sono state consegnate in procura a Milano le carte difensive degli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, che assistono Silvio Berlusconi nell'indagine sulle feste ad Arcore in cui il premier risponde di concussione e prostituzione minorile. Decine e decine di pagine che i pm analizzeranno nei prossimi giorni. Ma la Procura conferma: verrà chiesto il processo con rito immediato con la contestazione dei reati di concussione e prostituzione minorile. Per la formalizzazione della richiesta di processo al gip ci vorranno non meno di una decina di giorni, a causa anche di problemi organizzativi.

Sono due le ipotesi di reato contestate dalla Procura di Milano al presidente del Consiglio: prostituzione minorile e concussione. Nella stessa inchiesta sono indagati l'agente dei vip, Lele Mora, il direttore del Tg4, Emilio Fede, e il consigliere regionale della Lombardia per il Pdl, Nicole Minetti. Tutti accusati di favoreggiamento della prostituzione per aver portato - sempre secondo l'ipotesi formulata dall'accusa - decine e decine di ragazze ad Arcore e aver organizzato festini a luci rosse nella residenza lombarda del premier.

La Macrì due ore in procura: "Io ad Arcore, mo non quando c'era Ruby". E' la seconda audizione nel giro di pochi giorni per Nadia Macrì, che ha raccontato di rapporti sessuali a pagamento con il premier Silvio Berlusconi e - nella prima deposizione - di aver visto anche Ruby che prendeva soldi dal presidente del Consiglio. Gli inquirenti stanno cercando riscontri alle sue dichiarazioni, e la sua prima deposizione è stata confermata. E' stata ad Arcore, ma non quando c'era Ruby.

E' stata la stessa Nadia Macrì a dirlo, confermando indiscrezioni che filtraano dalla procura. In un'intervista a "Reggionline.com" precisa di non aver visto ad Arcore Ruby ma un'altra ragazza marocchina che "faceva la danza del ventre". La escort sarebbe stata infatti a villa S. Martino a maggio e non ad aprile nelle date in cui i magistrati sostengono vi sia stata Ruby. "I pm - spiega Macrì - però hanno riconosciuto che ero ai festini ad Arcore e a Villa Certosa, ma non ero lì nella sera tra il 24 e il 25 aprile, quando c'era Ruby. Non mi chiameranno a testimoniare".

Parallelamente al lavoro dei magistrati, prosegue anche quello del Parlamento. La Giunta per le autorizzazioni della Camera potrebbe infatti concludere già in settimana l'esame della richiesta della procura di Milano di perquisire gli uffici del tesoriere di Silvio Berlusconi. I commissari si riuniranno domani alle 14 per ascoltare la relazione di Antonio Leone, poi si aggiorneranno probabilmente a giovedì. La giunta normalmente si riunisce il mercoledì mattina, ma con appena un'oretta a disposizione prima che inizi l'aula, mentre la richiesta questa volta è di avere tempi congrui alla delicatezza della materia. "Se ci concederanno una seduta lunga si potrebbe chiudere anche giovedì", ha spiegato Pierluigi Castagnetti, presidente della giunta. Dipenderà dalla lista degli iscritti a parlare, ma se per il Pdl dovesse intervenire solo il capogruppo la giunta potrebbe pronunciarsi nella stessa seduta sull'orientamento che proporrà Leone.

Poi la questione passerà all'aula che potrà ratificare o rovesciare la decisione della giunta. Sull'esito peserà anche la scelta di chiedere o non chiedere il voto segreto, condizionata alla linea che la maggioranza terrà in giunta. Lo scrutinio segreto è possibile solo se l'aula si esprime su vicende che riguardano persone, ma se la richiesta fosse di restituire semplicemente gli atti alla procura con la motivazione che competente sul caso è il tribunale dei ministri il voto non potrà che essere palese.

Intanto i legali di Silvio Berlusconi, Piero Longo e Niccolò Ghedini hanno presentato una memoria di tre pagine (con alcuni allegati) in Giunta per le Autorizzazioni della Camera nella quale si sostiene l'assoluta incompetenza della Procura di Milano ad occuparsi del 'caso Ruby'.

