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Nuova tegola giudiziaria per Berlusconi: il premier è indagato per il caso "Ruby"

Ultimo Aggiornamento: 11/03/2015 11:24
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18/01/2011 14:32
 
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IL RUOLO DELLA MINETTI: FAVOREGGIAMENTO DELLA PROSTITUZIONE CON FEDE E MORA

Caso Ruby, gli atti alla Camera:
«Tante giovani donne si prostituivano»

Aperto il fascicolo che contiene le oltre 300 pagine dell'inchiesta milanese.
La Giunta si riunisce mercoledì


MILANO - «Un rilevante numero di giovani donne si sono prostituite con Silvio Berlusconi presso le sue residenze, dietro pagamento di corrispettivo in denaro da parte di quest'ultimo». È quanto si legge nella «domanda di autorizzazione ad eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti del deputato Berlusconi» firmata dai pm di Milano e inviata alla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera. Copia della richiesta della procura di Milano è stata pubblicata sul sito della Camera dei deputati (GUARDA). Intanto si apprende dalle agenzie di stampa che i pm sarebbero intenzionati a chiedere il giudizio per il capo del governo entro la metà di febbraio, ovvero entro 15 giorni dalla data del 23 gennaio, l'ultima delle tre che i pm avevano indicato come possibili per la comparizione del premier.

IL RUOLO DELLA MINETTI - In particolare, si parla del ruolo di Nicole Minetti che, «in concorso con Fede Emilio e Mora Dario (detto Lele, ndr)», avrebbe indotto diverse ragazze alla prostituzione. Tra queste c'era anche Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori. Nelle cinque pagine in cui si chiede l'autorizzazione alle perquisizioni anche delle residenze del premier Berlusconi, si spiega in particolare che «i contenuti delle dichiarazioni testimoniali» rese da Ruby (all'epoca dei fatti minorenne e «parte lesa» del delitto di induzione alla prostituzione minorile) e il «complesso degli atti di indagine compiuti» fanno ritenere che: «Minetti Nicole, in concorso con Fede Emilio e Mora Dario (detto Lele, ndr.), nonchè in concorso con ulteriori soggetti, abbia continuativamente svolto un'attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione di soggetti maggiorenni, e della minore El Mahroug, individuando, selezionando, accompagnando un rilevante numero di giovani donne, che si sono prostitute con Silvio Berlusconi, presso le sue residenze, dietro pagamento del corrispettivo in denaro da parte di quest'ultimo, nonchè gestendo e intermediando il sistema di retribuzione delle suddette ragazze a fronte dell'attività di prostituzione svolta».

«AMPI RISCONTRI» - I pm di Milano, sempre secondo quanto si legge nella richiesta di autorizzazione a procedere, avrebbero trovato «ampi riscontri investigativi» sulle case date dal premier Silvio Berlusconi ad alcune ragazze che partecipavano alle serate di Arcore.ha raccontato la stessa Ruby ai pm nell'interrogatorio del 3 agosto scorso. La ragazza ha infatti raccontato che «alcune giovani donne ch partecipavano ai suddetti eventi ricevevano in corrispettivo da Silvio Berlusconi la disponibilità gratuita di appartamenti ubicati in "Milano due"».

RUBY A CASA DEL PREMIER - «Allo stato degli elementi raccolti» le indagini della procura di Milano hanno consentito di verificare come Ruby «abbia frequentato la residenza di Silvio Berlusconi in Arcore dal febbraio 2010 al maggio 2010» scrivono i pm di Milano nella richiesta di autorizzazione alla perquisizione dell'ufficio di Giuseppe Spinelli, a Segrate. Nella richiesta non sono indicate le date in cui Ruby sarebbe stata ad Arcore ma si cita la relazione della Polizia in cui si da conto dell'analisi delle celle radio-base agganciate dai telefoni utilizzati da Ruby. Da qui risulta che la giovane marocchina è stata ad Arcore il 14 febbraio, la notte tra il 20 e 21 febbraio, quella tra il 27 e 28 febbraio, il 9 marzo, il 4 e 5 aprile (Pasqua e Pasquetta), il fine settimana del 25 aprile (24, 25 e 26), la notte tra il 1 e il 2 maggio.

«E' TUTTO SUI GIORNALI» - «Per varie ragioni sono ancora fermo a pagina 80 e non è ancora successo nulla che non avessi già letto sui giornali» ha tagliato corto il presidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera, Pierluigi Castagnetti, interpellato dai cronisti. «Le 389 pagine della documentazione che ci è stata trasmessa dai magistrati milanesi - aggiunge Castagnetti - contengono le ragioni per le quali Berlusconi ieri ha fatto quelle dichiarazioni. Evidentemente il premier già aveva queste carte a sua disposizione». E quanto alla possibilità che i legali del premier puntino sulla questione di competenza del Tribunale dei ministri, Castagnetti ha precisato: «Potete riflettere anche voi su cosa comporterebbe la restituzione degli atti alla Camera da parte del Tribunale dei ministri. In Aula ci vorrebbero 316 voti».

L'ITER ALLA CAMERA - Castagnetti aveva già preannunciato l'intenzione di mettere la richiesta all'ordine del giorno della prossima convocazione della giunta, mercoledì, per l'avvio dell'esame. Il presidente ha poi annunciato che il relatore della richiesta della Procura di Milano sarà il vicepresidente di Montecitorio, il deputato pdl Antonio Leone.

IL CAVALIERE E I PM - Il Cavaliere in ogni caso non sembra intenzionato a presentarsi dai pm di Milano che l'hanno convocato per il prossimo fine settimana. Ufficialmente non è stato deciso nulla, ma l'orientamento della difesa sarebbe quello di evitare, al momento, un interrogatorio davanti a chi lo accusa di concussione e prostituzione minorile per la vicenda di Ruby. I pubblici ministeri, dal canto loro, attenderebbero una comunicazione da parte dei legali di Berlusconi riguardo all'intenzione di comparire in procura nelle date del 21, 23 e 23 gennaio prossimo. In linea teorica, gli avvocati potrebbero anche non comunicare nulla. La volontà dei magistrati è quella di chiedere al più presto il giudizio immediato dopo la convocazione del premier, atto necessario per inoltrare la richiesta di processo col rito immediato, che verrà valutata dal gip Cristina Di Censo. A quanto si è appreso, nel giro di 15 giorni, a partire dal 23 gennaio, la Procura chiederà il giudizio per il capo del governo.

Fonte: CorrieredellaSera
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