Nel documento si ribadisce anche che gli uffici del ragioniere del premier Giuseppe Spinelli dal 21 ottobre del 2004 sono ufficialmente segnalati come segreteria politica dell'onorevole Silvio Berlusconi così come Palazzo Grazioli, Villa San Martino, Villa Belvedere (la residenza dell'ex moglie Veronica Lario), Villa Certosa e due altri appartamenti tra cui quello a Segrate in uso a Spinelli.

Indagata escort che parlò di Fini. Diffamazione e tentata estorsione in concorso. Per queste ipotesi di reato Lucia Rizzo, conosciuta come l'escort 'Rachele', risulta indagata dalla procura di Roma. Le accuse si riferiscono alle dichiarazioni fatte dalla donna su una presunta relazione e degli incontri di natura sessuale con il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Il pm Maria Caterina Sgrò avrebbe proceduto all'iscrizione (ma solo per tentata estorsione) anche di un altro soggetto, un uomo, che in prossimità delle rivelazioni della escort contattò la segreteria del leader di Fli annunciando ciò che sarebbe successo e offrendosi di intervenire per fermare le dichiarazioni. La formalizzazione delle contestazioni - è stato sottolineato - sarebbe dovuto non solo alla querela presentata da Fini e dai suoi legali, ma anche da alcuni riscontri di natura investigativa.

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
24/01/2011 23:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Caso Ruby, l'affondo dei vescovi
"La gente guarda sgomenta"

Nella prolusione del presidente Bagnasco al Consiglio episcopale permanente parole dure riferibili allo scandalo che sta investendo Berlusconi: "Disagio morale, occorre fare chiarezza nelle sedi opportune". Dal cardinale stoccata anche ai pm di Milano: "Tanti si chiedono perché questa ingente mole di strumenti di indagine?"

ANCONA - "La collettività guarda sgomenta gli attori della scena pubblica, e respira un evidente disagio morale". Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione al Consiglio episcopale permanente, riferendosi, pur senza citarle direttamente, alle vicende che agitano lo scenario politico e allo stesso caso Ruby. "La vita di una democrazia - ha aggiunto - si compone di delicati e necessari equilibri, poggia sulla capacità da parte di ciascuno di auto-limitarsi, di mantenersi cioè con sapienza entro i confini invalicabili delle proprie prerogative".

Il dovere della sobrietà. Per questo, ha sottolineato ancora, davanti al "turbamento" provocato dalle notizie sull'inchiesta che coinvolge il premier, occorre "fare chiarezza in modo sollecito e pacato, e nelle sedi appropriate". Anche perché, ha messo in guardia Bagnasco, "come ho già avuto modo di dire chiunque accetta di assumere un mandato politico deve essere consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell'onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda". Il degrado morale, ha aggiunto il capo dei vescovi italiani, fa sì che nella realtà odierna troppo spesso prevale "una rappresentazione fasulla dell'esistenza, volta a perseguire un successo basato sull'artificiosità, la scalata furba, il guadagno facile, l'ostentazione e il mercimonio di sè ". E le prime vittime sono i giovani, perché "il disastro antropologico in qualche modo si compie a danno soprattutto di chi è in formazione"

Critiche anche ai pm. Sui media, riguardo all'inchiesta che coinvolge il premier, ha sottolineato ancora il cardinale, "si moltiplicano notizie che riferiscono di comportamenti contrari al pubblico decoro e si esibiscono squarci, veri o presunti, di stili non compatibili con la sobrietà e la correttezza, mentre qualcuno si chiede a che cosa sia dovuta l'ingente mole di strumenti di indagine". "In tale modo - ha aggiunto Bagnasco - passando da una situazione abnorme all'altra, è l'equilibrio generale che ne risente in maniera progressiva, nonchè l'immagine generale del Paese". "Bisogna - ha aggiunto il presidente della Cei - che il nostro paese superi, in modo rapido e definitivo, la convulsa fase che vede miscelarsi in modo sempre più minaccioso la debolezza etica con la fibrillazione politica e istituzionale, per la quale i poteri non solo si guardano con diffidenza ma si tendono tranelli, in una logica conflittuale che perdura ormai da troppi anni".

I rischi del cattivo esempio. "Troppi oggi - ha denunciato ancora il cardinale - seppur ciascuno a modo suo, contribuiscono al turbamento generale, a una certa confusione, a un clima di reciproca delegittimazione. E questo, è facile prevederlo, potrebbe lasciare nell'animo collettivo segni anche profondi, se non vere e proprie ferite", anche se "la comunità nazionale ha indubbiamente una propria robustezza e non si lascia facilmente incantare né distrarre dai propri compiti quotidiani". Il rischio, per Bagnasco, è dunque che "taluni sottili veleni si insinuino nelle psicologie come nelle relazioni, e in tal modo, Dio non voglia, si affermino modelli mentali e di comportamento radicalmente faziosi".

Fermarsi in tempo. "Forse che questo non sarebbe un attentato grave alla coesione sociale? - si è chiesto Bagnasco -. E quale futuro comune potrà risultare, se il terreno in cui il Paese vive rimanesse inquinato?". "E' necessario - ha quindi ribadito - fermarsi tutti e in tempo. Come Pastori che amano la comunità cristiana, e come cittadini di questo caro paese, diciamo a tutti e a ciascuno di non cedere al pessimismo, ma di guardare avanti con fiducia. E' questo l'atteggiamento interiore che permetterà di avere quello scatto di coscienza e di responsabilità necessario per camminare e costruire insieme". E questo "dando ascolto alla voce del Paese che chiede di essere accompagnato con lungimiranza ed efficacia senza avventurismi, a cominciare dal fronte dell'etica della vita, della famiglia, della solidarietà e del lavoro".

Basta individualismo. Bagnasco ha dato anche indicazioni su un possibile percorso politico per l'auspicata svolta. Il Paese, ha chiarito, deve "infrangere l'involucro individualista e tornare a pensare con la categoria comunitaria del 'noi' ", anziché con quello della "somma di tanti 'io' ". "La crisi economica e finanziaria, che a partire dal 2009 ha investito in pratica il mondo intero, non è finita", ha poi messo in guardia il prelato. Ci sono "segnali di ripresa", ma "persistono situazioni impaludate", "famiglie in grande allarme e comprensibile sofferenza". In questo quadro, "una parte di reddito va redistribuita" e, inoltre, "adesso più che mai è il momento di pagare tutti nella giusta misura le tasse che la comunità impone". Inoltre "è obiettivo inderogabile l'avvio delle riforme annunciate" e bisogna "respingere il malaffare e le intimidazioni della mafia".

Ascoltare i giovani. L'apparente presa di distanza dei vescovi dall'attuale gestione del potere da parte di Berlusconi sembra poi concretizzarsi in un altro passaggio della prolusione di Bagnasco, quando il cardinale ha invitato a "dare ascolto" alle preoccupazioni dei giovani, in particolare a quelle espresse in occasioni delle ultime proteste studentesche. Il cardinale ha ricordato quindi "il dramma" della disoccupazione giovanile definendo le ultime proteste studentesche, "fatto che merita una riflessione non scontata". "Non si è trattato - ha argomentato il presidente della Cei - di un evento ripetitivo del passato; troppo diverse le situazioni e le condizioni. Certo, hanno inquietato gli innesti di violenza e di grave devastazione che si sono registrati. Si è parlato di infiltrazioni improprie, e non tutti né ovunque sono stati pronti a dissociarsi dalla violenza. Ma in ogni campo - è stato l'appello - bisogna dare ascolto alle preoccupazioni reali e ai dubbi sinceri per meglio capirsi e per poter procedere con l'apporto più ampio e onesto possibile". "Resta l'esigenza evidente - ha concluso il - che ogni riforma richiede risorse indispensabili".

Fonte: Repubblica
_______________________________________
OFFLINE
Post: 3.679
Sesso: Maschile
24/01/2011 23:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Italiani, popolo senza speranza ? ...



[SM=x2101272]
_______________________________________
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:18. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com